Bologna Festival 2021 Concerti d’Autunno IL NUOVO L’ANTICO

15 settembre – 24 ottobre GRANDI INTERPRETI
18 settembre – 1° dicembre
GRANDI INTERPRETI
Sabato 18 settembre ore 18 e ore 21 Teatro Celebrazioni Mahler Chamber Orchestra Yuja Wang pianoforte Concerto ore 18 Franz Joseph Haydn Sinfonia n.31 in re maggiore Hob I:31 “col segnale del corno” Leoš Janáček Capriccio VII/12 per pianoforte (mano sinistra) e fiati Johann Sebastian Bach Concerto n.5 in fa minore BWV 1056 per clavicembalo e orchestra Concerto ore 21 Franz Joseph Haydn Sinfonia n.31 in re maggiore Hob I:31 “col segnale del corno” Igor Stravinskij Ottetto per strumenti a fiato Dmitrij Šostakovič Concerto n.2 in fa maggiore op.102 per pianoforte e orchestra Solista dal rutilante profilo mediatico, la cinese Yuja Wang collabora da anni con la Mahler Chamber Orchestra, per registrazioni e tournées in tutta Europa. Il programma, dal barocco al classico al Novecento, è quantomai eclettico. In apertura la Sinfonia “col segnale del corno” ispirata alla caccia, un genere molto diffuso nel Settecento con cui si cimenta anche Haydn in onore dei principi Esterházy. Interprete versatile, capace di raffinati virtuosismi, la Wang – nei suoi brani anche in veste di concertatrice della Mahler Chamber Orchestra – passa dal Concerto in fa minore di Bach al vivacissimo e variopinto Capriccio di Janáček che impegna la sola mano sinistra, sino all’esuberante Concerto n.2 di Šostakovič, pagina dai toni spensierati composta nel 1957 per il giovane figlio pianista.

Giovedì 23 settembre ore 21 Teatro Manzoni Lisa Batiashvili violino Sebastian Klinger violoncello Milana Chernyavska pianoforte Felix Mendelssohn-Bartholdy Sonata in fa maggiore per violino e pianoforte Anton Arenskij Trio n.1 in re minore op.32 per pianoforte, violino e violoncello Volti cangianti del camerismo ottocentesco: dalla Sonata in fa maggiore di Mendelssohn, riportata alla luce da Yehudi Menuhin nel 1953, al Trio con pianoforte di Arenskij, capolavoro di ampio respiro che nella grazia e la leggerezza di certi passaggi ricorda Mendelssohn e lascia librare gli archi in melodie di intenso lirismo o in superbi ritmi di valzer “alla Arenskij”. Emerge in queste pagine tutta la maestria di una violinista quale Lisa Batiashvili, per la prima volta sulla scena musicale di Bologna.

Martedì 23 novembre ore 20.30 Teatro Manzoni
Seong-Jin Cho pianoforte Leoš Janáček Sonata “Dalla strada, 1° Ottobre 1905” Maurice Ravel Gaspard de la nuit Fryderyk Chopin Scherzo n.1 op.20 Fryderyk Chopin Scherzo n.2 op.31 Fryderyk Chopin Scherzo n.3 op.39 Fryderyk Chopin Scherzo n.4 op.54 Ricorda un poco Stanislav Bunin, questo coreano che col suo aristocratico predecessore russo ritiratosi in volontario esilio giapponese ha in comune il primo podio al Concorso Chopin di Varsavia; ma l’uno nel 1985, l’altro nel 2015. Coi quattro Scherzi di Chopin c’è invero poco da scherzare: per tono emotivo, dimensione e impegno tecnico esigono ben altro che non l’eleganza di fraseggio e lo spontaneo abbandono al cantabile che il giovane Cho si è visto accreditare fin dal suo debutto. Vale tanto più per la Sonata di Janáček, incandescente omaggio ai martiri politici di una rivoluzione. Mercoledì 1° dicembre ore 20.30 Teatro Manzoni Chamber Orchestra of Europe András Schiff pianoforte Johann Sebastian Bach Suite n.2 in si minore BWV 1067 per flauto e orchestra Wolfgang Amadeus Mozart Concerto per pianoforte in sol maggiore KV 453 Johann Sebastian Bach Concerto Brandeburghese n.5 in re maggiore BWV 1050 Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n.40 in sol minore KV 550 András Schiff non è il tipico virtuoso che elettrizza le folle con pose esteriori; è piuttosto un filosofo della tastiera che scava il suono e la struttura con risultati rigorosi rispetto alla tradizione. Artista che da anni ama esprimersi al pianoforte come dal podio, stratega della complessità, Schiff padroneggia con pari maestria la grande forma e il bozzetto intimistico, trovandosi a suo agio nella trasposizione pianistica da un originale per organo o clavicembalo. Schiff si è esibito per la prima volta a Bologna Festival nel 1986 ed è tornato ospite in diverse edizioni, divenendo artista di riferimento per il festival.

