PaRcoscenico a Villa Angeletti tutti i giovedì dal 28 agosto

TUTTI I GIOVEDI’ DI SETTEMBRE
A PARTIRE DAL 28 AGOSTO
Parco di Villa Angeletti

 Rassegna PaRcoscenico dell’acqua / 2014
Settembre sul palco più verde di Bologna

Ancora una volta sul Lungo Navile, storia, natura e arte si incontrano. L’acqua, con la sua energia vitale, in rapporto con l’uomo.

PaRcoscenico è un luogo nuovo, nato per eventi, spettacoli e concerti, inaugurato il 27/9/13 nel Parco di Villa Angeletti. Un palco nel parco, un PaRcoscenico, che è ingranaggio di un’ipotetica ruota di mulino. Le panche, rivestite di ceramiche e mosaici, ne rappresentano la pala. Il suo movimento immaginato lambisce l’acqua che scorre, raffigurata in sedute sinuose che creano intimi spazi di convivialità e conversazione. Luoghi dove i mosaici permettono di incontrare la fauna locale o di trovare ristoro su un leggero canneto, dove alghe in ceramica intrecciate faranno nascere una fonte di acqua potabile, dove una morbida increspatura del manto erboso inviterà al gioco e al riposo.

PaRcoscenico è stato realizzato dall’Associazione Terra Verde che dal 1997 realizza e insegna attività creativo-artigianali, coinvolgendo giovani in condizioni di estremo disagio ed esclusione sociale, anche in ambito detentivo ed ex detentivo. Offrire opportunità formative e di inserimento lavorativo significa ridare loro dignità e autonomia: un’occasione importante per rendersi nuovamente responsabili e protagonisti del proprio futuro.

La volontà di realizzare una rassegna a basso impatto acustico è emersa prepotente nel corso delle numerose riunioni del Comitato ViviNavile, nato al termine di un lungo progetto di cittadinanza attiva, coordinato dal Quartiere Navile, per la gestione partecipata dell’area verde che comprende i parchi di Villa Angeletti, Lunetta Mariotti, il giardino Marinai d’Italia fino al Sostegno del Battiferro, gestito dall’Associazione Vitruvio.

Il Comitato ha eletto presidente Gabriele Bernardi, già presidente dell’Associazione Vitruvio.

Il primo compleanno di PaRcoscenico verrà festeggiato con concerti di musica classica , etnica, antica, spettacoli di teatro gratuiti e possibilità di cenare, a partire dalle ore 19, con prodotti tipici cotti al momento, grazie alla struttura e all’esperienza di “Family Food”, che propone arrosticini abruzzesi alla brace, arancini e cannoli siciliani, piadina romagnola ecc…

Dove: Parco di Villa Angeletti ingresso da via Caracci 65 comodo parcheggio gratuito.

 

Quando: giovedì 28 agosto, giovedì 4, 11, 18, 25 settembre, area ristoro aperta dalle ore 19 spettacoli a ingresso libero alle ore 21, senza prenotazione.

IL PROGRAMMA

Giovedì 28 agosto KAW SISSOKO TRIO – musica etnica

Giovedì 4 settembre FABIO TRICOMI DUO – Sicilia – musica antica e popolare

Giovedì 11 settembre LABORATORIO 41 – Sognando Godot – teatro

Giovedì 18 settembre ORCHESTRA SENZA SPINE – Sezione fiati – musica classica

Giovedì 25 settembre PEACHUM PRODUZIONI – L’opera dei mendicanti – teatro

Giovedì 28 agosto
KAW SISSOKO TRIO

Kaw “Dialy Mady” Sissoko voce, kora
Rocco Casino Papia chitarra 7corde, cori
Tommy Ruggero percussioni, cori

Il progetto nasce dal desiderio di riprendere i brani della tradizione senegalese e rivederli in chiave più moderna, arrangiandoli con strumenti appartenenti alla sfera musicale occidentale. La kora, arpa a 23 corde, regina della cultura musicale del Senegal, incontra la chitarra a sette corde, protagonista della musica strumentale brasiliana, e una batteria ibrida composta da tamburi africani ed elementi più moderni. Il tutto per creare un degno accompagnamento alle melodie cantate che parlano di amore, nostalgia, dolore e libertà.
KAW DIALY MADY SISSOKO nasce a Dakar nel 1976 in una famiglia di musicisti: la nonna e la mamma appartengono a una famiglia griot e il padre, Banna Sissoko, è una grande maestro di kora. Fin da bambino Dialy Mady è affascinato dalla musica e dalle sonorità dello strumento del padre che
cerca di sperimentare in modo autonomo. Nel 1987 Dialy Mady si iscrive al conservatorio “Douta Seck Arti e Culture” di Dakar per seguire i corsi di kora tradizionale e moderna.
All’importante formazione musicale vissuta in famiglia si aggiunge una solida preparazione professionale che lo porta ad approfondire la tradizione musicale senegalese. Nel giugno 1992 si diploma presso il Conservatorio nazionale “Douta Seck” di Dakar, conseguendo il Certificato di studi musicali tradizionali con il massimo dei voti.

