Figli di un Dio Minore al Duse

I.C.FDM-B-24In scena al Duse il classico contemporaneo di Mark Medoff che attraverso la storia della conoscenza e dell’amore tra Sarah e James travalica lo specifico della distanza fra i mondi degli udenti e dei non udenti diventando simbolo del confronto fra le tante solitudini legate alle diverse appartenenze sociali e culturali. E sabato torna l’incontro con l’attore.

Dopo due classici come Don Giovanni e Malato immaginario, la grande prosa al Teatro Duse guarda al contemporaneo. Alle sue contraddizioni e alle sue difficoltà. Dal 27 al 29 novembre è in scena Figli di un Dio minore di Mark Medoff per la regia di Marco Mattolini in una coproduzione a.ArtistiAssociati e Sala Umberto.

L’argomento della commedia è il racconto delle difficoltà della conoscenza e poi dell’amore fra James, insegnante logopedista e Sarah, giovane ex allieva dell’Istituto per sordi in cui lavora come cameriera. Un testo che travalica lo specifico della distanza fra i mondi degli udenti e dei non udenti, per diventare emblema del confronto fra le tante solitudini legate alle diverse appartenenze sociali e culturali.

Il testo teatrale è stato scritto nel 1978 e messo in scena negli Stati Uniti nel 1980: quella versione in lingua inglese fu ospitata al Festival dei Due Mondi di Spoleto sempre nel 1980 (unica rappresentazione di questo testo in Italia), mentre la trasposizione cinematografica, interpretata da William Hurt, meritò nel 1986 cinque nomination agli Oscar e la protagonista femminile, Marlee Matlin, vinse per quell’interpretazione l’Oscar e il Golden Globe.

Gli anni non hanno tolto nulla all’attualità e alla freschezza di un testo, tuttora inedito nel nostro Paese, che ha ormai la forza di un classico contemporaneo.

La trama

In un Istituto per sordi arriva un nuovo insegnante di logopedia. È James Leeds, un giovane i cui metodi anti-convenzionali e diretti sono guardati con sospetto dal direttore che lo esorta subito a non essere troppo “creativo” nell’insegnamento. Leeds va avanti per la sua strada ed i risultati del suo empatico rapporto con gli allievi non tardano ad arrivare. Ma la vera sfida per il professore è rappresentata da Sarah, una giovane donna, bella, intelligente e sorda dalla nascita. La ragazza accolta dalla scuola fin dall’infanzia vi si è diplomata ed ha poi deciso di rimanere lì, dentro i confini del suo mondo di silenzio, accettando un lavoro da cameriera. Si sente più sicura in mezzo alla “sua gente” e preferisce non affrontare l’esterno, una realtà che percepisce come ostile e crudele. Sarah ha un carattere forte, è spigolosa, introversa. Fiera della sua diversità si rifiuta di parlare perché, non avendo mai conosciuto il suono della voce umana, sa di non poter farlo bene come gli altri, non usa la lettura delle labbra, nonostante la conosca, e si esprime solo attraverso la lingua dei segni.

Nonostante la dichiarata ostilità della ragazza ad ogni integrazione comunicativa, Leeds non si arrende e Sarah sembra volerlo mettere ogni volta alla prova. Le particolari attenzioni che il logopedista rivolge all’ex-allieva non sono viste di buon occhio. Nonostante, e forse proprio per questo, Sarah e James finiscono per innamorarsi anche se la loro relazione deve superare molti ostacoli.

L’allestimento

L’allestimento di Figli di un Dio minore è stata un’importante occasione per il teatro italiano. Un’occasione di confronto fra universi comunicativi separati e sovrapposti, in rapporto con le relative implicazioni umane, sociali e pedagogiche.

Il progetto ha preso il via da un laboratorio dedicato a giovani interpreti, sordi o con l’udito parzialmente danneggiato, attori udenti e ad esperti della lingua dei segni e delle tematiche delle diverse abilità e ha avuto come oggetto lo studio del testo e delle potenzialità espressive del doppio binario fra lingua dei segni e comunicazione orale.

Di fronte alla necessità di esprimere in forma teatrale la stessa emozione, come si comporta un attore udente? Come un attore sordo? Partendo da un testo scritto, come tradurlo sul doppio binario della comunicazione orale e dei segni? Come rendere efficace la compresenza di sordi e udenti sia sulla scena che nel pubblico? In sintesi come comunicare tra mondi separati e compresenti nella stessa società? Sono solo alcune delle domande alle quali si è cercato di rispondere in funzione della successiva fase delle prove e della messa in scena.

Una struttura scenica essenziale, che si compone, si trasforma e crea i diversi luoghi deputati della vicenda, una colonna sonora e musicale sobria ed efficace marcheranno le differenze ed il sottile varco di comunicazione fra i due mondi.

Tutte le fasi del lavoro, dalla prima parte laboratoriale fino all’allestimento vero e proprio, sono state concordate, supportate e realizzate con la collaborazione dell’ISSR, Istituto Statale dei Sordi di Roma che ha messo a disposizione dello spettacolo personale (mediatori culturali, insegnanti di Lingua Italiana dei Segni), materiale didattico, aiuto nella ricerca degli attori con l’udito danneggiato, spazi, ed ogni tipo di mezzo per la promozione e divulgazione dello spettacolo.

Con ‘Figli di un Dio minore’, sabato alle 18.30 nel bar del Teatro torna, nel suo secondo appuntamento, l’incontro con l’attore. Ad accompagnare la compagnia anche un interprete nella lingua dei segni.

Venerdì e sabato alle 21. Domenica alle 16
a.ArtistiAssociati e Sala Umberto
FIGLI DI UN DIO MINORE di Mark Medoff
CON Giorgio Lupano e Rita Mazza
E CON Cristina Fondi, Francesco Magali, Gianluca Teneggi, Deborah Donadio
TRADUZIONE Lorenzo Gioielli
SCENE E COSTUMI Andrea Stanisci
MUSICHE Daniele D’Angelo
CASTING Laura De Strobel
ASSISTENTE ALLA REGIA Grace Giacubbo, Lucia Morelli
AIUTO REGISTA Cristian Giammarini
REGIA Marco Mattolin
UNA COPRODUZIONE
a.ArtistiAssociati e Sala Umberto

PREZZI

Platea intero € 28 ridotto € 25,5 mini €22,5
Prima galleria intero € 24 ridotto € 22 mini €19,5
Seconda galleria intero € 19,5 ridotto € 17,5 mini €15,5
Incluso negli abbonamenti 6..socio Coop · 7Rosso · DUSEprosa

Informazioni e prenotazioni
Ufficio di biglietteria
Via Cartoleria, 42 Bologna
051 231836 – biglietteria(at)teatrodusebologna.it

dal martedì al sabato dalle 15 alle 19

teatrodusebologna.it