Atti Sonori: in scena in tutte le stagioni

attisonoriTorna al Piccolo Teatro del barracano una rassegna di teatro degna di attenzione. 10 edizione per Atti Sonori , da ottobre a maggio al Teatro, e con l’edizione estiva nel cortile del Piccolo Teatro. Quest’anno la rassegna ruota intorno alla musica grazie all’impronta del suo direttore artistico, Giambattista Giocoli: musica classica, etnica e workshop di danze orientali.

I primi due eventi di ATTI SONORI, suggellano una collaborazione da anni con il festival Gender Bender, ospiteremo infatti lo spettacolo teatrale Metafisica dell’Amore il 26 ottobre e a seguire, il 30 ottobre, la conversazione/lettura Amore/Malamore.

L’appuntamento successivo è frutto di una nuova collaborazione. Si tratta di tre concerti di musica classica con l’Ensemble Concordanze (composto da alcuni musicisti del Teatro Comunale di Bologna), che da quest’anno avrà la propria residenza presso il Piccolo Teatro ed è proprio grazie a questa “adozione” da parte del Piccolo Teatro che l’ensemble potrà proseguire e potenziare la propria attività che svolge nell’ambito del sociale, con concerti nelle carceri, negli ospedali e negli istituti per malati mentali.
I tre appuntamenti dell’Ensemble si svolgeranno: il primo l’11 novembre, con un concerto che si propone di fare un giro del mondo “musicale”; il secondo appuntamento il 14 dicembre è tutto dedicato a Beethoven, con una delle sue ultime opere: il quartetto Op. 32; conclude il “trittico” delle Concordanze un concerto dedicato a grandi e bambini, con musiche di Ravel e testi di Perraul e Rodari.

Il 21 dicembre sarà la volta di Blumine ensemble, un gruppo che affianca un chitarrista di raro talento: Ivan Macrì.

Dopo la musica classica getteremo un ponte tra Oriente ed Occidente. Dapprima ospitando un workshop di danza persiana (danza Corte Ghajar e danza Spirituale) con Aram Ghasemy, una delle più note ed interessanti danzatrici di questa disciplina e poi con un concerto che intende conciliare la cultura occidentale con quella orientale, basti vedere l’eterogenità etnica dei componenti del gruppo.

La residenza offerta alla compagnia Teatri Mutevoli ci offre due spettacoli: uno teatrale, Sputa in cielo che in faccia ti ritorna (7 dicembre), del regista Luca Scelfo e lo spettacolo di Musical I Love you, che sarà integrato nel format cena- spettacolo il 14 febbraio. La data non è casuale, perché lo spettacolo rappresenta uno sguardo tragicomico sulla vita di coppia.

Ancora una nuova collaborazione il 20 dicembre, questa volta con Bottega Finzioni, la Bottega fondata tra gli altri da Carlo Lucarelli. Gli allievi del laboratorio di scrittura drammaturgica, curato da Angela Malfitano, metteranno in scena una riduzione di un testo di Lucarelli, L’ottava vibrazione. Insieme a loro, come nello stile della Bottega, la partecipazione dei loro maestri: Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi, Beatrice Renzi e Sara Olivieri.

La cultura orientale sarà presente ancora il 1 febbraio, con un omaggio al cantautore persiano Farhad Mehrad.

Prosegue la collaborazione con il Teatro delle Due, la compagnia di giovani americani e italo- americani, che quest’anno metteranno in scena Macbeth, in LINGUA ORIGINALE.

Dall’Oriente torniamo in Europa con uno spettaoclo di musica e baile Flamenco il 15 marzo, con Poquito a poco.

Ultimo appuntamento in India: il Piccolo Teatro ospiterà uno dei più grandi musicisti indiani, Partho Sarothy, accompagnato da Stefano Grazia e Kishori Devi, con Passaggio in India.

Da giugno a luglio la seconda edizione di A SUMMER MUSICAL FESTIVAL, il festival di Musical all’aperto, ideato dalla BSMT- Bernstein school of musical theater e realizzato con la partenership del Teatro Comunale di Bologna nel Cortile del Piccolo Teatro del Baraccano.

