Il mondo in camera. Un film su Mario Fantin

fantinUn documentario di Mauro Bartoli

Presentazione del progetto cinematografico dedicato al
bolognese Mario Fantin, grande alpinista e cineasta dell’avventura

giovedì 3 novembre – ore 18
Trekking Italia Bologna – via dell’Inferno, 20

Giovedì 3 novembre alle ore 18 presso la sede di Trekking Italia Bologna (via dell’Inferno, 20) saranno presentati il progetto e la campagna di crowdfunding a sostegno del film dedicato al bolognese Mario Fantin, alpinista e cineasta dell’avventura.

Alla serata prenderanno parte il regista Mauro Bartoli, il presidente del Gruppo regionale CAI Emilia Romagna, Vinicio Ruggeri e il presidente della Sezione CAI Bologna, Mario Romiti.

Durante la presentazione del progetto cinematografico, saranno proiettati dei materiale video girati dallo stesso Fantin.
Mario Fantin fu un cineasta, fotografo e alpinista, che decise di raccontare ogni esperienza con tutti i mezzi che aveva a disposizione, dalla macchina fotografica alla cinepresa, alla scrittura. Tra le mille avventure intraprese in vita, salì come operatore in vetta al K2 insieme alla mitica spedizione italiana del 1954 capitanata da Ardito Desio.

Il documentario, prodotto da Apapaja e LabFilm, per la regia di Mauro Bartoli, intende approfondire ed esplorare il bisogno di Fantin di documentare e trasmettere la memoria delle imprese a cui partecipava. E’ un film dunque sull’avventura e su come raccontarla.

“Vogliamo raccontare la storia di Mario Fantin per valorizzare l’incredibile lavoro di un grande narratore dell’avventura, capace di realizzare decine di film, libri e migliaia di fotografie – dichiara il regista Mauro Bartoli – Mario Fantin ha dedicato la vita alla necessità di salvare la memoria delle esperienze vissute, e la memoria si salva cercando di raccontare ciò che si vive, per condividerlo. Mario Fantin è stato dimenticato, è tempo di raccontare la sua storia, di far conoscere il suo lavoro, di confrontarci con le sue ossessioni.”

Il film sarà realizzato, in parte, mediante l’utilizzo di pezzi dei film girati da Mario Fantin, allo scopo di valorizzare il lavoro di questo grande cineasta. I film sono conservati presso il Museo Nazionale della Montagna di Torino, e raccontano le esplorazioni realizzate negli anni ’50 e ’60 in luoghi e territori “lontani dal mondo civilizzato” come i ghiacciai della Groenlandia, le montagne sudamericane, i deserti africani, un mondo che negli anni è cambiato e che oggi esiste solo nelle immagini dei film e nelle migliaia di fotografie di Fantin.

Oltre al repertorio, il racconto prevede gli interventi di alcuni grandi personaggi della storia della montagna (e non solo) che hanno conosciuto Fantin e che, in diversa misura, si occupano o si sono occupati di “raccontare l’avventura” delle alte quote.

Il film si avvale anche dell’importante collaborazione con la famiglia Fantin, che consente di indagare ed esplorare il versante più personale della vita del cineoperatore delle vette, capace di realizzare negli anni ’70 il più importante archivio mondiale sulle spedizioni extra-europee, un lavoro immane che Mario Fantin ha fatto completamente da solo.

Il film è stato riconosciuto d’interesse culturale con il contributo economico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione Generale per il Cinema; con il supporto del CAI – Club Alpino Italiano Sede centrale, CAI – Centro di Cinematografia e Cineteca, Gruppo regionale CAI Emilia-Romagna; con il sostegno del Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi – CAI Torino, CAI Sezione di Bologna “Mario Fantin”, CAI Sezione di Imola; con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e di Emilia Romagna Film Commission; con il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Associazione Amici del FAI – Fondo Ambiente Italiano.

Crediti non contrattuali
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