Joie de vivre a Bologna tra pranzi  in vigna e cene sull’albero. 

di Gabriele Orsi

E dopo un anno e mezzo di lockdown più o meno prolungati, di chiusure forzate assortite, di vita imbruttita dall’isolamento sociale e dal panico da COVID, finalmente e vivaiddio la città e i suoi dintorni tornano a vivere. E la voglia di ritornare alla normalità, di riprendere a fare le cose che si facevano prima della pandemia con rinnovato entusiasmo, di recuperare il tempo perduto, è davvero fortissima. “E per un istante ritorna la voglia di vivere a un’altra velocità” avrebbe forse commentato il compianto Franco Battiato, e non c’è dubbio che in effetti, complice l’arrivo della bella stagione che consente di stare all’aria aperta, dove il virus fa ancora meno paura, anche chi prima non rifuggiva dalla serata sul divano davanti alla Tv oggi più che ieri non perda occasione per una passeggiata, un aperitivo con gli amici, una pizza in compagnia o una biciclettata lungo qualche percorso a tema. Certo in questo clima di ritrovata joie de vivre e di euforia contagiosa una parte importante la esercitano gli operatori del settore, che nonostante le pesanti perdite subite durante il periodo pandemico hanno quasi sempre trovato le risorse, morali prima ancora che materiali, per proseguire sul proprio percorso, non di rado lanciandosi anche in nuove aperture, a volte partendo da progetti già nel cassetto altre di nuova concezione, spesso arrischiandosi in investimenti impegnativi, e mostrando così di possedere cojones da imprenditori di prim’ordine. 

E’ il caso ad esempio della Fattoria Zivieri (via Lagune 78, Sasso Marconi), nella quale la nota famiglia di macellai, particolarmente funestata dalla pandemia che in un colpo solo si è portata via mamma Adua e papà Graziano, ha reagito come solamente i grandi sanno fare, rimettendo a nuovo il vecchio Agriturismo Le Conchiglie alle Lagune di Sasso Marconi, trasformandolo in una summa della propria filosofia aziendale in parte allevamento zootecnico di altissima qualità in parte azienda agricola con caseificio e laboratorio di falegnameria, ma anche accoglienza con stanze e appartamenti diffusi, bottega di golosità assortite, laboratorio di pane e pasta, fattoria didattica per i più piccini e, naturalmente, ristorante dove lo chef Giacomo Gallina, coadiuvato dal bravissimo Lorenzo Biagioni da tempo kitchen ambassador del brand Zivieri, esalta nei sapori del territorio le eccellenti materie prime – carne, salumi, formaggi, verdure dell’orto, farinacei – della casa. Ma anche del gruppo di soci che, già in ballo con i grandi successi di Pastis e Borgo Mameli, hanno assunto la nuova gestione dello storico Bar Vittorio Emanuele (piazza Maggiore 1, Bologna), dal 1882 all’angolo tra piazza del Nettuno e il loggione del Podestà, piazzando dietro al bancone nientemeno che Salvatore Castiglione, ossia il Cristiano Ronaldo dei bartender bolognesi, i cui signature cocktail andranno ad accompagnare non solo stuzzicanti aperitivi ma anche una ragionata proposta – balanzoni, polpette – di piatti da bistrot ben confezionati, oppure di Vincenzo Vottero, presidente dei ristoratori Ascom, che pare finalmente avere trovato la sede definitiva per la sua creatura ViVo (viale Antonio Silvani 18, Bologna): si tratta dell’antico Ristorante La Pignatta, ristrutturato con opere di arte contemporanea e nel quale è bellissimo godere del prezioso giardino sul retro, anche nella stagione invernale. Ma si stanno concretizzando anche progetti che hanno preso forma durante i mesi bui del lockdown: uno su tutti è il Posto Ristoro (via Largo Molino 3-5, Castenaso), che a Castenaso porta negli ex-locali dell’Officina del Gusto un format dichiaratamente LGBT+ friendly caratterizzato da una concezione e da una cucina assolutamente innovative. 

Ma anche la Cantina Letteraria (via Mascarella 35/a, Bologna), che nell’ex-Libreria Persiani propone vini naturali e di nicchia abbinati a buoni salumi e qualche piatto legato alla tradizione bolognese, Altre Terre (per trovarlo www.altreterrefood.it), food truck deambulante con cibi da strada che spaziano dalla cucina balcanica a quella mediorientale, e il Ristocaffé Idea in Cucina (via Saliceto 11/2 E, Bentivoglio), nato da un concept per anni specializzato nell’organizzazione di cene a domicilio e il cui chef Michele Cocchi, evidentemente, si deve essere stancato anche lui di stare troppo a casa, sia pure di altri. Molto buona la pizza gourmet proposta dalla Pizzeria Frà Diavolo (via Santo Stefano 1/b, Bologna), situata all’imboccatura delle Sette Chiese, interessanti i cocktail di Aurum by Claudio Barman (via Santa Margherita 1/a, Bologna), alle spalle della piazza e di via D’Azeglio, e stuzzicante infine la formula di Principe in Centro (via Caprarie 5, Bologna), bistrot multitasking valido sia ai pasti che all’ora del tè o dell’aperitivo. Per chi apre ex-novo non poteva non esserci almeno un “a volte ritornano”: si tratta di Alberto Belletti, che riprende saldamente in mano il timone della Trattoria La Romagnola (via Galliera Nord 3030, San Pietro in Casale) portando con sé tutta la teoria di golose specialità della terra flaminia, dalla vera piadina fatta in casa ai primi di pasta fresca alle mitiche grigliate di castrato, maiale e scottona. 

