BOLOGNA Festival > Inaugurazione il 20 marzo con il Solomon di Händel

JERUSALEM, ISRAEL – MARCH 3, 2015: The king Salomon. Paint on the ceiling of Evangelical Lutheran Church of Ascension designed by H. Schaper and F. Pfannschmidt (1988-1991).

Inaugurazione il 20 marzo con il Solomon di Händel

Si inaugura il 20 marzo con il Solomon di Händel la 38ª edizione di Bologna Festival. È un oratorio imponente e dai forti accenti teatrali nella potenza dei suoi cori e nella ricchezza dei colori strumentali, un capolavoro sinfonico-corale poco eseguito in Italia e proposto in esclusiva per Bologna Festival dalla Kölner Akademie Chorus & Orchestra di Michael Alexander Willens, direttore attento alle prassi esecutive filologicamente informate, già ospite del Lincoln Center di New York e dei più significativi festival europei.

Oratorio in tre atti per soli, coro e orchestra, è una produzione realizzata espressamente per Bologna Festival. Unica occasione di ascolto in Italia, questo Solomon haendeliano accanto ad orchestra e coro vedrà sul palcoscenico del Teatro Manzoni di Bologna le voci soliste di Marian Dijkhuizen (Salomone), Bethany Seymour (Regina di Saba), Hanna Herfurtner (Regina) e Mark Heines (Sadoc, sommo sacerdote). « È curioso che un capolavoro come il Solomon di Händel venga proposto così di rado in Italia. È un oratorio imponente nella vigoria dei cori dai forti accenti teatrali – spiega il direttore artistico di Bologna Festival Mario Messinis – in cui si afferma la vicenda biblica di Salomone rivissuta con epica drammaticità». Eseguito per la prima volta al Covent Garden nel 1749, l’oratorio, in stile grandioso, presenta ampie sezioni corali, incantevoli arie solistiche e un organico orchestrale ricco di ottoni. La pagina senza dubbio più conosciuta è la sinfonia per due oboi e archi che prelude all’arrivo della Regina di Saba, all’inizio del terzo atto.

Mercoledì 20 marzo ore 20

Teatro Manzoni di Bologna

Die Kölner Akademie Chorus & Orchestra

Michael Alexander Willens direttore

Marian Dijkhuizen mezzosoprano – Solomon, King of Israel

Hanna Herfurtner soprano – Solomon’s Queen

Bethany Seymour soprano – Queen of Sheba

Mark Heines tenore – Zadok, High Priest

Georg Friedrich Händel

Solomon HWV 67

oratorio in tre atti per soli, coro e orchestra

Biglietti in vendita online www.bolognafestival.it e presso la Biglietteria del Teatro Manzoni di Bologna (Via de’ Monari 1/2 tel 051 6569672, martedì-sabato ore 15 – 18.30)

Informazioni Bologna Festival 051 6493397 www.bolognafestival.it

Michael Alexander Willens. Il direttore americano Michael Alexander Willens ha studiato direzione d’orchestra con John Nelson alla Juilliard School di New York e direzione di coro con Paul Vorwerk; al Tanglewood Music Center ha frequentato corsi tenuti da Jacques-Louis Monod, Harold Farberman e Leonard Bernstein. Direttore musicale della Kölner Akademie ha collaborato con il Lincoln Center di New York e con i più importanti festival europei e sudamericani. Numerose, le registrazioni radiofoniche e televisive. Particolarmente interessato al recupero di rare pagine del repertorio classico, ha realizzato diverse incisioni discografiche, sempre premiate dalla critica specializzata (Early Music, Musik und Kirche, Fono Forum, Concerto, Pizzicato). Tra le sue numerose produzioni discografiche si segnalano: le Sinfonie di Bernhard Romberg e la Passione secondo Matteo di Johann Valentin Meder; Das Größte Kind di Mattheson che ha ricevuto il premio Echo Classic; la Passione secondo Marco di Bach nella ricostruzione di Glöckner/Hellman; i Concerti per pianoforte di Mendelssohn con Ronald Brautigam e la registrazione in prima assoluta della passione-oratorio Jesu, deine Passion will ich jetzt bedenken di Ernst Wilhelm Wolf. Un percorso di formazione rigoroso e approfondito ha permesso a Willens di affrontare gli stili e i repertori più diversi, dal barocco al contemporaneo; opere del periodo classico e romantico sono affiancate ad esecuzioni di opere del Novecento e di autori contemporanei americani, come Richard Faber e Richard Squires.