CALENDARIO

sabato 26 ottobre, ore 21.00
per SOGGETTIVA, VII edizione
Le Brugole in
METAFISICA DELL’AMORE
spettacolo teatrale
con Roberta De Stefano e Annagaia Marchioro
testo di Giovanna Donini e Francesca Tacca

Con Metafisica dell’amore Le Brugole mettono in scena uno spettacolo comico che parla dell’amore e in particolare delle donne che amano le donne che amano altre donne che amano tutti gli altri. L’universalità dell’amore espressa da uguali emozioni, piacere e sofferenza: lei e lei, lui e lei, lui e lui. Una legge che agisce davvero senza discriminazioni, pur muovendosi tra inevitabili differenze “che fanno la differenza”.
Le attrici protagoniste raccontano e si raccontano, trasformandosi e dando vita a una carrellata di personaggi esilaranti: la psicopatica, la milanese, l’artista, la fricchettona, la ex… tutti alla ricerca di un amore.

Uno spettacolo dedicato a chi ha ancora voglia di amare e ridere di questo singolare e irrinunciabile battito che ti prende allo stomaco, al cuore senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di orientamento sessuale o di religione.
Un passo in più verso il rispetto, l’accoglienza e la condivisione, perché la discriminazione e i suoi motivi, guardati col cuore, si rivelano nella loro vanità e assurdità.
Le Brugole lo dicono con questo spettacolo che non vuole dare risposte, ma esistere e basta. Come l’amore.

Le Brugole
Il gruppo nasce nel dicembre 2009 ed è composto dalle attrici: Annagaia Marchioro e Roberta De Stefano e due autrici: Giovanna Donini e Francesca Tacca. Con lo spettacolo Metafisica dell’amore hanno vinto il concorso Scintille al Festival di Asti. In televisione è possibile vederle nel programma Bambine Cattive; gestiscono una rubrica on line per Smemoranda: Stop secret.

mercoledì 30 ottobre, ore17.30
Gender Bender
AMORE / MALAMORE
Con i poeti Daniela Attanasio (Roma), Franco Buffoni (Milano) e Lawrence Schimel (New York / Madrid), modera Chiara Cretella.
In collaborazione con l’Associazione Culturale dry_art e La Società di Lettura di Bologna.

La poesia e l’amore, un’affinità elettiva e ambivalente, quanto eros e thanatos. Passione e struggimento, affezione e distruzione, dolore e meraviglia. Esistono delle peculiarità nei rapporti di genere e quanto condizionano le poetiche? Queste sono solo alcune delle tematiche che verranno discusse con gli autori, un dialogo inframmezzato da letture di versi, nella suggestiva cornice del Piccolo Teatro del Baraccano.

lunedì 11 novembre 2013, ore 21.00
Ensemble Concordanze
in viaggio nel mondo della musica classica
CONTRASTI
canzoni dall’Inghilterra ai Caraibi, per voce e piccola orchestra

Fin dalla sua nascita Concordanze ha dedicato molta attenzione al genere della “canzone” di ogni epoca e provenienza linguistica e geografica. La canzone è quel genere capace di affascinare ed interessare anche chi non abbia alcuna familiarità con la musica classica: questo in virtù delle parole che rendono più diretto l’ascolto e per il primordiale fascino della voce umana, che naturalmente ogni essere umano sente vicina oltre ad essere il primo e più immediato strumento di cui si possa fare uso…
Per la nostra stagione 2013 vogliamo continuare questa nostra esplorazione del rapporto fra musica e parola, fra voce e strumento dedicandoci a brani per ensemble provenienti da diversi paesi, in tre diverse lingue, componendo un ritratto di questo genere nel XX secolo.
Si comincerà con un omaggio a Paul Hindemith, nel cinquantesimo anniversario della sua morte, con uno dei più grandi capolavori “nascosti” del secolo passato, il ciclo di sei Lieder “Die junge Magd”: come tipico della grande tradizione della canzone tedesca dell’Ottocento, quest’opera è l’unione della miglior musica e della miglior letteratura, rappresentata qui dalle poesie di Georg Trakl, uno dei massimi poeti di lingua tedesca di sempre. Tutti nomi forse poco noti… ma niente paura! Ci assumiamo il compito di farli conoscere al nostro pubblico, guidandolo in un viaggio unico attraverso i massimi esiti dell’arte novecentesca!
Un salto spericolato ci porterà in un ambito completamente diverso, con la composizione “Dover Beach” di Samuel Barber. Opera di un compositore americano su testo di uno dei principali poeti vittoriani, è quanto di più distante dal clima così europeo dell’espressionismo tedesco del brano di Hindemith.
Dopo questa ode alla malinconia, all’acqua, al mare, salteremo dal linguaggio così nordamericano di Barber, ad un contesto assolutamente diverso, ascoltando le “Cinco canciones negras” di Montsaltge. Si tratta dell’opera di un compositore catalano, una delle figure di maggior rilievo della vita musicale spagnola del ‘900, che ha attraversato moltissimi degli stili e idiomi tipici del suo secolo, spingendosi con questa sua raccolta in una direzione molto differente: queste canzoni sono infatti ispirate alla musica dei neri delle Antille. Montsalvatge si lasciò infatti ispirare e contaminare da un mondo lontano, da melodie così esotiche per un compositore europeo e il risultato fu quest’opera che divenne il suo massimo successo di pubblico e che noi ascolteremo nella trascrizione originale per ensemble commissionata da Concordanze ad Antonio Macaretti. Così si chiuderà il nostro giro del mondo musicale all’insegna della voce!

