La stagione del Duse: 20 titoli dal classico al contemporaneo

Amleto - DANIELE PECCITra i protagonisti: Serena Autieri, Marco Baliani, Alessio Boni, Lella Costa, Giobbe Covatta, Simone Cristicchi, Mariangela D’Abbraccio, Gabriel Garko, Monica Guerritore, Enzo Iacchetti, Giampiero Ingrassia, I Legnanesi, Fioretta Mari, Marina Massironi, Oblivion, Ugo Pagliai, Daniele Pecci, Massimo Ranieri, Vincenzo Salemme, Amanda Sandrelli, Stefania Sandrelli, Emilio Solfrizzi

La grande prosa, classica e contemporanea. Ma anche le commedie musicali e due serate internazionali. E’ un’offerta sempre più ampia quella del Teatro Duse di Bologna per la stagione 2016/2017, la sesta firmata dalla nuova gestione del teatro. Un cartellone variegato composto da 20 titoli tra ottobre e aprile selezionati dalla Direzione artistica per offrire al pubblico una proposta varia e di primissimo livello, come è nella tradizione del teatro. Sul palco di via Cartoleria, saliranno, tra gli altri Stefania Sandrelli, Massimo Ranieri, Serena Autieri, Alessio Boni, Lella Costa, Giobbe Covatta, Vincenzo Salemme, Simone Cristicchi, Monica Guerritore, Emilio Solfrizzi, Gabriel Garko, Marina Massironi oltre agli Oblivion e SLAVA.

