Peter Ablinger con Enrico Malatesta a Raum con WEISS/WEISSLICH

Giovedi 9 novembre 2023 alle ore 22 Xing presenta a Raum Weiss/Weisslich, una serata con il compositore austriaco Peter Ablinger, per la prima volta a Bologna, affiancato dal musicista e ricercatore sonoro Enrico Malatesta, che darà corpo con piatti e percussioni a due tra le sette composizioni in programma.

Nello stesso giorno alle ore 11, la Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna ospiterà un incontro pubblico con Peter Ablinger.

Il focus sulle pratiche dell’ascolto, che Ablinger ha forzato come linee di faglia aperte nella topografia dell’udibile, costituisce il secondo degli appuntamenti autunnali del BLANK SOUNDS Institute of Listening.

Il doppio appuntamento di Bologna, incentrato sul ciclo Weiss/Weisslich, verte sulla presentazione live di composizioni sonore, includendo fotografia visiva e acustica e musica senza suono, e apre una discussione estetica sul rumore e l’ascolto, sulla incommensurabilità di suono e linguaggio, su raddoppiamenti e tautologie (da qui Weiss/Weisslich: Bianco/Biancastro) che caratterizzano il nostro rapporto col mondo.

Peter Ablinger è uno dei pochi artisti che utilizza il rumore senza caricarlo di alcun tipo di simbolismo: rumore non è significante di caos, energia, entropia, disordine o tumulto; né rappresenta l’opposto di qualcosa, un segno di disobbedienza o distruttività e nemmeno il sigillo di una totalità, dell’eternità o cose del genere. Tutto il lungo percorso di Ablinger è stato una messa in discussione della natura del suono, del tempo e dello spazio (le componenti solitamente ritenute centrali nella musica), rendendo dubbie convenzioni ritenute inconfutabili. Il lavoro di Ablinger ha coltivato un piano che investe i concetti di ripetizione e di monotonia, di riduzione e di ridondanza, di densità e di entropia. La sua vasta produzione di pezzi strumentali e elettronici, partiture e istruzioni, installazioni e opere concettuali, trova costantemente modi per mettere in dubbio l’organizzazione della realtà da parte dell’orecchio.

ASCOLTARE FA BENE! In quale altro modo possiamo recidere il legame che ci accompagna attraverso le nostre vite, questo continuo pensare, questo dialogo interiore (esterno), questo nostro starci sempre appresso? Dove altro – se non nell’ ‘ascolto’? Si potrebbero considerare altri sensi o esperienze sensoriali: il palato, la degustazione del vino, quel momento in cui lo sguardo si volge verso l’interno e tutta l’attenzione è rivolta alla lingua… o il sesso… o una doccia fredda e un tuffo in un lago… o un improvviso dolore, bruciarsi col fuoco… Questi esempi sembrano ridurre la cesura di quei legami a un breve istante – nel caso del sesso al momento dell’orgasmo, la piccola morte, come una volta veniva chiamato. Quando invece la durata dell’interruzione sembra più controllata, come nel caso della degustazione o dell’ascolto, il pensiero non è realmente sospeso. Più esperienza e conoscenza abbiamo sul vino, più appagante sarà la degustazione. Qualcosa di simile vale per l’ascolto. Pertanto, la differenziazione tra pensare e ascoltare è metaforica. ‘Pensare’ sta per qualcosa, e ‘ascoltare’ sta per qualcos’altro. Sono forme di essere-qui e di non-essere-qui.
Ascoltare significa (metaforicamente) ‘essere’ o ‘essere qui’; pensare significa (metaforicamente) ‘non essere’ o ‘essere altrove’. “Non c’è accesso cognitivo al reale se non attraverso le sue definizioni”, dicono i filosofi – eppure… l’obiezione meravigliosamente paradossale di Alenka Zupančič (… il suo pensiero contro un sistema esauribile, il suo esame filosoficamente rigoroso dell’assurdità, sulla commedia che risiede in ogni tentativo di formulare un sistema chiuso a chiave… la superiorità della ‘commedia’ rispetto a tutti i sistemi…) – eppure! … assaggiare prima di rendersi conto di ciò che il gusto ricorda, ascoltare prima di assegnare una qualsiasi categoria – questo è sì ciò che si differenzia per definizione, ma è anche ciò che sconfina nell’ineffabile e si differenzia – più che ‘metaforicamente’ – dal pensare, ricordare, categorizzare, associare; e, in contrasto con queste ultime facoltà, ho la sensazione di ‘essere qui’, come qualcosa di ‘reale’, perché qui, e solo qui, mi sembra di confinare con qualcosa di diverso da me stesso, un fuori, forse un mondo. Qui, e solo qui, sento la freddezza e l’ignoranza del mondo nei miei confronti, ma sento anche l’unico momento di sovranità, di non essere imbrigliato da un ordine predeterminato. Eppure chiamare questo ‘libertà’ sembra assurdo. È la consapevolezza che non c’è scelta, o che non sono io a scegliere. I dadi sono stati lanciati da tempo, o sono caduti una volta per tutte. Osservare la caduta: questa è tutta la sovranità che abbiamo.” (P.A.)

