Gli appuntamenti da venerdì 19 a lunedì 29 dicembre

MAMbo_mostra_GuerzoniEcco gli appuntamenti in città tra mostre e visite ai musei fino al 29 dicembre

sabato 20 dicembre

ore 17: Museo Medievale (Musée de l’Ohm) – via Manzoni 4
“Monumento ai Caduti”
Inaugurazione della mostra di Francesco Di Tillo, a cura di Carmen Lorenzetti.
Francesco Di Tillo ritorna temporaneamente a Bologna da San Paolo, dove
vive da qualche anno e dove dirige insieme a due compagni di strada
brasiliani la Galleria d’arte Aurora.
Per il Musée de l’Ohm l’artista ha operato seguendo un pensiero su cui sta
lavorando da qualche tempo: il concetto di suicidio, e in particolare delle
persone che si sono tolte la vita a causa di problemi di lavoro.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito

domenica 21 dicembre

ore 10.30: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore
“Stemmi e Cardinali Legati tra Medioevo e Rinascimento”
Visita guidata a cura di Giancarlo Benevolo, Istituzione Bologna Musei |
Area Arte antica.
La lettura degli stemmi della Sala Urbana permette di fare luce su alcuni
cardinali legati che si avvicendarono al governo di Bologna per Santa
Romana Chiesa. Il percorso offre l’occasione per conoscere alcuni aspetti
dell’araldica ecclesiastica e della storia bolognese nello stato papale.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 11: Museo per la Memoria di Ustica – via di Saliceto 3/22
“Visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica”
Una visita al luogo che l’artista francese Christian Boltanski ha creato
per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica.
Un’occasione per riflettere sulla memoria e sull’identità di ciascuno di
noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (martedì e giovedì dalle 9 alle
16) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso museo: gratuito
Visita guidata: € 4,00
Info: www.mambo-bologna.org

ore 14.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
“La Chiesa di San Girolamo: gloria e splendore del barocco bolognese”
Testimone intatto della ricchezza del monastero soppresso in età
napoleonica, la Chiesa di San Girolamo conserva il più importante ciclo di
pittura barocca bolognese ancora nel luogo originario. Tra Cinque e
Seicento vennero chiamati ad operarvi i più importanti pennelli della
città: Cesi, Pasinelli, i Sirani, Gessi, Canuti e molti altri.
Visita guidata a cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio – sera).
Appuntamento all’ingresso del cimitero. La visita si terrà anche in caso di
maltempo.
Iniziativa rivolta esclusivamente ai soci dell’Associazione Culturale
Didasco, con possibilità di associarsi al momento della visita guidata.
Ingresso: € 8,00 per adulti / € 4,00 per bambini sotto i 12 anni (minimo 10
partecipanti) (per ogni ingresso due euro saranno devoluti per il restauro
del cimitero)
Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 15.30: Museo Medievale via Manzoni 4 e Basilica di San Petronio –
Piazza Maggiore
“Giovanni da Modena. Un pittore all’ombra di San Petronio”
Visita guidata alle due sedi espositive a cura di RTI Senza titolo s.r.l. e
ASTER s.r.l.
Ingresso: biglietto mostre (€ 9,00)
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
Nell’ambito del ciclo Storia del lavoro“Produrre mortadella a Bologna: dal
salarolo al salsamentario”
Da prodotto di lusso a bene di largo consumo: la storia della produzione
dell’insaccato che ha reso Bologna famosa nel mondo.
Sin dal XVI secolo a Bologna si produceva un insaccato di carni suine
macinate, cotte lentamente per garantirne un gusto particolare e una
prolungata conservazione. Era la mortadella il cui nome deriva
dall’espressione latina “murtatum farcimen” che indicava un alimento
ottenuto da carni suine farcite con bacche di mirto.
Si trattava di un prodotto di lusso che nel Seicento costava nove volte più
del pane, tre volte e mezzo più del prosciutto, due volte e mezzo più
dell’olio. Il potere politico ne imponeva la lavorazione solo all’interno
delle mura cittadine per trarne cespiti tributari, controllarne le fasi di
produzione e la qualità. La mortadella veniva prodotta dai “salaroli”,
artigiani della lavorazione delle “carni porcine salate” che nel 1788
dirigevano 67 botteghe specializzate.
Nel corso dell’Ottocento le nuove dinamiche industriali impongono anche a
questo prodotto la meccanizzazione della sua lavorazione; in particolare
l’impacchettamento e la conservazione in scatole di latta permettono la sua
esportazione sul mercato internazionale, rendendo la mortadella un prodotto
ampiamente popolare, ancora oggi conosciuto in molte parti del mondo sotto
il nome di Bologna.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 19
dicembre).
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

