Musei aperti per ferie. Musei civici aperti e mostre

Musei aperti per ferie. Anche quest’anno l’Istituzione Bologna Musei offre molteplici proposte, fruibili in sicurezza, per un’estate all’insegna dell’arte e della cultura:
le collezioni permanenti, le mostre temporanee, i concerti, le manifestazioni all’aperto e le attività di educazione e mediazione.


In ottemperanza alle disposizioni governative vigenti, previste per tutti i luoghi di cultura italiani (rif. 
D.L. 23 luglio 2021, n. 105), ricordiamo che dal 6 agosto 2021 per l’accesso nelle sedi dell’Istituzione Bologna Musei è obbligatorio essere in possesso di certificazione verde Covid-19, il cosiddetto Green Pass.
Queste prescrizioni sono valide anche per assistere a manifestazioni culturali, incluse quelle all’aperto.

La verifica della certificazione avviene tramite esibizione del Green Pass in formato digitale o cartaceo, unitamente a un documento di riconoscimento valido.
A tutela della privacy i dati personali del titolare vengono solo letti, tramite l’app nazionale VerificaC19, ma non registrati.
Il Green Pass non è richiesto per le persone escluse per età dalla campagna vaccinale (fino a 12 anni) oppure esenti sulla base di motivazioni mediche certificate.
Maggiori informazioni sulle modalità per ottenere il Green Pass sono disponibili qui: www.dgc.gov.it.

Per poter garantire la miglior tutela dei visitatori ed evitare al massimo il rischio di contagio, restano inoltre valide e in vigore le misure di sicurezza per il contenimento del Covid-19.
Tutte le informazioni utili per la visita sono consultabili qui: www.museibologna.it/documenti/102085.

I musei civici aperti a Ferragosto
Con l’avvicinarsi della festività di Ferragosto, vi ricordiamo le sedi che saranno regolarmente aperte nella giornata di domenica 15 agosto 2021:
• Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2) h 10.00-19.00
• Museo Civico Medievale (via Manzoni 4) h 10.00-19.00
• Collezioni Comunali d’Arte (Palazzo d’Accursio | Piazza Maggiore 6) h 10.00-18.30
• Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini (Strada Maggiore 44) h 10.00-18.30
• MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi (via Don Minzoni 14) h 10.00-21.00
• Casa Morandi (via Fondazza 36) h 16.00-20.00
• Museo per la Memoria di Ustica (via di Saliceto 3/22) h 17.00-20.00

• Museo internazionale e biblioteca della musica (Strada Maggiore 34) h 10.00-19.00
• Museo del Patrimonio Industriale (via della Beverara 123) aperto solo su prenotazione per gruppi di 4 persone; la prenotazione va effettuata via email con almeno 3 giorni di anticipo a 
museopat@comune.bologna.it

Si ricorda che Villa delle Rose non è aperta al pubblico in quanto sede di svolgimento dei campi estivi dell’Istituzione Bologna Musei mentre il Museo civico del Risorgimento è chiuso fino al 9 settembre 2021 per la consueta pausa estiva.
____________________________________________________________________________________

Le mostre temporanee
Vi segnaliamo le mostre temporanee che, oltre alle collezioni permanenti, potranno essere visitate dai cittadini e dai turisti che sceglieranno di trascorrere la giornata in città.

“..che mi fa sovvenir del mondo antico”. Archeologia e Divina Commedia
Museo Civico Archeologico | via dell’Archiginnasio 2
A cura di Marinella Marchesi
Periodo di apertura: fino al 1 novembre 2021

Orari di apertura: lunedì, mercoledì h 10.00-13.00; giovedì e venerdì h 15.00-19.00; sabato, domenica, festivi h 10.00-19.00; martedì chiuso
Ingresso con biglietto museo*: intero € 6 | ridotto € 3 | ridotto speciale € 2 giovani 18-25 anni | gratuito possessori Card Cultura
*Si ricorda che, a causa di un importante intervento di adeguamento normativo antincendio, il percorso espositivo accessibile al pubblico è temporaneamente limitato al Lapidario al piano terra e alla collezione egizia nel piano interrato.
Telefono: 051 2757211
Sito web: www.museibologna.it/archeologico