venerdì 29 novembre, ore 10-12 e 15-17
RITMI E DANZE PERSIANE
Workshop intensivo
con Aram Ghasemy (danzatrice) e Darioush Madani (Tombak, tar, setar)

Aram Ghasemy è nata in Iran. Nel 1997 si è laureata presso la Facoltà di Teatro dell’Università di Arte e di Architettura di Teheran. Nel 2002 si è diplomata come attricepresso l’Accademia di Recitazione Amin Tarokh/Film Acting Studio, Teheran.
In Iran ha frequentato la scuola della danzatrice Persiana Hayedeh Kishipour a Tehran.
In Italia ha frequentato la scuola di danza contemporanea e teatro danza  della danzatrice e regista Erica Giovannini. Attualmente e’ iscritta al corso di laurea specialistica in Nuove Tecnologie dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Dal 1995 lavora in teatro, cinema e televisione come attrice, scenografa e doppiatrice.
Dal 2000 è autrice e regista teatrale e ha fondato la HYPERLINK “http://tarmehart.com/” compagnia Tarmeh (La Veranda Luminosa), nella quale insegna teatro anche ad attori diversamente abili.
Nel 1997 ha esposto le sue maschere teatrali al Saad Abad Palace di Teheran, e nel 1999 ha esposto le sue maschere artistiche all’Atbin Gallery di Teheran.
Ha collaborato con artisti importanti come Daryoosh Mehrjooei, Amin Tarokh, Behruz Baghaei, Hosein Panahi, Mohamad Reza Sharifi Nia, Mesud Keramati, Ali Omrani, Shahla Riahi, Parastoo Golestani, Mahtab Keramati, Shahin Alizade, Mohammad Alami…
Nel 1994 premio come miglior poetessa al Festival della Letteratura dell’Azerbaijan
Nel 2000 premio per la migliore scenografia al Festival di Teatro di Teheran.
Nel 2001 premio per i migliori costumi al Festival di Teatro di Teheran
Nel 2002 premio per la migliore regia al Festival Internazionale Mehraien a Teheran
Nel 2006 premio con la compagnia Yas Tamam No al Festival Internazionale del Teatro di Figura a Praga
Dal 2007 si è trasferita in Italia, dove ha interpretato e diretto gli spettacoli “Mela Rossa Lupo Nero” e “il Potere di Zahhak”, “Il Giorno Prima”, “Siah Sbarca a…” andati in scena in Italia, Germania e Finlandia. Nel 2010 ha recitato nello spettacolo di Paola Mandel “Le Vie dei Racconti”.Nel  2012 ha recitato nello spettacolo di Laura Pasetti “Sarabanda”,  produzione Teatro Franco Parenti. Nel 2013 ha collaborato con la danzatrice MariaLuisa Sales alla realizzazione dello spettacolo di teatro e danza ” Serpentha”. Dal 2010 insegna danza persiana a Milano.Nel 2011 ha tenuto un seminario sul teatro tradizionale persiano all’Università Orientale di Napoli e nel 2012  un workshop sulla danza e il  teatro tradizionale Persiano all’Università della Sapienza di Roma…

sabato 30 novembre, ore 21
SOLE D’ORIENTE IN CONCERTO
Concerto di musica etnica
con Moein Shirpour, Darioush Madani, Kimiya Ghorbani
Michele Maccarini, Babak Beyatollah, Antonello Sabatini
Başak Canseli Çifci, Germain Torrealba, Emiliano Battistini

Il progetto nato sotto la direzione di Moein Shirpour, mira a far incontrare la cultura persiana con quella occidentale. Il repertorio propone un viaggio tra le sonorità delle diverse culture. Grande è il contributo in questo senso della varietà culturale dei componenti del gruppo i quali apportano, grazie alla loro esperienza personale, i “colori” delle rispettive tradizioni.

