“Opera Tua” 2023: Un’edizione speciale per valorizzare l’arte delle donne

E’ partita l’8 MARZO “OPERA TUA” 2023: UN’EDIZIONE SPECIALE PER VALORIZZARE L’ARTE DELLE DONNE.
Prima tappa da marzo fino al 7 aprile. La Pinacoteca Nazionale di Bologna partecipa con l’opera di Lavinia Fontana (Bologna, 1552-Roma 1614) Apparizione della Madonna col Bambino alle sante Caterina d’Alessandria, Margherita, Agnese, Orsola e Barbara (1601).
Il progetto:
 
Quest’anno il progetto di Coop Alleanza 3.0 per il recupero e la valorizzazione di capolavori locali è dedicato ai tesori artistici realizzati dalle donne, nell’ambito della campagna Coop “Close the gap – Riduciamo le differenze”
 
E’ partita  l’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, la sesta edizione di “Opera tua” il progetto di Coop Alleanza 3.0 dedicato al recupero e alla valorizzazione dei capolavori locali nei territori in cui la Cooperativa opera.
La data di inizio di “Opera tua” richiama la scelta di Coop Alleanza 3.0 di rendere questa edizione speciale perché dedicata all’arte delle donne: tesori prodotti da artiste che nei secoli hanno dipinto, scolpito, espresso il proprio talento in epoche storiche in cui anche la cultura, intesa come produzione artistica, era ad esclusivo appannaggio degli uomini.
Per questo Coop Alleanza 3.0 ha scelto di inserire l’impegno per la valorizzazione dei capolavori artistici locali nell’ambito dei progetti di “Close the gap – Riduciamo le differenze”, la campagna che vede Coop impegnata nella battaglia per la riduzione di tutte le disuguaglianze di genere coinvolgendo anche i soci e i consumatori in uno sforzo collettivo indirizzato verso obiettivi concreti.
Le tappe di “Opera tua” 2023 e come votare
La sesta edizione di “Opera tua” si articola in un viaggio in tre tappe dal 1600 ai giorni nostri per riscoprire sei lavori di altrettante artiste. Soci e consumatori potranno esprimere la propria preferenza per l’opera da restaurare in ciascuna tappa, la cui durata è di un mese. Tutti possono votare, fino a una volta al giorno, sul sito di Coop Alleanza 3.0, accedendo tramite il link breve all.coop/operatua , oppure con l’App Coop.
Attraverso le tre tappe si potrà ripercorrere, recuperandolo, una parte importante del patrimonio artistico locale, e grazie alle vicende di queste artiste, seguire i cambiamenti della vita delle donne nel corso del tempo.  Con “Opera tua” infatti è possibile far conoscere le opere di queste donne spesso dimenticate dalla storia dell’arte e attraverso i lavori di restauro farle tornare all’antico splendore con un recupero mirato.
Le opere da restaurare sono state scelte con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali, in collaborazione con l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale e le istituzioni territoriali.
Di seguito le tappe della sesta edizione di “Opera tua” (in allegato le schede con le immagini e le descrizioni delle opere, oltre a cenni biografici delle artiste).
Prima tappa – dall’8 marzo al 7 aprile: Lavinia Fontana (Bologna, 1552-Roma 1614) “Apparizione della Madonna col Bambino alle sante Caterina d’Alessandria, Margherita, Agnese, Orsola e Barbara” (1601); Lucrina Fetti (Roma 1589 ca. – Mantova post 1633) “Incoronazione di Spine” (1629)
Seconda tappa – dall’8 aprile al 7 maggio: Lucia Ricci (Fermo, 1696-1789) “Madonna in gloria fra San Romualdo e Santa Scolastica” (1735 ca.); Marianna Pascoli (1790-1846) “Madonna Addolorata con Santi” (1830 ca.)
Terza tappa – dall’8 maggio al 7 giugno: Dolores Grigolon (Padova 1905-1987) “Natura morta” (1951); Franca Maranò (Bari 1920-2015) “Cantastorie: la storia” (1982).
“Opera tua”: i numeri dell’iniziativa di Coop Alleanza 3.0
Avviata nel 2017 “Opera tua” ha finanziato il restauro di 38 opere del patrimonio artistico italiano di tutte le epoche storiche, provenienti da istituzioni di tutti i territori in cui è presente la Cooperativa. Complessivamente Coop Alleanza 3.0, grazie a una quota dell’1% delle vendite ai soci di prodotti a marchio Coop, ha destinato all’iniziativa 830 mila euro in cinque edizioni. Tutte le opere restaurate sono pubblicate sul sito di Coop Alleanza 3.0 al link all.coop/operatua nella sezione “Archivio di tutte le edizioni”.

