Picnic, dehor, balconi e terrazze. La guida di Bologna da Vivere “Open Air”

Arriva l’estate e a Bologna si beve e mangia all’aria aperta.
a cura di Gabriele Orsi

utore: exclusive-designE finalmente arrivò la bella stagione. In anticipo sui tempi pure, che un simile aumento delle temperature già da metà marzo era un bel pezzo che non si vedeva a Bologna e dintorni. Un’ottima occasione per decidere, quando si va a mangiare fuori, di accomodarsi in un bel dehor per godere non solo del clima dolce e, quando è giorno, soleggiato, ma anche, non di rado, di panorami suggestivi e fascinose location. Oppure, perché no, individuare un parco, uno spazio verde, fare scorta di cose buone e organizzare un simpatico picnic. Intendiamoci, non è che all’ombra delle Due Torri manchino ristoranti e locali dotati di gradevoli propaggini open air: volendo rimanere nel centro storico si può iniziare con l’Osteria Bartolini (piazza Marcello Malpighi 16), succursale bolognese delle celebri Buca e Osteria del Gran Fritto di Cesenatico e Terrazza Bartolini a Milano Marittima, specializzata in piatti di pesce, che ai suoi ospiti propone, ombreggiata da un grande platano, una bella terrazza sopraelevata con vista su piazza Malpighi in quella che un tempo era la rampa per le carrozze di Palazzo Dondini-Ghiselli. Proseguendo poi si può incappare nella Sartoria Gastronomica (piazza Aldrovandi 21), locale celebre per il suo ottimo hamburger che apre direttamente sulla storica piazza Aldrovandi, mentre Pane e Panelle (via San Vitale 71) propone cucina di pesce della tradizione siciliana anche in un suggestivo cortile interno e Le Capriate (strada Maggiore 19 e Corte Isolani 1/e) consente di provare la sua cucina d’impronta solidamente classica e sorretta da una buona carta dei vini al riparo delle volte della splendida Corte Isolani. Location belle e tranquille anche da Ciacco (via San Simone 1/c), dove alla validissima cucina dello chef Riccardo Cattalani fa da contrappunto un bel dehor su piazzetta San Simone angolo via Oberdan, e alla Taverna del Postiglione (via Marchesana 6/e), locale dalla cucina stuzzicante che mette a disposizione una piccola ma godibile terrazza sotto a un loggiato cinquecentesco con vista sulla sottostante via de’ Toschi.

La Terrazza

Muovendosi in direzione periferia la proposta resta ricca e variegata, con la Trattoria Paradisino (via Coriolano Vighi 33), suggestivo ristorantino in zona Lungoreno storicamente celebre per le rane e i pesciolini fritti ma dove poter gustare anche ottimi primi e piatti di carne, La Terrazza (via del Parco 20), locale il cui nome è tutto un programma che nella bella e ampia veranda propone piatti di carne e pesce dalla forte impronta mediterranea, e la Trattoria Nonna Rosa (via Piave 31), dall’atmosfera vagamente provenzale che nel menù include anche le crescentine fritte, una vera rarità tra le mura cittadine. Vetro (via Castiglione 134), annesso alle Serre dei Giardini Margherita, è un ristorante di design che propone la cucina naturale del celebratissimo chef Simone Salvini, la vista sulla città che si gode dal Boccone del Prete (via Siepelunga 56), il ristorante del Golf Club Siepelunga, è assolutamente impagabile così come la location collinare di Ca’ Shin (via Cavaioni 1), curiosa commistione tra agriturismo, fattoria didattica, centro culturale e per attività all’aria aperta, mentre l’Enoteca Giro di Vite (via delle Fonti 45/b), nel cuore della zona verde e storica di Corticella, abbina una fornita cantina a una cucina espressa, di mare e di terra, realizzata con materie prime di prim’ordine.

Ristorante Tramvia

Inutile dire che le possibilità di mangiare e bere bene all’aria aperta aumentano esponenzialmente quando ci si sposta in provincia, sia che si parli della zona pedecollinare e appenninica sia guardando alla pianura: a Castello di Serravalle la Taverna del Borgo (via della Rocca 150, Castello di Serravalle) offre una solida cucina montanara, con funghi, tartufi e cacciagione, tra le mura dell’antico maniero, a Casalecchio la terrazza del Ristorante Tramvia (via Guglielmo Marconi 31, Casalecchio di Reno), storico locale di fine XIX secolo ristrutturato in stile contemporaneo dopo alterne vicissitudini e ora nelle mani dello chef Alessandro Gamberini, regala una splendida vista sul fiume Reno e sul colle di San Luca, l’Accademia del Cacio e Pepe (viale della Pace 7, Zola Predosa) è il regno incontrastato di Gianni Cavola e della sua cucina di strettissima osservanza romana, e la Trattoria Al Monastero (via Tizzano 44, Casalecchio di Reno) è un piccolo, tradizionale incanto nel complesso dell’Eremo di Tizzano.

