Al via il 4 maggio AngelicA Festival Internazionale di Musica

29° anno – Momento Maggio
Bologna, Modena
4 > 31 maggio 2019

Al via la 29esima edizione di AngelicA, il festival internazionale dedicato alla musica di ricerca. In programma quest’anno 17 concerti, dal 4 al 31 maggio.
Tra gli ospiti: Toshinori Kondo, Akio Suzuki, Peter Brötzmann, John White, Hermann Nitsch, Pandit Uday Bhawalkar.

Concerto di apertura affidato a Rohan De Saram e Vincent Royer: sabato 4 maggio, alle ore 21.30, al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo

29 anni di AngelicA. 29 anni – senza mai saltare un’edizione – di un festival dedicato alla musica internazionale di ricerca che, restando sempre fedele a se stesso, accoglie le differenze e gli stimoli provenienti dall’esterno, proponendo un programma libero da vincoli e costrizioni. Un programma che, nel rispetto della propria personale tradizione, esprime al massimo la diversità della musica nelle sue espressioni più ampie, nelle sue molteplici sfaccettature e nella sua complessità.

Anche in questa 29esima edizione, AngelicA attraverserà il mese di maggio, dal 4 al 31, con 17 concerti al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo – lo spazio in via San Vitale gestito da AngelicA in convenzione con il Comune di Bologna, lungo tutto l’anno con le sue stagioni invernali – e due incursioni “fuori sede”: un concerto alla Basilica di Santa Maria dei Servi e uno a Modena, alla Chiesa di San Barnaba, nell’ambito dell’ormai consolidata collaborazione che da 16 anni unisce AngelicA e l’Altro Suono.

Nuclei. Piccoli nuclei che offrono all’ascolto musiche differenti tra loro, come se fossero tanti mondi tenuti assieme, che non bastano più a loro stessi e che dialogano e si accendono a contatto con elementi che hanno un’altra provenienza, un’altra storia. Così il direttore artistico del festival, Massimo Simonini, ha definito i progetti che compongono il programma di quest’anno: “le relazioni tra questi nuclei giocano sulle mancanze reciproche, parlano dei propri bisogni, rispondono alle necessità che scorrono, portano ad altre visioni”.

AngelicA 29 inizierà il 4 maggio con il concerto in prima italiana del duo formato da Rohan De Saram e Vincent Royer e si chiuderà il 31 maggio con il consueto momento saggio del Piccolo Coro Angelico.
E, nel mentre: Toshinori Kondo, Massimo Pupillo e Tony Buck si incontrano in trio per la prima volta; Akio Suzuki e Aki Onda; la voce in solo della soprano Juliet Fraser; una due giorni dedicata a Peter Brötzmann (che si esibirà in trio con Maȃlem Moukhtar Gania e Hamid Drake e in duo assieme a Heather Leigh); i sassofoni di Edorado Marraffa e le chitarre di Jasper Stadhouders; la INCROCIorchestra diretta da Giorgio Manganesi; il duo formato da Cheryl Ong e Vivian Wang in prima europea per il ciclo ASIA-SUD-EST, inaugurato durante la scorsa edizione del festival; l’avventuroso trio LIVE BATTS! con John White (Brian Eno produsse un suo disco nella serie Obscure); il violino di Aisha Orazbayeva in solo e in duo con Mark Knopp; l’arpa di Sunniva Rødland; Daniela Cattivelli; Hermann Nitsch in un rarissimo concerto all’organo della Basilica di Santa Maria dei Servi; il ritorno ad AngelicA, dopo l’edizione del 2008, di Pandit Uday Bhawalkar, tra gli altri.
Come di consueto, il programma del Momento Maggio è stato tratteggiato assieme a diversi curatori – musicisti, compositori e musicologi –, che portano ad AngelicA la propria idea di ascolto, la propria visione.

AperturA. Due solisti d’eccezione si incontrano per un programma tra musica scritta e improvvisazione: Rohan de Saram e Vincent Royer
L’apertura della 29esima edizione di AngelicA, sabato 4 maggio, è affidata a Rohan de Saram, uno dei più noti violoncellisti al mondo (sia come solista che come membro del quartetto Arditti), e al violista Vincent Royer, stretto collaboratore di compositori come Gérard Grisey e Iancu Dumitrescu. In questa occasione – è il secondo concerto in cui si esibiscono insieme –, hanno scelto di eseguire due composizioni, rispettivamente di Iannis Xenakis e di Horațiu Rădulescu e un’improvvisazione a due (su richiesta di AngelicA), pensata per richiamare tanto le caratteristiche dello Spettralismo contemporaneo quanto le peculiarità armoniche e melodiche della musica dello Sri Lanka, da cui de Saram proviene.

