Una vita in EQUILIBRIO tra SetUp e SetUp.
 Simona Gavioli e Alice Zannoni si raccontano

Alice Zannoni e Simona Gavioli si raccontano e raccontano la quinta edizione di SetUp Contemporary Art Fair , la fiera dell’arte contemporanea emergente indipendente di Bologna di cui sono creatrici e organizzatrici.
Tra le novità di quest’anno più spazio alle gallerie internazionali (15  su 60 gallerie), una nuova area dedicata alla sperimentazione S.O.S_SetUp Open Space e un nuovo tema, l’Equilibrio. E la ricerca non è solo quella dell’Equilibrio ma anche di una nuova sede visto che questo è l’ultimo anno in Autostazione.
SetUp Contemporary Art Fair 
Dal 27 al 29 gennaio

Autostazione di Bologna

Alice e Simona, come siete cambiate in questi 5 anni di SetUp?

La nostra vita coincide con SetUp, abbiamo passato gli ultimi 5 anni della nostra vita dando tutte noi stesse per questo progetto e considerando che la preparazione di un’edizione dura un anno…abbiamo dato forse gli anni migliori…certo con enormi soddisfazioni ma anche grandi sacrifici che nei periodi più intensi contemplano la negazione rispetto a qualsiasi cosa sia esterna a SetUp. E quasi una sacra devozione, ironicamente siamo arrivate a dirci che: “Fare SetUp è contro-natura” per quanto mettiamo noi stesse di fronte ai limiti…superandoli con passione, entusiasmo e una sana e adrenalina che inebria il nostro quotidiano e contagia chi ci sta attorno.
Come siamo cambiate? A parte il dato anagrafico che aggiunge 5 anni alla nostra età e a una indiscussa crescita delle competenze professionali, siamo le due ragazze, un po’ più donne, che avevano un’idea e si sono messe in testa di realizzarla…e che ora, che l’impossibile è divenuto realtà, continueranno a sognare e non smetteranno di darsi da fare

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3 domande ad Alice Zannoni, direttore e socio fondatore di SetUp Art S.r.l.

Quali sono le novità di SetUp 2017?
SetUp è in costante evoluzione, non c’è stata un’edizione che si possa dire sia stata una replica di se stessa e così anche il 2017; le novità non mancano a cominciare dal numero degli espositori che sono 61 di cui 15 provenienti dell’estero (il 25 %) quindi in primis una novità a livello contenutistico con progetti e artisti che diversamente non avremo potuto vedere. Sempre a livello di espositori, quest’anno abbiamo articolato la fiera con 5 sezioni: Main Section, Solo Show, Drawing the World II a cura di Mónica Álvarez Careaga, P(I)IGS CAN FLY, a cura di Eleonora Battiston, che raccoglie 5 realtà provenienti da Portogallo, Grecia, Spagna e Irlanda che rappresentano l’acronimo PIGS, ovvero quei paesi dell’area mediterranea e periferica dell’Europa caratterizzati da economie deboli e situazioni di debito pubblico.
Una nuova sezione è S.O.S_SetUp Open Space, un area dedicata alla sperimentazione con 9 espositori che si sono messi alla prova attraverso linguaggi ed espressioni rivoluzionari.
Inoltre, in linea con il tema di quest’anno, l’equilibrio, abbiamo aperto una piccola sezione dedicata all’art-design, Handover, letteralmente staffetta, un’area in cui si incontrano le due sfere di produzione, quella dell’arte e quella del design, pensando che sia possibile oltre che necessario circoscriverne un’identità.

Com’è cambiato SetUp in questi 5 anni?
SetUp in 5 anni si è “fatta le ossa”, quando abbiamo iniziato non sapevamo fare una fiera, lo abbiamo imparato su campo e ogni anno abbiamo portato con noi l’esperienza migliorandola. SetUp è cambiata in questo senso: è diventata una realtà sempre più strutturata, ma per questo non abbiamo perso i fondamenti che hanno mosso questo progetto fin dall’inizio. SetUp in 5 anni ha acquisito un’identità sempre più forte e di pari passo il nostro dovere a difendere il progetto; SetUp ha acquisito sempre più credibilità e con essa è cresciuta la nostra responsabilità. SetUp si è fatta largo dove si credeva non potesse esserci spazio e da un piccolo interstizio è diventata un falda di opportunità.