Kölner Akademie Chorus & Orchestra. La Kölner Akademie è un complesso strumentale e vocale con sede a Colonia che si dedica all’esecuzione su strumenti antichi e su strumenti moderni del repertorio compreso tra Settecento e Novecento, spesso collaborando con solisti di fama internazionale. Carattere distintivo del lavoro interpretativo del complesso tedesco è la ricerca delle intenzioni del compositore grazie ad un’attenta ricerca filologica sulle edizioni critiche, sulla disposizione storica dell’orchestra e sulla strumentazione più adeguata. Numerosi i riconoscimenti e i premi ricevuti dalla critica internazionale per la qualità delle loro esecuzioni e l’originalità delle produzioni discografiche. Kölner Akademie ha registrato in prima mondiale musiche di autori poco frequentati come Crusell, Danzi, Pichl, Vanhal, Wilms, Romberg, Neukomm, Fischer, Kunc, Jeanjean, Kozeluch, Schiedermeyer e Fiala. Sotto la direzione di Michael Alexander Willens ha registrato l’integrale dei Concerti di Mozart con il fortepianista Ronald Brautigam per l’etichetta bis e musiche di Mattheson, Ries e Eberl per l’etichetta cpo.

BOLOGNA FESTIVAL 2019 – GRANDI INTERPRETI

Spiccano nella rassegna “Grandi Interpreti” di Bologna Festival (20 marzo – 30 maggio) i nomi di due grandi pianisti russi, Arcadi Volodos (31 marzo) e Grigory Sokolov (2 maggio) e quello di Martha Argerich (14 aprile), impegnata in un programma del tutto singolare: da sola al pianoforte nella seconda Partita di Bach e insieme al Cuarteto Quiroga nel Quintetto per pianoforte e archi di Schumann. Nel cuore della rassegna, il 10 maggio, il Requiem di Mozart diretto da Thomas Hengelbrock, unica data italiana per il direttore tedesco e i suoi formidabili Balthasar Neumann Choir & Ensemble. Sempre a maggio, due celebrati complessi orchestrali: la Budapest Festival Orchestra, che incarna la grande tradizione mitteleuropea, e la Chamber Orchestra of Europe, nata come orchestra giovanile sotto l’ala di Claudio Abbado e oggi riconosciuta come una delle migliori orchestre europee. Il 22 maggio Iván Fischer dirige la sua versatile Budapest Festival Orchestra nella “Tragica” Quarta Sinfonia di Schubert, in due ouverture di Rossini e nel Concerto per pianoforte K.453 di Mozart, affidandolo ad un interprete “intimista” come il pianista Emanuel Ax. «Può sembrare strano ascoltare in un concerto tradizionale – spiega Mario Messinis, direttore artistico del festival – le ouvertures della Gazza ladra e dell’Italiana in Algeri insieme a Schubert e Mozart, ma in tal modo si mettono in evidenza le forti incidenze viennesi del “Tedeschino”». Il 30 maggio Antonio Pappano dirige la Chamber Orchestra of Europe nelle Danze slave di Dvořák e nell’Idillio di Sigfrido di Wagner, mentre la straordinaria violinista Janine Jansen presenta il Concerto op.35 di Szymanowski.

Programma completo www.bolognafestival.it/stagione2019/