24 GRANA IN CONCERTO

Quando: venerdì 8 aprile ore 22:00
Dove: TPO Via Casarini 17/5 – Bologna
Bus 35 18 86 navetta a/b

La band napoletana si riaffaccia sul mercato discografico con un lavoro registrato durante il mese di agosto 2010 presso gli studi “Electrical Audio” di Chicago da Steve Albini (ingegnere del suono che non ha bisogno di presentazioni, già a lavoro con artisti come Nirvana, Pixies, PJ Harvey, Robert Plant, The Stooges, Mogwai, Gogol Bordello, Jon Spencer Blues Explosion, Motorpsycho, Wire e tantissimi altri), e masterizzato presso i Chicago Mastering Studios di Bob Weston. Per la prima volta nella storia della band, il disco sarà pubblicato anche in versione LP in vinile con una bonustrack.

Un disco registrato interamente in analogico, praticamente in presa diretta, il cui intento principale è quello di “catturare” l’incredibile energia che da sempre i 24 Grana riescono a generare sul palco. Un disco “senza fronzoli”, in cui è valorizzato al massimo, senza ausilio di “effetti speciali” di alcun tipo, il personalissimo sound della band, che contamina, in maniera eclettica e sempre sorprendente, influenze disparate: dalla new wave al dub, dal folk più classico e vicino alla tradizione all’immediatezza del rock’n’roll e del post-punk. Un disco in cui, più che in passato, traspare la passione della band per un certo tipo di suono e approccio tipico dell’indierock americano, e per quei gruppi che negli ultimi trent’anni sono riusciti a consolidarsi al di fuori delle logiche di mercato.

“La Stessa Barca” è un disco crudo, diretto e appassionato. Con un titolo che racchiude una riflessione che è anche una sorta di “presa di posizione”: nel momento di crisi globale che si sta vivendo, siamo “tutti” sulla stessa barca e ci vuole uno sforzo di unità per poter progredire positivamente, e questo riguarda sia piccoli nuclei di persone che sistemi più complessi. “In una situazione del genere ci si chiede se sia più forte la nostra predisposizione all’utopia o la rassegnazione alla catastrofe”.

Il disco è un allegoria di tutto questo, simile all’iconografia della nave dei folli e la sequenza di canzoni è una carrellata di stati emotivi, personaggi e storie. Un disco diviso in due “lati”, il primo più d’impatto e ruvido, il secondo più introspettivo.

www.myspace.com/cstpo