Vie Festival XIV edizione dal 1 al 10 marzo

La quattordicesima edizione di VIE Festival, uno dei più importanti appuntamenti dedicati alla scena contemporanea internazionale, prende il via da venerdì 1 a domenica 10 marzo in tutte le città in cui Emilia Romagna Teatro Fondazione programma il Festival, Modena, Bologna, Carpi, Vignola, Castelfranco Emilia, e novità di quest’anno anche Cesena.

Una programmazione che guarda al mondo, portando in Emilia-Romagna artisti provenienti da numerose e diverse aree geografiche, a volte simili per storia e cultura, altre molto differenti, spaziando dalle questioni urgenti del vecchio continente, minacciato dalla perdita d’identità e di valori, al panorama politico e sociale dell’America Latina, fino alla tradizione cinese.

Un quadro all’interno del quale si sviluppa un filo rosso che lega le scelte artistiche: una particolare attenzione alla nuova drammaturgia internazionale e nazionale, che si fa strumento nel dare forma alla realtà a noi contemporanea.

«Una drammaturgia – come afferma il direttore di ERT Fondazione, Claudio Longhi – cangiante, che nelle sue mille eccezioni sembra volerci dire che il “mondo” d’oggi può ancora essere rappresentato attraverso il teatro».

Quest’anno VIE Festival si svolge in contemporanea con Atlas of Transitions Biennale – HOME, con l’obiettivo di intersecarne la programmazione. Due sguardi, due progetti che, nella loro autonomia e identità, dialogano per dare vita a possibili interazioni tra pubblici, luoghi e proposte artistiche diverse e molteplici nel segno dell’inclusività.

Per la prima volta in Italia arriva il giovane e talentuoso Sergio Blanco, drammaturgo e regista d’origine uruguaiana, francese d’adozione, con El bramido de Düsseldorf, un vertiginoso gioco teatrale sui temi della morte, dell’amore, dell’autofinzione e dei limiti dell’arte.

Dall’Uruguay anche Gabriel Calderón, autore e regista tra i più amati della nuova scena internazionale, con Ex – que revienten los actores in prima nazionale, un testo in cui realtà e fantascienza si mescolano per esplorare il tetro territorio di impunità e responsabilità irrisolte che ancora risuonano nell’attuale sistema democratico, concentrando l’attenzione sulla storia contemporanea del suo Paese, la dittatura e le conseguenze.

Ancora dall’America Latina il collettivo messicano El Arce, che mette in scena Casa Calabaza, un testo di María Elena Moreno Márquez, conosciuta come Maye, una donna che sta scontando una pena di 28 anni nel carcere femminile di Santa María Acatitla per matricidio. Lo spettacolo, diretto dall’attore e regista Isael Almanza, è nato infatti da un progetto di ricerca artistico-giornalistica nelle carceri di Città del Messico.

Tra i grandi nomi del teatro europeo, il regista teatrale e cinematografico ungherese Kornél Mundruczó, che presenta per la prima volta in Italia Imitation of Life, considerato il suo capolavoro e già vincitore di prestigiosi premi internazionali. Lo spettacolo, che prende spunto da un violento crimine realmente accaduto a Budapest nel 2015, offre uno sguardo lucido sulle contraddizioni della società, ungherese e non solo, in cui prevale ogni forma di discriminazione.

Il regista tedesco Falk Richter porta in scena in prima nazionale lo spettacolo I am Europe, che affronta una delle tematiche più scottanti del dibattito politico e sociale, quella dell’appartenenza all’Europa. Un lavoro corale in cui Richter dirige il coreografo Nir de Volff, il drammaturgo Nils Haarmann e un ricco gruppo di performer provenienti da diversi paesi europei.

Dopo il grande successo di Perhaps All The Dragons, presentato a Modena nell’edizione 2016 del Festival, tornano i BERLIN con il loro ultimo spettacolo in prima nazionale, True Copy, storia reale di un famoso falsario d’arte olandese smascherato nel 1994, che per oltre vent’anni è riuscito a ingannare il mondo dell’arte mettendone a nudo l’ipocrisia e il forte legame con il denaro.

E ancora altre prime nazionali: la compagnia The Wild Donkeys fondata da Serge Nicolaï e Olivia Corsini con A Bergman Affair, tratto da Conversazioni private di Ingmar Bergman. Il romanzo e i conflitti dei suoi personaggi vengono resi in scena fisicamente visibili anche attraverso il teatro di figura giapponese, il Bunraku: infatti, i corpi dei cinque attori sono a tratti diretti come marionette da un “manipolatore”, una figura altra.

Uno spaccato della scena teatrale greca, che dopo la crisi economica sta vivendo una vivace rinascita, è quello che si delinea nel lavoro di Dimitris Kourtakis, che dirige Aris Servetalis, considerato uno degli attori più talentuosi nel panorama teatrale e cinematografico europeo, nello spettacolo Failing to Levitate in My Studio ispirato alle poesie di Samuel Beckett e presentato in prima nazionale.

Sempre dalla Grecia Violet Louise, regista, musicista e cantante, che con Aglaia Pappas, straordinaria attrice già incontrata in precedenti edizioni di VIE con Theodoros Terzopoulos, mette in scena per la prima volta in Italia Strange Tales, uno spettacolo visionario e multimediale basato sui testi e le poesie di Edgar Allan Poe.

