David Bowie is chiude con oltre 130.000 visitatori. E va a Tokyo..

tokyosummer2016DAVID BOWIE IS CHIUDE AL MAMbo CON OLTRE 130.000 VISITATORI
PIÙ DI 1 MILIONE E MEZZO DI PERSONE NEL MONDO HANNO VISTO LA MOSTRA-EVENTO DEDICATA ALL’ARTISTA-ICONA BRITANNICO

Dopo quattro mesi di apertura e le ultime due settimane sold out, si è conclusa al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna con 130.511 visitatori l’unica tappa italiana di David Bowie is, la grande mostra realizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra che ripercorre la carriera del geniale artista che ha lasciato il segno nella musica e nella cultura visiva degli ultimi cinquant’anni.

Dal 14 luglio al 13 novembre, fan e appassionati di tutte le età, in gran parte italiani ma anche provenienti dall’estero, dalla Spagna, alla Germania, dai paesi Scandinavi alla Russia, dall’Olanda alla Turchia e soprattutto dalla Gran Bretagna, hanno reso omaggio al grande artista scomparso lo scorso gennaio. Ciascun visitatore è entrato in contatto, attraverso l’imponente allestimento multimediale, con il processo creativo stesso del Duca Bianco, che con il suo lavoro ha fatto da catalizzatore per i più ampi movimenti nell’ambito dell’arte, del design, del teatro e della cultura contemporanea.

Accanto al grande pubblico, molti sono stati i volti noti, appartenenti al modo della cultura, dello spettacolo e della musica che hanno visitato David Bowie is dalla sua apertura tra gli altri: Manuel Agnelli, Albertino, Andy dei Bluvertigo, Biagio Antonacci, Samuele Bersani, Achille Bonito Oliva, Boosta, Roberta Capua, Roberto D’Agostino, Elena Di Cioccio, Angela Finocchiaro, Luciana Littizzetto, Marco Materazzi, Michael Nyman, Omar Pedrini, Max Pezzali, Paul Robertson, Red Hot Chili Peppers, Red Ronnie, Teho Teardo, Rudy Zerbi.

La mostra, allestita in uno spazio di oltre 1000 mq, ha visto l’utilizzo di 60 persone di staff, 400 fari, sagomatori e lampade a led, 15km di cavi elettrici, 12 video proiettori, 24 monitor per i contenuti video, 600 audioguide fornite dal partner Sennheiser. Infine saranno 4 i tir con rimorchio che da domani saranno parcheggiati di fronte al museo per caricare e trasportare il contenuto della mostra verso la sua prossima tappa.

Esperti conoscitori così come neofiti del genio bowieano hanno attraversato in questi 4 mesi le sezioni espositive della mostra uscendo letteralmente incantati da una personalità unica e innovatrice, capace di osservare e reinterpretare la società contemporanea sperimentando e reinventando continuamente la musica e se stessa. Un percorso artistico straordinario, testimoniato dagli oltre 300 oggetti dell’archivio personale del musicista selezionati dai curatori Victoria Broackes e Geoffrey Marsh, tra cui l’outfit di Ziggy Stardust (1972) disegnato da Freddie Burretti; le creazioni sgargianti di Kansai Yamamoto per il tour di Aladdin Sane del 1973; il cappotto con la Union Jack disegnato da Bowie assieme a Alexander McQueen per la cover dell’album Earthling (1997); le artistiche cover degli album realizzate da Guy Peellaert e Edward Bell e del penultimo album The Next Day (2013); estratti di video e performance live come The Man Who Fell to Earth, video musicali come Boys Keep Swinging e arredi creati per il Diamond Dogs tour (1974).

Alla eccezionale capacità di David Bowie di lavorare su se stesso e la propria immagine, creando molteplici e sempre nuove identità artistiche, sono state dedicate le attività di edutainment di EXPERIENCE BOWIE! realizzate dal Dipartimento educativo MAMbo. Migliaia di visitatori hanno partecipato, rielaborando gli stimoli ricevuti in mostra, approfondendo il senso della contaminazione tra arte e vita, riflettendo sugli alter ego e il concetto di metamorfosi per trasformarsi ed essere ritratti come icone pop. Tra questi centinaia di bambini dai 4 agli 11 anni che hanno preso parte a BABY BOWIE con attività ludiche e laboratori e dedicati.

Il MAMbo, che ha tra i suoi principali filoni di ricerca l’attenzione alla trasversalità dei linguaggi artistici, così come la città di Bologna, da sempre punto di riferimento per il contemporaneo, sono stati sedi ideali per la mostra, che ha visto il museo bolognese collaborare con il Victoria and Albert Museum, una delle più note e rilevanti istituzioni museali internazionali, ampliando il proprio pubblico di riferimento, così come molte realtà culturali cittadine contribuire a vivacizzare il dibattito con iniziative dedicate a David Bowie.

David Bowie is è stata organizzata in esclusiva per l’Italia da BPM Concerti. Dall’8 gennaio 2017 la mostra si sposterà a Tokyo (nella foto)