Moein Shirpour: Pianoforte, arrangiamenti
Darioush Madani: Tombak, tar, setar
Kimiya Ghorbani: Daf
Michele Maccarini: Tastiere
Babak Beyatollah: Chitarre, percussioni, voce
Antonello Sabatini: Basso
Başak Canseli Çifci: Violoncello e voce
Germain Torrealba: Cajon
Emiliano battistini: Chitarre

sabato 7 dicembre, ore 21
Teatri Mutevoli
SPUTA IN CIELO CHE IN FACCIA TI TORNA
Commedia in un atto di Luca Sebastiano Scelfo
con Elena Nuvolone, Luca Scelfo,
Edoardo Scalzini, Eleonora Lombardo De Simone

Quattro personaggi. Due Coppie. Alberto e Patrizia, Fabio e Sara.
Sabato sera.
Luca Scelfo ha scritto questa commedia elisarante basata sulle “reazioni” dell’essere umano di fronte alle “situazioni” create da noi stessi.
Situazioni improvvise ed esagerate che ci regalano uno sguardo ironico su come noi stessi siamo la causa delle nostre più grandi gioie e delle nostre più grandi delusioni.
Sulla scena la vita di due coppie con situazioni letteralmente agli antipodi: atmosfera romantica da una parte e litigiosità quotidiana dall’altra.
Stavolta la lite che, anche se sembra svolgersi come da prassi, si risolverà in maniera inaspettata e casuale.

sabato 14 dicembre 2013, ore 21
Ensemble Concordanze
in viaggio nel mondo della musica classica
RESURREZIONE
Il quartetto Opus 132 di Beethoven: il grande capolavoro

Nei suoi ultimi tre anni di vita Beethoven intraprese un viaggio straordinario, che lo portò ben oltre i limiti allora conosciuti di ciò che noi definiamo “arte” e “musica”.
Il quartetto d’archi fu la formazione che scelse per raggiungere territori che prima d’allora sembravano assolutamente inconcepibili.
Dalla volontà di rivolgere a questo organico i suoi pensieri più arditi ed innovativi, di usarlo come strumento di sperimentazione nacquero gli ultimi cinque quartetti che costituiscono un corpus unico e coerente, probabilmente le pagine di musica più innovative e rivoluzionarie mai scritte dai tempi di Monteverdi, ma anche lavori fra i più amati dal pubblico nel corso dei secoli.
Ogni volta che – da esecutori o da ascoltatori – ci si avvicina a queste cinque partiture lo stupore, l’emozione, la meraviglia rimangono intatte e fortissime come fosse la prima volta, in ogni occasione si percepisce di avere a che fare con qualcosa che ridefinisce il concetto stesso di “moderno”: come è possibile ascoltare musica composta fra il 1824 e il 1826 che ancora oggi definiremmo “sperimentale”?
Per Concordanze, quindi, il momento di proporre al suo pubblico queste opere, porte che si aprono su mondi lontani, futuri e passati in egual misura, creando un nuovo concetto di rapporto fra presente e passato, non poteva tardare oltre: abbiamo deciso di cominciare la scalata di queste vette dell’arte occidentale partendo dal quartetto Opus 132.
Questo lavoro, il terzo della serie, è il più forte, addirittura violento dal punto di vista dell’espressione e tratta, quasi come avesse un programma letterario alla sua base, della morte – alla cui terribile presenza è dedicato il primo movimento. Il celeberrimo “Canto di ringraziamento”, il terzo movimento, ci mostra la possibilità di una guarigione, dal dolore fisico e non, preparando la pur travagliata resurrezione dell’ultimo movimento, in cui la paura della morte viene scacciata dalla forza e dalla vitalità delle passioni.

venerdì 20 dicembre, ore 21
BOTTEGA FINZIONI presenta
L’OTTAVA VIBRAZIONE
reading dal romanzo di Carlo Lucarelli
A cura di Angela Malfitano
con gli allievi del Corso di scrittura drammaturgica
e la partecipazione di Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi, Beatrice Renzi e Sara Olivieri.
La drammaturgia è degli allievi del corso stesso.