“..che mi fa sovvenir del mondo antico”. Archeologia e Divina Commedia
Veduta di allestimento, Museo Civico Archeologico, Bologna, 2021
Foto Elena Maria Canè | Courtesy Istituzione Bologna  


Il Museo Civico Archeologico di Bologna celebra i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri dedicandogli un’esposizione temporanea che, attraverso materiali di varie provenienze, tutti appartenenti al proprio patrimonio, analizza personaggi e tradizioni mitistoriche del mondo antico, riprese e rielaborate in chiave cristiana nella costruzione dell’Aldilà della Divina Commedia.
La narrazione del viaggio che Dante intraprende il 25 marzo del 1300 attraverso i tre regni oltremondani è infatti un insieme perfetto di influssi e apporti culturali, filosofici, teologici e letterari che provengono non solo dal mondo classico – quelli sicuramente più evidenti – ma anche dalle aree orientali del bacino del Mediterraneo, filtrati dalle tradizioni ebraica, greco-romana e cristiana e dalle successive dottrine medievali.
La mostra è parte di “Agorà Archeologia. La piazza vicino alla piazza”, un nuovo spazio polifunzionale pensato per l’incontro e il confronto così come avviene nella vicina Piazza Maggiore.

Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città
Museo Civico Archeologico | via dell’Archiginnasio 2

A cura di Daniela Picchi
Periodo di apertura: fino al 31 dicembre 2023

Orari di apertura: lunedì, mercoledì h 10.00-13.00; giovedì e venerdì h 15.00-19.00; sabato, domenica, festivi h 10.00-19.00; chiuso martedì non festivi
Ingresso con biglietto museo*: intero € 6 | ridotto € 3 | ridotto speciale € 2 giovani 18-25 anni | gratuito possessori Card Cultura
*Si ricorda che, a causa di un importante intervento di adeguamento normativo antincendio, il percorso espositivo accessibile al pubblico è temporaneamente limitato al Lapidario al piano terra e alla collezione egizia nel piano interrato.
Telefono: 051 2757211
Sito web: www.museibologna.it/archeologico

Sekhmet, la potente. Una leonessa in città
Veduta di allestimento, Museo Civico Archeologico, Bologna, 2021
Foto Alessandro Galli | Courtesy Istituzione Bologna Musei

Fino al 31 dicembre 2023 un’ospite di eccezionale rilievo ha trovato dimora presso il monumentale atrio di Palazzo Galvani grazie alla generosa collaborazione del Museo Egizio di Torino ha concesso in prestito uno dei suoi capolavori più rappresentativi: una statua colossale di Sekhmet, materializzazione terrestre della temibile divinità egizia con testa di leonessa e corpo di donna, di cui il museo torinese conserva una delle più grandi collezioni al di fuori dell’Egitto, composta da 21 esemplari.

Divinità dalla natura ambivalente, al contempo di potenza devastatrice e dispensatrice di prosperità, Sekhmet, ovvero “la Potente”, venne raffigurata in varie centinaia di statue per volere di Amenhotep III, uno dei faraoni più noti della XVIII dinastia (1388-1351 a.C.), allo scopo di adornare il recinto del suo “Tempio dei Milioni di Anni” a Tebe Ovest.
Alcuni studiosi ipotizzano che il gigantesco gruppo scultoreo fosse composto da due gruppi di 365 statue, una in posizione stante e una assisa per ogni giorno dell’anno, così da creare una vera e propria “litania di pietra”, con la quale il faraone voleva pacificare Sekhmet tramite un rituale quotidiano. La regolarità dei riti in suo onore servivano infatti a placarne l’ira distruttrice che la caratterizzava quale signora del caos, della guerra e delle epidemie, trasformandola in una divinità benevola e protettrice degli uomini.
Nella collezione egizia del Museo Civico Archeologico di Bologna è presente il busto di una di queste sculture che – grazie al confronto con la Sekhmet seduta in trono proveniente dal Museo Egizio di Torino – potrà così riacquistare, almeno idealmente, la propria integrità creando una proficua occasione di confronto e ricerca scientifica.

