La ricerca in scena: la storia della Terra a colori

Parte il ciclo di conferenze-spettacolo che vede protagonisti i ricercatori dell’Università di Bologna. Il primo appuntamento con la ricercatrice Barbara Cavalazzi​ per parlare del nostro pianeta

Vi siete mai chiesti che età ha la Terra, quando è nata, se è sempre rimasta uguale? Sarà ingrassata o dimagrita? Sarà invecchiata? Ma soprattutto ha sempre avuto lo stesso colore? Rosso come l’oceano di magma dell’inizio, il nero e il grigio delle prime rocce, il blu degli oceani e dell’ossigeno e il verde dello sviluppo della vita. E oggi come appare la Terra? Vista dall’alto appare come un pianeta “marmorizzato” (una Marble Bar!). Tuttavia, esistono ancora oggi luoghi, fra i più colorati al mondo, che mostrano come era la Terra primitiva.

Giovedì 16 marzo, alle 21, presso il LabOratorio di San Filippo Neri, la ricercatrice Barbara Cavalazzi del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Alma Mater, racconterà la storia della Terra in fasi di colori partendo dalla casualità degli eventi geologici che attraverso la determinazione biologica ha portato allo sviluppo del nostro pianeta.

Con questo primo appuntamento ha inizio il ciclo La Ricerca in scena proposto dalla Fondazione del Monte assieme a Mismaonda nell’ambito delle attività per la Notte dei Ricercatori 2017. Protagonista sul palcoscenico del LabOratorio di San Filippo Neri sarà dunque, in forma di spettacolo, il lavoro di alcuni dei Ricercatori dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna con l’obiettivo di far conoscere e di condividere con il pubblico gli importanti risultati degli studi condotti dall’Ateneo più antico del mondo.

Tre serate di suoni, immagini e parole per emozionare e coinvolgere nell’evoluzione della storia della terra raccontata attraverso i colori (giovedì 16 marzo – ore 21), nel destino dei nostri mari con un’immersione virtuale nel cratere vulcanico sottomarino di Panarea (giovedì 18 maggio – ore 21), passando attraverso la ricostruzione suggestiva di città antiche scomparse che gli archeologi sottraggono all’oblio (giovedì 11 maggio – ore 21). Saranno viaggi che trattano di insoliti scenari e ambienti, raffinate strumentazioni e piccole ed enormi sfide tanto più coinvolgenti in quanto frutto del lavoro di ricercatori che intorno a noi e per tutti noi cercano di capire e di farci capire. Viaggi che raccontano la ricerca che fa ipotesi, cerca prove, dimostra teorie e ne indica di nuove, grazie all’impegno di quanti per mestiere indagano il mondo delle cose e delle idee.
Il ciclo si inserisce nelle attività in preparazione della Notte Europea dei Ricercatori (G.A. nr. 722963) che si svolgerà venerdì 29 Settembre 2017 in tutte le città sedi dell’Ateneo: Bologna, Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini.

Gli appuntamenti:
giovedì 16 marzo ore 21 – La storia della Terra a colori, con Barbara Cavalazzi (Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali)
giovedì 11 maggio ore 21 – Raccontare la città. Da Marzabotto a Pompei, con Giuseppe Sassatelli, Andrea Gaucci, Enrico Giorgi (Dipartimento di Storia Culture Civiltà)
giovedì 18 maggio ore 21 – Il cratere di Panarea: un viaggio nel mare del futuro, con Stefano Goffredo, Valentina Airi, Erik Caroselli, Patrizia Neri (Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali).

Tutti gli incontri sono a ingresso libero fino a esaurimento dei posti.