IL NUOVO L’ANTICO

Mercoledì 15 settembre ore 18 (prova aperta) / ore 21 Oratorio di San Filippo Neri “In alloro mutò il suo pianto” Il canto di Dafne sulle spoglie di Orfeo opera da camera per soli e voci recitanti, piccolo ensemble, live electronics testi e drammaturgia di GUIDO BARBIERI musiche originali di LUIGI SAMMARCHI e musiche di Giulio Caccini, Girolamo Frescobaldi, Giovanni Felice Sances Barbara Zanichelli soprano I, Pamela Lucciarini soprano II e clavicembalo, Roberto Abbondanza baritono, Allievi attori della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”, Ex Novo Ensemble, Luigi Sammarchi direttore, Alvise Vidolin regia del suono e live electronics, L’orMa elementi scenici, Angelo Generali disegno luci prima esecuzione assoluta commissione di Bologna Festival L’opera da camera In alloro mutò il suo pianto racconta la faccia nascosta del mito di Orfeo scegliendo il punto di vista di una testimone sgomenta: Dafne, l’amica prediletta di Euridice, anche lei presa dalla “follia d’amore” per il cantore degli dei. Se si ritorna alle fonti antiche il mito di Orfeo rivela un cuore cruento, barbaro, feroce: Euridice muore per fuggire la violenza di Aristeo, Orfeo, tornato dagli inferi, viene fatto a pezzi dalle Furie e la sua testa naviga fino all’isola di Lesbo prima di ricongiungersi al proprio corpo. Le musiche create da Luigi Sammarchi sono concepite come un unico flusso di suono dove le armonie antiche ispirate al mito di Orfeo emergono e si immergono nel “continuum” musicale contemporaneo. L’opera è dedicata a Mario Messinis, direttore artistico di Bologna Festival dal 1992 al 2019 e scomparso nel 2020. Lunedì 20 settembre ore 21 Martedì 21 settembre ore 21 Ex Chiesa di San Mattia FontanaMIX ensemble Francesco La Licata direttore Georg Friedrich Haas Solstices per 10 strumenti al buio totale prima esecuzione italiana Settanta minuti di buio per 10 musicisti, guidati da un pianoforte a coda radicalmente modificato nell’accordatura. Sulla superficie di blocchi sonori in lento movimento fioriscono giochi e variazioni culminanti in un accordo di quattro minuti. Autore del singolare esperimento percettivo è Georg Friedrich Haas (classe 1953), compositore austriaco noto per le sue imprese sonore e sperimentalismi azzardati, oggi docente alla Columbia University di New York. Per Haas l’ascolto “è una pratica simile alla meditazione” in cui occorre rimuovere qualsiasi altro elemento di disturbo.

