Bologna fotografata: Sottopasso di Piazza Re Enzo

Paolo Bassanelli Piazza delle Mercanzie Anni Trenta (Fondo Paolo Bassanelli – Cineteca di Bologna)


PROROGATA FINO AL  4 AGOSTO

Bologna fotografata e Memorie Modernissime: due mostre nei rinnovati spazi del Sottopasso di Piazza Re Enzo
Una nuova mostra si apre nei rinnovati spazi del Sottopasso di Piazza Re Enzo: torna a vivere in maniera permanente il Sottopasso nel cuore di Bologna, 2mila metri quadri di spazio espositivo restituiti alla città dai recenti lavori.

Dopo il successo della mostra allestita nel 2017, continua il lavoro sulla memoria di Bologna attraverso la fotografia ed ecco una nuova Bologna fotografata: promossa da Cineteca di Bologna, Comune di Bologna, Ministero della Cultura e Regione Emilia-Romagna, con il Main sponsor Gruppo Hera, gli sponsor Trenitalia Tper, TPER, Confcommercio Ascom Città Metropolitana di Bologna, gli sponsor tecnici Italiana Assicurazioni e Henoto, e le collaborazioni con Bologna Welcome e Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, la mostra Bologna fotografata. Persone, luoghi, fotografi rimarrà  allestita fino al 28 gennaio 2024.

La narrazione di questa nuova esposizione – racconta il curatore Giuseppe Savini –, è differente. All’esperienza nata in quell’occasione si è affiancata la possibilità di disporre di nuovi fondi fotografici acquisiti recentemente dalla Cineteca di Bologna; a essi vanno aggiunti i tanti archivi pubblici e privati che, grazie alle collaborazioni attivate per la realizzazione del portale www.bolognafotografata.com, ci hanno fatto scoprire inediti sguardi sulla città. Una visione dunque più ampia, più corale e anche più composita. Un nuovo racconto compiuto utilizzando i ritratti, le foto di cronaca, le immagini pubblicitarie, le schede della questura, gli album di famiglia e molto altro, nella convinzione che ognuno di questi documenti potesse avere, a suo modo, la capacità di aggiungere una piccola ma significativa parte alla storia di Bologna. A fianco delle immagini iconiche, rimaste a scandire i tempi storici del racconto, è rappresentata una quotidianità fotografica della città composta da facce e da angoli di strade, da pose e da interni casalinghi. Abbiamo voluto che fossero le immagini a raccontarci la storia, senza che apparissero come mere illustrazioni di un racconto già dato; ed è per questo che un’attenzione particolare è riservata a coloro che hanno realizzato questo grande archivio della città, i fotografi, con le loro più differenti attitudini, capacità e intenzioni. Lasciamo dunque a loro il compito di suggerirci le ragioni e i modi che li portarono a scegliere come e quale Bologna fotografare”.

Dopo le suggestioni che ci vengono dall’opera di Stefano Ricci, varchiamo la soglia di Bologna fotografata. Persone, luoghi, fotografi. Una mostra che segue un doppio binario: da un lato, segue un percorso cronologico che va dalla fine dell’Ottocento ai primi anni Novanta del Novecento, con gli ultimi scatti prima dell’avvento della fotografia digitale; dall’altro lato, seguiamo questo percorso attraverso il lavoro degli studi fotografici che nei decenni hanno costruito l’immagine della nostra città, fin dal pioniere Pietro Pioppi, pittore paesaggista passato alla fotografia, titolare di uno degli studi più importanti della seconda metà dell’Ottocento.
Ci muoviamo così dalla Bologna dell’Età unitaria, con le sue mura e i suoi canali verso la Grande guerra e la figure del sindaco Zanardi e la creazione dell’Istituto Rizzoli per la riabilitazione dei feriti; l’epoca fascista e il tragico di occupazione nazista dal 1943-1945, fino alla Liberazione del 21 aprile 1945; gli anni del Boom con Dozza e Dossetti; gli anni della contestazione; la bomba del 2 agosto 1980; per chiudere con gli ultimi 15 anni di fotografia analogica, dal 1980 al 1994.
Depositata in previdenti archivi, la storia di Bologna si offre ai nostri sguardi. Come il sottopasso che ospita questa mostra, costruito, aperto, chiuso, dimenticato, riaperto: una metafora della memoria.

