A Opificio Golinelli inaugura la mostra Studium

Trentasei fotografie raccontano il cambiamento urbano di Bologna


Zanotti: “Primogenitura che ha larghi margini intellettuali di espansione e spazi, come ad esempio i Prati di Caprara, nei quali fare esercizio di futuro”

 Trentasei immagini per raccontare i cambiamenti di Bologna nella zona di città che guarda a nord-ovest, quella compresa tra i quartieri Borgo Panigale Reno e Navile. Ha inaugurato a Opificio Golinelli (via Paolo Nanni Costa, 14) la mostra fotografica Studium, ideata e progettata da Fondazione Golinelli, in collaborazione con l’Università di Bologna.

Le 18 fotografie di Giovanni Bortolani e le altrettante di Salvatore Mirabella illustrano l’itinerario edilizio compiuto nell’ultimo biennio dalle due istituzioni che si muovono nel campo della formazione, della ricerca e dell’innovazione. Cantieri impegnativi che hanno riguardato, da un lato, lo spostamento di un intero settore didattico-scientifico dell’Alma Mater con il progetto del nuovo Polo Universitario di Chimica e Astronomia al quartiere Navile davanti al CNR e, dall’altro, il sorgere di Opificio Golinelli, arricchito recentissimamente dal Centro Arti e Scienze progettato dall’architetto Mario Cucinella, in via Paolo Nanni Costa. La mostra, dunque, risponde all’esigenza di valorizzare lo sforzo messo in campo da Fondazione Golinelli e Alma Mater e al contempo di porre nuove riflessioni su questo comparto di città che, come già annunciato, vedrà la nascita entro il 2018 dell’incubatore di Fondazione Golinelli e dell Competence Center di Industria 4.0. Opificio Golinelli getta così le fondamenta per diventare una vera e propria infrastruttura per la conoscenza e la cultura: in un anno, i lavori di ampliamento raggiungeranno i 14mila metri quadrati complessivi e le superfici utili coperte per le attività saranno di quasi 10mila. Obiettivo di Opificio Golinelli è diventare una città per la conoscenza e la cultura, un centro vocato in maniera integrata a educazione, formazione, cultura, ricerca e impresa, prima e unica esperienza di tal genere in Italia e Europa.

 

“È indubbio che queste due realizzazioni siano destinate a incidere non solo sugli aspetti logistici e modali – indotti da una folla di centinaia di migliaia di studenti, professori, scolari e visitatori che annualmente ormai gravitano su questo quartiere e che è destinata a incrementarsi – ma sullo stesso profilo identitario di questo comparto di città, qualificandolo potenzialmente come il Polo che più tende a caratterizzarsi nel segno dell’innovazione – spiega il presidente di Fondazione Golinelli, Andrea Zanotti – L’avvenuto insediamento del MAST in questa area strategica e la mano di architetti noti per la propensione e l’attenzione ai temi della rigenerazione urbana, possono esseri interpretati come ulteriori indizi di un possibile disegno comune da amplificare e valorizzare. Nello stesso senso di marcia si colloca il compiuto spostamento di una buona parte della Scuola di Ingegneria al Lazzaretto; e cospira a piazzare un altro tassello determinante in questo puzzle che si va formando il prossimo varo di un collegamento veloce tra stazione ferroviaria e aeroporto, il People mover. È, a veder bene, una declinazione della ragione stessa per la quale l’Università di Bologna è nata; ed è, al contempo, la medesima ragione per la quale opera, in sinergia, Opificio Golinelli. Ed è una primogenitura che ha ancora larghi margini intellettuali di espansione e vasti spazi nei quali fare esercizio di futuro, primo fra tutti quello rappresentato dai Prati di Caprara”.