A seguire, un incontro con Carlo Lucarelli e Angela Malfitano a proposito del libro L’Ottava vibrazione e della sua trasformazione in testo teatrale.

Fin dal 2008 Carlo Lucarelli desiderava vedere sulla scena un adattamento teatrale dell’Ottava Vibrazione ma non aveva mai trovato la formula giusta. Nel 2011 decide di affidare questo lavoro ad Angela Malfitano, che conosce e stima per il suo lavoro, e agli allievi dell’area Letteratura di Bottega Finzioni.

Così Angela scrive del romanzo di Lucarelli e del lavoro con gli allievi.

Il romanzo L’Ottava Vibrazione è più di un romanzo storico e molto più di un giallo. Di fronte all’occasione di metterlo in scena, considero la quantità di materiale e di intrecci di storie che il romanzo porta con sé. Non senza preoccupazione. Ma le sfide sono uno stimolo. Ho iniziato proponendo agli allievi del corso di scrittura drammaturgica di scegliere un capitolo dal romanzo e di farne una riduzione per la scena. Dopodichè, dall’insieme delle storie raccolte da tutti è emerso ancor più evidente il filo principe del romanzo e del nostro agire come drammaturghi: il sopruso. Il sopruso dei più forti, su popoli inermi, sugli svantaggiati, sui bambini e le donne. Oltre ad una sorprendente attualità della vicenda che inquieta non poco.

Delle varie storie quindi che Lucarelli intesse, ne sono state trattenute alcune: storie d’amore, smarrimenti, ossessioni, strategie militari; si dipanano attorno al tema – perno del Sopruso, sullo sfondo di una città soffocata dal sole in un periodo della nostra storia ben poco conosciuto: L’Italia Colonialista di fine ‘800.
Le metteremo in scena come una mise en espace , con la libertà che il teatro concede di trasfigurare, trasformare, destrutturare e ricomporre. L’opera teatrale è un’esperienza a sé, che ha il dovere di vivere staccata dalla sua fonte. Ma la sua fonte (valore doppio!) esplora con noi le possibilità del teatro, mettendosi in gioco come lettore- attore: Carlo Lucarelli, infatti sarà in scena con gli allievi del corso. Anche loro saranno attori – lettori, per vivere fino in fondo il percorso della loro scrittura per la scena. Si aggiungono alcuni lettori d’eccezione, fondatori e compagni di viaggio della comunità di Bottega Finzioni: Giampiero Rigosi, Beatrice Renzi e Sara Olivieri.
Angela Malfitano

Massaua 1896: nel catino rovente di una città sensuale e cosmopolita diversi destini si intrecciano. Mentre un detective cerca un assassino, uomini e donne precipitano senza saperlo, verso il proprio destino, alla vigilia della più colossale disfatta  che la storia coloniale europea ricordi: la battaglia di Adua.

sabato 21 dicembre, ore 21
Blumine Ensemble
CONCERTO PER CHITARRA E QUARTETTO D’ARCHI
con
Ivan Macrì, chitarra
Nicola Bignami, Marco Polizzi, violini
Francesca Piccioni,viola
Marco Ferri, violoncello

PROGRAMMA
Mario Castelnuovo-Tedesco, Quintetto per chitarra e archi
Leo Brower, Quintetto per chitarra ed archi
Flavio Troiani, Reflex per chitarra ed archi

