FACCIA A FACCIA CON IL “GIGANTE”

Bologna, Nettuno, tridente, ph. Roberto Ravaioli (BSB) 2Aperte le visite guidate al cantiere del restauro della Fontana del Nettuno

Guardare negli occhi il Nettuno, uno dei simboli della nostra città, poteva sembrare una cosa impossibile. Oggi che la fontana e la statua sono circondati dall’impalcatura che permetterà ai restauratori di ridonargli l’antico splendore, questo diventa possibile.

Il pubblico potrà, invece, accedere al cantiere da martedì 26 luglio, giorno dal quale saranno attive le visite guidate. Condotti da guide esperte, cittadini e turisti potranno infatti entrare nella struttura che da qualche tempo nasconde alla vista la famosa fontana, per ritrovarsi faccia a faccia con il Nettuno.
Le visite si svolgono nei mesi di luglio e agosto, da lunedì a domenica, alle ore 10, mentre da settembre a dicembre da lunedì a venerdì alle ore 10; sabato, seconda e quarta domenica del mese alle ore 16 (durata visita massimo 60’).
Il cantiere può accogliere al massimo 35 persone a visita (8 bambini tenuti per mano).
La visita, effettuata sia in italiano che in inglese, sarà possibile a fronte dell’acquisto di un biglietto dal costo di 5€.
La prenotazione è obbligatoria presso l’Info Point di Bologna Welcome, P.zza Maggiore, 1/E (lu- sa ore 9-19; domenica e festivi h. 10-17) o su www.nettuno.comune.bologna.it (on line dal 25 luglio).

A partire dal 1 settembre, su prenotazione, è possibile effettuare visite guidate ad orari diversi e per gruppi precostituiti e inoltre, ogni prima e terza domenica del mese, open day dalle 10 alle 18 con visita libera al cantiere.
Si potranno vedere i restauratori al lavoro, si potrà provare di persona cosa significa stare così vicini ad un’opera d’arte, gustarne i materiali, apprezzare gli intarsi in marmo della base, salire quasi a prendere per mano il “Gigante”, osservare da vicino la forza del suo corpo bronzeo, fino a trovarsi a guardare dritto negli occhi il re del mare.
Si potranno poi anche vedere le crepe e i danni che il tempo e gli agenti atmosferici hanno provocato, ascoltare la storia della statua, scoprire come un tempo era fonte di acqua pura e di vita per l’intera città, vedere le 38 statue in bronzo che decorano la fontana e gli altrettanti ugelli da cui l’acqua zampillava e capire come i restauratori riusciranno a riportare fontana e statua al loro antico splendore.
Il percorso si snoda tutto intorno alla fontana, ne aggira la base marmorea larga 7,40m, e raggiunge, salendo a spirale, la cima della statua e del forcone a 9m di altezza.

Un cantiere a porte aperte è una straordinaria occasione per il visitatore di poter apprezzare da vicino la materia dell’opera d’arte, i segni lasciati dal tempo e gli interventi eseguiti in passato per arginarne il degrado. La frequentazione ravvicinata del cantiere di restauro consentirà ai visitatori di prendere coscienza dell’attenzione e della professionalità con cui i restauratori intervengono sulle superfici centimetro dopo centimetro con tecniche sempre più raffinate e scientificamente selezionate.
Da non trascurare il contatto che i visitatori potranno avere con gli allievi della scuola di restauro dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e dell’Università di Bologna insieme partecipi di una occasione straordinaria di formazione a cui certamente non faranno mancare capacità e passione”.

Il progetto di conservazione e restauro della Fontana del Nettuno
I lavori di conservazione e restauro della Fontana del Nettuno sono partiti lunedì 4 luglio, avviati a seguito della raccolta fondi di QN – Il Resto del Carlino, promossi e sostenuti dal Comune di Bologna in collaborazione con numerosi partner istituzionali, per riportare uno dei più imponenti simboli di Bologna al suo antico splendore.
A chi osserva oggi il Nettuno, se non fosse per la presenza della vasca, parrebbe di ammirare una statua più che una fontana: pochi e sporadici, infatti, sono gli zampilli e i giochi d’acqua. È forse proprio questa “assenza” che ha fatto sì che i bolognesi la chiamassero familiarmente il “Gigante” (al Żigànt in dialetto bolognese), alludendo alla statua e non alla fontana. Ma non è stato sempre così, o almeno non lo è stato nell’idea dei suoi progettisti e costruttori.
La Fontana del Nettuno, insieme alla Fontana Vecchia (via Ugo Bassi), faceva infatti parte dell’antico sistema idraulico che per lungo tempo rappresentò l’unica risorsa di acqua corrente di buona qualità sulla quale la città poteva contare.

Gli imponenti lavori di restauro, realizzati a partire dal lavoro di un Comitato Scientifico costituito nel maggio 2015 dal Comune di Bologna, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma (ISCR), la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna e le Province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, l’Istituzione Bologna Musei, l’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna (IBC) e QN – Il Resto del Carlino hanno lo scopo di restituire alla città questa antica fonte di vita e di bellezza, progettata dall’architetto e pittore palermitano Tommaso Laureti nel 1563.
Il progetto di conservazione e restauro della Fontana del Nettuno si preannuncia come un evento culturalmente innovativo nei modi e nei contenuti: è innovativo il coinvolgimento da parte del Comune di Bologna di cinque Dipartimenti dell’Alma Mater (Architettura, Ingegneria, Ingegneria Industriale, Chimica e Scienze Biologiche), in sinergia con le professionalità dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma e del CNR di Pisa.
Altrettanto nuovo è il fatto che, per la prima volta in Italia, il restauro sarà realizzato da un pool congiunto di studenti dei corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico di Restauro di Roma, Matera e Ravenna, sotto la supervisione dell’ISCR. Ad esso si affiancheranno gli studenti e i dottorandi afferenti ai vari dipartimenti coinvolti nelle indagini.
Infine, è significativo il modo in cui sono stati raccolti i fondi per il restauro, attraverso una raccolta promossa da QN – Il Resto del Carlino che ha visto la partecipazione di singoli cittadini, industriali e banche.
Per il restauro della Fontana del Nettuno sono stati stanziati in totale € 679.493 ripartiti fra partner istituzionali e sostenitori: Il Comune di Bologna ha stanziato € 200.000, Unindustria € 222.000 (in aggiunta a € 111.000 già stanziati per la futura manutenzione, non sommati alla cifra finale). Inoltre, la raccolta fondi del Comune di Bologna e di QN – Il Resto del Carlino, grazie anche all’Art Bonus (sistema che permette a chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura di godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta), ha raggiunto la cifra di € 257.493.
A questi si aggiunge, poi, il recente contributo del gruppo automobilistico Maserati che ammonta a € 50.000.
Fino alla fine del 2016, il “Gigante” resterà coperto da una gabbia all’interno della quale sono state effettuate, inizialmente, tutte le analisi diagnostiche e sono ora in corso gli effettivi lavori di restauro. Per tutto il mese di giugno il monumento è stato sottoposto a termografia, endoscopie e raggi infrarossi, mentre dal mese di luglio sono iniziati gli interventi veri e propri che si concluderanno alla fine di ottobre.