Art City 2018. L’arte invade la città

Nuovo format  Art City sotto la nuova direzione artistica affidata a Lorenzo Balbi all’insegna di una polifonia di voci tra mostre diffuse, installazioni e performance d’artista

Novità di questa sesta edizione la produzione di un progetto speciale dell’artista russo Vadim Zakharov che presenta in anteprima assoluta per l’Italia la performance Tunguska Event, History Marches on a Table.
E inoltre dieci eventi esplorano le contaminazioni tra linguaggi del contemporaneo con alcuni dei più nomi più interessanti della scena nazionale e internazionale: Katarina Djzelar, Yuri Ancarani, Jacopo Mazzonelli, Erin Shirreff, Luca Pozzi, Home Movies + Giuseppe De Mattia, Hana Lee Erdman, CT (Matteo Ceretto Castigliano), Roberto Pugliese e Alessandra Messali.

Anche in questa edizione grande attenzione è dedicata all’accessibilità del pubblico con orari di apertura estesi, pubblicazioni gratuite, servizi di mediazione culturale e un itinerario pensato per bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni. Per i possessori di biglietto Arte Fiera, l’ingresso è gratuito, o in alcuni casi ridotto, in tutti i luoghi della manifestazione e nelle sedi dell’Istituzione Bologna Musei.
Sabato 3 febbraio torna l‘ART CITY White Night con aperture straordinarie fino a mezzanotte e una lunga festa al Mambo dal titolo Mambo Rulez 2018 Party

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Dal 2 al 4 febbraio 2018 torna ART CITY Bologna, il programma istituzionale di eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera, con il coordinamento dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei.

Per la sua sesta edizione, ART CITY Bologna ridefinisce il proprio format con la nuova direzione artistica affidata a Lorenzo Balbi, proponendo un programma articolato in un progetto speciale e dieci eventi – tra mostre, installazioni e performance – che esplorano le migliori manifestazioni artistiche e le contaminazioni tra linguaggi del contemporaneo. Tutti gli eventi selezionati sono accomunati da alcuni elementi chiave: progetti curatoriali, monografici, e ideati specificamente per un determinato luogo. Un programma, dunque, pensato dalla città per la città.

Per la prima volta ART CITY Bologna produce un progetto speciale che vede protagonista l’artista russo Vadim Zakharov con la performance esilarante e sovversiva Tunguska Event, History Marches on a Table, ideata in occasione del centenario della Rivoluzione russa. Presentato recentemente alla Whitechapel Gallery di Londra, lo spettacolo è visibile in prima assoluta per l’Italia con tre repliche, da venerdì 2 a domenica 4 febbraio, negli spazi dell’ex GAM. Invitati a sedersi intorno a un insolito palcoscenico – un tavolo rettangolare lungo diversi metri, sopra il quale agisce un cast di attori e ballerini – gli spettatori assistono alla rievocazione di alcuni eventi capitali avvenuti nella prima metà del Novecento, in un viaggio umoristico attraverso il tempo e la storia.

Nell’ottica di avvicinare sempre di più il polo fieristico al contesto cittadino, ART CITY Bologna coinvolge un altro spazio iconico che si affaccia su Piazza Costituzione, nelle immediate vicinanze di Arte Fiera: il Padiglione de l’Esprit Nouveau, oggetto di un recente restauro conservativo sostenuto da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, che ne ha restituito la fruizione pubblica. Qui l’artista serba Katarina Zdjelar, con la curatela di Lorenzo Balbi, presenta il progetto espositivo Ungrammatical che ripercorre la sua produzione degli ultimi anni mettendo in dialogo diretto le opere con lo spazio architettonico in cui si inseriscono. La ricerca dell’artistaesplora i limiti e le potenzialità del linguaggio, e quanto esso possa essere universale e allo stesso modo ambiguo e spaesante.

Spostandosi nel centro storico, Yuri Ancarani stabilisce un rapporto emozionale con lo spazio contemplativo della Cappella di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, arricchita dal wall drawing permanente di David Tremlett, presentando la video-installazione La malattia del ferro, a cura di Eva Brioschi. L’opera, realizzata durante le riprese di Piattaforma Luna, un film ambientato all’interno di una piattaforma petrolifera, si compone di una struttura in ferro, dalla presenza totemica, su cui si innestano tre monitor ad alta risoluzione. Su di essi, un collage di immagini girate da camere fisse documenta, con sguardo asettico e nitido, la vita di questo gigantesco ammasso di ferro in cui la presenza umana è quasi completamente assente, in un intreccio di paesaggio naturale e paesaggio antropico che ricorre spesso nella poetica dell’artista.