Toshinori Kondo, Massimo Pupillo e Tony Buck: Eternal triangle
Domenica 5 maggio si terrà la prima assoluta di un trio che unisce la straordinaria tromba elettrificata di Toshinori Kondo – distintasi dagli anni ‘70 a oggi in contesti che spaziano dall’improvvisazione alla fusion al trip hop (con i propri IMA e in compagnia di musicisti come Tristan Honsinger, Peter Brötzamann e Dj Krush) – a Massimo Pupillo (fondatore degli Zu e protagonista di progetti con Jim O’Rourke, Mats Gustafsson, Katia Làbeque, tra gli altri) e a Tony Buck, il batterista dei leggendari Necks. A unire i tre una ricerca che li ha portati al di fuori dei confini dei propri strumenti, facendoli avventurare nei sentieri dell’elettronica, dell’ambient e della musica contemporanea.

Aki Onda e Akio Suzuki: mo no no ne
Anche se diversi per generazione e pratica esecutiva, i giapponesi Aki Onda (1967) e il pioniere della sound art Akio Suzuki (1941) condividono un approccio sorprendentemente inventivo, spontaneo e aperto alle infinite possibilità del suono. Per AngelicA, mercoledì 8 maggio, si esibiranno al centro della platea utilizzando strumenti non convenzionali o realizzati da loro, come vecchi walkman – con relative cassette analogiche –, pezzi di legno e di metallo di recupero, chiodi, martelli, flauti in pietra, biglie e barattoli di vetro. Onda e Suzuki utilizzano l’ambiente per farlo risuonare, permettendo all’architettura e all’acustica uniche dei luoghi in cui si esibiscono di guidare le loro performance.

Juliet Fraser: Songs for Solitude
Songs for Solitude, in scena giovedì 9 maggio, è una sequenza continua di musica curata dalla soprano Juliet Fraser e dalla compositrice Cassandra Miller: al centro del programma ci sono due moduli di Tracery, un loro progetto collaborativo che vede Fraser dedicarsi a una forma di “canto automatico” mentre, contemporaneamente, ascolta e reagisce a un brano di materiale sorgente (in questo caso, un movimento dallo String Quartet n.8 di Ben Johnston e una canzone punk delle Slits). La sequenza comprende, inoltre, due brani che esplorano la microtonalità, scritti appositamente per la soprano dai giovani compositori Lisa Illean e Lawrence Dunn. Il tutto è incorniciato da Only, squisita miniatura per voce sola di Morton Feldman.
Juliet Fraser si troverà al centro della sala, tra il pubblico, per interpretare un raro e coinvolgente programma di musica che va oltre la contemporanea.

Peter Brötzmann, Maȃlem Moukhtar Gania e Hamid Drake
Tra i maggiori esponenti dello sviluppo di un approccio europeo unico alla libera improvvisazione fin dagli anni ’60, il sassofonista Peter Brötzmann sarà protagonista di due appuntamenti che segnano il suo ritorno ad AngelicA: in occasione della prima serata, venerdì 10 maggio, ha scelto di esibirsi assieme allo storico partner Hamid Drake (suo batterista in innumerevoli progetti, dal 1994 – con il quartetto Die like a dog – a oggi), in un raro trio con Maȃlem Moukhtar Gania, ultimo esponente della leggendaria dinastia di maestri della musica Gnawa di Essaouria (Marocco).
«Tre nomi, tre culture, tre continenti, tre diverse concezioni di tempo e tempismo: questa è l’essenza di questo trio» (Peter Brötzmann).

Peter Brötzmann e Heather Leigh
Edoardo Marraffa e Jasper Stadhouders
Nella serata di sabato 11 maggio è in programma un doppio set: il concerto di apertura vede protagonista di nuovo Peter Brötzmann, questa volta in compagnia della chitarrista Heather Leigh, con la quale nel 2015 ha dato vita a un sorprendente duo che si è esibito in numerose performance, dall’Europa agli Stati Uniti al Giappone e all’Australia. I due artisti portano con sé un bagaglio di esperienze che passa dalla più feroce e vertiginosa improvvisazione a una profonda anima lirica. Nell’inusuale incontro delle ance del sassofonista con la chitarra pedal steel della Leigh, il duo si concentra su una forma di blues nuovo ma arcaico, perfetto per questi tempi di complessità, rumore e caos, continuando a ridefinire nuove possibilità per la musica improvvisata.
A seguire un altro sassofono, quello di Edoardo Marraffa, e un’altra chitarra, quella di Jasper Stadhouders. Marraffa, emerso dalla scena bolognese anni ‘90, è considerato oggi uno dei maggiori esponenti della musica improvvisata in Italia, in solo e all’interno di progetti come il suo quartetto MRAFI. Il suo incontro con il chitarrista olandese Jasper Stadhouders risale al 2012, in qualità di artista ospite di gruppi di cui Jaspers fa parte (come il trio Cactus Truck e il quintetto Spinifex Come duo hanno suonato per la prima volta solo pochi mesi fa, nell’ottobre 2018, e inciso un cd di prossima uscita.
Questo doppio duo di ance e chitarre rappresenta una rara occasione per sentire due voci importanti della musica free in un contesto quasi cameristico.