Ivan Enzo Macrì è nato a Dinami (VV) nel 1988, studia con il padre e con Giovanni Puddu presso l’Accademia “Musikè” di Vibo Valentia e frequenta contemporaneamente il Conservatorio di Musica “F.Torrefranca” (VV). Ha compiuto le sue apparizioni sulla scena concertistica in seguito ai successi ottenuti nei concorsi nazionali di Castelfidardo (AN), Paola (CS) e Cosenza. Nel 2003 ha vinto il 1° premio assoluto alla IX edizione del concorso nazionale di interpretazione musicale (G.Rospigliosi) di Lamporecchio (PT) e, nel 2004, il 1° premio assoluto sia al concorso nazionale “Suoni Nuovi” di Latina, con premio speciale “G:Tartini” (concerto nella stagione 2004/05 con l’orchestra da camera della Provincia di Latina), sia al IX concorso nazionale “B.Albanese” di Caccamo (PA), con premio speciale “V.Cimò” e premio “Artistico” (incisione di un cd) e, ancora, il 1° premio assoluto al IX concorso nazionale di Ortona (CH) .Sempre nel 2004, ha partecipato a Shangai (Cina) allo “Shangai International Children’s Cultural & Art Festival”, rappresentando l’Italia insieme ad altri giovani musicisti e artisti italiani. Nel 2005 ha vinto il 1° premio assoluto al concorso internazionale di interpretazione musicale “Arenzano 2005” di Genova, e il 1° premio sia al 27° concorso nazionale “A.M.A.Calabria” di Lamezia Terme (CZ) che al XIV concorso nazionale “Ridolfi-Riviera della Versilia” di Viareggio. Nel 2006 si è imposto, come migliore giovane chitarrista, al XIII concorso internazionale “Anemos” di Roma ed è risultato fra i vincitori al XVI concorso nazionale della Società Umanitaria di Milano. E’ considerato, dalla critica specializzata, il più promettente chitarrista italiano della sua generazione. Ivan Enzo Macrì suona con una chitarra costruita dal Maestro liutaio Vincenzo De Bonis di Bisognano (CS).

sabato 1 febbraio, ore 21
Shabaneh ensemble presenta

SOGNO AD OCCHI APERTI
Omaggio a ‘Farhad Mehrad’
Babak Beytollah (voce), Moein Shirpour (pianoforte), Emiliano Battistini (chitarra), Başak canseli Çifci (violoncello), Antonello Sabatini (contrabbasso).

L’evento nasce da un’idea di Babak Beytollah ed ha l’intenzione di diffondere la musica di questo grande artista sconosciuto al mondo occidentale. Gli arrangiamenti proposti da Moein Shirpour conferiscono ai brani un nuovo sapore che nasce dall’incontro con la cultura occidentale con la quale gli artisti sono venuti a contatto durante gli studi in Italia.
Farhad Mehrad , (Teheran, 20/01/1944 – Parigi, 31/08/ 2002). Cantautore, chitarrista e pianista persiano. É considerato uno dei maggiori esponenti della musica Rock e Folck persiana. Figlio di un diplomatico Iraniano, si appassiona alla musica fin dai primi anni di vita. Il primo reale contatto con la musica lo avrà però già in età matura grazie all’incontro con una band armena con la quale suona per “The iranian oil company club”. Il successo arriva con la band “Black cats “. Nonostante la popolarità a livello di musica internazionale, viene riconosciuto nell’ambiente della musica Iraniana solo nel 1969 quando interpreta “Marde tanha” (Il solitario) -la sua prima canzone in iraniano- per il film “Reza motori” (Reza, Il motociclista). Prima della rivoluzione iraniana registrò altre canzoni tra le quali troviamo “Jomeh” (Venerdì), “Hafteye Khakestari” (La settimana grigia) e “Ayeneh” (Specchio). Dopo la rivoluzione le canzoni di Farhad furono bandite in Iran.
Nel 1993, dopo 15 anni di silenzio gli fu dato il permesso di pubblicare il suo primo album Vahdat (Unione) con il quale riscosse un grande successo. Nel ’99 arrivò il suo ultimo album “Barf” (Neve). La sua prima performance dal vivo dopo la rivoluzione ha avuto luogo a Colonia (Germania) il 26 Novembre 1995. Farhad trascorse i suoi ultimi anni in Europa. É morto a Parigi nel 2002.

domenica 2 febbraio 2014, ore 16,30
Ensemble Concordanze:
in viaggio nel mondo della musica classica
OCHE ED OROLOGIAI
Concerto per grandi e soprattutto piccini
Pollicino, la Bella Addormentata, Cavalieri medievali, Gianni Rodari

Nella storia della musica occidentale ci sono decine di esempi di brani strumentali, vocali, opere liriche composti per bambini; l’elenco è veramente infinito, da Mozart, passando per Schumann fino a Prokofiev. E vi possiamo garantire che tutti questi lavori non sono di scarso valore, adatti effettivamente solo ai piccoli: sono capolavori assoluti amati anche dagli adulti. Non si tratta di brani “semplici”, bensì di opere che si immergono nel mondo dell’infanzia, si confrontano con esso e si nutrono della fantasia e della spontaneità dei bambini.