Dalla Cina arriva The puppet-show man di Yeung Faï, ultimo membro di una dinastia di burattinai, un grande artista capace di esprimere con la massima precisione il temperamento e i sentimenti dei personaggi che costruisce e dirige.

Sei è la sorprendente riscrittura di Spiro Scimone de Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello. In scena con Francesco Sframeli e una compagnia di attori, i due artisti siciliani ci restituiscono il testo del “grande maestro” rendendolo più che mai attuale.

In occasione del centenario della nascita di Primo Levi, Fanny & Alexander presenta Se questo è Levi a Carpi, lì dove lo scrittore fu deportato: a partire dai documenti audio e video delle teche Rai, l’attore Andrea Argentieri veste i panni dello scrittore, assumendone la voce, la gestualità, le posture, i toni, i discorsi in prima persona. Un incontro a tu per tu con la figura di Levi.

Teatrino Giullare dirige e interpreta Menelao, testo scritto dal drammaturgo Davide Carnevali, che porta in scena attraverso uno dei miti della casa degli Atridi la condizione drammatica di insoddisfazione dell’uomo contemporaneo, sospeso tra l’inutilità e la volontà di possesso.

Davide Carnevali firma anche Aristotele invita Velázquez a colazione e gli prepara uova e (Francis) Bacon / Progetto Classroomplay – primo anno, presentato negli Istituti superiori di Modena, Bologna e Cesena, e che coinvolge in prima persona gli studenti, chiamati a essere spettatori attivi.

La regista Giorgina Pi con il gruppo Bluemotion – formazione nata a Roma all’interno dell’esperienza artistica e politica dell’Angelo Mai – realizza una scatola sonora di Wasted, testo della rapper, poetessa e scrittrice inglese Kate Tempest, vero fenomeno internazionale. È la prima tappa di un percorso che si concretizzerà in uno spettacolo prodotto da ERT Fondazione in collaborazione con Angelo Mai. Per VIE, Wasted è in programma al MAST Auditorium di Bologna, dove si esibisce in concerto anche la musicista e poetessa americana Amyra (già nota come Amy León) con il suo ultimo album Witness.

Torna a VIE Festival il Teatro delle Albe con fedeli d’Amore – polittico in sette quadri per Dante Alighieri, concerto spettacolo di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari e la musica originale di Luigi Ceccarelli. Un ulteriore tassello dell’incessante ricerca drammaturgica, vocale, musicale e visiva che porta avanti il Teatro delle Albe.

Dopo la positiva esperienza de Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso, atteso debutto è quello della compagnia Kepler-452 con il nuovo spettacolo prodotto da ERT Fondazione, F. Perdere le cose: un interrogarsi sul concetto di identità e presenza oggi, in un momento storico in cui risulta necessario classificare gli individui all’interno di specifiche categorie legalmente accettate.

Non manca la danza con l’ultima creazione di Simona Bertozzi, Joie de vivre, che si ispira all’universo vegetale delle piante, e che vede in scena un inedito ensemble di danzatori e due cantanti specializzati nel canto difonico; e First Love di Marco D’Agostin che reinterpreta la competizione della campionessa olimpionica Stefania Belmondo a Salt Lake City nel 2002, in un lavoro che mescola come in un vortice ipnotico parola e corpo.

Oltre agli spettacoli VIE Festival prevede una ricca agenda di eventi culturali collaterali: laboratori, presentazioni di libri, incontri, una tavola rotonda e feste in diversi luoghi delle città coinvolte.

Informazioni e biglietteria

Tutte le biglietterie apriranno un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.

Vendita on line: www.vivaticket.it

Modena

Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15

martedì, venerdì e sabato ore 10.00 – 13.00 e 16.30 – 19.00

mercoledì e giovedì ore 10.00 – 14.00

tel. 059 2136021

Bologna

Teatro Arena del Sole, Via Indipendenza 44

da martedì a sabato ore 11.00 – 14.00 e 16.30 – 19.00

tel. 051 2910910

Vignola

Teatro Ermanno Fabbri, Via Minghelli 11

martedì, giovedì e sabato ore 10.30 – 14.00

tel. 059 9120911

Cesena

Teatro Bonci, Piazza Guidazzi 9

da martedì a sabato ore 10.00 – 12.30 e ore 16.30 – 19.00

prenotazioni telefoniche: da martedì a sabato ore 10.00 – 12.30 e 16.30 – 19.00

tel. 0547 355959

Castelfranco Emilia

Teatro Dadà, Piazzale Curiel 26

mercoledì ore 15.30 – 19.00 e venerdì 10.30 – 14.00

tel. 059 927138

Promozione VIE / HOME

Con il biglietto di uno spettacolo o con un abbonamento di VIE, si ha diritto ad un ingresso a €7,00 per i seguenti spettacoli di Atlas of Transitions Biennale – HOME: Quartiers libres, Il negro del Narciso, e a un ingresso a €9,00 per Samedi Détente.

Servizio navetta

È disponibile un servizio gratuito di navetta per i collegamenti con le diverse città.

La prenotazione è obbligatoria al momento dell’acquisto del biglietto.