Martedì 28 settembre ore 21 Oratorio di San Filippo Neri Ensemble Micrologus Moni Ovadia voce recitante In voce mista al dolce suono letture dantesche con musiche di compositori coevi al sommo poeta INFERNO L’attacco dei demoni brano strumentale, elaborazione di Goffredo Degli Esposti (Inferno XXII, 4-12) PURGATORIO In exitu Isräel de Aegypto Salmo CXIII (Purgatorio II, 43-48) Amor che nella mente mi ragiona Canto di Casella, ricostruzione modale di Patrizia Bovi da BR 18 (Purgatorio II, 106-114 / Convivio III) Canto della Sirena Sogno di Dante, ricostruzione modale di Patrizia Bovi (Purgatorio XIX, 7-30) Tan m’abellis vostre cortes deman Canso di Arnault Daniel/Folquet de Marseilla (1150-1231) cantasi come “Tant m’abelis l’amoros pessamens” di Folquet de Marseilla, Parigi, Biblioteca Nazionale, Fr. 22543 (Purgatorio XXVI, 140-147) Tant m’abelis Estampie, elaborazione di Peppe Frana Lo ferm voler qu’el cor m’intra Canso di Arnault Daniel (1180-1210), Milano, Biblioteca Ambrosiana, R 71sup. Chanson dol motz Canso di Arnault Daniel (1180-1210) Canto di Lia Canzone, ricostruzione modale di Patrizia Bovi (Purgatorio XXVII, 97-105) Beati quorum tecta sum peccati Canto di Matelda, versetto dell’offertorio “Laetamini in Domino” (Purgatorio XXVIII, 37-41) PARADISO Kyrie eleison Kyrie Cunctipotens e suo tropo strumentale, Assisi, Biblioteca Comunale, Ms.187 Ave Maria Canto di Piccarda Donati (Paradiso III, 121-130) Laudar Vollio per amore Lauda (Cortona 91) (Paradiso XI) Can vei la lauzeta mover Canso di Bernard de Ventadorn (XII sec.), Milano, Biblioteca Ambrosiana, R 71sup. Paradiso XX, 73-75 Venite a laudare brano strumentale, elaborazione di Micrologus (Paradiso XXIV, 13) Gloria Gubbio, Archivio di Stato, San Domenico, Corale O, cc. 96v-100r (Paradiso XXVII, 3-24) Ave Regina / Mater Innocencie / Ite missa est Mottetto di Marchetto da Padova (Paradiso VIII, 15-21 / Paradiso XXX, 3-18) Nell’ambito della sua formazione accademica Dante aveva senza dubbio studiato musica nella sua accezione più astratta e speculativa: quella che secondo Tommaso d’Aquino nel commento a Boezio «considera i suoni non in quanto tali, ma in quanto dipendono da proporzioni numeriche». Amava anche “i suoni in quanto tali”? Pare di sì. Nel Convivio egli descrive l’ascolto musicale con parole tanto calorose da tradire una partecipazione esperienziale simile ad un’estasi mistica: «La Musica trae a sé gli spiriti umani, che sono vapori del cuore, sicché quasi cessano da ogni operazione: si è l’anima intera, quando l’ode, e la virtù di tutti quasi corre a lo spirito sensibile che riceve lo suono».

Martedì 5 ottobre ore 20.30 sede da definire Alberto Novello live electronics, laser Otolab percussioni, live electronics, laser Light Sound Action Alberto Novello Laser Drawing Otolab Ex Alberto Novello utilizza i segnali elettrici del suo sintetizzatore per modulare la luce laser in colorate forme sinuose. Un’improvvisazione completamente analogica che fonde audio ed immagini, connettendo i sensi del pubblico in un’unica esperienza sinestesica. L’ha definito “Visual Listening”: per ascoltare il suono più profondamente tramite la visualizzazione della luce laser. Novello è un artista multimediale, tecnologo e compositore. Il suo principale ambito di attività sta nella creazione di architetture multimediali probabilistiche, al limite fra instabilità ed errore. JOSQUIN 1521 – 2021 Martedì 12 ottobre ore 18.30 Museo della Musica Sulle tracce di Josquin in Italia Conversazione introduttiva all’esposizione documentaria e ai concerti del progetto “Josquin 1521 – 2021”, nella ricorrenza del cinquecentenario della morte del compositore franco-fiammingo. Intervengono lo storico della musica Carlo Vitali e i musicisti Carlo Centemeri e Paolo Da Col. progetto condiviso con Ferrara Musica JOSQUIN 1521 – 2021

12 ottobre – 12 novembre Museo della Musica
Giosquino nelle fonti musicali bolognesi Esposizione delle cinquecentine con musiche di Josquin Desprez conservate al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna. in collaborazione con Istituzione Bologna Musei – Museo internazionale e biblioteca della musica JOSQUIN 1521 – 2021 Mercoledì 13 ottobre ore 20.30 Oratorio di San Filippo Neri Odhecaton Ensemble Paolo Da Col direttore Josquin, princeps musicorum Missa Hercules dux Ferrariae e mottetti di Josquin Desprez nelle fonti musicali emiliane Josquin Desprez Missa Hercules dux Ferrariae, a 4-6 voci Kyrie, Gloria (Missarum Josquin liber secundus, Venezia, O. Petrucci, 1503) Josquin Desprez In te Domine speravi, a 4 (Frottole libro primo, Venezia, Ottaviano Petrucci, 1504) Josquin Desprez Missa Hercules: Credo Giovanni Spataro Ave gratia plena Dei, a 4 voci (Bologna, Archivio musicale di S. Petronio, ms. A 45) Josquin Desprez Missa Hercules: Sanctus Tu solus qui facis mirabilia, a 4 voci (Motetti B, Venezia, O. Petrucci, 1503) Missa Hercules: Agnus Dei 1 e 3 Missa L’homme armé super voces musicales: Agnus Dei 2, a 4 (Piacenza, Chiesa di S. Sisto, tarsia del coro, 1514) Salve Regina, a 5 voci (Modena, Duomo, Biblioteca e Archivio Capitolare, ms Mus IX) Præter rerum seriem, a 6 voci (Motetti de la corona libro tertio, Fossombrone, O. Petrucci, 1519) (?) Josquin Desprez Inviolata, a 12 voci (Kassel, Muhrhardsche Bibliothek der Stadt Kassel, ms 38) Fra il 1483 e il 1504 Josquin Desprez soggiornò a lungo in Italia, dove la scuola polifonica franco-fiamminga era considerata all’avanguardia e ai maestri d’oltralpe si offrivano impieghi prestigiosi. Fra le tappe accertate dei suoi viaggi (Milano, Roma, Ferrara) e quelle ipotizzate dei biografi (Mantova, Firenze) non figura invece Bologna, benché sotto la signoria di Giovanni II Bentivoglio la città felsinea brillasse per fasto e mecenatismo fra le corti rinascimentali del Norditalia. Una vera e propria scuola musicale bolognese fiorirà solo a partire dal 1512, con la nomina di Giovanni Spataro a “maestro di canto” presso la basilica di San Petronio. Nel frattempo le Messe, i mottetti e le “frottole” di Josquin, grazie anche alle stampe di Ottaviano Petrucci (1502- 1504 e 1514), imponevano il suo magistero in tutte le forme sacre e profane fruttandogli l’epiteto di princeps musicorum. JOSQUIN 1521 – 2021