In questo nostro concerto, i cui protagonisti saranno i chiassosi e divertenti componenti di un quintetto a fiati, presenteremo un’opera capitale di questo genere: Ma mere l’oye di Ravel, una sorta di fantastico poema sinfonico basato sulle favole di Perrault. Non mancherà nessuno all’appello: la Bella e la Bestia, Pollicino, la Bella Addormentata…
Passeremo poi all’evocazione di un medioevo favoleggiante del quintetto di Milhaud; gli ingredienti saranno di prima qualità: giocolieri, scene di caccia, serenate, tornei di cavalieri… Per non farsi mancare nulla, insomma.
Infine, arriveremo al piatto forte di questo nostro concerto. Infatti, abbiamo chiesto a Fabio Vito Lacertosa, un giovane compositore vivente a Bologna, di cimentarsi nella stessa operazione di Ravel: immergersi nel mondo delle fiabe, nel nostro caso quelle di Gianni Rodari. In tal modo prenderemo due piccioni con una fava: sollecitare la creazione di musica nuova e diffonderne la conoscenza.

Il tutto sarà condito dalle presentazioni degli strumenti a fiato e del loro bizzarro funzionamento, dalle spiegazioni del cosa voglia dire fare musica assieme, dalla narrazione delle storie dei brani e delle vite dei compositori. Un vero e proprio concerto per i più piccini, ma… come detto non solo per loro: anche un navigato conoscitore della musica classica troverà pane per i suoi denti…

venerdì 14 febbraio, ore 21
Compagnia Teatri Mutevoli per San Valentino
I LOVE YOU
Cena spettacolo musicale
book and lyrics by Joe DiPietro
music by Jimmy Roberts.

Dal pop al gospel, dal rock al country, dal tango all’operetta: un musical che mescola tutti i generi e gli stili gettando uno sguardo tragicomico sulle situazioni tipiche della vita di coppia e della relazione tra i sessi interpretate da attori che cambiano continuamente ruolo.
Singoli impenitenti alla ricerca dell’anima gemella, donne che lamentano la carenza di scapoli appetibili, una coppia che ha deciso di lasciarsi ma non sa come dirlo ai genitori, un’altra che passa dall’entusiasmo per la vita matrimoniale ai disperati tentativi di rianimare la passione soffocata dalla vita domestica. Un ventaglio di situazioni “amorose” recitate, cantate e suonate in una divertente successione di sketch.
Lo spettacolo, vincitore del primo premio nella categoria “Musical Theatre” al Festival delle Arti di Andrea Mingardi (edizione 2009), è stato messo in scena presso il teatro Arena del Sole di Bologna nella stagione teatrale 2008/2009 riscuotendo numerosi consensi di critica e pubblico.
Un modo ironico per celebrare San Valentino!

venerdì 28 febbraio, sabato 1 marzo, ore 21
Teatro Delle Due presenta
MACBETH
di William Shakespeare
Spettacolo in lingua originale inglese
Adattamento e regia di Adam R. Deremer

Con: Adam R. Deremer, Emily Gibson, Brandon Alan Smith, Emma Orelove, John Schultz, KEvin Patrick McGuire, Ollie Rasini, Valeria Bottazzi
www.teatrodelledue.com

“I think our country sinks below the yoke;
It weeps, it bleeds; and each new day a gash
Is added to her wounds…”

“Penso che il nostro paese affondi sotto questa oppressione;
Piange, sanguina; e con ogni giorno un nuovo squarcio
Si aggiunge alle sue ferite…”

Questo famosissimo dramma è diventato un’icona del lato oscuro dell’umanità, illustrando l’assetata ascesa al potere di un uomo mentre precipita inesorabilmente nelle profondità dell’inferno. Shakespeare, fine conoscitore dell’animo umano, ci conduce lungo il sentiero dell’ambizione sfrenata, per farci osservare la sua genesi, la sua crescita, la sua fine.

Ambientato nel dopoguerra scozzese, ci troviamo di fronte ad uno scenario desolato, dove gli abitanti tentano disperatamente di riportare la loro terra agli antichi splendori. Tuttavia, nonostante le loro nobili intenzioni, sono fatalmente lasciati nelle mani di un tiranno oppressivo ed assassino che è stato a sua volta guidato da forze sovrannaturali e magiche e da una moglie che non si fermerà davanti a niente per placare la sua sete di ambizione.