È maestro di kora (tradizionale e moderna) e percussionista. Nel 1993 ottiene la Carta professionale del Teatro Nazionale Daniel Sorano di Dakar.

Dal 1994 al 1996 in Senegal si esibisce e collabora con Ismail Lò, Pap Kanoute, Allune Badara Youssou N’Dour. Dal 1996 al 2001 è korista del balletto nazionale del Senegal, con il quale si esibisce in numerosi spettacoli, tra i quali il Grand Tour dell’Europa, il Gran Tour degli Stati Uniti e il Gran Tour della Cina.

Dal 2001 si trasferisce in Europa, dove collabora con artisti e numerose formazioni, in Spagna e in Italia: Allune Badara, Tony Esposito, Paolo Fresu, Mory Kantè, Kandia Kuyate, Mass N’Diaye Konkoba, Baaba Maal, Fatou Guewel Diouf, Ernest Ragnlenn, Bonnee Spear, Tamburi di Goreè.
Nel 2001 prende parte al progetto “Le radici e le ali”, omaggio dedicato a Senghor ideato da Massimo Luconi, con musiche originali di Mirio Cosottini e dello stesso Sissoko. Il successo riscosso dal recital porta all’incisione di un album.
Nel 2002 partecipa con il gruppo Djanbutu allo spettacolo di Enrique Moriente “Africa, Cuba, Cai”, sulla contaminazione dei ritmi cubani e africani.
Dal 2005 fa parte dell’Orchestra di Piazza Vittorio come korista, cantante, arrangiatore e compositore. Ha comunque mantenuto vive le radici della sua cultura africana, partecipando a spettacoli di canto e danza e tenendo lezioni concerto in teatro e musei. Nel 2012/13 partecipa al tour “Sud” di Fiorella Mannoia.

ROCCO CASINO PAPIA chitarrista, compositore ed arrangiatore in progetti di musiche originali tra musiche del mondo e jazz. Dà vita al gruppo Jacaré (www.jacare.eu) e molti altri.

Ha suonato con C. Renzetti, T.Trevor-Briscoe, S. de Bonis, G. Mirabassi, C. Zavalloni, V. Vasi, S. Zanchini, G. Bianchetti, S. Krakowski, J. Queiroz, L.Mann…Compone per teatro, video e collabora con Teatrodimpresa® (www.castaspell.it) nella formazione del lavoro, con l’associazione Belleville, Imprò e la compagnia Teatro a Molla nell’ambito dell’improvvisazione teatrale e con Teatroeducativo (teatroeducativo.it) negli spettacoli per ragazzi. Conduce i laboratori di costruzione strumenti musicali con materiali di riciclo “Orchestra Riusonica” presso il centro ReMida Bologna_Terre d’acqua ed insegna presso la Scuola popolare di Musica Ivan Illich, la scuola Percorso Vitale e con Associazione Vita in Armonia ONLUS.

TOMMY RUGGERO nasce a Bologna nel 1982, è batterista e percussionista. Diplomato prima alla Music Academy di Bologna e poi al Drummers Collective di New York, ha viaggiato in diversi paesi africani (Senegal, Mali, Burkina Faso) per approfondire lo studio delle poliritmie dell’Africa dell’ovest. Conduce un’intensa attività live in formazioni musicali di vari generi, spaziando dal jazz manouche, al rock and roll, al funk, all’acid jazz. Insegna nella scuola di musica Leonard Bernstein, nelle due sedi di San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese. Collabora con il M° Celso Valli, partecipando a registrazioni per importanti artisti italiani (Vasco Rossi, Laura Pausini, Renato Zero, Francesco Renga). Suona per le produzioni della scuola di musical BSMT, a Bologna.Tiene laboratori di body percussion e percussioni nelle scuole primarie di Bologna e provincia, collaborando col Museo della Musica di Bologna. E’ endorser delle bacchette Vic Firth e dei piatti Paiste.

Giovedì 4 settembre
FABIO TRICOMI DUO

SICILIA

Canti e Musiche strumentali della tradizione dal repertorio arcaico al XX sec.

Fabio Tricomi: Ciaramedda, Tammureddu, Marranzanu, friscaletti semplici, doppi e tripli, chitarra, violino.

 

Camilla Serpieri: voce, fisarmonica.

