Etimologie: le parole della lingua italiana

con la media partnership di Rai Radio3
modera gli incontri Marino Sinibaldi
interventi di Valeria Della Valle
fino al 30 novembre 2020

in diretta sul canale Facebook di Emilia Romagna Teatro Fondazione

Fino  al 30 novembre Etimologie, progetto a cura del direttore di Rai Radio3 Marino Sinibaldi e del
direttore di ERT Fondazione Claudio Longhi, dedicato alle parole della lingua italiana e realizzato con il
sostegno del Gruppo Unipol e con la media partnership di Rai Radio3, sarà in streaming ogni lunedì sul
canale Facebook di Emilia Romagna Teatro Fondazione (https://www.facebook.com/ErtFondazione):
importanti personalità del panorama culturale italiano – Vito Mancuso, Donatella Di Cesare, Stefano
Laffi, Giorgia Serughetti, Mariapia Veladiano, Domenico De Masi, Silvia Salvatici, Ezio Mauro – si
confrontano in quattro incontri su alcuni termini che definiscono la società contemporanea e sull’evoluzione del loro significato in un mondo che cambia.

Emilia Romagna Teatro Fondazione ha ideato anche per la stagione 2020-2021 un calendario di eventi
culturali parallelo agli spettacoli, da sempre uno dei segni particolari della carta di identità della
Fondazione: appuntamenti pensati per spaziare oltre il palcoscenico e che ora, in un momento in cui la
programmazione dei teatri è costretta ad arrestarsi, diventano occasione per provare a tenere saldo il
collegamento tra spettatori e teatro. Una scelta che non sostituisce lo spettacolo dal vivo con il web, ma
cerca di riprendere online quelle attività già pensate in una forma più agile, proprio in vista dei tempi che
stiamo vivendo.
Sulla forza delle parole e sulla loro resistenza o cedibilità nel tempo si concentrano gli incontri con otto voci
del pensiero contemporaneo a cui saranno affidate otto parole, introdotte dagli interventi della linguista
Valeria Della Valle, che scavano nell’etimologia di ciascun lemma: al teologo Vito Mancuso il “Coraggio”;
alla filosofa Donatella Di Cesare il “Popolo”; al ricercatore sociale Stefano Laffi le “Generazioni”; alla
ricercatrice e saggista Giorgia Serughetti la “Cura”; il “Lavoro” al sociologo Domenico De Masi, a confronto
con la “Scuola”, assegnata alla scrittrice Mariapia Veladiano; la “Memoria” al giornalista Ezio Mauro,
accanto ai “Confini”, attraversati dalla storica Silvia Salvatici. Modera gli incontri Marino Sinibaldi.
«Il logos è il principio primo. Preesistente a tutto e capace di sopravvivere a tutto. Anche nei momenti più
bui le parole dette, scritte e ascoltate ci fanno sentire vivi, pensanti, dialoganti – afferma Vittorio Verdone,
Direttore Corporate Communication e Media Relations Gruppo Unipol –. Il progetto Etimologie ci ha
appassionati da subito, sin dalle prime idee che Claudio Longhi e Marino Sinibaldi ci hanno proposto.
Come Gruppo Unipol ci riconosciamo nei temi e nei correlativi impegni che evocano le Otto grandi Parole scelte per la rassegna».
L’uso del linguaggio non è mai innocente. Ad analizzarlo con occhio critico se ne esce modificati o si finisce per modificarlo, forzarlo, strumentalizzarlo. Alla radice del linguaggio sta la parola, con tutta la storia che esprime, con le intricate selve di significato che, evolvendo di epoca in epoca, si trova a esplorare, evidenziare, spesso capovolgere.
Etimologie è uno spazio e un tempo dedicato alla riflessione e al confronto, indagando temi sempre più
centrali nelle discussioni di oggi alla ricerca della loro potenza semantica, del loro valore e dell’opportunità
di farsi termometro del presente in un mondo che non smette di cambiare.