Dante e la miniatura a Bologna al tempo di Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese
Museo Civico Medievale | via Manzoni 4

A cura di Massimo Medica
Periodo di apertura: fino al 3 ottobre 2021

Orari di apertura: martedì, giovedì h 10.00-14.00; mercoledì, venerdì h 14.00-19.00; sabato, domenica, festivi h 10.00-19.00; chiuso lunedì non festivi
Ingresso con biglietto museo: intero € 6 | ridotto € 3 | ridotto speciale € 2 giovani 18-25 anni | gratuito possessori Card Cultura
Telefono: 051 2193916 – 2193930
Sito: 
www.museibologna.it/arteantica
Maestro della Bibbia di Gerona, (Bologna ultimo quarto del XIII secolo), Graduale, Ms. 526, Provenienza San Francesco
Museo Civico Medievale, Bologna


Il Museo Civico Medievale di Bologna aderisce alle celebrazioni per il Settimo Centenario della morte del Sommo Poeta con il progetto espositivo Dante e la miniatura a Bologna al tempo di Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese che presenta 14 codici miniati riconducibili alla produzione miniatoria bolognese tra seconda metà del XIII e inizi del XIV secolo, selezionati dal patrimonio collezionistico di assoluto pregio di proprietà del museo.

Richiamandosi al rapporto, intenso e fecondo, che Dante Alighieri ebbe in vita con la città di Bologna, le ragioni della mostra muovono dallo sguardo curioso e dalla attenta sensibilità critica che egli dovette rivolgere verso le arti figurative, di cui dimostrò di essere a conoscenza nei più importanti sviluppi coevi al suo tempo.
Come è noto Dante soggiornò a Bologna in più occasioni: una prima volta probabilmente intorno al 1286-87, quando forse frequentò, come “studente fuori corso”, l’Università. Più prolungato dovette essere invece il secondo soggiorno, che vide il poeta trattenersi in città per almeno due anni, dal 1304 al 1306. Dopo avere lasciato Verona, e poi Arezzo, Dante ricercava ora nella scrittura e nello studio il motivo del suo riscatto che l’avrebbe risollevato dall’ignominia dell’esilio, iniziato nel 1302. Ed è probabile che in queste circostanze avesse scelto proprio Bologna come possibile nuova meta, atta a garantirgli le necessarie risorse per vivere e anche per studiare e scrivere.


Maurizio Donzelli. In nuce

Museo Civico Medievale | via Manzoni 4
A cura di Ilaria Bignotti e Massimo Medica
In collaborazione con Galleria Massimo Minini

Periodo di apertura: prorogata fino al 7 novembre 2021
Orari di apertura: martedì, giovedì h 10.00-14.00; mercoledì, venerdì h 14.00-19.00; sabato, domenica, festivi h 10.00-19.00; chiuso lunedì non festivi
Ingresso con biglietto museo: intero € 6 | ridotto € 3 | ridotto speciale € 2 giovani 18-25 anni | gratuito possessori Card Cultura
Telefono: 051 2193916 – 2193930
Sito: 
www.museibologna.it/arteantica


Maurizio Donzelli. In nuce
Veduta di allestimento, Museo Civico Medievale, Bologna, 2021

La mostra personale site-specific dell’artista Maurizio Donzelli (Brescia, 1958) si pone in dialogo con le opere e gli ambienti del Museo Civico Medievale di Bologna: un percorso che invita lo spettatore alla scoperta di inattese relazioni tra i preziosi manufatti e le secolari architetture del museo e le tipologie dei lavori dell’artista, dagli Arazzi ai Mirrors, dai Disegni del Quasi ai recenti monocromi sull’oro, sino alla presentazione della nuova serie pittorica dei Notturni, nati come meditazione pittorica sull’isolamento e l’attesa, tra la fine del 2020 e la prima parte del 2021, ancora inediti. Diverse le opere di grande formato su carta che rievocano mappe celesti di stelle filamentose e brucianti, o si ispirano ai disegni di Cartesio sui magneti: onde e campi di attrazione che si propagano o interrompono come onde d’acqua quando si incontrano, metafore visuali delle reciproche analogie e risonanze tra le cose del mondo.
Il titolo della mostra, In nuce, evidenzia infatti come l’opera di Donzelli contenga embrionalmente un racconto visuale e iconico che può svilupparsi in direzioni diverse, potenzialmente infinite: un racconto nato dallo sguardo furtivo dell’artista e capace di unire, fondere e distinguere linguaggi e forme di tempi e geografie differenti. È questa la modalità di approccio e dialogo che l’artista mette in atto con il passato e con le sue iconografie, alle quali la sua opera si ispira in un andirivieni di emergenze e latenze di segni e accenni, affioramenti e sussurri visuali.


