Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio

Un Don Giovanni androgino, affidato alla voce femminile di  Petra Magoni è quello dell’Orchestra di Piazza Vittorio, con la regia di Andrea Renzi e Mario Tronco e le elaborazioni musicali di Leandro Piccioni, Pino Pecorelli e dello stesso Mario Tronco: lo spettacolo che apre la nuova stagione dell’Arena del Sole arriva in scena in Sala de Berardinis giovedì 11 ottobre fino a domenica 14.
Nel cast anche  Mama Marjas, cantante reggae molto applaudita nel ruolo di protagonista della precedente Carmen, insieme a  Hersi Matmuja, Evandro Dos Reis, Omar Lopez Valle, Houcine Ataa e, alla prima collaborazione con l’Orchestra,   Simona Boo, dal 2015 vocalist dello storico gruppo napoletano dei 99 Posse.
C’è una profonda corrispondenza tra l’approccio ludico che l’Orchestra ha con la musica classica e il Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, che pone l’accento su come il divertito superamento di ogni confine di genere e l’espansione dei limiti dell’eros possano creare una nuova possibilità di visione del dramma giocoso di Mozart.
Don Giovanni, come un redivivo Cab Calloway in un immaginario Cotton Club, in un’ambientazione dal gusto anni ’20, ma anche fortemente contemporaneo, dirige la sua orchestra e il suo destino in una pulsione di libertà e perdizione. Un luogo carico di energia, luce e vitalità dove i musicisti si muovono, protagonisti nelle loro fughe musicali ed esistenziali.

“Siamo abituati all’idea di un Don Giovanni burlone, che si finge spesso un altro. Il travestimento, la mascherata sono le tentazioni per lui irresistibili. Si direbbe – per dirla con le parole di Fedele d’Amico – che egli inganni le donne non tanto per il piacere di conquistarle, ma che si prodighi a conquistarle per il piacere di ingannarle. Amare le donne e diventare ogni volta un altro. Potrebbe essere una definizione del Teatro come luogo in cui esseri in carne e ossa si fingono altri. Il Don Giovanni dell’Orchestra di Piazza Vittorio parte però da presupposti diversi.
L’idea è quella di sempre: rappresentare se stessi nei panni di altri, recitare il ruolo di se stessi con le parole e il carattere di personaggi di fantasia. L’opera buffa non è, in realtà, apertamente realistica, basata su personaggi della vita quotidiana? Il Don Giovanni lo è totalmente, con una novità assoluta: l’invenzione dell’intervento sovrannaturale che nella nostra rilettura prende la forma dell’inconscio”.
Mario Tronco

“L’Orchestra di Piazza Vittorio attraverso la sua musica ci dice che a saperla cercare nella piazza di una città c’è un’idea di teatro del mondo. È lì, sotto casa tua, con la sua bellezza e la sua ineffabile complessità. Essere stato chiamato a collaborare al loro Don Giovanni è un privilegio che mi ha permesso di capire quanto lavoro duro e paziente sia necessario perché si possano integrare uomini e suoni lontani.
Dovessi scegliere un momento emblematico e decisivo di quest’avventura non avrei dubbi: le prime due settimane di prove musicali. In questa fase, i brani, in parte già studiati in sala di registrazione, vengono eseguiti per la prima volta da tutti i componenti dell’ensemble.
Sotto i miei occhi, in un intreccio quotidiano di gioiosa libertà e grande rigore, di invenzioni improvvise e caparbie e iterate messe a punto, prendeva forma il “centro” intorno al quale costruire tutto il resto. Un “centro” musicale che dava senso e corpo a tutto il lavoro preparatorio (compositivo, drammaturgico e scenico).
Durante queste prove bisognava moltiplicare l’attenzione per essere pronti a captare i cambiamenti possibili e necessari. La partitura reagiva chimicamente al contatto con i musicisti e i cantanti, e, sollecitata dall’inventiva dei singoli, esplorata nelle possibili risonanze e nelle più sottili sfumature da ogni strumentista, resa vivida dalle voci, cresceva giorno dopo giorno verso la sua dimensione definitiva. Le improvvisazioni e le accensioni della fantasia degli interpreti erano la dimostrazione lampante del talento, dell’allenamento alla creazione e del meticoloso rigore dell’Orchestra. E tanta energia musicale spesso era già Teatro. Una vitale e festosa Babele a volte punteggiata da applausi spontanei che esaltavano i momenti creativi più riusciti. Mai mi era capitato. Alcuni importanti passaggi drammaturgici si sono chiariti solo in queste prove d’insieme ed è stata la Musica a provocare il Teatro e il Teatro a suggerire altre rotte musicali. Ed era il tipo di scambio che, Mario Tronco ed io, c’eravamo augurati potesse accadere. Ma soprattutto, questa modalità di lavoro, questa pratica musicale, che testimonia una straordinaria capacità di apertura e ascolto dell’Altro, di riconoscimento del debito che si ha con l’Altro, mi è sembrato un potentissimo antidoto al narcisismo imperante. Un modo per continuare a dare spazio al Noi e non solo all’Io”.
Andrea Renzi

