Christian Boltanski protagonista di Anime. Di luogo in luogo.

Dida: Christian Boltanski Animitas (blanc) Copyright Christian Boltanski, 2017

E’ dedicato a Christian Boltanski il progetto speciale 2017 del Comune di Bologna. Da giugno a novembre un programma articolato in vari luoghi della città e curato da Danilo Eccher.
È dedicato a Christian Boltanski il progetto speciale che la città di Bologna promuove in ambito culturale per l’anno 2017. L’autore francese, uno dei massimi artisti internazionali viventi, è protagonista di un articolato programma di eventi riuniti sotto il titolo Anime. Di luogo in luogo, promosso da Comune di Bologna (Area Cultura e Rapporti con l’Università e Istituzione Bologna Musei), e Emilia- Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e Regione Emilia-Romagna.

Il progetto, a cura di Danilo Eccher, si svolge da giugno a novembre attraverso un percorso scandito in vari interventi e diversi luoghi della città, che consente di presentare l’opera di Boltanski in tutte le sue dimensioni espressive: un’ampia mostra antologica al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, uno spettacolo teatrale al teatro Arena del Sole, un’installazione presso l’ex bunker polveriera nel Giardino Lunetta Gamberini e un progetto speciale all’interno dell’ex parcheggio Giuriolo.

Il progetto si pone in linea di continuità con le precedenti iniziative speciali che hanno reso omaggio all’opera di grandi autori nazionali e internazionali accomunati da un significativo rapporto con Bologna: John Cage, Gianni Celati, Romeo Castellucci e Pier Paolo Pasolini. L’approfondimento dell’opera di alcuni tra gli interpreti più sperimentali e innovativi del nostro tempo, attraverso la produzione originale di progetti realizzati con il coinvolgimento di istituzioni pubbliche e operatori culturali del territorio, distingue l’impegno della città come un modello di riferimento nel panorama delle politiche culturali nazionali a favore della diffusione e la valorizzazione della cultura contemporanea.

Anime. Di luogo in luogo, pensato con la stretta collaborazione ideativa dell’artista, si compone di diversi momenti complementari in cui l’interazione tra arte contemporanea, tessuto urbano e società si sviluppa intorno ai temi della memoria e del trascorrere del tempo inteso come ineluttabile passaggio tra la vita e la morte. Concetti evocati dal titolo del progetto, che attraversa tempi, luoghi lontani, filosofie e religioni diverse. Spiega il curatore Danilo Eccher: “Anima è un termine che, al singolare e nelle sue molteplici declinazioni,
si riferisce al principio vitale dell’uomo. Al plurale, il termine rimanda alla collettività, alle storie dei singoli individui e alla Storia ma non manca di lasciare una prospettiva immaginaria per proiettare il presente nel futuro, trasmettendo un fiducioso senso di continuità”.

La scelta di omaggiare Christian Boltanski assume una pregnanza di particolare rilievo simbolico per la concomitante ricorrenza di alcuni anniversari che incrociano la storia di Bologna con quella di importanti istituzioni culturali: 10 anni di MAMbo e del Museo per la Memoria di Ustica, 37 anni dalla strage di Ustica, 40 anni di Emilia-Romagna Teatro Fondazione. È dunque con una priorità urgentemente avvertita che questo progetto intende radicarsi nel patrimonio storico, civile e culturale della città, generando una fertile relazione tra memoria e contemporaneo.
Molteplici e profondi sono i legami che Boltanski ha stabilito nel corso della sua carriera con il capoluogo felsineo, intrecciando alcune delle sue più celebri opere a momenti cruciali della storia cittadina. Ne è esempio più alto l’installazione permanente A proposito di Ustica realizzata nel 2007 per il Museo per la Memoria di Ustica, di cui questo progetto speciale intende sottolineare una rinnovata centralità nell’ambito delle iniziative portate avanti dalle istituzioni culturali del Comune di Bologna.