Il tema dell’anno 2017 è l’equilibrio. Perché?
Il tema dell’equilibrio nasce da una suggestione che abbiamo avuto leggendo le parole di Kierkegaard, Osare è perdere momentaneamente l’equilibrio, non osare è perdere se stessi, che coglie l’essenza di SetUp, fiera nata proprio con l’audacia di un progetto che aveva e continua a vivere l’ambizione di cambiare le cose. 5 anni fa abbiamo osato, quando tutti ci dicevano che SetUp era un progetto impossibile; ogni anno osiamo, portando in fiera novità e progetti sperimentali, ogni anno alziamo l’asticella degli obiettivi, non c’è calma piatta nelle nostre teste, siamo mosse da un’instancabile curiosità e da un’ambizione che travalica ogni limite. La sensazione di perdere l’equilibrio, per poi restare in piedi è inebriante e rafforza il nostro essere…rischiamo…se chi striscia non inciampa..ecco noi voliamo! Ci abbiamo creduto e abbiamo imparato a stare nella condizione “basculante” divenendo funambole su una corda tesa chiamata futuro.
Estendere questa riflessione, per così dire autoreferenziale, ma specchio dei tempi contemporanei decisamente contrassegnati da instabilità, come tema guida di tutta la manifestazione è stato quasi naturale. L’equilibrio è un tema che si presta ed essere interpretato secondo le declinazioni di politico, economico, sociale, politico, delle relazioni, geografico ma anche fisico, tecnologico, formale e di identità, quindi ideale per aprire gli scenari di lettura del presente attraverso l’arte.

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3 domande a Simona Gavioli, presidente e curatrice di SetUp

Le novità di SetUp+?
Il circuito degli eventi che accadono in città durante l’art week è un progetto nato dal desiderio dei coinvolgere il tessuto urbano contaminando d’arte Bologna. Crediamo sia importante condividere e fare rete, a prescindere dal luogo che ospiterà la mostra che infatti non deve necessariamente essere una galleria. Quest’anno, tra i tanti per esempio, hanno aderito al circuito le Terme di San Petronio che porteranno MP5, riferimento internazionale per la street art e il fumetto, con il progetto Blue Narcissus, La casetta dell’artista, molto più di un bed&breakfast, con l’esposizione Tableau Vivant di Elena Fregni, Il Cafè della Paix con la collettiva Progettare Fotografie a cura di Simone Martinetto e Felsinea Factory, lo studio di Miro Architetti che porta a Bologna Anna Capolupo con la mostra Il bello di ciò che non ricordiamo. SetUp+ è una piattaforma che dal punto di vista strutturale non necessità di novità, continuiamo a tenere l’adesione gratuita facendoci carico di comunicare gli eventi attraverso una specifica sezione sul sito di SetUp e inserendo gli appuntamenti nella brochure che diamo ad ogni visitatore in fiera.

Qual è il punto di equilibrio dell’arte?
Non esiste una risposta a questa domanda perché ogni poetica è a sé e ogni opera stabilisce con il fruitore uno speciale rapporto di equilibrio che è del tutto soggettivo. Anche lo squilibrio in arte può essere equilibrio se esso ristabilisce un armonia con lo spazio, il tempo, l’artista, chi acquista l’opera o chi la vive.

Chi è il pubblico di SetUp? E’ cambiato in questi 5 anni?
Il dato più rilevante è la presenza di addetti al settore e in particolare la crescita di collezionisti provenienti da tutta Europa. Ciò è legato alla cura che riserviamo alle relazioni con i collezionisti tutto l’anno e al Vip Program, un programma di visite e agevolazioni ad hoc pensato proprio per i collezionisti. 
Il pubblico di SetUp è variegato perché l’offerta è amplia, anche a livello di servizi facciamo di tutto per non mancare: per esempio, l’area Kinder con i laboratori per bambini spinge la partecipazione delle famiglie, così come la cura dell’area food&beverage al piano terra e la presenza del ristorante Il Lumachino in fiera contempla un tempo di partecipazione che non è solo quello dalle visita, ma anche di ritrovo perché si sta bene.