Risonanze
Elham M. Aghili, Khorshid Pouyan, Rui Wang, Kun Zhao, Yanxi Zhou
Collezioni Comunali d’Arte | Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6

A cura di Vanna Romualdi
Periodo di apertura: fino al 12 settembre 2021

Orari di apertura: martedì, giovedì h 14.00-19.00; mercoledì, venerdì h 10.00-19.00; sabato, domenica, festivi h 10.00-18.30; chiuso lunedì non festivi
Ingresso con biglietto museo: intero € 6; ridotto € 3; ridotto speciale € 2 giovani 18-25 anni; gratuito possessori Card Cultura
Telefono: 051 2193998
Sito: 
www.museibologna.it/arteantica
Elham M. Aghili

I Musei Civici di Arte Antica di Bologna tornano ad essere partner di Opentour, la settimana della festa dell’arte organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Bologna in collaborazione con importanti istituzioni della città. Un appuntamento che si colloca alla fine dell’anno di lezioni pensato per aprire le porte dell’Accademia al pubblico e raccontarne la storia anche attraverso visite guidate; ma è soprattutto l’occasione di scoprire i risultati dell’attività creativa di studenti e docenti.

Per la settima edizione della manifestazione, le Collezioni Comunali d’Arte di Palazzo d’Accursio accolgono la mostra collettiva Risonanze con interventi di Elham M. Aghili, Khorshid Pouyan, Rui Wang, Kun Zhao e Yanxi Zhou.
Risonanze costituisce l’esito progettuale realizzativo del percorso didattico proposto dalla docente Vanna Romualdi nell’anno 2020-2021, incentrato sul rapporto Arte/Architettura in una prospettiva di continuità concettuale e visiva che vede il segno nelle sue diverse declinazioni linguistiche intimamente connesso al contesto ambientale/architettonico. Invitati a proporre uno sguardo sul territorio dove l’Accademia di Belle Arti di Bologna innesta le proprie radici culturali, i cinque studenti coinvolti sono stati stimolati a sperimentare connessioni tra nuovi segni e memorie preesistenti partendo da una riflessione sullo spazio, sulle sue funzionalità e sulle relazioni con l’ambiente circostante e il suo significato, oltre il concetto di estensione, distanza, misura.
Le plaisir de vivre. Arte e moda del Settecento veneziano dalla Fondazione Musei Civici di Venezia
Museo Davia Bargellini | Strada Maggiore 44
A cura di Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica, Chiara Squarcina
Promossa in collaborazione con: Fondazione Musei Civici di Venezia
Periodo di apertura: fino al 12 settembre 2021
Orari di apertura: martedì, mercoledì, giovedì h 10.00-15.00; venerdì h 14.00-18.00; sabato, domenica, festivi h 10.00-18.30; chiuso lunedì non festivi

Ingresso: gratuito
Telefono: 051 236708
Sito: 
www.museibologna.it/arteantica


Le plaisir de vivre.Arte e moda del Settecento veneziano dalla Fondazione Musei Civici di Venezia
Veduta di allestimento, Museo Davia Bargellini, Bologna, 2021
Foto Roberto Serra | Courtesy Istituzione Bologna Musei


È un incontro tra due delle più raffinate civiltà estetiche del Settecento italiano – la bolognese da una parte, la veneziana dall’altra – quello che va in scena nella mostra Le plaisir de vivre. Arte e moda del Settecento veneziano dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, apice conclusivo delle celebrazioni che nel 2020 hanno accompagnato il centenario del Museo Davia Bargellini.