Nato per volontà dell’Associazione Parenti Vittime di Ustica come luogo di esercizio della memoria e dell’impegno per la ricerca della verità, questo spazio di struggente intensità emozionale testimonia fin dalla sua origine quanto i linguaggi culturali contemporanei siano importanti per conoscere e trasmettere attivamente il ricordo delle vicende passate verso le nuove generazioni.
Nel 1997, inoltre, la sede espositiva di Villa delle Rose ha ospitato la prima personale italiana dell’artista francese dal titolo Pentimenti, a cura di Danilo Eccher, in cui fu esposta per la prima volta l’opera Les regards, oggi visibile in un nuovo allestimento nella Collezione Permanente MAMbo. Direttamente ispirato alla storia di Bologna, il lavoro riproduce su sottili fogli di poliestere le fotografie dei volti di partigiani e partigiane che compongono il Sacrario della Resistenza di piazza Nettuno dove, nei giorni che seguirono la Liberazione, i cittadini avevano collocato spontaneamente le foto dei loro cari fucilati.
Proprio da questi sguardi ritrovati di giovani vite spezzate, a metà giugno prende avvio il progetto con l’intervento di arte pubblica di grande impatto visivo Billboards. Cinque immagini di essi, personalmente selezionate dall’artista, sono riprodotte su numerosi tabelloni pubblicitari di vario formato, installati lungo le principali strade periferiche della città, collegando idealmente i luoghi della memoria coinvolti nel circuito del progetto.
Creando impreviste discontinuità visive e di senso nel panorama urbano, questi sguardi rianimati interrogano la nostra consapevolezza del passato, attivando un processo di rammemorazione collettiva.

Nucleo centrale dell’intero progetto, la mostra antologica allestita al MAMbo dal 26 giugno al 12 novembre, la più ampia mai organizzata in Italia con oltre 20 installazioni, rilancia il ruolo del museo non solo come luogo di conservazione ed esposizione del patrimonio ma anche, e soprattutto, come luogo di ricerca e produzione sulla cultura del presente.

L’ordinamento delle opere ripercorre la poetica di Boltanski da metà anni Ottanta fino gli anni più recenti e si articola in sale che affrontano i temi su cui si è concentrata con intensa continuità la sua ricerca: la scomparsa, il rapporto dialettico fra vita e morte, la fragilità della memoria e del ricordo, la scommessa contro l’ineluttabilità dell’oblio, il senso di tragicità intrinseco alla storia.
L’imponente Sala delle Ciminiere, cuore del museo e dell’intero percorso espositivo, è occupata dalla struttura labirintica dell’installazione ambientale Regard-Eyes: immagini sfocate di volti anonimi stampate in bianco e nero su un tessuto trasparente di grande formato provenienti dall’archivio fotografico personale dell’artista che, come conturbanti presenze fantasmatiche, il visitatore è invitato ad attraversare abbandonandosi al flusso del tempo e della memoria.

Al centro della sala appare la straniante preziosità di Volver, una forma piramidale alta oltre tre metri interamente ricoperta da coperte isotermiche dorate, materiali che richiamano le drammatiche immagini dei primi soccorsi prestati ai migranti. Il dialogo stabilito da Boltanski tra le due opere sembra suggerire un’immanente vicinanza tra le presenze/assenze di quei volti, di cui sopravvive solo uno sguardo evanescente, e i migranti, odierni fantasmi senza nome, per la comune privazione della storia e dell’identità individuali.
L’inaugurazione della mostra si svolge domenica 25 giugno alla presenza dell’artista.

Al concetto della transitorietà dell’esistenza umana e della ricostruzione di tracce di vita quotidiana è ispirata anche l’installazione visibile da giugno nell’ex bunker polveriera del Giardino Lunetta Gamberini. La costruzione militare di origine ottocentesca, prima di essere chiusa per motivi di sicurezza, negli ultimi anni era divenuta un rifugio improvvisato di sconosciuti senza tetto, forse migranti disperati, ancora impossibilitati a comprendere il significato della parola accoglienza. Scelto per il suo valore emblematico, il bunker diventa per l’artista uno spazio ideale dove evocare i corpi di mute presenze, attraverso un’opera creata ad hoc.

