Food. Nuove aperture in città

di Gabriele Orsi

E allora vuol dire che si fa sul serio. Che non è come un anno fa, quando passammo un’estate in bisboccia e allegria per poi, risalito l’indice dei contagi, rinchiuderci nuovamente come sorci e abbassare le serrande di locali e botteghe. Questa volta la prospettiva di un nuovo lockdown è remota come quella che lo scrivente vinca i 100 metri piani alle Olimpiadi, e lo si nota dal vivace fiorire di nuovi progetti, nuovi format, nuove idee food all’ombra delle Due Torri, segno che l’aria spira dal lato giusto e c’è desiderio di pianificare un nuovo futuro con rinnovato entusiasmo. Alcune novità sono frutto di ragionamenti lungamente meditati nel periodo della chiusura forzata, altre nascono dalla volontà di mettersi in gioco in un momento di forte ripartenza, altre ancora prendono il posto di attività che (una prece) non hanno retto l’ondata del Covid, ma il comune denominatore è sempre quello: la voglia di ricominciare.

Nel primo caso rientra sicuramente Casa Mazzucchelli (via Porrettana 291, Sasso Marconi), il nuovissimo format voluto da Aurora Mazzucchelli e suo fratello Massimo nel quale vengono superate e al tempo stesso sublimate le esperienze del ristorante stellato Marconi e dell’annesso forno-gourmet Mollica: la cucina di Aurora resterà sempre la stessa, ma servita su basi di lievitato – pizza, pane – anziché su dei piatti, con la possibilità di effettuare degustazioni, mentre Mollica all’ora di pranzo vira su una proposta bistrot di impronta molto vegetale. Nel secondo sottoinsieme spicca l’apertura di Naga Thai (via Augusto Murri 154/d, Bologna), piccolo ristorante (solo 8 tavoli ma fa anche take away) dove poter gustare l’autentica cucina thai preparata dalla chef Jeab, già all’ambasciata siamese di Roma, nato dalla passione di Alessandro Brunelli, che dall’età di tre anni ha vissuto fra Bangkok, Pattaya e Bologna, e Rocco Forcellini, due giovani soci che hanno deciso diffondere la cultura thailandese attraverso le sue usanze in cucina.
Nella terza fattispecie infine cade sicuro Kabulagna (via Aurelio Saffi 81/c, Bologna), ristorante con cucina afghana e siriana che prende il posto di una very short lived trattoria e che propone anche una vasta scelta di piatti vegetariani. Ma è tutto un ribollire di nuove aperture tra Bologna e dintorni, dallo stellato al cibo etnico al fast food di qualità: grandissimo successo sta riscuotendo Deep (via degli Orefici 4/a, Bologna), l’oyster bar (ma oltre alle ostriche c’è una vasta scelta di crudi, marinati e affumicati) nato dalla collaborazione tra Agostino Iacobucci e Luca Ciliberti di Sardina dove i sapori del mare sono esaltati dal tocco creativo di un grande chef stellato, ma parimenti è gettonatissimo Ofelia (piazza Aldovandi 1/b, Bologna), il format lanciato questa estate da Luca Giovanni Pappalardo di Pane e Panelle dove indistintamente si può fare colazione molto sicilianamente con granita e brioche oppure, in chiave altrettanto Trinacria-style, prendere l’aperitivo abbinando il sushi vegano dello chef a un caratteristico selz al limone.
E parlando di sushi non possiamo non citare Me&Lo Sushi (via Giosuè Carducci 21/3, Casalecchio di Reno), dove il rigore della cucina nipponica è temperato da influenze e tocchi caratteristici della tradizione culinaria italiana e mediterranea, mentre per i patiti del gelato d’autore Stefino ha traslocato in una nuova sede (via Luigi Serra 3, Bologna) dove continuerà a proporre i propri gusti realizzati con ingredienti bio anche per vegani. Tra le grandi aperture di richiamo spicca inoltre l’insegna di Ahimé (via San Gervasio 6/e, Bologna), l’ultima filiazione di Lorenzo Costa che vede lo chef Lorenzo Vecchia al timone di un ristorante non convenzionale, contemporaneo nel design, sostenibile nella filiera cortissima incluse le verdure dell’orto di Federico Orsi ed eccentrico negli abbinamenti gustativi.
Per i nostalgici del tempo che fu una visita è d’obbligo da Volare (via Belvedere 10/d, Bologna), bar tempestato di memorabilia e pezzi di modernariato anni ’60 dove, fra telefoni a gettone, Tv ante-digitale terrestre e insegne smaltate potrete gustare, seduti a un autentico bancone d’epoca, cocktails dal sapore marcatamente vintage, a base di Biancosarti e Rosso Antico come facevano i nostri nonni. Sono invece in stile cosmopolita e sostenibile i cocktail di Velluto Botanique Eclectique (via de’ Toschi 2/g, Bologna), locale dal concept internazionale che abbina a una carta dei drink una proposta gastronomica composta da avocado toast, poké bowl, tapas e piatti espressi. I patiti della carne non potranno perdersi Manzo & Co. (via Broccaindosso 79/a, Bologna), tempio di costate immani, tomahawk, carpacci e costolette, mentre chi predilige la cucina di pesce apre il Ristorante Enoteca Da Lucia (via Falegnami 14, Bologna). Non può sfuggire agli amanti del caffè di qualità l’apertura di Terzi to Go (piazza Aldrovandi 15, Bologna), dove Manuel Terzi continua a offrire i propri cru ultraselezionati ma anche deliziose brioches.
Segnaliamo infine che sulle strade bolognesi corre un nuovo food truck, e non uno qualsiasi: si chiama Ciao, e alla sua guida c’è Omar Shihadeh, figlio del compianto Jamil del Caffè Al-Salam (recentemente passato ai Giardini di Allah) pronto, secondo la tradizione di famiglia (e il tocco si sente tutto) a servire corpose porzioni dei migliori kebab, shwarma, falafel e babagannush che si possano trovare da qui alla Mecca. Ma stay tuned, perché due grosse novità sono in arrivo: mentre a Casalecchio, in via Marconi, sta per riaprire con un look totalmente rinnovato il Bar del Rosso, Cynthia Ravanelli e Dario Stagni, dopo avere abbandonato l’Officina del Gusto di Castenaso (ove si è insediato con successo il Posto Ristoro), si preparano ad aprire in strada Maggiore 10, dove un tempo c’era il Cabala, un nuovissimo format di pizza gourmet e cucina. Perciò state in campana, perché si riparte.