 

Apertura dal 20 dicembre 2017 al 4 febbraio 2018, ingresso libero (9-18). Informazioni: www.fondazionegolinelli.it

 

Opificio Golinelli

Ha inaugurato nel 2015 Opificio Golinelli, la cittadella per la conoscenza e la cultura a Bologna, progettata da diverserighestudio. In adiacenza all’area industriale di circa 3 ettari compresa tra via Emilia Ponente, Prati di Caprara e via Paolo Nanni Costa, Opificio Golinelli è sorto grazie a un intervento di riqualificazione che ha richiesto un investimento di 12 milioni di euro. Ospita nei suoi 9.000 mq  le principali attività formative, educative e culturali di Fondazione Golinelli. Lo spazio si articola in padiglioni e strutture indipendenti, collegate da un sistema di passeggiate, giardini e piazze che ricalcano la configurazione dello spazio pubblico cittadino. Opificio Golinelli, con gli spazi per bambini e ragazzi, insegnanti e cittadini, è il cuore pulsante a cui fanno capo le attività di educazione, formazione, ricerca, divulgazione, promozione delle scienze e delle arti di Fondazione Golinelli.

 

Centro Arti e Scienze Golinelli

A due anni di distanza dalla nascita di Opificio Golinelli, Fondazione Golinelli fa un altro passo verso il futuro con il Centro Arti e Scienze Golinelli, inaugurato a ottobre 2017. Una nuova iniziativa a vocazione sperimentale e internazionale, la cui progettazione architettonica è stata affidata a Mario Cucinella Architects. Opificio Golinelli si arricchisce di una nuova costruzione di 700 metri quadrati per completare, con una forte caratura artistica e simbolica, la cittadella per la conoscenza e la cultura. Dal punto di vista architettonico, si tratta di un grande parallelepipedo composto da un volume chiuso, che costituisce il “cuore” dell’architettura, e una sovrastruttura metallica esterna. Il Centro Arti e Scienze Golinelli è sede di attività a carattere educativo, formativo, imprenditoriale e di ricerca, strettamente legate al piano di sviluppo pluriennale di Fondazione Golinelli, Opus 2065, per supportare le giovani generazioni nel loro percorso di crescita, con l’idea che l’educazione è il motore dello sviluppo economico e sociale.

 

Lo sviluppo universitario nel quartiere Navile

L’Ateneo ha avviato da qualche anno un cantiere impegnativo per il trasferimento dei Dipartimenti chimici e dell’Osservatorio Astronomico in un’area del quartiere Navile antistante all’insediamento del CNR. Il progetto originario prevedeva poi un ulteriore investimento, sempre di circa 100 milioni di euro, per portare, in un terreno adiacente, anche le attività precedenti legate alla Facoltà di Farmacia.

La progettualità derivante dalla nuova impostazione del Piano di Mandato mira alla creazione di una vera e propria Cittadella della Scienza. Sono stati intensificati e consolidati i rapporti col CNR ponendo le basi per collaborazioni significative anche dal punto di vista edilizio condividendo l’energy house di nuova costruzione da parte di Alma Mater.

Il cantiere in atto e stato modificato per adeguarlo alle più attuali norme di sicurezza e per concentrare tutte le attività dei Dipartimenti chimici in due unita edilizie liberandone una che verrà assegnata al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie (FaBiT) per creare una razionalizzazione degli spazi e sinergie tra le linee di ricerca.

L’unita edilizia del blocco aule e già stato attivato nel 2015 mentre nel corso del 2017 è stato reso disponibile la nuova sede per le attività della sezione astronomi del Dipartimento di Fisica e dell’Istituto Nazione di AstroFisica (INAF). La caffetteria dell’Unita Edilizia n°2 sarà invece appaltata nel 2018.

Il nuovo progetto dell’insediamento prevede oggi, oltre all’insediamento del FaBiT, anche la costruzione di un ulteriore edificio nell’area precedentemente destinata a Farmacia. Tale edificio ospiterà uno studentato di circa 100 posti e altri servizi per studenti con particolare riferimento alla mensa, alle sale studio, alle aule e agli impianti sportivi. Nel progetto e stata coinvolta anche l’Azienda regionale per il diritto allo studio (ERGO) e potrebbe essere disponibile per ulteriori collaborazioni con CNR e INAF, quest’ultima soprattutto in considerazione del nuovo progetto internazionale recentemente acquisito e che avrà sede proprio nell’Unità Edilizia consegnata nel 2017. L’area esterna sarà valorizzata e inserita all’interno del progetto Multicampus Sostenibile con anche un particolare studio sulla mobilita e i collegamenti con il centro cittadino e la stazione.