 

“OPERA TUA” 2023: OPERE E ARTISTE DELLA PRIMA TAPPA
Di seguito sono riportate le principali informazioni inerenti alle opere e alle artiste della prima tappa di
“Opera tua” 2023 che dall’8 marzo al 7 aprile vedrà a confronto l’“Apparizione della Madonna col Bambino alle sante Caterina d’Alessandria, Margherita, Agnese, Orsola e Barbara” (1601) di
Lavinia Fontana (Bologna, 1552-Roma 1614) e “Incoronazione di Spine” (1629) di Lucrina Fetti (Roma 1589 ca. – Mantova post 1633).

Le opere della prima tappa: 
“Apparizione della Madonna col Bambino alle sante Caterina d’Alessandria, Margherita,
Agnese, Orsola e Barbara”: questo prezioso dipinto proveniente dal monastero di San Michele in
Bosco, Bologna, raffigura l’apparizione della Vergine alle sante Caterina d’Alessandria, al centro, Barbara e Orsola a sinistra, Margherita e Agnese a destra, tutte riconoscibili dai rispettivi attributi iconografici.
La firma e la data 1601, poste entrambe sotto alla figura di Santa Barbara, confermano che si tratta di un’opera della maturità artistica di Lavinia, una mirabile fusione dei più significativi apporti della cultura artistica di fine Cinquecento. Le cromie di ascendenza neoveneta si fondono alle movenze flessuose e alle fisionomie allungate dell’elegante manierismo parmense, al ricordo dell’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello della Pinacoteca di Bologna, a cui rinvia la composizione, infine alle più aggiornate innovazioni dei Carracci visibili nel naturalismo ottico dei gioielli, delle stoffe leggere, del drago che accompagna Margherita.

“Incoronazione di Spine”, dipinto del 1629 come rivela l’iscrizione, il dipinto proviene dalla chiesa di
Sant’Orsola a Mantova, all’interno della quale decorava, insieme ad altre tre tele dedicate al tema della
Passione di Cristo, le pareti laterali della cappella dedicata a santa Chiara. La composizione dell’Incoronazione di spine è ripresa da un dipinto di Ludovico Caracci, in origine destinato alla certosa di San Girolamo di Bologna e oggi conservato presso la Pinacoteca Nazionale della medesima città. Nel
rielaborare questo prototipo, che pure è seguito alla lettera, la pittrice accentua il contrasto chiaroscurale
per porre in enfasi l’intensa carica emotiva della scena raffigurata.

Le artiste della prima tappa:

Lavinia Fontana (Bologna 1552 – Roma 1614) viene ricordata per essere stata la prima donna a dipingere una pala d’altare e per aver dipinto il primo nudo femminile in Minerva nell’atto di vestirsi. Lavinia era figlia del pittore manierista Prospero Fontana, nella cui bottega poté attingere a una vasta gamma di esperienze pittoriche emiliane (dal Parmigianino a Tibaldi), venete (Veronese, Jacopo da Bassano), lombarde (Sofonisba Anguissola) e toscane. Presso il padre poté anche frequentare i Carracci, poco più giovani, ma che non mancarono di influire su di lei. Si narra che, ricevuta dal pittore imolese Giovan Paolo Zappi la richiesta di sposarlo, Lavinia pose la condizione di poter continuare a dipingere. Zappi accettò la cosa, tanto che rinunciò in pratica a lavorare in proprio e assunse il ruolo d'assistente della moglie. Lavinia Fontana acquistò ben presto, già a Bologna, fama come ritrattista, distinguendosi soprattutto per l’accuratezza dei particolari, come abbigliamento e acconciature, nelle figure femminili. I successi maggiori le giunsero a Roma dove fu chiamata dal nuovo papa Gregorio XIII, suo conterraneo, e si trasferì stabilmente nel 1603. Grazie a tale alta protezione, Lavinia eseguì innumerevoli lavori per l’entourage della corte papale tanto da essere soprannominata «la Pontificia Pittrice».

Lucrina Fetti (Roma 1589 ca. – Mantova post 1633) quando giunse a Mantova nel 1614 al seguito del
fratello Domenico Fetti, chiamato dai Gonzaga come pittore di corte, aveva già appreso l’arte pittorica nella bottega romana del padre Pietro. Divenne monaca, abbandonando il nome di Giustina per Lucrina ed entrando nel monastero di Sant’Orsola, istituzione religiosa fortemente voluta da Margherita Gonzaga. Nel primo Seicento due erano le istituzioni predominanti nella Mantova dei Gonzaga: la corte ducale e il convento di Sant’Orsola, presso le quali erano pittori di corte, ivi residenti, rispettivamente i fratelli Domenico e Lucrina Fetti. I temi religiosi, ovviamente, caratterizzavano le opere di Lucrina essendo gli stessi esposti nel convento e nella chiesa di Sant’Orsola. Altra specializzazione riguardava la ritrattistica tanto che negli appartamenti privati di Margherita Gonzaga erano conservati ed esposti sette dipinti aventi per soggetto la stessa Margherita e altre donne della famiglia Gonzaga.