Parallelamente a Bologna fotografata. Persone, luoghi, fotografi, la Cineteca di Bologna propone un’incursione nel lavoro dell’artista Stefano Ricci: nella prima sala (a ingresso libero), troveremo la mostra Memorie Modernissime / Disegni e filmini di Stefano Ricci, che espone lavori ispirati al Cinema Modernissimo:
È una storia di fantasmi – racconta Stefano Ricci –, sono fatti di luce e si trovano lì, sotto piazza Maggiore. Mia madre ci andava da bambina, prima della guerra. Mi ha raccontato gli affreschi, i cantanti dilettanti e il cinema. Quando ci sono entrato per la prima volta, al centro della sala c’era una betoniera che girava lentamente, in fondo due muratori si muovevano come gatti. Ho desiderato subito disegnarli. Gian Luca Farinelli ha detto: «E se diventasse un filmino?».

Lorenzo Burlando mi ha regalato tutte le fotografie che ha fatto nel cantiere, tracce archeologiche stratificate nel tempo che rimarranno per sempre sotto l’intonaco e gli affreschi del Modernissimo. Così ho cominciato ad animare i fantasmi. Voglio animare le scene che ho in mente, non so se farò in tempo ma tutti i disegni saranno nella mostra del Sottopasso insieme agli esperimenti che ho fatto in questi anni, animando e filmando le cose che vedo. I filmini disegnati, alcuni cortometraggi in stop motion con pupazzi e animali cuciti che faccio con Ericailcane, qualche mediometraggio politico, tutti questi piccoli esperimenti con l’immagine/movimento cerco di farli seguendo un’urgenza, una necessità interna che mi è indispensabile per vedere meglio le persone, gli animali, la comunità che viene nella vita organica”. Bologna, Sottopasso di Piazza Enzo
Dal 12 maggio 2023 al 28 gennaio 2024
Orari: Lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, ore 14-20 Sabato, domenica e festivi, ore 10-20 Martedì chiuso
Chiusura estiva dal 7 al 22 agosto
Memorie Modernissime Disegni e filmini di Stefano Ricci
Ingresso libero

BOLOGNA FOTOGRAFATA PERSONE, LUOGHI, FOTOGRAFI
Biglietti: Intero: 10 euro Ridotto: 7 euro Ridotto studenti Unibo: 5 euro Bambini 0-6 anni: gratuito Ragazzi 7-17 anni: 5 euro I biglietti sono acquistabili al Bookshop della Cineteca di Bologna (sotto il Voltone di Palazzo Re Enzo) e sul sito della Cineteca di Bologna
Le visite guidate, in collaborazione con Bologna Welcome, si svolgeranno la domenica mattina alle ore 11 (biglietto 16 euro intero, 13 euro ridotto)
Promossa da: Fondazione Cineteca di Bologna, Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura. In collaborazione con: Bologna Welcome e Università di Bologna. Main sponsor: Gruppo Hera. Sponsor: Trenitalia Tper, TPER, Confcommercio Ascom Città Metropolitana di Bologna. Sponsor tecnici: Italiana Assicurazioni e Henoto.

A cura di: Giuseppe Savini
Testi di sezione: Michele Smargiassi
Appunti di storia: Angelo Varni Scrittore della luce: marionanni
Fotoracconti: Lorenzo Burlando I materiali esposti provengono da: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna; Biblioteca Universitaria di Bologna; Archivi Alinari-archivio Villani, Firenze; Archivio di Stato di Bologna; Archivio Fotografico Genus Bononiae; Archivio fotografico storico “FotoWall” di Walter Breveglieri – Edizioni Minerva Bologna; Archivio Alberto Legnani; Archivio Antonio Masotti; Archivio Daniela Facchinato; Archivio Enrico Scuro; Archivio Francesco Guidicini; Archivio I ragazzi del ’77; Archivio Massimo Golfieri; Archivio Massimo Sciacca; Archivio Patrizia Pulga; Archivio Piero Casadei; Archivio Storico Luce; Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio; Cineteca di Bologna; Collezione privata Adriana Bancolini; Collezione privata Eredi Aurelio Bonori; Collezione privata Cristian Cevenini; Collezione privata Giuseppe Savini; Collezione privata Pietro Savini; Collezione privata Fernando Stumpo; Collezione privata Micaela Zanni; Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione; Cassa di Risparmio in Bologna; Eikon Studio di Gianluca Perticoni; Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna; Fondazione Nino Migliori; Istituto Storico Parri – Bologna; Museo Civico del Risorgimento di Bologna.

Gli originali provengono da: Collezione privata Michele Bolognesi; Collezione privata Lodovico Pignatti; Collezione privata Giuseppe Savini; Galleria de’ Foscherari.