venerdì 26 dicembre

ore 10.30: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Il presepe bolognese dell’Ottocento tra arte e artigianato”
Visita guidata alla mostra a cura di Fernando Lanzi, Centro Studi per la
Cultura Popolare.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 16: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“La storia del Natale tra antichi culti pagani e Cristianesimo”
Visita guidata a cura di RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Il 25 dicembre era una giornata speciale già prima del Cristianesimo.
Scopriamo in quale temperie culturale nasce questa festa e che rapporti ha
con le credenze e le feste pagane.
Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto) fino ad
esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 16: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Lawrence Carroll. Ghost house” Visita guidata alla mostra.
Lawrence Carroll, artista statunitense di origine australiana, è
protagonista di una mostra al MAMbo che ne ripercorre il lavoro degli
ultimi trent’anni attraverso una selezione di circa sessanta opere prodotte
dalla metà degli anni ’80 a oggi, in molti casi mai esposte in precedenza e
in alcuni appositamente realizzate per l’occasione.
“Ghost House” si dispiega nell’area dedicata alla mostre temporanee senza
seguire un criterio cronologico ma creando degli ambienti nei quali opere
di diversi periodi sono messe in dialogo tra loro e con il contesto
espositivo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (martedì e giovedì dalle 9 alle
16) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00). Per i
convenzionati € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 l’ingresso al museo
Info: www.mambo-bologna.org

ore 18: Museo Morandi – via Don Minzoni 14
“Morandi e l’antico” Visita guidata alla mostra.
Il nuovo allestimento del Museo Morandi si focalizza sul rapporto del
Maestro con l’arte antica, introducendo nel percorso espositivo alcuni
capolavori di autori del passato, da lui amati e studiati. Nelle sale del
museo trovano posto, in dialogo con la collezione morandiana, opere di
Federico Barocci, Giuseppe Maria Crespi, Rembrandt van Rijn e Vitale da
Bologna comprese in un arco temporale che va dal Trecento al Settecento e
provenienti da altre sedi dell’Istituzione Bologna Musei e dalla Pinacoteca
Nazionale di Bologna.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (martedì e giovedì dalle 9 alle
16) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00). Per i
convenzionati € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 l’ingresso al museo
Info: www.mambo-bologna.org

domenica 28 dicembre

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Sul filo dell’acqua: la Bologna medievale tra chiuse, canali e chiaviche”
Per approfondire con plastici, modelli funzionanti, exhibit e filmati la
storia di Bologna e dei suoi canali tra XV e XVIII secolo.
Fin dal XII secolo Bologna si dotò di un complesso sistema idraulico
artificiale composto da chiuse (sul fiume Reno e sul torrente Savena),
canali (tra cui quello di Reno, di Savena, delle Moline e Navile) e
chiaviche, condotte sotterranee, che distribuivano a rete l’acqua in molte
zone della città.
L’acqua veniva prevalentemente utilizzata come fonte di energia per il
funzionamento di numerosi opifici tra cui i 15 mulini da grano lungo il
canale delle Moline e centinaia di mulini da seta. Sarà proprio
l’abbondanza della risorsa idrica, unita all’alta tecnologia raggiunta dai
mulini da seta alla bolognese, a permettere ad una città non dotata di
significativi corsi d’acqua naturali né di uno sbocco sul mare, di recitare
un ruolo da protagonista nel panorama della proto-industria europea e del
grande commercio internazionale per oltre quattro secoli.
A valle del sistema infine, un porto canale costruito nel 1548 su disegno
del celebre architetto Jacopo Barozzi, detto il Vignola, nei pressi
dell’attuale via Don Minzoni, ed un canale navigabile, detto appunto
Navile, permettevano a merci e passeggeri di raggiungere il Po e il grande
porto di Venezia.
Questo sistema, perfezionato e gestito nei secoli con grande lungimiranza
dal governo cittadino è rimasto funzionale ai bisogni della città fino alla
fine del XIX secolo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di mercoledì 24
dicembre)
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 16: Museo Morandi – via Don Minzoni 14
“Morandi e l’antico” Visita guidata alla mostra.
Il nuovo allestimento del Museo Morandi si focalizza sul rapporto del
Maestro con l’arte antica, introducendo nel percorso espositivo alcuni
capolavori di autori del passato, da lui amati e studiati. Nelle sale del
museo trovano posto, in dialogo con la collezione morandiana, opere di
Federico Barocci, Giuseppe Maria Crespi, Rembrandt van Rijn e Vitale da
Bologna comprese in un arco temporale che va dal Trecento al Settecento e
provenienti da altre sedi dell’Istituzione Bologna Musei e dalla Pinacoteca
Nazionale di Bologna.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (martedì e giovedì dalle 9 alle
16) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00). Per i
convenzionati € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 l’ingresso al museo
Info: www.mambo-bologna.org