LA STAGIONE DI PROSA 2016/2017

La nuova stagione di Prosa al Teatro Duse si aprirà con una grande commedia musicale, Vacanze romane con Serena Autieri e Fioretta Mari: tratto dal pluripremiato film con Audrey Hepburn e Gregory Peck un meraviglioso affresco di Roma, che, generosa e sognante, riemerge dalla guerra. In scena, dal 28 al 30 ottobre, la storia della principessa Anna, in viaggio diplomatico, che sfinita dalle formalità e dai suoi obblighi reali decide di fuggire per i vicoli capitolini fino all’incontro fortuito con il fotografo Gianni Velani. Tra i due nasce a poco a poco una grande complicità che li porterà ad evadere dai rispettivi ruoli nell’arco di una giornata vissuta in spensieratezza e libertà.
Dall’11 al 13 novembre il secondo titolo sarà un classico di Eduardo De Filippo, Filumena Marturano nella prima regia di prosa della grande Liliana Cavani. La storia di Filumena e Domenico Soriano, sarà interpretata da Mariangela D’Abbraccio, che ha iniziato la sua carriera diretta da Eduardo nella Compagnia di Luca De Filippo e Geppy Gleijeses, allievo prediletto di Eduardo che per lui nel 1975 revocò il veto alle sue opere. Sette giorni dopo, dal 18 al 20 novembre, ancora un classico, il Berretto a sonagli di Luigi Pirandello interpretato e diretto da Sebastiano Lo Monaco che nelle note di regia spiega come sia nata in lui la passione per questo progetto: “Il personaggio di Ciampa, apparentemente grottesco, è in realtà straziante, ma soprattutto è il più moderno degli eroi pirandelliani. Il Berretto è la storia di un uomo giovane, poco più di quarant’anni, che tradito dalla moglie accetta la condanna e la pena di spartire l’amore della propria donna con un altro uomo, pur di non perderla. Un tema drammatico e attuale che si voglia o no!”
Dal 25 al 27 novembre, in scena Stefania e Amanda Sandrelli con lo spettacolo Il Bagno, un gioco di seduzione, una metafora di vita, un nascondiglio, un lavoro di introspezione e soprattutto un trattato sull’uomo. Il bagno visto come lo spazio dove ci si può sfogare da soli o insieme, dove ci si può isolare per pochi minuti, dove si può urlare in silenzio o piangere con lacrime sincere. Uno spazio personale e liberatorio. In scena una commedia divertente e sincera, diretta con intelligenza da uno dei giovani registi più interessanti e prolifici della scena spagnola, Gabriel Olivares.
Il dicembre della Prosa al Duse si aprirà con il teatro di impegno: è HUMAN, produzione di Mismaonda e Sardegna Teatro di e con Lella Costa e Marco Baliani. Testimonianze dirette, brandelli di vita vissuta, narrazioni tramandate da chi si è spostato da una riva all’altra di quel mare che dovrebbe unire, ma che si è trasformato in un baratro di sofferenza. Baliani supera il proprio concetto di teatro civile e, insieme a Lella Costa, indaga la linea di confine che separa l’umano dal disumano.
Dopo la riflessione, dal 9 all’11 dicembre è la volta della leggerezza con i Legnanesi e la loro commedia musicale I colombo…viaggiatori, uno spettacolo che, come da tradizione, porterà sul palco scene, costumi e balletti in perfetto stile ‘rivista all’Italiana’. Lo spettacolo, al di fuori dalla regione Lombardia, viene “italianizzato” per renderne maggiormente fruibile il linguaggio altrimenti estraneo e poco comprensibile, rispettando comunque la sua identità Lombarda.
Il weekend successivo Gabriel Garko e Ugo Pagliai con la partecipazione straordinaria di Paola Gassman presentano Odio Amleto per la regia di Alessandro Benvenuti dal 16 al 18 dicembre. In scena la storia di Andrew Rally, giovane stella di una serie televisiva recentemente cancellata, appena arrivato con la sua agente immobiliare in quello che sarà il suo nuovo appartamento a New York City appartenuto al leggendario attore John Barrymore. Rally che sta per interpretare sul palcoscenico la parte di Amleto – ruolo reso famoso da Barrymore – riceve la visita del fantasma del vecchio attore e con l’aiuto dello spirito si cala completamente nella parte… ma purtroppo, non va tutto bene.
Lo spettacolo di capodanno (con repliche dal 29 dicembre all’1 gennaio) è il primo dei due appuntamenti internazionali della stagione: The chinese acrobatic circus of Henan, compagnia che mantiene e preserva le arti tradizionali acrobatiche mescolandole con nuovi elementi mediante l’utilizzo di tecniche e movimenti moderni. Maestri nelle varie arti della giocoleria, nel 2004 hanno vinto il prestigioso premio al concorso ‘Golden Award of National Acrobatic Competition’ e sono stati selezionati per una tournée internazionale che ha toccato Stati Uniti, Germania, Corea del Sud e molti altri stati. Per questa nuovo tour mondiale porteranno in scena una nuova performance che sembra sfidare le leggi della fisica, elevando questa disciplina a nuove vette di perfezionismo e armonia.
Superato lo spettacolo acrobatico che chiude il 2016 e apre il 2017, dal 13 al 15 gennaio torna al Teatro Duse Vincenzo Salemme con Una festa esagerata, testo che nasce da un’idea che il regista campano aveva in mente da tempo: “Uno spunto che mi permettesse di raccontare in chiave realistica e divertente il lato oscuro e grottesco dell’animo umano. Non dell’umanità intera ovviamente, ma di quella grande melassa/massa dalla quale provengo, quel blocco sociale che in Italia viene definito ‘piccola borghesia’. Volevo parlare delle cosiddette persone normali, di coloro che vivono nascondendosi dietro lo scudo delle convenzioni, coloro che vivono le relazioni sociali usando il codice dell’ipocrisia come unica strada per la sopravvivenza”.