TDU/XLAB: INCROCIorchestra diretta da Giorgio Magnanensi
INCROCIorchestra è un ensemble nato da IncrociLab, uno spazio di sperimentazione che opera con CSR-Centro Studi e Ricerche al Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna. A seguire le precedenti collaborazioni per AngelicA (con Rhys Chatam, Fred Frith e Alvin Curran), l’ospite di quest’anno è Giorgio Magnanensi, compositore residente in Canada. Il lavoro coinvolgerà l’ensemble in un processo di co-creazione che – dopo sessioni estensive di laboratorio, improvvisazione, conduction, prove e allestimento – porterà alla realizzazione giovedì 16 maggio in prima assoluta di Teatro dell’Udito per INCROCIorchestra: TDU/XLAB.

Elements Trio: The Alchemy. Prima Europea per un trio tra oriente occidente che ospita il violino-cantante della straordinaria musicista indiana Kala Ramnath
Il Trio Elements riunisce i talenti unici del sassofonista e compositore americano George Brooks (noto anche per i gruppi fusion da lui fondati con Zakir Hussain e Larry Coryell, e per il suo trentennale sodalizio con Terry Riley), della straordinaria violinista e cantante indiana Kala Ramnath, proveniente dal nord dell’India, e dell’olandese virtuosa dell’arpa Gwyneth Wentink. Le loro composizioni innovative, ispirate ai raga indiani, alla musica classica occidentale e all’improvvisazione contemporanea, uniscono le estetiche di Europa, India e delle Americhe, dando vita a una musica da camera coinvolgente, unica e globale.
Venerdì 17 maggio il Trio Elements eseguirà, in prima europea, The Alchemy (composta da George Brooks e Kala Ramnath) nella Chiesa di San Barnaba di Modena per AngelicA e l’Altro Suono.

Cheryl Ong e Vivian Wang
LIVE BATTS! trio: John White, MJ Coldiron e Andrea Rocca
Il sud-est asiatico – area ignorata nell’ambito della musica sperimentale fino a una dozzina d’anni fa – sta rivelando piccoli drappelli di musicisti capaci di infondere nuova linfa a linguaggi che finora hanno sempre parlato quasi esclusivamente idiomi occidentali. Ne fanno parte le musiciste e improvvisatrici singaporiane Cheryl Ong e Vivian Wang, a cui è affidato il primo set di sabato 18 maggio. Le due artiste, che si esibiscono in duo dal 2013, costituiscono la sezione ritmica del gruppo avant-rock The Observatory. Il duo incorpora, scorpora e rimescola noise, musica folklorica del sud-est asiatico, elettronica, gamelan indonesiano e musica classica carnatica all’interno di affascinanti strutture minimal e ripetitive dall’effetto ipnotico.
Mentre la seconda parte della serata vede protagonista il trio LIVE BATTS!, formato da John White, MJ Coldiron e Andrea Rocca. White (classe 1936) è il decano della generazione di minimalisti inglesi – di cui fanno parte anche Gavin Bryars, Christopher Hobbs, Michael Nyman, tra gli altri – emersa alla pubblica attenzione tra il ‘75 e il ‘78 grazie alla collana Obscure di Brian Eno. Il progetto LIVE BATTS! nasce dalla sua passione per le mini tastiere a batteria comparse sul mercato negli anni ‘80, ed esiste come formazione in trio dalla fine degli anni ‘90. I brani, spesso giocosi e ironici, riflettono più elementi: l’interesse di White per la musica basata sui “sistemi” e il suo amore per i pionieri del pop elettronico, come i Kraftwerk; il radicamento nel teatro e gli studi di antropologia di MJ Coldiron, e il background in plunderphonics e noise rock del chitarrista Andrea Rocca.