Avete voglia di compagnia, buona cucina, movimento, ma non vi va di uscire a cena? Potete tranquillamente fare la spesa e organizzare tra le mura domestiche: Bologna pullula di botteghe dove potete trovare ogni prodotto d’eccellenza che il vostro palato sogna. Molte, specie quelle storiche, sono in centro, ma se non avete il monopattino elettrico potrebbe risultare difficile andare a fare provviste al Mercato delle Erbe o nel Quadrilatero. Pochi però sanno che anche fuori dalle mura esistono degli autentici templi per gourmet, alcuni anche di recente apertura come la Drogheria delle Api (via degli Orti 23/e, Bologna), erede contemporanea dei vecchi spacci alimentari di una volta, dove è possibile trovare salumi, formaggi, vini e prodotti da forno, tutti di altissimo livello, da portare a casa o, a scelta, da consumare in loco sotto forma magari di aperitivo. Sulla stessa falsariga consolida il proprio successo la Fermata del Gusto (via Saragozza 89/a, Bologna), bottega piccola ma rigurgitante di ogni ben di Dio, dalla pasta fresca alla gastronomia pronta fino alla specialità della casa, il leggendario scrigno di Venere. Per i vini e i liquori potete tranquillamente approvvigionarvi all’Enoteca La Cantina di Castellucci (via Toscana 105/d, Bologna) o da Ai Vini Scelti (via Andrea Costa 8, Bologna), nei cui pressi rimane l’imperdibile Drogheria Olimpia (via Andrea Costa 67/c, Bologna), da tempo immemore rivenditrice di sciccherie diversamente introvabili. I latticini si comperano ovviamente all’Angolo della Freschezza (via Cadriano 27/2b, Bologna), dove Roberto Guermandi seleziona personalmente il meglio dei formaggi italiani ed europei, mentre per il pesce e i frutti di mare fate un salto un po’ più in là da Qualimed – La Bottega del Pesce (via Palazzetti 14/a, San Lazzaro di Savena), che offre il meglio del meglio del pescato del giorno sempre di una freschezza incredibile. E per una dolce chiusura della vostra festa casalinga non dimenticate di passare alla Pasticceria Beverara (via Giacomo Matteotti 185, Sabbiuno) e acquistare “Sòppa”, il panettone innovativo recentemente vincitore della medaglia d’oro ai Campionati del Mondo della FIP Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria Cioccolateria, caratterizzato da un gustoso cuore alla zuppa inglese. E buon appetito.