BLANK SOUNDS Institute of Listening è una nuova entità di carattere per-formativo al cui centro è situato l’ascolto inteso come pratica, esperienza e risorsa tra suono, spazio e movimento. E’ uno degli Istituti Nomadici aperti da Xing in epoca postpandemica in dialogo con importanti protagonisti della scena artistica contemporanea, con l’obbiettivo di costituire dei momenti di riflessione, studio, produzione e trasferimento di pratiche innovative nel campo delle Live Arts.

Peter Ablinger, compositore austriaco, dopo un avvio nelle arti grafiche ha studiato composizione con Gösta Neuwirth e Roman Haubenstock-Ramati a Graz e Vienna. Dal 1982 vive a Berlino, dove ha fondato e diretto numerosi festival e concerti. Nel 1988 ha fondato l’Ensemble Zwischentöne. È stato direttore ospite di Klangforum Wien, United Berlin e Insel Musik Ensemble. Ha insegnato come visiting professor presso l’Università della Musica a Graz, come professore di ricerca presso l’Università di Huddersfield, ed è stato professore ospite al Royal Conservatory dell’Aia e all’Università di Leida. Dal 2012 è membro della Akademie der Künste Berlin. Le sue composizioni sono state eseguite nelle più importanti rassegne del mondo, tra cui: Wiener Festwochen, Berliner Festwochen, Wien Modern, Darmstädter Ferienkurse, Biennale Berlin, Triennale Köln, Prager Frühling, Hörgänge Wien, Donaueschinger Musiktage, Internationales Musikfestival Istanbul, Klangaktionen München, Los Angeles Resistance Flucting, Festival Vision Hong Kong, Huddersfield Contemporary Music Festival, Teatro Colón Buenos Aires, Happy Days Oslo, Super‐Deluxe Tokyo, Kunstraum Düsseldorf, Cut & Splice London, Música Contemporánea Santiago de Chile, Holland Festival Amsterdam, La Biennale di Venezia, Carnegie Hall New York, SPOR Festival Denmark, Musica Nova Helsinki, Contempuls Festival Prague, Philharmonie Luxembourg, Teatro Argentino La Plata, Concertgebouw Amsterdam, Forum di Mosca, Warsaw Autumn, Maerzmusik Berlin e molti altri. Le sue installazioni sonore, di cui alcune permanenti, sono state presentate a: Offenes Kulturhaus Linz, Neue Galerie der Stadt Graz, Stadtgalerie Kiel, Moltkereiwerkstatt Köln, Podewil Berlin, Maerzgalerie Linz, Diözesanmuseum Köln, Rote Fabrik Zürich, Santa Monica Akademie der Kunsthalplatz, Vienna Berlino, Kunsthaus Graz, Wiener Festwochen, Musikkinformasjonssenteret Oslo, MAK Wien, Haus am Waldsee Berlin, Matadero Madrid, MuHKA Antwerp, Skulpturenmuseum Marl, SoundART Köln, Ars Electronica Linz, Museum für Gestaltung Zürich, Królikarnia Warszawa, ZKM Karlsruhe, Kunsthaus Dresden, Deutsches Museum München, Shalman Art Gallery Teheran, Malta Festival Poznan, Haniqah Sarajevo, Shanghai Biennale, Architekturmuseum Basel, Waldkunstpfad Darmstadt, Transart Bozen, Festspielhaus Hellerau Dresden, Floating University Berlin, Gray Center for Art and Inquiry Chicago, Neue Galerie Graz, e molti altri. Ha pubblicato partiture, testi, e una trentina di uscite discografiche con etichette tra cui Durian Rec, Kairos, Mode, God Records, Sub Rosa, Editions Wandelweiser. Nel 2022 è uscito per MusikTexte il suo libro Now! : Writings 1982-2021.
https://ablinger.mur.at

Enrico Malatesta è un percussionista e ricercatore sonoro italiano attivo nel campo della musica sperimentale, dell’intervento sonoro e della performance; la sua pratica esplora le relazioni tra suono, spazio e corpo, la vitalità dei materiali e la morfologia delle superfici, con particolare attenzione agli atti percussivi e alle modalità di ascolto.
https://enricomalatesta.com

Col supporto di: Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna. Con la collaborazione della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini. Media Partners: Edizioni Zero, ATPdiary, NEU Radio.

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Conservatorio G.B. Martini – Scuola di Musica Elettronica
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