CONCERTO SINFONICO DIRETTO DA AZIZ SHOKHAKIMOV

teatro comunaleDirettore AZIZ SHOKHAKIMOV
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Johannes Brahms – Ouverture Accademica in do minore, op. 80
Richard Strauss – Concerto in re maggiore per oboe e piccolo orchestra
oboe, Paolo Grazia
Gustav Mahler – Sinfonia n.5 in do diesis minore

Venerdì 8 novembre 2013, alle ore 20.30, presso l’Auditorium Teatro Manzoni, il Maestro Aziz Shokhakimov dirige l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna  nel terzultimo appuntamento della Stagione Sinfonica 2013.

Oboe solista sarà Paolo Grazia.

In programma:

Johannes Brahms – Ouverture Accademica in do minore, op. 80
Richard Strauss – Concerto in re maggiore per oboe e piccolo orchestra
oboe, Paolo Grazia
Gustav Mahler – Sinfonia n.5 in do diesis minore

Il giovanissimo direttore uzbeko Aziz Shokhakimov, che il prossimo aprile debutterà alla testa dell’Orchestra e del Coro del Teatro Comunale nella direzione dell’attesissimo Evgenij Onegin, è protagonista di un concerto sinfonico interamente dedicato alla grande tradizione della musica mitteleuropea.

L’altro protagonista del concerto sarà Paolo Grazia, primo oboe dell’Orchestra, che si esibirà come solista nel Concerto per oboe e piccola orchestra di Richard Strauss.

“A differenza della quasi totalità delle composizioni di Johannes Brahms (18331897), l’Ouverture Accademica può vantare una causa ‘esterna’, nonché occasionale. L’11 marzo 1879 l’Università di Breslau volle infatti conferire al compositore amburghese il titolo onorario di dottore in filosofia, celebrandolo come artis musicae severioris in Germania nunc principi (il più famoso compositore tedesco vivente di musica seria). Dopo le pressanti richieste del direttore della Orchesterverein di Breslau, l’amico compositore Bernhard Scholz, Brahms cedette e accettò di onorare il prestigioso conferimento con la composizione di un’ouverture che egli stesso definì «un gradevole potpourri di canzoni studentesche, con Gaudeamus e altre amenità». Brahms decise infatti di inserire nell’ouverture una serie di canti studenteschi, notissimi in area germanica, trattati in modo tale che ne potesse risultare evidente la carica ironica e grottesca, rispondendo beffardamente – quasi volesse rifarsi studente con qualche bricconata – a quel “severioris” che evidentemente non accettò così di buon grado; il tutto entro una forma elegante e articolata che permise al compositore di mantenere l’aura solenne e grata che l’occasione richiedeva. […]”

“Nell’aprile del 1945 le forze alleate arrivarono a Garmisch, in Germania, dove Richard Strauss (1864-1949), in fuga da Vienna, si era ritirato con la moglie Pauline. Uno dei soldati fu John de Lancie, primo oboe alla Philharmonia di Filadelfia, che interloquì cordialmente e con reverenza col compositore, fino a trovare la forza per chiedergli timidamente se mai avesse avuto l’idea di comporre un concerto per oboe. Strauss rispose semplicemente di no e l’argomento cadde lì. Ma la timida richiesta evidentemente incontrò terreno fertile perché Strauss, forse pervaso dalla generale euforia di quei giorni, si mise poi a lavoro e concluse il concerto il 25 ottobre di quell’anno. E il Concerto per oboe e piccola orchestra è realmente permeato di una gioia contagiosa che sembra volersi scrollare di dosso l’orrore di quei «dodici anni di schiavitù», come lui stesso li definì. […]”