«Il progetto Etimologie nasce nelle prime settimane del 2020 da un’idea e un’illusione. La scadenza
cronologica – il primo ventennio del nuovo secolo, anzi il primo ventennio del nuovo millennio – sembrava il
momento adatto per provare a mettere ordine all’interno di una serie di campi del sapere e della vita
collettiva. Ecologia, Economia, Demografia e Politica sembravano tutte sottoposte a grandi tensioni, in uno stato avanzato di crisi e di cambiamento. Nasceva il progetto di provare ad analizzarlo a partire da una
serie di parole, una griglia che aiutasse almeno a definire il campo: Coraggio, Popolo, Generazioni, Lavoro, Cura, Scuola, Confini, Memoria. Parole non casuali ma scelte tra le tante possibili per la loro pregnanza e utilità.
Poi è accaduto quello che è accaduto. Il Tempo è improvvisamente e radicalmente cambiato. Quel piccolo capitale di certezze con cui avevamo avviato il progetto si è dissolto in modo fulmineo e irreparabile. Ma nel drammatico mutamento in corso ci siamo accorti che quelle parole continuano ad avere un senso forte,
possono essere utili per definire il perimetro del trauma che stiamo vivendo e forse del mondo che sta
nascendo. Nell’angoscia e nell’incertezza che ci dominano, pensare insieme a come cambiano i concetti fondamentali della nostra vita pubblica e privata può aiutare ad affrontare la confusione, a rendere meno opachi i sentimenti e meno indecifrabile il tempo futuro. In senso del tutto diverso dal progetto iniziale ma con la stessa attenzione a coinvolgere competenze che possono chiarire il senso e la profondità delle otto
parole chiave».

Marino Sinibaldi
«Stiamo vivendo, ormai da vari mesi, un appuntamento con la Storia, tanto inatteso quanto sconvolgente. Nel tempo sospeso che ci è toccato in sorte, e nello smarrimento che ne è seguito, fatto di ore difficili e cruciali, di passioni contrastanti, tra ripiegamenti interiori e ritrovati slanci di speranza, resta fondamentale continuare a coltivare la curiosità, mantenere vigile lo sguardo su ciò che ci circonda, avere cura del destino della comunità.
La conferma del progetto Etimologie – la cui idea di partenza, come ben ricorda Marino Sinibaldi,
appartiene a un orizzonte di eventi affatto diverso da quello attuale: come sembra lontano (e lo è) gennaio 2020! – risponde proprio alla volontà di non lasciarsi sopraffare dall’incertezza e dal garbuglio dei nostri giorni, dando vita a uno spazio condiviso di dialogo e approfondimento che permetta di penetrare nelle pieghe della mutevole contemporaneità dall’ottica di un passato recente con cui non è possibile smettere di fare i conti. Si tratta di un esercizio di lucidità che trova un suo ideale compendio in una folgorazione
sanguinetiana: “Le parole sono le mani per le cose che non puoi toccare”. Interrogarsi sulle otto parole
chiave scelte, indagarle, osservarne le trasformazioni, masticarle in bocca e nella mente, giocarci
concettualmente smontandole e ricomponendole: tutto ciò significa anche, in un periodo di distanziamento,
creare vitali connessioni sul senso dell’esperienza della Storia che ci attraversa, a livello individuale e
collettivo. È, in fondo, un modo per “toccare” cosa stiamo diventando.
Emilia Romagna Teatro Fondazione è onorata di dare vita a questa iniziativa avendo al suo fianco Rai
Radio3, coinvolgendo autorevoli figure dell’universo culturale italiano e potendo

CALENDARIO 

Lunedì 9 novembre, ore 21.00
CORAGGIO – Vito Mancuso
POPOLO – Donatella Di Cesare

Lunedì 16 novembre, ore 21.00
GENERAZIONI – Stefano Laffi
CURA – Giorgia Serughetti

Lunedì 23 novembre, ore 21.00
SCUOLA – Mariapia Veladiano
LAVORO – Domenico De Masi

Lunedì 30 novembre, ore 21.00
CONFINI – Silvia Salvatici
MEMORIA – Ezio Mauro