Martedì 19 ottobre ore 20.30 Oratorio di San Filippo Neri Astrarium Consort Carlo Centemeri direttore, organo Stile antico, stile moderno, stile concertato Mottetti di Josquin Desprez e Salmi brevi di Giovanni Paolo Colonna Giovanni Paolo Colonna Domine ad adiuvandum a 5 voci Dixit Dominus a 5 voci Josquin Desprez Illibata Dei virgo nutrix Giovanni Paolo Colonna Confitebor a 3 voci Ad pugnas fideles a voce sola Beatus vir a 5 voci Josquin Desprez Nymphes de bois Giovanni Paolo Colonna Laudate Pueri a 3 voci Ad amores, ad honores a voce sola Laudate Dominum a 5 voci Josquin Desprez Ave Maria… Virgo Serena Giovanni Paolo Colonna O Coeli Devota a voce sola Magnificat a 5 voci Confronto a distanza fra giganti della polifonia: Josquin Desprez, di cui quest’anno si celebra il 500mo della morte, e il bolognese Colonna (1637-1695). Gran viaggiatore il primo, sedentario il secondo benché le sue partiture fossero avidamente ricercate in tutta Europa: non a caso le loro maggiori collezioni si conservano a Vienna, Parigi, Oxford e Londra. Nucleo comune ad entrambi è il contrappunto canonico “osservato” che Colonna continua a coltivare a Barocco avanzato, innestando però sul suo tronco bisecolare le grazie dello stile concertante, l’armonia verticale fondata sul basso continuo, un più libero vocabolario degli “affetti” ereditato dal madrigale maturo e dai nuovi generi rappresentativi: cantata e opera. Domenica 24 ottobre ore 20.30 Biblioteca Centro San Domenico Ensemble di Musica Contemporanea del Conservatorio di Bologna Marcello Panni direttore Chiara Osella mezzosoprano Federico Sanguineti voce recitante Danzatori della C&C Company, Carlo Massari coreografie Lelli e Masotti immagini in proiezione Da divino intelletto e da sua arte Luciano Berio Visage Monteverdi / Berio Il Combattimento di Tancredi e Clorinda Luciano Berio Laborintus II in coproduzione con Ferrara Musica e IUC-istituzione Universitaria dei Concerti in collaborazione con il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna Composto nel 1965 per celebrare il 700mo della nascita di Dante, Laborintus II prende il titolo dall’omonima raccolta poetica di Edoardo Sanguineti. Il testo sviluppa temi della Vita nuova, del Convivio e della Commedia combinandoli con citazioni bibliche e con scritti di Ezra Pound e T. S. Eliot. Antecedente di qualche anno è Visage per suoni elettronici e la voce di Cathy Berberian, fissato su nastro magnetico. Il lavoro “non propone un testo e una lingua significanti in quanto tali, ma ne sviluppa le sembianze”, alla ricerca di equivalenti musicali delle articolazioni linguistiche. Il Combattimento di Tancredi e Clorinda è uno dei lavori monteverdiani più sperimentali. «In questa mia edizione – scrive Berio – ho cercato di mantenermi il più vicino possibile alle convenzioni originali della rappresentazione e dell’orchestrazione: tenore (narratore), soprano (Clorinda),