La street photography di Robert Doisneau a Palazzo Pallavicini

Le porte di Palazzo Pallavicini sono aperte al pubblico e le luci sono riaccese  sulle poetiche immagini dell’autore del “bacio” più famoso e discusso della storia della fotografia, presente tra le 143 immagini in mostra. L’esposizione dedicata alla street photography dell’artista parigino Robert Doisneau,  sarà prorogata fino al 21 luglio 2020

Il bookshop della mostra è già online per l’acquisto e la spedizione di libri e cataloghi. Potenziata la prenotazione online dei biglietti con fascia oraria e capienza massima contemporanea ridotta, predisposte paratie in plexiglass per la biglietteria e il bookshop. 

Così fino  al 21 luglio 2020 da Via San Felice 24 a Bologna, si potrà di nuovo percorre il prestigioso scalone di Palazzo Pallavicini a ingressi contingentati, rispettando il distanziamento sociale e con il vivo suggerimento rivolto a tutti i visitatori di indossare i dispositivi di protezione personale per tutelare sé stessi e gli altri.

LA MOSTRA

La mostra ROBERT DOISNEAU a cura dell’Atelier Robert Doisneau (Montrouge, Fr) è organizzata da Pallavicini s.r.l. di Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci in collaborazione con diChroma photography.

L’esposizione è il risultato di un ambizioso progetto del 1986 di Francine Deroudille e Annette Doisneau – le figlie del fotografo – che hanno selezionato da 450mila negativi, le immagini in mostra che ci raccontano l’appassionante storia autobiografica dell’artista.

 

I sobborghi grigi delle periferie parigine, le fabbriche, i piccoli negozi, i bambini solitari o ribelli, la guerra dalla parte della Resistenza, il popolo parigino al lavoro o in festa, gli scorci nella campagna francese, gli incontri con artisti e le celebrità dell’epoca, il mondo della moda e i personaggi eccentrici incontrati nei caffè parigini, sono i protagonisti del racconto fotografico di un mondo che “non ha nulla a che fare con la realtà, ma è infinitamente più interessante”. Doisneau non cattura la vita così come si presenta, ma come vuole che sia. Di natura ribelle, il suo lavoro è intriso di momenti di disobbedienza e di rifiuto per le regole stabilite, di immagini giocose e ironiche giustapposizioni di elementi tradizionali e anticonformisti.

Influenzato dall’opera di André Kertész, Eugène Atget e Henri Cartier-Bresson, Doisneau conferisce importanza e dignità alla cultura di strada, con una particolare attenzione per i bambini, di cui coglie momenti di libertà e di gioco fuori dal controllo dei genitori, trasmettendoci una visione affascinante della fragilità umana.

Info ingressi e prenotazioni

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