Il Duse tra classici e contemporanei

stagione_13_14Diciannove gli spettacoli di prosa, sette dei quali debutteranno a livello nazionale proprio in questa stagione. Grandi classici, interessanti proposte di teatro contemporaneo e commedie brillanti, autori e registi di rilievo, interpreti di grande pregio per un’offerta teatrale degna del Teatro Duse degli anni d’oro, nel solco della tradizione e con una propensione accentuata alle novità.

Il Programma

“La scena” (1-3 novembre) inaugura la stagione di prosa, un atto unico per soli tre personaggi scritto da Cristina Comencini con due protagoniste d’eccezione, Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti, attrici di lunga esperienza caratterizzate da una forza comica esclusiva e di alto livello affiancate in questa commedia dal giovane Stefano Annoni.

Il percorso dei grandi classici ha il suo inizio con “Zio Vanja” (8-10 novembre) nuovo progetto del regista cinematografico Marco Bellocchio che si appresta ad affrontare una regia teatrale dopo 38 film, con Sergio Rubini e Michele Placido nei ruoli concepiti da Cechov nel suo capolavoro.

Paolo Rossi si racconta accompagnato dalla musica de I Virtuosi del Carso in “L’amore è un cane blu – la conquista dell’est” (15-17 novembre), testimonianza politica, ma molto più autobiografica, ambientata in quell’est d’Italia da cui questo grande attore proviene.

Le protagoniste di “Eva contro Eva” (22-24 novembre), titolo cult del cinema degli anni ’50, sono Pamela Villoresi e Romina Mondello che, nella versione italiana di Marzia G. Lea Pacella e Maurizio Panici, cercano si sopravvivere nella società dell’apparire e dello showbusiness.

A grande richiesta tornano Zuzzurro&Gaspare in “Non c’è più il futuro di una volta 2.0” (29 novembre-1 dicembre) commedia aggiornata alle ultime vicende del nostro Paese, che denuncia i vecchi e i nuovi modelli della nostra società, grazie ai testi sagaci di Aicardi, Formicola, Pistarino e Freyrie.

Carlo Goldoni rivive grazie all’allestimento “L’impresario delle Smirne” (6-8 dicembre), grottesco ritratto del mondo teatrale che ben conosceva il commediografo veneto: Roberto Valerio dirige una nutrita compagnia di attori, una compagnia teatrale settecentesca le cui invidie, presunzioni e il desiderio di ricchezza sono sempre attuali.

Filippo Timi per la prima volta calcherà il palcoscenico del Teatro Duse con il suo spettacolo “Il Don Giovanni – vivere è un abuso, mai un diritto” (13-15 dicembre), il mito del più grande amatore di tutti i tempi riscritto da ‘il più irriverente dei giovani artisti italiani’, sul palcoscenico con altri otto attori che tratteggeranno il mondo di un’umanità volubile amante dell’autoinganno.

Per la notte di San Silvestro e il pomeriggio di Capodanno la proposta è di una commedia dal gusto vintage anni ’60 “Boeing Boeing” (31 dicembre-1 gennaio) interpretata da Gianluca Ramazzotti per la prima volta in coppia con Gianluca Guidi, al suo ritorno sulle scene, per un’esilarante avventura.

Un nuovo progetto per Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli e il Gruppo Danny Rose, ispirandosi liberamente a Goldoni, ricreano un teatro che artigianalmente si pone l’obiettivo di avvicinarsi al pubblico con “Servo per due” (17-19 gennaio) una commedia ‘moderna’ di costume e degli equivoci.

Un’altra coppia comica per la prima volta insieme sul palcoscenico è il duo Lunetta Savino e Emilio Solfrizzi che in “Due di noi” (31 gennaio-2 febbraio) svelano i paradossi della vita di coppia in tre situazioni al limite della comicità, veri e propri ‘ingranaggi comici’ progettati dalla geniale penna di Michael Frayn 42 anni fa.

L’amore a 60 anni è il fulcro di “Nuda proprietà” (7-9 febbraio) commedia con Lella Costa e Paolo Calabresi ispirata da Lidia Ravera al suo ultimo romanzo, una storia di grande coraggio contro gli stereotipi e a favore delle fragilità umane.

Oscar Wilde scrisse la ‘più bella commedia di tutti i tempi’, rappresentata nel 1985 per la prima volta: Geppy Gleijeses, definito dalla critica ‘l’erede di Eduardo’ è il protagonista de “L’importanza di chiamarsi Ernesto” (14-16 febbraio) con Marianella Bargilli e Lucia Poli.

Il secondo capitolo di un lavoro teatrale di grande livello “Giocando con l’Orlando” (21-23 febbraio), adattato e diretto da Marco Baliani in scena al fianco di Stefano Accorsi, trasporterà il pubblico in un ludico carosello di corpi, di voci e di musica di parole in rima.

Torna la Compagnia del Teatro Vittoria, Attori&Tecnici in “La Tela del Ragno” (28 febbraio-2 marzo) un altro testo di Agatha Christie, appassionante commedia poliziesca dopo il successo di “Trappola per topi”.

Altro gradito ritorno è quello della coppia Paolo Triestino e Nicola Pistoia, protagonisti del ritratto disilluso dell’Italia grossolana degli anni ’50 tratteggiato da Gianni Clementi in “Grisù, Giuseppe e Maria” (7-9 marzo), commedia all’italiana degna della tradizione.

Maurizio Casagrande e Tosca D’Aquino sono la coppia al limite della crisi in “Prigioniero della seconda strada” (21-23 marzo) di Neil Simon con la regia di Giovanni Anfuso, la riscoperta dell’amore che supera tutte le difficoltà che provengono dalla crisi economica.

Andrée Ruth Shammah dirige Alessandro Haber in “Una notte in Tunisia” (28-30 marzo) testo scritto da Vitaliano Trevisan, autore tra i più autorevoli della drammaturgia contemporanea, che mette luce sulla metafora del potere e della sua caduta.

Sul palcoscenico del Teatro Duse grazie a Edoardo Sylos Labini rivive Gabriele D’Annunzio tra le sue opere, la musica del suo tempo e i racconti dei suoi amori, da Eleonora Duse a Luisa Baccara, il tutto sapientemente mixato dalle sonorità del dj Antonello Aprea in “Gabriele D’Annunzio, tra amori e battaglie” (4-6 aprile).

“La coscienza di Zeno” (11-13 aprile) di Tullio Kezich dal romanzo di Italo Svevo viene presentato dalla regia di Maurizio Scaparro con Giuseppe Pambieri nel ruolo del ricco commerciante triestino Zeno Cosini, che ripercorre in un flashback la propria storia e la coscienza del male di vivere.