In omaggio al suo fondatore Francesco Malaguzzi Valeri, che il 30 maggio 1920 lo inaugurò all’interno del senatorio Palazzo Bargellini con l’intento di istituire un museo autonomo dedicato alle arti decorative, in cui fossero riunite, per scopi didattici e divulgativi, le più alte espressioni della locale tradizione artigianale di pregio, il percorso della mostra muove dalla presenza nel patrimonio del museo di numerose testimonianze frutto dell’abilità di artigiani, ebanisti e vetrai operanti nelle botteghe veneziane del XVIII secolo. Consoles, cornici, mobili, servizi da tavola in vetro di Murano trovano una eccezionale opportunità di esaltazione nel dialogo con una selezionata campionatura di pezzi provenienti dalle collezioni tessili e di abiti antichi del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume annesso al Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia.
Nell’affascinante trama di intrecci e rispondenza che viene a stabilirsi tra le due stilizzazioni, trovano temporanea dimora nelle sale del museo, come ospiti attesi e perfettamente a loro agio, modelli di abbigliamento e accessori della moda sia femminile che maschile (abiti, calzature, copricapi d’epoca), esemplari nel rappresentare lo spirito frivolo e spensierato dei veneziani in fatto di moda nel XVIII secolo. Realizzati in tessuti impreziositi da ricami e merletti, questi manufatti documentano la straordinaria perizia degli artigiani del tempo nella creazione della lussuosa eleganza per la quale il patriziato veneziano andava celebre, così come la solennità del potere ecclesiastico rappresentato da raffinati paramenti sacri prodotti nella Serenissima.

 

Aldo Giannotti. Safe and Sound
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Sala delle Ciminiere | via Don Minzoni 14
A cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì
Periodo di apertura: fino al 5 settembre 2021

Orari di apertura: martedì, mercoledì, giovedì h 15.00-20.00; venerdì h 15.00-21.00; sabato, domenica, festivi h 10.00-21.00; chiuso lunedì non festivi
Ingresso: intero € 6; ridotto € 4; ridotto possessori Card Cultura € 3

Telefono: 051 6496611
Sito: www.mambo-bologna.org


Aldo Giannotti, Safe and Sound
Veduta di allestimento, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, 2021
Foto: Migliorare con l’età – Valentina Cafarotti, Federico Landi | Courtesy Istituzione Bologna Musei

Safe and Sound di Aldo Giannotti, ideata per il MAMbo, è la prima mostra antologica dell’artista in un’istituzione italiana, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì.
Il progetto, vincitore della VIII edizione del bando Italian Council, concorso ideato dalla Direzione Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo, si sofferma sui principi di sicurezza e protezione, considerati da diverse prospettive.
Spaziando dall’aspetto esistenziale della sicurezza, alle norme che regolano la sfera sociale, fino ad arrivare all’impatto che la tecnologia ha in questi campi, la mostra invita a riflettere sulla percezione e posizione che ognuno di noi ha rispetto a tali concetti. Regolamenti, leggi e codici di comportamento, applicati nei diversi ambiti sociali, sono i temi che Giannotti osserva per una personale riflessione sulla sicurezza.
Il visitatore viene accolto in uno spazio in cui è libero di esercitare potenziali alternative comportamentali: l’invito è di sfidare e piegare il proprio senso delle regole e il proprio comportamento per favorire nuovi processi decisionali all’interno di strutture, come può essere quella museale, in cui i concetti di sicurezza e protezione sono profondamente radicati.
La sicurezza è spesso definita come libertà dal pericolo. In tal senso Giannotti, indagando la natura paradossale di questo negoziato tra libertà e sicurezza, ci chiede a quali libertà siamo disposti a rinunciare per sentirci protetti e rimanere in una rassicurante comfort-zone.