Aisha Orazbayeva in solo e in duo con Mark Knoop
Protagonista della serata di giovedì 23 maggio è la violinista kazaka Aisha Orazbayeva. Conosciuta per le sue impavide interpretazioni del repertorio contemporaneo e l’approccio radicale a quello classico, presenta un programma che collega percorsi passati e futuri. Nel primo set si esibirà in solo, in una sorta di viaggio nel tempo che accosta e confronta le sonorità del violino in epoca barocca (con musiche di Johann Sebastian Bach e Nicola Matteis) alle tecniche esecutive e ai pattern dei brani contemporanei di John Lely e James Tenney. Mentre nel secondo set verrà affiancata dal pianista e direttore d’orchestra Mark Knoop: il duo interpreterà una composizione che Bryn Harrison ha scritto appositamente per loro, incisa nel 2015.

Sunniva Rødland
Daniela Cattivelli
Un altro doppio set in programma per venerdì 24 maggio.
L’arpista norvegese Sunniva Rødland, che lavora da molti anni a progetti di ridefinizione del ruolo dell’arpa nella musica contemporanea, si esibirà in solo nella prima parte della serata con due brani: History of My Instrument – una performance virtuosistica per arpa preparata (con pezzi di carta tra le corde) e video, che sovverte il rapporto tra gesto e suono mettendo in luce la fisicalità dell’approccio allo strumento, scritta in collaborazione con il compositore Simon Steen-Andersen –, e The Crown of Ariadne, storico brano del canadese Raymond Murray Schafer (famoso anche per il suo World Soundscape Project che ha introdotto il concetto di ecologia acustica).
A seguire: Garrulus Glandarius della musicista sperimentale Daniela Cattivelli. Questo progetto, con l’assistenza di un autentico “chioccolatore”, un esperto imitatore dei canti di varie specie di volatili, combina elettronica in tempo reale e richiami per uccelli normalmente usati per la caccia e il birdwatching, come tentativo di costruire un ambiente sonoro che riproduca l’esperienza acusmatica di una passeggiata in un bosco e lo spaesamento dovuto alla percezione di suoni a cui non si è in grado di attribuire una sorgente concreta e un’immagine fisica precisa.

Hermann Nitsch: ORGELKONZERT
Orgelkonzert (Concerto per organo), in programma in prima italiana sabato 25 maggio alla Basilica di Santa Maria dei Servi, segna il ritorno a Bologna di una performance di Hermann Nitsch – tra i più noti artisti viventi – dopo la storica Azione nella Chiesa di Santa Lucia del 1977 (l’esecuzione di un Requiem concepito in memoria della moglie), che segnò l’inizio della sua drone music. Attraverso l’organo, definito come uno “strumento cosmogonico”, è come se Nitsch tentasse di ricreare demiurgicamente il mondo, proiettando i suoni nello spazio primordiale.
Il nome di Nitsch è indissolubilmente legato all’OMT da lui fondato: Orgien Mysterien Theater, il ‘Teatro delle Orge e dei Misteri’, attorno al quale ruota tutto il suo lavoro. Si tratta di una Gesamtkunstwerk, una concezione artistica monumentale in cui la musica ha un ruolo essenziale. Per Nitsch azione e musica sono in intimo rapporto di reciprocità: la musica intensifica l’azione, l’azione intensifica la musica. Le azioni sono concepite in primis strutturalmente, come blocchi sonori che egli va poi a riempire con determinati gesti ed eventi nello spazio. Se la pittura è la grammatica dell’OMT, la musica ne è la sua sintassi.

Pandit Uday Bhawalkar: Raga Yaman
Protagonista del concerto di domenica 26 maggio, Pandit Uday Bhawalkar è una stella della musica classica indiana, e si è esibito nei più prestigiosi festival di musica classica indiana, ma anche in molte performance in Europa e Stati Uniti. Il suo stile e la sua capacità di comunicare con un pubblico estremamente variegato gli hanno permesso di affermarsi come uno dei più importanti esponenti contemporanei del Dhrupad, attraverso le sue eccezionali performance e la sua dedizione all’insegnamento, non solo in India ma anche all’estero. Il Dhrupad è la forma più antica di musica classica indiana sopravvissuta fino ai giorni nostri, e il Raga Yaman che eseguirà in trio con Jasdeep Singh e Marged Trumper è uno dei raga fondamentali della tradizione indostana, reso famoso anche dalle incisioni di Pandit Pran Nath e Ustad Vilayat Khan.
Quello di Pandit Uday Bhawalkar è un ritorno ad AngelicA: nel 2008 eseguì il suo Raga Yaman in una serata dedicata a Mario Zanzani (che ci ha lasciato il 13 maggio del 2007).