La nostra produzione, in particolar modo, rappresenterà questa tragica e macabra storia mettendo in risalto le contraddizioni fra gli elementi umani e quelli soprannaturali, tenendo ben presente la contemporaneità del testo che travalica ogni epoca storica.

sabato 15 marzo, ore 21
Compañía de Flamenco Las Flores
POQUITO A POCO
Spettacolo di musica e baile flamenco

Cante: José Salguero
Guitarra: Francesco De Vita
Baile: Laura Baioni, Lucia Capponi

Pochito a poco è uno spettacolo di flamenco puro. Nasce dall’incontro delle due danzatrici Laura Baioni e Lucia Capponi e dalla loro intenzione di portare sulla scena quella che è stata la loro esperienza ed il loro vissuto emotivo all’interno del flamenco. ‘Un passo alla volta’ dunque, dagli inizi ad oggi, lungo un percorso di sempre maggiore consapevolezza e approfondimento di quest’arte coreutica.
Saranno accompagnate alla chitarra da Francesco De Vita (autore di alcune delle musiche dello spettacolo) e al cante da José Salguero, cantaor di fama internazionale.

sabato 3 maggio, ore 21
Passaggio in India
PARTHO SAROTHY IN CONCERT

Concerto di musica classica indiana
con la straordinaria partecipazione del Maestro

PARTHO SAROTHY al Sarod
accompagnamento alle Tabla: Stefano Grazia; alla Tanpura: Kishori Devi

I MUSICISTI
Partho Sarothy, artista di fama internazionale, è considerato come uno degli esponenti di maggior rilievo della musica classica indiana contemporanea, tra i pochi ad avere avuto il privilegio di una collaborazione storica con il leggendario Ravi Shankar, suo guru musicale, che già alla fine degli anni ’80 lo aveva inserito come membro permanente nel proprio ensemble musicale con il quale vennero effettuate numerose tournée in Occidente fra cui LIVE IN KREMLIN, immortalata dalla storica incisione effettuata dal vivo.

Dotato di un temperamento artistico eccezionale, grande precisione tecnica e una rara sensibilità estetica, Partho Sarothy è considerato uno dei più coinvolgenti, intelligenti e virtuosi strumentisti della musica classica del Nord India (Hindusthani).

Musicalmente Partho Sarothy si è formato alla scuola di Dhyanesh Khan (figlio di Ali Akbar Khan) per poi successivamente entrare a partire dal 1980 tra i pochissimi allievi selezionati di Ravi Shankar, con il quale ha poi effettuato numerose tournée in Europa e Nord America. A partire dagli anni 2000 ha proseguito la propria carriera artistica come musicista indipendente e come solista esibendosi sia in India che in Europa e America riscontrando un enorme successo di critica e di pubblico. Da diversi anni suona regolarmente anche in Italia, memorabile la sua performance del giugno 2013 alla Fondazione Cini di Venezia.
Il suo strumento è il SAROD, il liuto a plettro maggiormente utilizzato nella musica classica dell’India del Nord insieme al Sitar e di lontane origini centro Asiatiche, probabile discendente di strumenti a plettro utilizzati nella musica popolare dell’Afghanistan e del Centro Asia quale il Rabab, che venne poi acquisito in India a seguito della dominazione Moghul a partire dal XV sec.

Stefano Grazia è stato uno tra i primi in Italia ad iniziare lo studio della musica classica indiana e della percussioni del nord India note come TABLA diventando nel 1978 allievo del Maestro Pt. Sankha Chatterjee di Calcutta e frequentando per oltre 10 anni i corsi presso la Fondazione Cini di Venezia.
Nel 1985 si è laureato in Soria Orientale con indirizzo Indologico. Fondatore dell’Associazione MUSA (www.artemusa.it) dal 2000 promuove concerti di musica indiana classica e di incontri interculturali tra la musiche d’Oriente e d’Occidente.

Dal 2005 frequenta regolarmente anche il Maestro Pt. Pooran Maharaj esponente della più importante famiglia di Maestri di Tabla della scuola di Benares.
Ha già accompagnato in concerto numerosi artisti indiani sia in Italia che all’estero. Dal 2011 ha accompagnato il Maestro Partho Sarothy in numerosi concerti in Francia e in Italia.