La bohème di Giacomo Puccini inaugura la stagione 2018

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Sul podio Michele Mariotti, regia di Graham Vick

In scena dal 19 al 28 gennaio, con trasmissioni su Rai5, Radio3 Rai e nei cinema

Per l’inaugurazione della stagione lirica “ON” 2018, in programma venerdì 19 gennaio alle 20.00, il Teatro Comunale di Bologna mette in scena una delle opere più celebri di Giacomo Puccini: La bohème, scene liriche in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henry Murger, presentata in un nuovo allestimento firmato da Graham Vick e con Michele Mariotti sul podio. Con questa produzione, il regista inglese e il Direttore musicale del Teatro felsineo tornano a lavorare insieme dopo il successo del Guillaume Tell rossiniano del 2014. Lo spettacolo, ripreso da Rai Cultura, sarà trasmesso in diretta nei cinema del circuito All’Opera di Rai Com il 24 gennaio ore 20.00 e in differita su Rai 5 il 25 gennaio ore 21.15. La “prima” di venerdì 19 gennaio ore 20.00 sarà trasmessa in diretta su Radio 3 Rai.

Scorcio di vita della gioventù parigina ottocentesca, dalle atmosfere crepuscolari, La bohème debutta al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1896; sul podio il ventinovenne Arturo Toscanini. Il successo è immediato e trionfale. A Bologna l’opera arriva in scena qualche mese dopo con lo stesso direttore d’orchestra: è il 4 novembre di quell’anno. Nella Bohème Puccini guarda ai lavori dell’ultimo Verdi, delineando una struttura drammaturgicamente e musicalmente molto libera, con una successione agevole tra arie e recitativi che gli permette di tratteggiare un quadro di profondo realismo, di cui sono protagonisti quattro ragazzi in lotta con l’inesorabile fuggevolezza del tempo. Al compositore lucchese interessano soprattutto quei momenti del quotidiano, vissuto dai personaggi, che procedono in modo discontinuo a seconda delle situazioni e dei diversi punti di vista. Un trattamento nuovo dell’intreccio drammatico-musicale che apre le porte a una dimensione comunicativa che sarà propria del cinema, della radio e della televisione.

Questo allestimento inaugurale del Comunale di Bologna porta la firma di Graham Vick – considerato il regista più esperto e “rivelatore” degli ultimi decenni – reduce dal successo allo scorso Festival Verdi di Parma con lo Stiffelio, produzione che ha visto anche l’apprezzata e intensa partecipazione dell’Orchestra e del Coro del Comunale. Se Vick è solito cercare nei grandi capolavori i dettagli minori, le “piccole cose” che fanno la differenza, questa produzione non fa eccezione: il regista investe infatti molto nelle doti attoriali dei cantanti e nei rapporti tra i personaggi. «La bohème è un’opera per attori-cantanti, tutta basata com’è sulla parola; non è assolutamente spettacolare – dice Graham Vick –. Una grande opera d’arte: per questo vale sempre la pena di tornare a interrogarla, di lavorarci sopra; cosa che non capita con altri titoli. Se all’inizio La bohème appare un po’ impermeabile a nuovi punti di vista, e sembra essere solo quello che è, a esaminarla nel dettaglio svela una costruzione mirabile. È tutto talmente preciso e minuzioso: parola, musica, drammaturgia, un meccanismo (non meccanico, però) perfetto. Fondamentale per La  bohème – prosegue il regista – è che la compagnia di canto sia giovane, fresca; e qui a Bologna lo è: sono tutti attori bravi che stanno lavorando insieme per la migliore riuscita dello spettacolo. E poi c’è Michele Mariotti: mi piace lavorare con lui, ama scavare nella parola e nella musica, crede che il teatro debba comunicare qualcosa d’importante, di vivo, di forte. E questa è la cosa che amo di più in assoluto». Vick racconta che l’ultima volta che ha messo in scena quest’opera è stata «all’incirca dieci anni fa ad Atene, e ora a Bologna, in un allestimento che dal punto di vista scenico si presenta come uno sviluppo di quello concepito per la Grecia. Rispetto ad allora ho però trovato nuove soluzioni intelligenti e belle che non costano troppo e che permettono di alternare facilmente questa produzione ad altre: il montaggio e lo smontaggio sono velocissimi». Le scene e i costumi dell’opera sono di Richard Hudson e le luci di Giuseppe Di Iorio.

Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Comunale sale per la sua terza inaugurazione come Direttore musicale Michele Mariotti, impegnato per la prima volta in un titolo pucciniano. Parlando di quale sia il senso ultimo di Bohème, Mariotti cita un momento del Moby Dick di Herman Melville «in cui viene chiesto al capitano Ahab se quando è stato assalito dalla balena abbia pensato alla morte; al contrario, risponde lui, quelli sono i momenti in cui si pensa di più alla vita. Lo stesso accade nella Bohème – dice il direttore d’orchestra – un’opera piena di morte perché piena di vita, di gioia, di giovinezza. Gli esseri viventi, siano essi vegetali o animali, condividono tutti lo stesso destino di morte, in quanto sin dalla nascita la sola certezza di ogni esistenza è quella di dover prima o poi finire. Per questo la morte è un tabù: lo è anche per Rodolfo, sconvolto all’idea della dipartita imminente di Mimì, gravemente ammalata. Un punto che con Graham Vick abbiamo cercato di porre in evidenza – conclude Mariotti – è il dialogo tra lui e Marcello nel III Quadro, quando l’amico pittore sgretola le menzogne che il poeta si e gli racconta, per sfuggire le responsabilità che l’amore gl’impone».

Il Coro e il Coro di Voci Bianche del Comunale sono preparati rispettivamente da Andrea Faidutti e Alhambra Superchi.
Il cast di Bohème è formato da giovani interpreti pressoché coetanei dei protagonisti della vicenda: nel ruolo di Mimì è impegnata Mariangela Sicilia, in quello del poeta Rodolfo Francesco Demuro, Musetta è Hasmik Torosyan e il pittore Marcello è Nicola Alaimo. Con loro sul palco Andrea Vincenzo Bonsignore (Schaunard), Evgeny Stavinsky (Colline), Bruno Lazzaretti (Benoit / Alcindoro) e Guang Hi (Parpignol). Nelle recite del 20, 23, 25 e 28 gennaio i protagonisti sono Alessandra Marianelli, Matteo Lippi, Ruth Iniesta e Sergio Vitale.

Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo di Automobili Lamborghini, che sceglie di sostenere per la terza stagione consecutiva il Teatro Comunale, dopo l’Attila inaugurale del 2016 e la Lucia di Lammermoor del 2017, e che conferma l’impegno col Teatro nei confronti della formazione grazie al progetto “Tracce musicali”.

In occasione della Bohème, il pubblico potrà scegliere di seguire il libretto dell’opera, sincronizzato con lo spettacolo, sia tramite il sistema tradizionale di sopratitoli del Teatro, sia direttamente sul proprio smartphone (Apple, Android e Windows Phone), scaricando gratuitamente l’applicazione “Lyri Live” da www.lyri.it.
“Lyri” è stata pensata appositamente per i teatri e non interferisce con la visione dello spettacolo grazie allo sfondo nero e all’azzeramento automatico della luminosità con un limitatissimo consumo di batteria. Si consiglia al pubblico di scaricare l’applicazione prima di recarsi in Teatro. Nelle serate di spettacolo, all’interno del Teatro sarà disponibile una rete Wi-Fi dedicata collegandosi alla quale, dopo aver aperto l’applicazione, sarà visualizzato il libretto dell’opera in lingua italiana.
Nata nel 2015, “Lyri” è già stata utilizzata in vari teatri e festival tra cui il Teatro Alighieri di Ravenna, le Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, il Festival Verdi di Parma, il Teatro La Fenice di Venezia, il Festival Puccini di Torre del Lago, l’Opera Hedeland a Copenaghen.

I biglietti dell’opera (da 125 a 10 euro) sono in vendita sul sito www.tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili da un’ora e mezza prima dell’inizio di ogni spettacolo al 50% del costo.

Date
Venerdì 19 gennaio 2018, Prima ore 20
Sabato 20 gennaio 2018, ore 18.00
Domenica 21 gennaio 2018, ore 15.30
Martedì 23 gennaio 2018, ore 20.00
Mercoledì 24 gennaio 2018, ore 20.00
Giovedì 25 gennaio 2018, ore 18.00
Sabato 27 gennaio 2018, ore 20.00
Domenica 28 gennaio, ore 15.30

Credits foto: crediti: Rocco Casaluci