Ma un altro fenomeno caratterizza questo scorcio di 2021 in cui la vita riprende a tutto gas: quello dei giardini con ristorazione, luoghi fiabeschi, ovattati, fuori dal mondo, spesso lontani dalla pazza folla, dove è possibile gustare una cena gourmet sotto le stelle dimentichi del tran tran quotidiano. In molti casi sono nati per ottimizzare le limitazioni che imponevano di cenare solo all’aperto, specie per quanto riguarda quei ristoranti che erano privi di dehors e che sono andati a cercarsene uno, a volte lontano dalla casa madre. Poi sono diventati un trend positivo. L’archetipo freudiano di questo genere è senza dubbio Scaccomatto agli Orti (via della Braina 7, Bologna), la ricollocazione estiva della creatura culinaria di Mario Ferrara negli Orti di via della Braina dove ormai da anni si assapora, con menù fisso a prezzo fisso, l’eccellente cucina dello chef lucano assistendo a eventi e serate a tema. Sulla medesima falsariga il “gemello gastronomico” di Ferrara, lo chef Max Poggi, ha posto la sua “residenza estiva” nei suggestivi giardini del Battirame (via Battirame 11, Bologna) in collaborazione con la Cooperativa Sociale Eta Beta con una formula praticamente identica, mentre Alberto Bettini, della Trattoria Amerigo dal 1929 di Savigno, per l’occasione, in collaborazione con vari fornitori d’eccellenza, si è fatto addirittura in tre: da un lato al Colle della Galeazza (via di Monte Albano 22, Bologna) per un aperitivo+cena con vista sulla Madonna di San Luca, dagli altri due nella storica Villa Cialdini (via Belvedere, Castelvetro di Modena), il mercoledì con la cena gastronomica in corte, la domenica con un brunch sotto la barcaccia allietato dalle creazioni di caffetteria di Manuel Terzi (che sta per aprire un nuovo locale, il terzo). 

Oppure è il caso di Giacomo Saltarelli della Bottega di Franco (via Agucchi 112, Bologna), che porta la cucina saporita, a cavallo fra tradizione e innovazione, dello chef Simone Ropa addirittura su una coppia di ippocastani a 3 metri e mezzo da terra, mentre il fascino, l’eleganza del centro storico e l’alta cucina coesistono perfettamente sia nelle terrazze che ornano il roof del Grand Hotel Majestic già Baglioni (via dell’Indipendenza 8, Bologna) sia nella splendida terrazza liberty de I Portici Hotel (via dell’Indipendenza 69, Bologna), che ospita una pizzeria gourmet en plein air. Naturalmente col ritorno della bella stagione Cesare Marretti riapre il suo Adeguati (via di Roncrio 30, Bologna), il ristorante collinare rigorosamente all’aperto dove si mangia quello che lo chef propone (e quando si tratta di Cesare la fantasia non ha confini) e da quest’anno anche pizze gourmet realizzate con lievito madre. 

Non mancano ovviamente le alternative per chi cerca un tetto di stelle ma vuole anche tuffarsi nel vortice della rinnovata vita vera: come a Ca’ Shin (via Cavaioni 1, Bologna), dove potete scegliere se sorseggiare un cocktail o gustare le specialità dello chef Ivan Poletti mentre per i più piccini, nel verde di Parco Cavaioni, è stato creato un Bosco Avventura, oppure al Villaggio della Salute Più (via Sillaro 27, Monterenzio), che ha arricchito la sua enorme offerta di terme, piscine, ristorazione, sport e accoglienza con un nuovissimo percorso trekking, o ancora nel già citato Borgo Mameli (piazza di Porta San Felice 3, Bologna), sulle colline del Fienile Fluò (via di Paderno 9, Bologna) o nel Ristoro Alternativo (via Azzo Gardino, Bologna) che diversi locali bolognesi fanno sorgere d’estate nel verde sulle sponde del Cavaticcio. 

Un altro fenomeno che impazza con la bella stagione è quello dei pranzi/aperitivi/cene in vigna, che uniscono atmosfera agreste, vini che è bello bere in compagnia e piatti della cucina più o meno tradizionale: noi ci sentiamo di consigliare quelli che si svolgono alla Palazzona di Maggio (via Panzacchi 11, Ozzano dell’Emilia) con la settecentesca villa sullo sfondo, di Podere Riosto (via di Riosto 12-24, Pianoro), Cantina Bonfiglio (via Cassola 21, Monteveglio di Valsamoggia) e Tenuta Folesano (via San Silvestro 17, Marzabotto) che abbina i suoi vini ai piatti del Ristorante Alice da Oscar. Più elaborata – nel senso che si tratta di veri e propri agriturismi con o senza azienda vinicola annessa – è la proposta di Podere San Giuliano (via Galletta 3, San Lazzaro di Savena), Gaggioli – Borgo delle Vigne (via Raibolini 55, Zola Predosa), Mastrosasso (via Samoggia, Savigno di Valsamoggia) e La Palazzina (via Casella 2, Monte San Pietro), celebre per l’eccellente carne. Ma per un’esperienza che coniughi alla perfezione cucina gourmet e natura non si può fare a meno di fare un salto a Villa Zarri (via Ronco 1, Castel Maggiore), la dimora settecentesca dove ha sede il ristorante stellato di Agostino Iacobucci, che per l’occasione ha inventato l’aperitivo nell’orto da lui stesso creato ai limiti del parco della villa per un momento di relax a chilometri zero. E occhio, perché lo chef Agostino sta per aprire un nuovo locale gourmet in centro a Bologna, per ora rigorosamente top secret, per cui stay tuned.