All’interno del programma di iniziative per la celebrazione del trentasettesimo anniversario della Strage di Ustica, martedì 27 giugno inaugura l’installazione performance Ultima, frutto della collaborazione di Boltanski con lo scenografo Jean Kalman e il compositore Franck Krawczyk, che trasforma la sala principale del teatro Arena del Sole, rivelandone inedite dimensioni espressive. La creazione è pensata come attraversamento di uno spazio, di un luogo fortemente evocativo abitato da oggetti, voci, accadimenti sonori in uno scenario creato dalla combinazione di elementi emotivamente coinvolgenti per quanto semplici ed essenziali.
Un viaggio nella memoria e nel tempo, in cui la vulnerabilità e la caducità della memoria vengono restituiti al pubblico con un linguaggio che sa essere al contempo delicato e potente.
Ultima, aperta al pubblico nei giorni 28, 29, 30 giugno e realizzata grazie alla collaborazione fra ERT e Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, rientra nella iniziative che celebrano i 40 anni di attività di Emilia-Romagna Teatro Fondazione.

Nel mese di settembre, per tre giorni Take me (I’m yours) vede Boltanski nel ruolo di curatore di un inusuale esperimento di arte popolare che trasforma lo spazio dell’ex parcheggio Giuriolo in un contesto di arte diffusa in cui gli spettatori sono invitati a interagire con l’arte o ad appropriarsene. Artisti affermati e giovani emergenti sono invitati a realizzare multipli e oggetti da scambiarsi e donare al pubblico, in una visione ludica e ironica dei processi di creazione di valore delle opere d’arte, che cerca di esplorarne modalità di diffusione e distribuzione alternative alle leggi del mercato.

Il Dipartimento educativo MAMbo dedica inoltre alla mostra di Boltanski uno speciale allestimento nei propri spazi, oltre a visite animate e laboratori per le scuole. Nell’ambito dei campi estivi “Estate al Museo” in programma a Villa delle Rose, sono inoltre interamente dedicati all’artista francese due moduli “Teens” rivolti a bambini e ragazzi dagli 11 ai 14 anni, ciascuno di durata settimanale. Visite con operatori didattici in tutte le sedi del progetto sono inoltre previste per il pubblico generico.
In occasione della mostra al MAMbo, il museo pubblica un catalogo di agile formato, nono titolo della collana Instant Book. Il racconto iconografico di tutte le fasi del progetto trova inoltre spazio in un volume monografico che ripercorre l’intera carriera dell’artista francese, in uscita per Silvana Editoriale, a cura di Danilo Eccher.
Infine, contestualmente al progetto speciale 2017 e al fine di valorizzare il Museo per la Memoria di Ustica, suggestivo esempio di incontro tra testimonianza storica e trasfigurazione artistica, l’Amministrazione sta lavorando all’elaborazione di un progetto che porterà anche all’adeguamento degli spazi al fine di permettere lo svolgimento permanente di attività laboratoriali.

I luoghi del progetto speciale
A proposito di Ustica
Installazione permanente
Museo per la Memoria di Ustica | via di Saliceto 3/22
Anime.
Di luogo in luogo.
Mostra antologica
26 giugno – 12 novembre
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | via Don Minzoni 14
Billboards
Affissioni in città Giugno – novembre
Ultima

Spettacolo teatrale
27 – 30 giugno
Arena del Sole | via Indipendenza 44

Installazione
Ex bunker polveriera Giardino Lunetta Gamberini 26 giugno – 12 novembre
via Pelizza da Volpedo
Take me (I’m yours)

Progetto speciale
Autunno
Ex parcheggio Giuriolo | via Giuriolo 3