L’Orchestra di Piazza Vittorio
Dal salvataggio dello storico Cinema Apollo di Roma che rischiava di diventare una sala bingo, si sviluppa l’idea di creare un’orchestra. Ideata e realizzata da Mario Tronco e Agostino Ferrente, l’Orchestra di Piazza Vittorio è nata nel 2002 all’interno dell’ Associazione Apollo 11, un progetto sostenuto da artisti, intellettuali e operatori culturali che hanno voluto valorizzare il rione Esquilino di Roma, dove gli Italiani sono una minoranza etnica.
L’Orchestra è composta da musicisti che provengono da dieci paesi e parlano nove lingue diverse, insieme trasformano le loro varie radici e culture in una lingua singola, la musica. Tra musicisti che partono e altri che arrivano, cambia il suono dell’orchestra senza mai tradire la vocazione iniziale a sfide nuove e orizzonti aperti al mondo intero. Una fusione di culture e tradizioni, memorie, sonorità antiche e nuove, strumenti sconosciuti, melodie universali, voci dal mondo.
L’Orchestra di Piazza Vittorio rappresenta una realtà unica. È la prima ed unica orchestra nata con l’auto-tassazione di alcuni cittadini che ha creato posti di lavoro e relativi permessi di soggiorno per eccellenti musicisti provenienti da tutto il mondo ed ora di fatto nostri concittadini. L’Orchestra promuove la ricerca e l’integrazione di repertori musicali diversi e spesso sconosciuti al grande pubblico, costituendo anche un mezzo di recupero e di riscatto per musicisti stranieri che vivono a Roma a volte in condizioni di emarginazione culturale e sociale.

Petra Magoni
Cantante e musicista, Petra Magoni incontra nel 2003 Ferruccio Spinetti (all’epoca da 15 anni contrabbassista della Piccola Orchestra Avion Travel) con cui quasi per gioco incide l’album MUSICA NUDA, uscito nel 2004 per l’etichetta “Storie di Note” che si è classificato al terzo posto al Premio Tenco 2004 nella categoria interpreti. Il cd, pubblicato nel 2005 anche in Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Svizzera per l’etichetta Bonsai Music ha venduto all’estero oltre 30.000 copie e ha ottenuto dalla radio pubblica francese il prestigioso bollino della FIP e il riconoscimento delle quattro “clés” di Télerama, rimanendo a lungo ai primi posti della classifica jazz delle vendite. Nel 2004 il duo Magoni-Spinetti si è aggiudicato il Premio “Progetto Speciale” al PIMI (Premio Italiano Musica Indipendente). Nello stesso anno insieme all’attrice e cantante Monica Demuru portano in scena lo spettacolo “AEDI- Sconcerto di canzoni ed epica”. Nel 2006 esce un doppio album dal titolo “Musica Nuda 2” che vede prestigiose collaborazioni. Con questo disco vincono la targa Tenco nella categoria Interpreti, e nello stesso anno il premio “Miglior Tour” al M.E.I. di Faenza. Nel dicembre 2006 esce “Quam Dilecta”.
Dal 2009 al 2011 Petra Magoni interpreta il ruolo della Regina della Notte nel “Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio” e tra, l’estate 2011 e l’autunno 2012, Puck ne “Sogno di una notte di mezza estate” con la regia di Gioele Dix. Insieme a Pippo Delbono, Peppe Servillo e molti altri fa parte del cast del film “Transeuropae Hotel” di Luigi Cinque (Miglior Lungometraggio Italiano al RIFF 2013 – Roma Independent Film Festival). Ha collaborato con molti musicisti italiani e non: Stefano Bollani, Ares Tavolazzi, Al Jarreau, Bojan Z, Erik Truffaz, Paolo Benvegnù, Antonello Salis, Nicola Stilo, Têtes de Bois, Morgan, Jaques Higelin, Ginevra di Marco, Avion Travel, Les Anarchistes, Massimo Ranieri, Sanseverino.

In occasione dello spettacolo in scena all’Arena del Sole, al Cinema Lumière viene proiettato l’11 ottobre il film documentario di Abel Ferrara Piazza Vittorio (Italia/2017).
Presentando il biglietto d’ingresso al film, sconto del 30% sull’acquisto di un biglietto per lo spettacolo.

Teatro Arena del Sole – Sala Leo de Berardinis
via Indipendenza, 44 – Bologna
da giovedì 11 a domenica 14 ottobre
giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16

Don Giovanni di Mozart
secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio
direzione artistica e regia Mario Tronco
regia Andrea Renzi
elaborazione musicale Mario Tronco, Leandro Piccioni, Pino Pecorelli
direzione musicale Leandro Piccioni

 

Informazioni:
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
Prezzi dei biglietti Sala Leo de Berardinis: da €7 € a € 25 più prevendita
biglietteria tel. 059 2910910 – biglietteria(at)arenadelsole.it 
bologna.emiliaromagnateatro.com