“Il 1901 fu per Gustav Mahler (1860-1911) un anno di svolta sia dal punto di vista privato – in quell’anno conobbe Alma Schindler, che avrebbe sposato nel marzo dell’anno successivo – che dal punto di vista pubblico, grazie ai primi importanti successi come direttore dell’Opera di Vienna, grazie ai quali divenne in breve tempo uno dei più stimati direttori del tempo. Di svolta fu anche la sinfonia a cui Mahler si dedicò in quel periodo, laQuinta, i cui primi abbozzi risalgono ai primi mesi dell’anno ma che verrà completata solamente nei mesi estivi successivi al matrimonio, trascorsi nella sua nuova villa a Maiernigg, sul lago di Wörthersee. Di svolta, si diceva, perché, innanzi tutto, fu la prima di una trilogia puramente strumentale – le nn. 5, 6 e 7 – che segnarono la raggiunta maturità artistica del compositore e nelle quali appunto spariscono quegli elementi ‘esterni’ – programmi poetici, movimenti basati su canti, voci – che caratterizzarono le precedenti quattro sinfonie. […] Con la Quinta Sinfonia inoltre Mahler mostra di volersi avvicinare a una nuovo concezione sinfonica, più unitaria e compatta – nonostante i contrasti – rispetto ai precedenti lavori. Quel che ne venne fuori fu un’opera grandiosa, travagliata – ebbe continui ripensamenti sull’orchestrazione fino al 1910 – ma comunque coerente nonostante la sua schizofrenia, tanto il tragico, il comico e l’elegiaco si affastellano senza che l’uno si perda nell’altro; e imponente per la sontuosa orchestrazione, che include una sezione ampliata d’archi, quattro flauti, tre oboi, tre clarinetti, tre fagotti, sei corni, quattro trombe, tre tromboni, bassotuba, arpa, timpani, tamburi, grancassa, piatti, triangolo, tam-tam e nacchere. […]

dal programma di sala a cura di Gabriele Uggias

Lo straordinario talento di Aziz Shokhakimov si è mostrato internazionalmente nel 2010 a Bamberga, conquistando a 21 anni il 2° premio del Gustav Mahler International Competition sotto gli auspici dei Bamberger Symphoniker. Sono succeduti debutti esplosivi: in Germania con la Staatskapelle Dresden e la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen; in Italia con la Filarmonica del

Teatro Comunale di Bologna e l’Orchestra Verdi di Milano; in Polonia con la Sinfonia Varsovia; a Mosca con la National Philharmonic Orchestra of Russia di Spivakov; in USA in tour con I Musici di Montreal. Uzbeko, classe 1988, ha studiato violino, viola e direzione a Tashkent. A 13 anni ha debuttato con l’Orchestra Nazionale dell’Uzbekistan, dirigendo la 5° Sinfonia di Beethoven e il 1° Piano Concerto di Liszt; l’anno seguente ha diretto Carmen al National Opera&Ballet Theatre of Uzbekistan. A 17 anni è stato invitato nel programma di formazione della National Philharmonic Orchestra of Russia guidata da Vladimir Spivakov, sfociato nell’invito a dirigere l’orchestra a Mosca nel 2010. Nel 2006, appena diciottenne, ha assunto la posizione di Direttore Principale della National Symphony Orchestra of Uzbekistan.

Primo premio al 4th International Oboe Competition di Tokyo, Secondo premio (primo non assegnato) al 42th Internationaler Musikwettbewerb di Monaco di Baviera con il Quintetto Bibiena col quale ha vinto nel 2003 il premio Abbiati della critica. Paolo Grazia si è diplomato col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio G.B.Martini di Bologna nel 1985 e si è successivamente perfezionato con Ingo Goritzky presso la Hochschulefür Musik di Stoccarda e, successivamente, ha seguito i corsi di Hansjorg Schellenberger presso l’Accademia Chigiana di Siena. E’ vincitore di numerosi premi nazionali ed internazionali. Ha al suo attivo numerose tournées come solista, in quintetto, ed importanti formazioni cameristiche in Europa, Canada, Stati Uniti, Sud America. Dal 2001 viene regolarmente invitato a tenere concerti e masterclass nelle università giapponesi e all’Hamamatsu wind festival, sempre in Giappone. Primo oboe dell’Orchestra Giovanile Italiana dal 1984 al 1986, ne diviene docente preparatore nel 1988. Nello stesso anno vince il concorso diPrimo Oboe Solista presso l’Orchestra dell’ Accademia Nazionale di S. Cecilia e, l’anno successivo, il concorso per il medesimo ruolo presso l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, ruolo che ricopre tuttora. E’ stato diretto in veste di solista da prestigiosi direttori quali: Jansug Kakhidze, Eliahu Inbal e Daniele Gatti. Diretto da Daniele Gatti, è stato infatti protagonista del Divertimento per oboe e orchestra composto da Gatti stesso ed eseguito in prima assoluta con il complesso orchestrale del Teatro Comunale di Bologna. Diverse anche le collaborazioni come primo oboe con l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia,la Royal PhilharmonicOrchestra, la City of Birmingham Symphony Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe, con quest’ultima anche in veste di solista. Numerose inoltre le collaborazioni con prestigiose compagini italiane quali: i Solisti Veneti, l’Orchestra da camera di Mantova, i Solisti di Pavia.