Dal 20 al 22 gennaio ancora un classico: l’Amleto di Shakespeare con Daniele Pecci e Maddalena Crippa per la regia dello stesso Pecci. Una versione del testo fedele ma in una prosa semplice, scorrevole, di facile comprensione, e con una messa in scena e una recitazione che si propongono di essere vicine al nostro mondo, senza simbolismi e sovrastrutture che si frappongano fra i 14 attori sul palcoscenico ed il pubblico.
In sette giorni un salto dal classico e i suoi dubbi eterni, al contemporaneo e le sue paure con Ostaggi interpretato da Marina Massironi e Roberto Citran in una produzione La Contrada di Trieste dal 27 al 29 gennaio: un uomo armato fa irruzione in una panetteria, durante una noiosa e grigia mattina d’inverno. In un istante, i tre avventori e il proprietario si ritrovano in una situazione inaspettata, pericolosa e difficile da comprendere. Ostaggi esplora differenti tematiche attraverso continui colpi di scena dove il gioco si fa sempre più imprevedibile.
Dal 10 al 12 febbraio altro ritorno al Duse e altro testo classico in scena con Emilio Solfrizzi protagonista del Borghese gentiluomo di Molière: un ricco borghese, il signor Jourdain, sogna di diventare nobile tra persone prive di autentiche qualità come adulatori e scrocconi, che ovviamente lo raggirano e assecondano la sua follia, pur di ottenerne un guadagno. Come l’avaro, come il malato immaginario, come l’ipocrita Tartufo, anche questo borghese che sogna di diventare un gentiluomo è, nella cultura letteraria europea, un archetipo, è il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale, dell’ambizioso che pretende di comprare, col denaro, quei meriti e quei titoli di cui è irrevocabilmente privo.
Il 17, 18 e 19 febbraio, leggerezza e un tema complesso come quello della malattia mentale sono tenuti insieme in Matti da slegare da Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti per la regia di Gioele Dix: dopo parecchi anni vissuti in una struttura psichiatrica protetta dove sono diventati amici inseparabili, Elia e Gianni vengono “promossi” e mandati dal sistema sanitario a vivere da soli in un appartamento nel centro della città. Ne nasce una storia che mostra come arte, amore possono essere strumenti di guarigione e riscossa, elementi imprescindibili per un’esistenza piena e felice.
Febbraio di chiude con un altro grande protagonista dello spettacolo italiano: Massimo Ranieri in Caffè del porto – commedia musicale su Raffaele Viviani dal 24 al 26. Dopo la felice esperienza di Viviani Varietà – ha spiegato Maurizio Scaparro nelle note di regia – un nuovo spettacolo sulla figura stessa di Raffaele Viviani.
Ad aprire la programmazione di marzo sarà il secondo grande show internazionale: il ritorno al Duse di Slava’s snowshow creato e messo in scena da Slava: Slava Polunin è considerato “il miglior clown del mondo”, un clown non ordinario che non guarda la vita attraverso uno specchio fisso in un angolo, ma con un prima che ruota. Il suo Slava’s snowshow è definito come “un classico del teatro del XX secolo” (The Times, Londra), visto in decine di Paesi, centinaia di città, migliaia di volte da milioni di spettatori. Repliche dal primo al 5 marzo.
Dopo la magia di Slava, dal 10 al 12 marzo, grande letteratura che diventa grande prosa: I duellanti con Alessio Boni e Marcello Prayer al centro dell’affresco di un mondo, quello della cavalleria e degli eserciti ottocenteschi, che da lì a breve sarebbe stato spazzato via dalle nuovi armi e dalle nuove logiche militari del Novecento. Una versione teatrale del racconto di Conrad per mostrare quanto sia impossibile dare una risposta univoca alla domanda: perché un duello può durare poco più del tempo necessario a estrarre le sciabole, oppure, all’opposto, può durare vent’anni?
Dal 17 al 19 marzo ancora una commedia musicale con Serial killer per signora: Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia portano in scena la storia di Kit, attore disoccupato, da poco orfano di una madre, grande attrice, che ne ha marchiato a fuoco la vita; e Morris, detective della polizia di New York, non più giovanissimo che ha scelto di rimanere vivo e di non cercare clamori carrieristici. Dopo il primo omicidio tra i due e le rispettive “carriere” inizia un rapporto simbiotico.
Di tutt’altro genere lo show musicale sul palco di via Cartoleria dal 24 al 26 marzo: gli Oblivion in The human jukebox, la playlist “che non hai mai avuto il coraggio di fare”, uno Spotify vivente che “provoca scene di panico, isteria collettiva, ma soprattutto interminabili richieste di bis!”
Dal 31 marzo al 2 aprile saranno protagonisti Simone Cristicchi e il Coro del Teatro Comunale di Bologna con Il secondo figlio di Dio. Vita, morte e miracoli di David Lazzaretti – storia dell’ “ultimo eretico” e della sua terra, un piccolo lembo di Toscana (tra Arcidosso e la Maremma grossetana) che diventa lo scenario di una domanda più grande, universale, che riguarda ognuno di noi: la possibilità di fondare una società nuova, più solidale, etica e giusta. Dal 7 al 9 aprile, infine Monica Guerritore e Francesca Reggiani presentano Mariti e Mogli adattamento prodotto da a.Artisti Associati, Pierfrancesco Pisani e Parmaconcerti in collaborazione con Comune di Pesaro / AMAT di un travolgente Woody Allen alle prese con uno dei suoi argomenti preferiti: le crisi coniugali e i tradimenti in un girotondo amoroso in cui Cupido (bendato e sbadato) si divertirà a scagliare frecce, far nascere amori, divorzi e altro…

La stagione del Teatro Duse si svolge con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna; con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Fondazione Carisbo. Main sponsor è Unipol Banca. Sostengono la stagione anche LavoroPiù, Coop Alleanza 3.0, Acqua Cerelia, Sorbetteria Castiglione e Hotel Touring Bologna. Media partner è QN il Resto del Carlino. La stagione gode, inoltre, del patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna.