Cronache di Masotti dalla Ragazza con l’Orecchino di Perla

lametarsi e bolognaDA FB AL FOGLIO DI BOLOGNA DA VIVERE

CRONACHE DI DANILO MASOTTI

Tutto quello che leggete è totalmente infondato e non veritiero (forsssse)…tranne La Ragazza (ndr)…

“Stamattina sono stato a vedere LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA – Il mito della Golden Age da Vermeer a Rembrandt. Non avevo prenotato il biglietto, ho preferito rischiare di rimanere fuori perché so che la fortuna aiuta gli audaci e io, modestamente, sono fortunato.

Nella fila degli audaci bisognosi di essere aiutati dalla fortuna però non c’era nessuno, mentre nella fila dei prenotati c’era da aspettare una decina di minuti, merito di una scolaresca di adolescenti brufolosi e di una comitiva di esodati con mogli impellicciate e apparecchia acustici griffati.

Entro.

Pago.

Deposito i miei averi e faccio le scale di Palazzo Fava, luogo magico dove una volta risiedeva Guidalberto Fava, l’autore del miusicol “Saranno Favosi” successivamente saccheggiato dagli americani.

Un uomo di tre metri, di professione strappabiglietti, mi strappa il biglietto, mi prende per il collo, mi attacca al muro e mi dice <<Niente foto, ok?>>.

<<Ok>> gli dico.

<<E spegni quell’aifon>>

<<Ok>> gli dico.

Mentre entro nella prima sala, sento l’omone ridere e prendermi per il culo con i colleghi <<Hahahaha, si è preso una bella paura quel pezzente che ha ancora un Aifon 3GS>>

<<C’è crisi in giro, ma qui vengono dogs and pigs>> dice la sua collega del molise.

Di fronte a me, immagini del Maurizais e quadri della serie “Io questo quadro l’ho già visto da qualche parte… non mi ricordo se su Focus Arte o se su Vanity Quadri”

Poco importa.

In questa sala si spiega che stanno restaurando il Maurizais e quindi questa mostra è qui a Bologna perché la cantina del signor Victor Van Garagen non è sicura e più volte sono venuti dei ladri. E poi c’è molta umidità.

Ammiro i primi quadri ed entro nella sala dei paesaggi dove vengo avvolto dal maltempo, dalle nuvole, dai barconi, dai maroni, dagli alberoni, dai cagnoni, dai cavalloni, dagli oconi e da altre bellezze cercando di evitare la scolaresca di adolescenti che sarà mia nemica per tutto l’itinerario.

Si passa ai ritratti e qui scopro quello che sarà il mio autore olandese preferito della mostra, tale Jan Steen che mi rapisce perché sembra un gran cazzone.Nel quadro “Al vecchio che canta il giovane fa eco” (che vedete in questa foto), Jan appare in mezzo a un casino totale e istiga un cinno a fumare, poi ci sono una bambina in braccio alla madre, una vecchia che legge una filastrocca (che è il titolo del quadro), un umarell ubriachissimo con un cappello, un tipo che versa del vino, un cazzone che suona la cornamusa. Insomma un quadro stracaotico che mi piace tantisismo, come mi affascina la vita di Jan Steen che in vita non si è fatto mancare nulla.

Erano anni pesi quelli lì, altro che la crisi che viviamo adesso.

Ce lo ricordano i quadri RAGAZZA MALATA, DONNA CHE SCRIVE UNA LETTERA, RAGAZZA CHE MANGIA OSTRICHE VESTITA DA BABBO NATALE, UOMO COL COLERA CHE SI TAGLIA UN DITO, GIOVANE SENZA UNA GAMBA CHE SUONA UN FLAUTO, UOMO CHE BEVE UNA BIRRA INSIEME A UNA SERVA MA NEL BICCHIERE C’ERA DEL CIANURO ce lo ricordano i bambini orribili ritratti dagli autori dell’epoca, l’enorme quantità di cani da caccia che appaiono nei dipinti e soprattutto il mortifero cardellino del pittore FABRITIUS, morto a soli trent’anni in seguito all’esplosione di un magazzino di polvere da sparo che, il 12 ottobre 1654, distrusse un intero quartiere della città di Delft, dove sorgeva il suo studio. Della sua opera rimangono solo una dozzina di dipinti, scampati al disastro.

Mi lascio cullare dalle nature morte, dai teschi, dalle candele e finalmente accedo alla sala dove mi attende LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA. Bellissima. Sopravvalutatissima.

La stanza è ampia e attorno al quadro di Vermeer ci sono una quarantina di persone e un caos impressionante, sembra di essere in un quadro di Jan Steen. Un giovane della scuola media di Rastignano comincia a gridare cori da stadio del PSV EINDOVEN e viene allontanato dagli scagnozzi di Palazzo Fava insieme a un signore che ha tentato di scattare una foto, la moglie di un esodato si cosparge il capo di cenere e una donna raccoglie granelli di forfora da terra, un gruppo di anziane signore vestite di nero recita il rosario in lingua olandese e un gioielliere osserva l’orecchino di perla valutandolo trecento euro.

Mi faccio il segno della croce e esco, felice di aver visto questo capolavoro che consiglio vivamente a tutti di andare a vedere prima che se ne torni a casa e consiglio anche la mostra a Vicenza VAN GOGH E TUTANKHAMEN, visitabile dal 24 dicembre 2014 al 2 giugno 2015, alla quale seguirano PICASSO E GIULIO CESARE, RENOIR E GLI ETRUSCHI, MIRO’ E GLI ASSIROBABILONESI. Se non vi sentite fortunati, prenotate pure, ma almeno sappiate che Vermeer è morto in povertà assoluta, quindi smettetela di lamentarvi”. By Danilo Masotti

Scoop: a giugno esce il nuovo libro di Maso e di Pavlidis, copio e incollo dalla loro pagina Facebook.

libro_masottiE’ ufficiale, ma non gentiluomo.
#CiccionazziAChichenItza il primo ibro del #CollettivoScrittoriSottopesoovvero Danilo Masotti e Davide Pavlidis (che si è pure preso la briga di illustrarlo) sarà disponibile in tutte le librerie e tacosterie italiane dal mese di giugno 2014.
Un romanzo leggero e divertente dove si parla dell’amicizia di due over 150: il ricciolone Angelo Tondi e l’enorme Diavolo Tuoni.
I due si sono conosciuti in un genitrofio a Carugate (Mi), suore terribili li hanno forgiati e (im)preparati alla vita.
Arrivati alla tenera età di over quarant’anni, i due ciccionazzi decidono di abbandonare tutto e tutti e fuggire dalla Milano che li opprime e andare a vivere in Messico (per la precisione a Cancun Downtown) sulle tracce di Enrique Càlculòn, un uomo pesante più di cinquecento chili che vive a due passi da Chichén Itzá nel nord della penisola dello Yucatan.
Angelo e Diavolo riempiranno le loro giornate di nulla, sole, sesso, spuntini leggeri a base di cannella, cumino, menta, maggiorana e coriandolo. Sarà bellissimo fino a che non incontreranno il cattivissimo Gonzalo Calavera. E saranno cazzi.