 

Fabio Tricomi, musicista ed etnomusicologo, dal 1983 si dedica alla ricerca e alla documentazione degli aspetti musicali legati alla tradizione siciliana.

L’esperienza diretta con i musicisti tradizionali della sua regione lo ha portato ad approfondire la conoscenza e lo studio, non solo teorico, delle tecniche e degli stili esecutivi su vari strumenti di pertinenza agropastorale (come scacciapensieri, tamburello, flauto di canna, zampogna). Contemporaneamente si è dedicato allo studio della chitarra classica e successivamente si è specializzato su strumenti a pizzico più antichi (liuti) e strumenti ad arco medioevali (viella, lira).

Interessato all’interpretazione e alla riesecuzione della musica antica, Tricomi attualmente suona da solista e in gruppo in affermati ensemble e importanti rassegne di musica antica del mondo.
Ha all’attivo la pubblicazione di vari scritti sulla musica di tradizione orale, sulla musica medievale e CD di registrazione sul campo.
Parallelamente si dedica alla didattica, insegnando strumenti antichi e tradizionali alla Scuola Popolare di Musica Ivan Illich di Bologna e in stages in Italia e all’estero.

 Giovedì 11 settembre
LABORATORIO 41
presenta
SOGNANDO GODOT

 Sognando Godot è uno spettacolo tratto dalla celeberrima opera di S.Beckett “Aspettando Godot”. Vladimiro ed Estragone si trovano al crocicchio di una strada senza luogo e senza tempo ad “aspettare”; ma mentre Vladimiro si sacrifica totalmente alla speranza dell’avvento – del teatro? – Estragone fa dichiaratamente parte della disincantata macchina teatrale che, stancamente, ogni sera, deve far sognare tutti, spettatori e attori.

Rivisitando il testo di Beckett LABORATORIO 41 cerca di restituire uno dei possibili significati già esistenti all’interno di un’opera che, data la sua profondità, aspetta ad ogni sua messa in scena di essere riscoperta.

 

Giovedì 18 settembre
ORCHESTRA SENZA SPINE
Sezione fiati

Nata nel marzo 2013 da un’idea di Tommaso Ussardi e Matteo Rubini, con l’aiuto di Matteo Parmeggiani, l’intento dell’Orchestra Senzaspine è di valorizzare il vasto patrimonio musicale favorendo l’avvicinamento alla musica classica di un pubblico giovane. Nel tentativo di cancellare pregiudizi e luoghi comuni si cimentano i tanti musicisti under 30 che compongono l’Orchestra, compresi i due direttori Ussardi e Parmeggiani. Li accomuna la volontà di diffondere la musica con spettacoli di alto livello artistico caratterizzati da uno stile fresco che li renda accessibili a tutti, anche in luoghi inconsueti per le esecuzioni musicali, esplicitando l’idea che dall’Orchestra Senzaspine “non c’è proprio nulla di cui aver paura, non punge, anzi è così facile da cogliere che basta ascoltarla.”

Giovedì 25 settembre
PEACHUM PRODUZIONI
presenta
L’OPERA DEI MENDICANTI

Londra, 1928 oppure oggi: il signor Peachum, proprietario della ditta “L’amico del Mendicante” che gestisce il business degli accattoni di Londra, scopre che la sua preziosa figliola Polly si è sposata di nascosto con Macheat, detto Mackie Messer, l’eccentrico capo di una banda di ladri che opera in città anche grazie alla copertura offerta dal capo della polizia, il corrotto Brown.

Per farlo arrestare il signor Peachum lo denuncia alla polizia e corrompe le prostitute del bordello dove è andato a rifugiarsi. Condotto in prigione, Macheat riesce ad evadere grazie all’aiuto di Lucy Brown, la figlia del capo della polizia, che per tenerlo legato a sè finge persino di essere incinta. Alla fine riescono a catturarlo grazie ad un’altra soffiata di Jenny delle Spelonche, la sua prostituta preferita, e lo condannano a morte. Ma un attimo prima dell’esecuzione arriva la notizia che la Regina neo incoronata gli ha concesso la grazia: “il lieto fine” commentano gli attori, peccato però che non esista anche nella vita reale!

E’ uno spettacolo “corale” che mette in scena l’eterna lotta tra le bande – quella dei Mendicanti e quella dei Ladri – per raccimolare qualche spicciolo attraverso truffe, rapine e collusioni con la polizia. Viene mantenuto lo stile grottesco e musicale dell’opera originale, utilizzando un linguaggio scenico contemporaneo, dove la canzone si fonde con il testo, i cori sostengono l’azione e ci raccontano l’ambiente emotivo dei protagonisti, eccessivi, balordi ma estremamente attuali.