RE-COLLECTING. Contenere lo spazio
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Project Room | via Don Minzoni 14
A cura di Sabrina Samorì
Periodo di apertura: fino al 19 settembre 2021

Orari di apertura: martedì, mercoledì, giovedì h 15.00-20.00; venerdì h 15.00-21.00; sabato, domenica, festivi h 10.00-21.00; chiuso lunedì non festivi
Ingresso con biglietto museo: intero € 6; ridotto € 4; ridotto speciale € 2 giovani 18-25 anni; gratuito possessori Card Cultura

Telefono: 051 6496611
Sito: 
www.mambo-bologna.org


RE-COLLECTING. Contenere lo spazio
Veduta di allestimento, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, 2021
Foto: Migliorare con l’età – Valentina Cafarotti, Federico Landi | Courtesy Istituzione Bologna Musei


Contenere lo spazio costituisce il secondo appuntamento, dedicato alla collezione permanente del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, di RE-COLLECTING, ciclo di focus espositivi che approfondiscono temi legati alle collezioni permanenti di MAMbo e del Museo Morandi, indagandone aspetti particolari e valorizzandone opere solitamente non visibili, o non più esposte da tempo.
La mostra è una narrazione tridimensionale costruita attorno ai concetti di spazio vuoto e spazio pieno, spazio intimo e spazio pubblico.

In un gioco continuo di specchi, rimandi e confronti tra le opere della collezione permanente MAMbo, delle Collezioni Comunali d’Arte e del Museo internazionale e biblioteca della musica, e attraverso il loro intreccio relazionale, si è voluto dare spazio a differenti piani di lettura per generare riflessioni.
Se da un lato il focus espositivo indaga lo spazio che ognuno di noi occupa nella quotidianità – come vuoto tra i corpi, ma anche come luogo dove i corpi possono esistere – dall’altro il termine “contenere” ha un forte rimando sia all’attuale concetto di contenimento (sociale e culturale) sia a quello di contenitore (casa, museo, supporto dell’opera).
La mostra è concepita come un album della memoria che mette insieme opere e pensieri, al fine di ricostruire visivamente la storia attuale: quella che stiamo vivendo e che ha profondamente segnato il nostro modo di vivere lo spazio, il tempo e le relazioni.

RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri
Museo Morandi | via Don Minzoni 14

A cura di Lorenza Selleri
Periodo di apertura: prorogata fino al 28 novembre 2021

Orari di apertura: martedì, mercoledì, giovedì h 15.00-20.00; venerdì h 15.00-21.00; sabato, domenica, festivi h 10.00-21.00; chiuso lunedì non festivi
Ingresso con biglietto museo: intero € 6; ridotto € 4; ridotto speciale € 2 giovani 18-25 anni; gratuito possessori Card Cultura

Telefono: 051 6496611
Sito: www.mambo-bologna.org/museomorandi


Giorgio Morandi, foto Lamberto Vitali, settembre 1958

Terzo e ultimo appuntamento dedicato a Giorgio Morandi di RE-COLLECTING, ciclo ideato da Lorenzo Balbi che approfondisce temi legati alle collezioni permanenti dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, indagandone aspetti particolari e valorizzandone opere solitamente non visibili o non più esposte da tempo, per offrire prospettive inusuali e proporre nuovi percorsi di senso.
Partendo dalla domanda ricorrente “Che cos’è un’acquaforte?”, il museo cerca di rispondere attraverso il terzo un focus incentrato su questa tecnica, di cui Morandi è stato maestro. Maestro in senso stretto, dal momento che dal 1930 diventa docente di Tecnica dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ma anche in senso lato, dati il suo rigore e la sua straordinaria capacità tecnica.
Giorgio Morandi si dedicò alla grafica, e in particolare all’acquaforte, con impegno pari a quello dedicato alla pittura (“dipingo e incido paesaggi e nature morte”, dichiarò egli stesso nel 1937), tanto che ne divenne un interprete straordinario, tra i più significativi di tutto il panorama europeo del suo tempo.
La sua maestria è paragonabile a quella dei grandi incisori del passato, Rembrandt in primis, che studiava con assiduità e fermezza. Le riproduzioni su volumi in folio, così come le stampe originali che teneva esposte nella casa-studio di via Fondazza, e nella sua aula in Accademia, erano funzionali alla sua necessità di poterne carpire la tecnica perfetta. Così avvenne la sua formazione (non esistendo all’epoca in Accademia un corso di studi per questa disciplina specifica) e quella dei numerosi allievi che frequentarono la sua aula durante i ventisei anni del suo insegnamento. In quel periodo Morandi descrive così il tipo di addestramento impartito ai suoi studenti: “faccio eseguire qualche copia da incisori antichi e limito l’insegnamento all’acquaforte eseguita a puro segno”.