Il Museo internazionale e biblioteca della musica accoglie l’intervento Sonografia di Jacopo Mazzonelli, a cura di Chiara Ianeselli, che si concentra sul segno musicale inteso come alfabeto sonoro. Le opere, disposte nelle due sale dedicate agli eventi temporanei e all’interno del percorso espositivo al piano superiore del museo, riflettono sull’origine delle composizioni musicali, portando in primo piano la natura degli strumenti. Centrale nell’esposizione è il lavoro ABCDEFG (2016-2017) costituito da sette pianoforti verticali dei primi del Novecento modificati dall’artista in modo da ridurre la loro capacità sonora solo a una delle sette note della scala musicale. Nella serata di sabato 3 febbraio, alle h 21.00, il compositore Matteo Franceschini esegue la performance ABCDEFG [A Tuned Sculpture] per due esecutori e live electronics.

Nel Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi continua l’esplorazione di alcuni degli artisti più interessanti della scena internazionale con la prima personale in Italia dell’artista di origine canadese Erin Shirreff,
a cura di Simone Menegoi. La mostra si compone di due parti: un video, proiettato in dimensioni cinematografiche, e una serie di sculture. Il video, che alterna sequenze filmate e di animazione, si incardina su una forma circolare che muta lentamente nel corso di quasi un’ora; la sua origine emotiva e concettuale è la visione, da parte dell’artista, dell’eclisse totale di Sole del 21 agosto 2017. Le sculture, che combinano materiali duraturi ed effimeri, sono presentate in un allestimento che suggerisce modelli in scala ridotta e paesaggi.

Anche in questa edizione di ART CITY Bologna, la zona su cui insiste via Zamboni si connota per una particolare densità di iniziative culturali che attivano uno stretto dialogo con lo scenario storico urbano. The Grandfather Platform è un progetto site specific concepito da Luca Pozzi per la Sala dei Carracci di Palazzo Magnani, curato da Maura Pozzati e promosso da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit nell’ambito del progetto artistico della Quadreria di Palazzo Magnani. La piattaforma ideata dall’artista permette, da una parte, di ammirare a distanza ravvicinata gli alti affreschi carracceschi, dall’altra di iniziare un viaggio dimensionale quantistico tra tempi diversi non linearmente interconnessi: dalle prospettive futuristiche della cosmologia e della fisica teorica del nuovo millennio al 753 a.C. anno della fondazione della città di Roma ed epicentro temporale non solo del nostro paese ma probabilmente dell’Europa intera.

La stessa via Zamboni, con gli elementi architettonici che la caratterizzano, diventa un originale dispositivo di visione, a passo e velocità variabile, per l’intervento di arte pubblica STREET/FRAMES ideato e curato da Home Movies + Giuseppe De Mattia. L’installazione, concepita per una fruizione differente, in differita ed espansa, si compone di sequenze di pellicole 8mm e 16mm, selezionate dall’Archivio di Home Movies, tra migliaia girate a Bologna da tanti cine-occhi amatoriali, collettori di momenti e dettagli da restituire alla città e agli occhi dei suoi abitanti. Il progetto rientra in una più ampia ricerca sulla rappresentazione inedita della città nel cinema in formato ridotto e sullo status del fotogramma.

A breve distanza, presso la Fondazione Collegio Artistico Venturoli, l’artista e coreografa Hana Lee Erdman presenta Animal Companion and Telepathic Elegance, una performance che invita i partecipanti a espandere il proprio repertorio relazionale, apprendendo e applicando i principi che informano i rapporti tra animali appartenenti a specie diverse per esplorare forme non discorsive della relazione quali prossimità, tatto e telepatia. La performance, a cura di Chiara Vecchiarelli con Galerie (Simon Asencio e Adriano Wilfert Jensen) e co-prodotta da ART CITY Bologna e Arte Fiera, si inserisce nel ciclo The Intensive Curses, una serie di performance in forma di workshop ideate per il programma di Arte Fiera Polis / Special Projects: Performing the Gallery.

Negli spazi di Velostazione Dynamo – Bologna con B-wall, il format che prevede di invitare un artista, con cadenza annuale, a realizzare un’opera murale nella sala all’ingresso della struttura, un hub di servizi dedicati alla mobilità in bicicletta. Nato come appendice del progetto Frontier – La linea dello stile in collaborazione con Dynamo, nel 2018 B-wall vede la partecipazione di CT (Matteo Ceretto Castigliano), la cui ricerca, nata nell’ambito del graffiti writing, si è evoluta verso forme astratte di stampo minimalista. I caratteri diventano principi strutturali che vengono sovrapposti, ruotati, incastrati ottenendo sempre nuove soluzioni caratterizzate da piatte campiture cromatiche.

