MURO DIPINTO DI DOZZA: SVELATI GLI ARTISTI

Sono sei i protagonisti della XXVI Biennale in programma dall’11 al 17 settembre
Tornano i restauri curati dagli studenti dell’Accademia Belle Arti di Bologna

 

Riflettere sulle proprie radici in un’ottica di rigenerazione e costruzione di un futuro sempre più sostenibile per questa manifestazione. Eccolo qua l’ambizioso obiettivo della XXVI Biennale del Muro Dipinto di Dozza dal titolo “(Ri)Generazioni”, organizzata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte in collaborazione con il Comune di Dozza (Bo) e in programma dal lunedì 11 a domenica 17 settembre 2017 nel borgo medievale sulle colline imolesi e a Toscanella lungo la via Emilia.

Anche quest’anno, dopo la felice scelta effettuata per il 50° anniversario della Biennale nel 2015, è stata nominata una Commissione Inviti incaricata di selezionare gli artisti che per una settimana saranno impegnati a dipingere i muri di Dozza e Toscanella. Cinque i componenti che ne fanno parte: Enrico Fornaroli (direttore dell’Accademia Belle Arti di Bologna) ed Enrico Maria Davoli (docente dell’Accademia delle Belle Arti di Brera) a conferma della stretta collaborazione con il mondo delle Accademie, Pierluca Nardoni (critico d’arte), Patrizia Grandi (storica dell’arte), Francesca Grandi (storica dell’arte, insegnante e membro del consiglio direttivo della Fondazione).

Gli artisti e i muri. Protagonisti di questa edizione, sono sei artisti selezionati dalla Commissione Inviti che durante la manifestazione realizzeranno le proprie opere en plein air, sotto gli occhi degli spettatori, in un’atmosfera indimenticabile e capace di portare l’arte, il disegno e la pittura sulle pareti delle case, arricchendo ulteriormente una galleria a cielo aperto che conta oltre duecento dipinti. Quattro gli artisti che saranno al lavoro nel borgo di Dozza: Andrea Mario Bert, già allievo dell’Accademia di Belle Arti di Bologna la cui poetica è influenza da studi indipendenti di storia, filosofia, mistica e alchimia, sarà impegnato in vicolo Campeggi, dove interverrà anche Andrea Gualandri, pittore, fumettista, grafico e illustratore. E’ invece piazza Carducci l’altro luogo di Dozza di concentrazione degli artisti; lì si potranno assistere all’opera lo scultore e creatore di installazioni Giorgio Bevignani, molto apprezzato anche a livello internazionale, e l’esperto della tecnica di incisione e graffio Mattia Turco. Scendendo a Toscanella, particolare rilevanza assume la scelta di una location, quella della parete dell’edificio che si affaccia sulla via Emilia Ponente all’incrocio semaforico con via Poggiaccio, ben visibile per chi viaggia verso Bologna. Qui interverrà Alberonero, giovane indagatore di forme geometriche con all’attivo diverse esperienze all’estero. In piazza della Libertà, sulla facciata del centro comunale polivalente lato via Marmane, sarà impegnato Marco Lazzarato, docente all’Accademia Belle Arti di Bologna e già consulente di diverse aziende nel settore ceramico.

Restauri. In un’edizione che mette al centro la rigenerazione e la riscoperta della tradizione in chiave contemporanea, con un occhio alla sostenibilità dell’evento per il futuro prossimo, non potevano mancare i restauri. Innanzitutto la XXVI Biennale sarà l’occasione per ri-accogliere nella Rocca di Dozza il dipinto “Paesaggio con figure” realizzato nell’edizione del 1967 da Francesco Tabusso, in seguito “strappato” e restaurato dagli studenti dell’Accademia Belle Arti di Bologna. E saranno ancora gli studenti bolognesi a intervenire sull’opera “Sole su muro rosso” fatta dal maestro Bruno Saetti alla II Biennale, sempre nel 1967; sarà possibile vederli al lavoro nel cortile interno della Rocca dal 28 agosto fino al 15 settembre. C’è poi un graditissimo ritorno, quello dell’artista veneziano Paolo Scarpa, già allievo di Saetti, che parteciperà al Muro Dipinto per restaurare “Uomini che volano tra le vigne”, il dipinto da lui realizzato in via De Amicis durante la Biennale del 1981.

Le mostre. E’ possibile già adesso vivere l’atmosfera del Muro Dipinto. La Rocca di Dozza ospita infatti la mostra “#Murales” con l’esposizione di un centinaio di opere firmate dal maestro accademico Bruno Saetti e dai suoi allievi Paolo Scarpa e Virgilio Mazzetti. La mostra, curata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte, rimarrà aperta fino al 29 ottobre. Sarà invece aperta fino al 31 dicembre l’altra mostra ospitata in Rocca, “A carte scoperte. Scritti e ritratti per la storia di Dozza dal X al XVIII secolo”.

Dichiarazioni. “La Biennale 2017 scommette sul futuro facendo tesoro della riflessione sulle radici del Muro Dipinto e del successo della precedente edizione del 2015 – commenta Simonetta Mingazzini, presidente della Fondazione Dozza Città d’Arte -. Vogliamo porre al centro dell’attenzione il tema della rigenerazione urbana attraverso l’arte (attraverso le nuove opere che saranno realizzate) e quello della sostenibilità, ovvero della conservazione del patrimonio artistico (attraverso ulteriori restauri di opere già realizzate e/o ‘strappate’). Per realizzare entrambi gli obiettivi riteniamo fondamentale il rapporto con le Accademie, con cui dal 2015, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, stiamo restaurando e mettendo in sicurezza gran parte del patrimonio (una trentina di murales e tre opere ‘strappate’ dai muri). Questa XXVI edizione della Biennale cercherà di consolidare il connubio tra passato e futuro, tra creatività/innovazione artistica e tecniche di realizzazione, tanto che, per la prima volta tenteremo di indirizzare gli artisti del Muro Dipinto all’uso di materiali duraturi, anche attraverso un confronto diretto con i restauratori che conoscono molto bene gli aspetti problematici delle opere artistiche su muri ed in particolare sui muri di Dozza”.

L’Amministrazione comunale – aggiunge il sindaco di Dozza Luca Albertazziè molto fiera del lavoro svolto. Questa edizione del Muro Dipinto è particolarmente ricca di contenuti, eventi collaterali e possibilità di approfondimento culturale. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito a vario titolo. Un pensiero particolare lo rivolgo alla Commissione Inviti e al ruolo svolto dalle Accademie. La collaborazione, ormai collaudata, con loro ha offerto nuovi stimoli e sta producendo grandi risultati in termini di tutela e promozione del nostro patrimonio artistico”. Il primo cittadino sottolinea inoltre come, “anche dal punto di vista politico, alcuni dei nuovi muri affrontino il tema importante ed innovativo della riqualificazione urbana. Ne è un esempio l’opera affidata ad Alberonero: in virtù della collocazione e dell’importanza essa si pone l’obiettivo di riqualificare una zona centrale di Toscanella, attraversata ogni giorno da migliaia di persone”.