Mostra sulla fede vissuta in Emilia Romagna

fronte-invitoFede vissuta – Identità e tradizioni popolari in Emilia Romagna

E’ il titolo della mostra proposta dal Museo della religiosità popolare di San Giovanni in Triario, che ha sede nel comune di Minerbio, in collaborazione con la Raccolta Lercaro, per riflettere su di un aspetto oggi troppo spesso dimenticato: quello della religiosità popolare.

Ricordo che alla Raccolta Lercaro organizzano sempre mostre e incontri davvero interessanti e anche l’esposizione permanente vale davvero la pena di essere visitata e consiglio una visita anche a tutti.

Attraverso una serie di oggetti provenienti dal Museo di San Giovanni e raccolti con grande passione dal dott. Cesare Fantazzini è presentato un breve ma intenso percorso storico-religioso, attraversando la spiritualità di questi ultimi due secoli, vissuta in alcune aree padane dell’Emilia Romagna. Siamo di fronte a immagini – sculture, pitture e incisioni – che hanno segnato la vita di intere generazioni. Il fatto che non si tratti di vere e proprie “opere d’arte” secondo l’accezione corrente non deve stupire. La Chiesa, infatti, sin dalle origini, ha sempre parlato di immagini come testimonianza dell’esperienza religiosa, come luogo di una catechesi, grazie alla quale apprendere e trasmettere i misteri della fede cristiana. Il concetto di “belle arti” appare, infatti, nella tradizione culturale occidentale molto tardi, soprattutto in seguito alla riflessione kantiana nel XVIII secolo.

L’esposizione, suddivisa in tre sezioni principali – la persona, la famiglia e la parrocchia – è costituita da oggetti di pietà, come manuali di preghiera, catechismi con relativi sussidi didattici; ricordi del Battesimo o della Prima Comunione. Numerose sono le immagini sacre, come stendardi, incisioni relative ai sacramenti, oleografie, stampe su tela, targhe devozionali in ceramica; piccole statue di santi o altarini per la devozione domestica; un presepio in carta; oggetti che si riferiscono al mondo del lavoro e sui quali sono apposti segni religiosi, come un cuneo in ferro battuto utilizzato per spaccare la legna o elementi di un carro agricolo. Non potevano infine mancare i cosiddetti “santini”, ancora oggi tanto popolari, per la devozione personale.

Ciascun oggetto ha un preciso significato. Così, un piccolo altare riconduce ai momenti in cui la famiglia si raccoglieva nella preghiera. Se l’immagine dell’Angelo Custode era collocato come capoletto a protezione del bambino, quella della Sacra Famiglia benediceva il riposo dei coniugi. La statua di sant’Antonio Abate era poi posta nella stalla dei contadini, per proteggere gli animali. Piccoli e bellissimi altarini, con i vari oggetti relativi al culto eucaristico, erano riservati al gioco dei bambini. Due splendidi cartelami, utilizzati nelle celebrazioni del Triduo pasquale e raffiguranti soldati, erano collocati a guardia del Santo Sepolcro.

Opere semplici. Immediatamente comprensibili, nella loro espressiva semplicità, nella loro grande sincerità. E che ancora oggi sono capaci di sprigionare il senso di una fede intensa e profonda. Ogni opera fa memoria di eventi di vita individuale, familiare o lavorativa. In questo senso, la mostra non vuole essere una rievocazione nostalgica del passato, quanto piuttosto la rappresentazione con la quale si è espressa la fede vissuta di intere comunità di credenti. Colpisce come, a distanza di tanti anni, questi oggetti conservino intatta la loro di capacità di irradiare l’esperienza del credente con il Dio della vita.
La mostra è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Mostra aperta dal 27 febbraio al 13 luglio 2014
Orari: giovedì e venerdì, ore 10 – 13 / sabato e domenica, ore 11-18.30
Chiuso il lunedì, martedì e mercoledì

Ingresso libero

Nell’ambito della mostra sono organizzate le visite guidate:

Domenica 9 marzo, ore 16.00
a cura di Cesare Fantazzini

Sabato 5 aprile, ore 16.00
Sabato 17 maggio, ore 16.00

a cura di Ilaria Montanari

L’ingresso alla mostra e la partecipazione alle visite guidate è gratuito: non occorre prenotazione

Info:
E-mail
: segreteria@raccoltalercaro.it

Raccolta Lercaro, via Riva di Reno 57 – Bologna
Tel. 051 6566210 – 211
www.raccoltalercaro.it