Verso la bassa

Podere San Giuliano

Spostandosi verso la bassa si possono incontrare il Ristorante L’800 (via Centese 33, Argelato), splendida villa nella quale Deborah Martelli e Alessandro Formaggi propongono un creativo menù con forte presenza di rane e lumache, La Corte dei Molini (via Giacomo Matteotti 161, Castel Maggiore), antica corte del XVI secolo dove gustare crescentine, primi piatti di pasta fresca e secondi di carne nella suggestiva piazzetta rinascimentale, e l’Agriturismo Il Murello (via Fiorentina 3780, Medicina), suggestiva casa contadina specializzata in piatti a base di lavanda e marmellate agrodolci da abbinare a crescentine e formaggi, mentre il Podere San Giuliano (via Galletta 3, San Lazzaro di Savena) mette le verdure freschissime del proprio orto a disposizione del talento della chef Ery Hodaj e La Cascina dei Campi (via Ca’ Belfiore 8, Castenaso), il ristorante del prestigioso Casalunga Golf Club, è nelle mani dell’ottimo Giacomo Galeazzi.

Sull’Appennino

Azienda Agricola Torricella Mastrosasso

Sull’Appennino le possibilità tendono a essere più standardizzate, ma con lodevoli eccezioni: l’Azienda Agricola Torricella Mastrosasso (via Scardazzo 292, Savigno di Valsamoggia), collegata all’omonima azienda vinicola, offre una solida cucina montanara frutto dell’abilità e della bravura della chef Irina Steccanella, all’Agriturismo Prunara (via Freddolina 73, Prunara di Monzuno) Paolo Canto, nome di spicco nel recupero delle tradizioni culinarie montanare, va oltre la cultura delle crescentine con proposte di alto profilo, mentre l’Agriturismo La Rocchetta (via Monte Rocca 68, Rocca di Roffeno di Castel d’Aiano) vi darà la possibilità di osservare al pascolo i maiali di razza Mora Romagnola allevati allo stato semibrado per la Macelleria Zivieri, e di assaporarne le carni.

Picnic all’aperto

Se però le vostre preferenze virano sul picnic all’aperto, allora armatevi di cesta e mettetevi alla ricerca del vostro posto ideale: molto bello, a Mezzolara di Budrio, è il Parco di Villa Rusconi (via Lumaca 6, Budrio), abbellito da una splendida residenza di inizio ‘900 dall’architettura eclettica, mentre sui colli di Bologna resta una meta di grande fascino (e panoramicità) il Parco di Villa Ghigi (via San Mamolo 105) e, per chi cerca l’aria frizzantina della montagna, la scelta può cadere sui Prati di Mugnano (via Vizzano 6, Sasso Marconi).

Passate quindi a fare la spesa: salumi, formaggi, sottoli, conserve e prodotti in scatola li trovate da Melega (via Clavature 14), Simoni (via Drapperie 5/2), alla Salumeria Dall’Olio (via dei Mille 3), che ha un eccellente tonno di Carloforte, da Bruno e Franco (via Guglielmo Oberdan 16) e da L’Emporio (via Saragozza 58/a), mentre per pane, focacce, pizze e dolci potete scegliere tra la certezza granitica del Forno Calzolari (via Clavature 12 c/o Mercato di Mezzo), l’estro rampante del Forno Brisa (via Galliera 34/d) o il talento emergente della bakery Glassa che ti Passa (via Canale 3, Casalecchio di Reno). Nel caso disponiate di un fornetto, non dimenticate di acquistare da Pasta Fresca Buon Gusto (via Milazzo 18) qualche pirofila delle loro strepitose lasagne verdi, per i vini orientatevi sulla scelta ragionata e di qualità de Ai Vini Scelti (via Andrea Costa 36/b) o sulla ricchissima offerta dell’Enoteca Italiana (via Marsala 2), per le birre artigianali l’indirizzo sicuro è Astral Beers Shop (via Porrettana 35) e, muniti di borsa termica, non dimenticate di fare scorta di gelato alla Cremeria Scirocco (via Agostino Barelli 1) del grande Andrea Bandiera. E non dimenticate un ombrello e un k-way: mangiare all’aria aperta è sempre bellissimo, ma il meteo è imprevedibile, specie in questa stagione.