Al tramonto alla Chiusa

22 maggio ore 1930

A raccontare storie di canali e di acque, Marinella Manicardi, un’attrice che si è dedicata, tra altri progetti, al racconto di una Bologna industriosa e capace di nascondere, là dove meno te lo aspetti, opere d’ingegno straordinarie, proprio come la chiusa.
A Casalecchio, di chiuse, ce ne sono due: la vecchia e la nuova. In mezzo, c’è lo spartiacque, una specie di battello di pietra, come un’isola. E’ un giardino, è l’Isola Verde. Oggi lo ricordano in pochi quel giardino, ma negli anni ’50 era un dancing estivo: si ballava, si beveva una gazzosa, si ascoltavano le nuove canzoni, di sicuro qualcuno lì ha incontrato l’amore della sua vita.
È dal fiume che cominciano i suoi racconti. Per esempio quel giardino non era nato come dancing. Serviva a spingere l’acqua del fiume verso la riva di sinistra se la piena con tronchi e pietre minacciava l’argine di destra.  L’Isola Verde è una delle invenzioni architettoniche che ancora oggi accompagnano e regolano il fluire del fiume.
Il Reno, fiume adolescenziale e turbolento, è stato fondamentale per l’economia di questi luoghi.
Le sue acque nei secoli hanno mosso, per esempio, le pale dei mulini da seta che hanno arricchito Bologna e tutta la campagna attorno. Quell’acqua imbrigliata da canali, sbarrata da chiuse, mescolata a quella di altri due torrenti Aposa e Savena, ha obbligato architetti, ingegneri meccanici e idraulici, lavandaie, guardiani e controllori, setaiole, nobili e contadini a inventarsi un lavoro per trasformare questo piccolo fiume in energia da imbrigliare e potenziare. In forza motrice rinnovabile, diremmo oggi.
Di questo si racconterà alla Chiusa, anche rubando pagine al romanzo “I sotterranei di Bologna” di Loriano Macchiavelli.


Evento a pagamento 12,00 euro 
In caso di pioggia l’iniziativa sarà annullata
Solo su prenotazione: 389.5950213; prenotazioni@canalidibologna.it

https://www.canalidibologna.it/it/news/AL-TRAMONTO-ALLA-CHIUSA/461