Roberto Pugliese si confronta con il seicentesco Teatro Anatomico dell’Archiginnasio con Transanatomy, un progetto espositivo, a cura di Felice Moramarco, incentrato sui processi di ibridazione tra uomo e macchina, animato e inanimato, naturale e artificiale. Sul tavolo in marmo posto al centro dello spazio, la scultura sonora Equilibrium Variant si anima grazie a due bracci meccanici che interagiscono mediante un sistema di feedback sonori, riproducendo una delle modalità con cui gli esseri viventi si costituiscono come soggetti, ovvero, tramite un processo di continua negoziazione con l’ambiente esterno.

Il programma di ART CITY Bologna si conclude con l’incursione museografica dal titolo Lo Slancio, ideata da Alessandra Messali per il Museo della Specola, a cura di Giulia Morucchio e Irene Rossini. L’intervento, che si ispira alle molteplici possibilità di lettura di un contesto museografico, mette al centro la figura dell’astrofilo, la cui pratica è raccontata nel corso di una visita guidata – condotta dalle guide del museo a partire da un testo composto dall’artista – che ha come tema il rapporto tra osservazione, conoscenza e rappresentazione, tra attività amatoriale e professionismo. A consolidare questa narrazione, all’interno della collezione permanente della Specola sono inseriti alcuni materiali e produzioni amatoriali, raccolti in collaborazione con realtà astrofile del territorio italiano.

Anche nel 2018 ART CITY Bologna conferma la propria identità di progetto dedicato alla sensibilizzazione e all’avvicinamento di pubblici eterogenei e curiosi verso le pratiche artistiche contemporanee. In questa prospettiva, viene sviluppato un piano editoriale che accompagna ogni progetto con una brochure esplicativa in versione bilingue italiano e inglese, disponibile gratuitamente al pubblico. In numerosi luoghi del circuito è inoltre prevista una mediazione culturale a cura di operatori didattici adibiti ai servizi di prima accoglienza e informazione ai visitatori.

Per favorire l’accessibilità sono predisposti orari di apertura estesi nelle sedi coinvolte e l’ingresso gratuito, in alcuni casi ridotto, per i possessori di qualsiasi biglietto Arte Fiera. Inoltre, nel weekend dal 2 al 4 febbraio, il biglietto di Arte Fiera consente l’ingresso gratuito in tutte le sedi dell’Istituzione Bologna Musei. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna sono riservate tariffe ridotte sull’ingresso ad Arte Fiera e confermate le consuete agevolazioni in tutti i luoghi del circuito ART CITY Bologna, oltre che in alcuni dei musei e spazi espositivi segnalati, nei quali sia previsto il pagamento di un biglietto.

 Un programma cartaceo con le informazioni utili sugli eventi promossi da ART CITY Bologna e su un elenco di iniziative, selezionate fra quelle organizzate dalle istituzioni e dagli operatori culturali in città, sarà distribuito nei padiglioni di Arte Fiera, nelle sedi aderenti ad ART CITY Bologna 2018, nella Biblioteca Salaborsa e nei punti di informazione turistica Bologna Welcome situati in Piazza Maggiore e presso l’Aeroporto Guglielmo Marconi.

Anche il pubblico più giovane può avvicinarsi ai linguaggi dell’arte contemporanea grazie allo speciale itinerario Walk on Art a cura del Dipartimento educativo MAMbo. Per la prima volta bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni saranno guidati alla scoperta di alcune tra le installazioni artistiche più curiose e coinvolgenti tra quelle promosse da ART CITY Bologna: una mappa, cinque tappe, cinque artisti e cinque luoghi ricchi di fascino e storia per sperimentare sguardi e pratiche con l’aiuto di un educatore museale specializzato.

Infine, con ART CITY White Night sabato 3 febbraio ritorna la giornata più lunga dell’anno dedicata all’arte con l’apertura straordinaria fino alle ore 24 di numerose sedi del circuito ART CITY Bologna, oltre che di gallerie, spazi espositivi indipendenti, palazzi storici e negozi, che animano un denso calendario di iniziative speciali.

Il programma completo degli appuntamenti è disponibile su: www.artcity.bologna.it | www.artefiera.it.
L’hashtag ufficiale della manifestazione è #ArtCityBologna.