Piccolo Coro Angelico – Momento Saggio
La 29esima edizione del festival si concluderà con il saggio del Piccolo Coro Angelico, il laboratorio di sperimentazione vocale nato nel 2011 sotto la direzione di Giovanna Giovannini e Silvia Tarozzi. Il coro coinvolge bambini tra i 4 e i 15 anni che, in occasione del Momento Saggio, presentano le composizioni originali elaborate durante l’anno. Ogni stagione del laboratorio è caratterizzata da collaborazioni con compositori e strumentisti della scena sperimentale; gli ospiti del 2019 sono stati Luigi Lullo Mosso – contrabbassista, cantante e compositore proveniente dalla scena jazz e contemporanea – e il coro dei Saltafossi, nato quest’anno in seno alla scuola libertaria di Bologna.

i dischi di angelica
Nel 2019 tre importanti uscite discografiche vanno ad arricchire la collana internazionale i dischi di angelica:
Phil Minton & Veryan Weston WAYS FOR AN ORCHESTRA con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Tonino Battista;
Eyvind Kang CHIRALITY con la MG_INC Orchestra (un’orchestra di base a Parma ma composta da musicisti provenienti da tutta Italia), la voce di Alan Bishop e Marco Dalpane alla fisarmonica e sintetizzatore;
Charlemagne Palestine e Cassandra Miller, aaangelicaaa may 10th . 2015, insieme allo Zipangu Ensemble diretto da Fabio Sperandio.
La distribuzione de i dischi di angelica è a cura di ReR MEGACORP (Londra), di MORPHIUS (Stati Uniti) e di GOOD FELLAS (Italia).

AngelicA fa parte di Bologna Contemporanea – 6 festival per muoversi nel presente
HYPERLINK “http://www.bolognacontemporanea.it” www.bolognacontemporanea.it

Presentato dall’Associazione Culturale Pierrot Lunaire, AngELICA è parte di EUROPE FOR FESTIVALS – FESTIVALS FOR EUROPE, EFFE LABEL 2019-2020; AngELICA 2019 è realizzato con il sostegno di Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura; con il sostegno del Comune di Bologna – in collaborazione con Bologna città della musica Unesco; con il sostegno di Fondazione del Monte, Fondazione Carisbo; con il sostegno di Reale Ambasciata di Norvegia, Norsk kulturråd-Arts Council Norway, National Arts Council – Singapore; con il patrocinio del Goethe-Institut Mailand, British Council; in collaborazione con Fondazione Teatro Comunale di Modena – Festival l’Altro Suono, Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini” di Bologna – INCROCI lab – CSR Centro Studi e Ricerche; in collaborazione con Oscillation Festival | Q-O2 workspace for experimental music and sound art, Brussels e con il sostegno di Creative Europe; con la partecipazione di gdm-il giornale della musica, Radio Città del Capo, Edizioni Zero, G-gagarin orbite culturali.

AngelicA Festival Internazionale di Musica
29° anno
Bologna, 4 > 31 maggio
Modena, 17 maggio

Luoghi
Bologna
Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo (Via San Vitale, 63)
Basilica di Santa Maria dei Servi (Strada Maggiore, 43)
Modena
Chiesa di San Barnaba (Via Carteria, 108)

Biglietti
Bologna
Concerti 4, 8, 9, 16, 18, 23, 24 maggio: 8 € – ridotto 5 €
Concerto 10 maggio: 15 € – ridotto 8 €
Concerti 5, 11, 25, 26 maggio: 10 € – ridotto 5 €
Concerto 31 maggio (Momento Saggio, Piccolo Coro Angelico): ingresso libero
Carnet: 25 € (comprende 5 concerti a scelta; esclusi i concerti del 10 e del 17 maggio)
Ridotto:
– per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
– ai possessori della Card Musei Metropolitani verrà applicato uno sconto di 2 € sul biglietto (eccetto il concerto del 17 maggio a Modena)
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite:
ZAMBONI 53 Via Zamboni, 53/C – Bologna
Tel. 051/19980427 – www.zamboni53store.com
BOX OFFICE EMILIA ROMAGNA – www.boxerticket.it/angelica-festival-29/

Modena
Concerto 17 maggio: da 14 € a 20 €
Teatro Comunale Luciano Pavarotti – t 059.2033010 – info@teatrocomunalemodena.it
www.teatrocomunalemodena.it/appuntamento/elements-trio

AngelicA
Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo
Associazione Culturale Pierrot Lunaire
Via San Vitale, 63 – 67
40125 Bologna
Tel. 051/240310
HYPERLINK “mailto:info@aaa-angelica.com” info@aaa-angelica.com
dischi@aaa-angelica.com
HYPERLINK “http://www.aaa-angelica.com” www.aaa-angelica.com