ore 18: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Manuele Fior. L’intervista. Storia di un fumetto” Visita guidata alla
mostra.
La mostra, che segna il primo ingresso di BilBOlbul Festival internazionale
di fumetto al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, ricostruisce il
percorso creativo durato ben tre anni che ha portato alla creazione di un
libro importante come “L’intervista” (Coconino Press, 2011).
La voce dello stesso Fior ci accompagna tra appunti e flash creativi,
disegni e citazioni, esitazioni e il bellissimo esito finale. Manuele Fior
ha anche firmato la collaborazione fra BilBOlbul e Bologna Jazz Festival,
disegnando la Bologna Jazz Card.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (martedì e giovedì dalle 9 alle
16) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 per la visita guidata (per i convenzionati € 3,00)
Info: www.mambo-bologna.org

MOSTRE

Museo Medievale – via Manzoni 4
Giovanni da Modena. Un pittore all’ombra di San Petronio”, fino al 12
aprile 2015
Il Museo Civico Medievale, in collaborazione con la Basilica di San
Petronio, dedica ad uno dei maggiori protagonisti della pittura tardogotica
in Italia, Giovanni di Pietro Falloppi, meglio noto come Giovanni da Modena
(circa 1375-1456), la mostra “Giovanni da Modena. Un pittore all’ombra di
San Petronio”, curata da Daniele Benati e Massimo Medica.
Si tratta della prima esposizione dedicata a questo artista, modenese di
nascita, ma bolognese di adozione, autore della decorazione della ben nota
Cappella Bolognini in San Petronio (1411-12 ca.), capolavoro assoluto della
pittura tardogotica bolognese che, insieme alle altre testimonianze ancora
presenti nella basilica, tra cui i grandi affreschi di significato
allegorico nella Cappella dei Dieci di Balia (1420), costituisce un
necessario completamento del percorso espositivo.
L’esposizione presso il Museo Civico Medievale mette a confronto oltre
venti opere opere del pittore provenienti da musei e collezioni private –
dipinti su tavola come “San Giacomo”, “San Pietro”, “San Francesco”, “San
Nicola da Tolentino” (Bologna, Compagnia dei Lombardi), “Madonna col
Bambino” (Modena, Museo Civico d’Arte) e “Madonna col Bambino” (Ferrara,
Pinacoteca Nazionale), affreschi come la “Madonna col Bambino e due
angeli” (Carpi, chiesa di San Francesco), “La Vergine con il
Bambino” (Bologna, chiesa di Santa Maria dei Servi) e miniature – tentando
di ricostruirne il lungo periodo di attività, avviato all’inizio del XV
secolo, come rivelano le due miniature all’interno degli “Statuti della
Società dei Drappieri” (1407, Bologna, Museo Civico Medievale), quando la
sua presenza risulta già documentata a Bologna, dove rimane fino agli anni
Cinquanta del Quattrocento, come testimonia la tempera con “San Bernardino
da Siena e storie della sua vita” (1451, Bologna, Pinacoteca Nazionale).
L’attività di Giovanni è indagata inoltre nel dialogo fecondo con le novità
emergenti all’interno del cantiere di San Petronio, dove l’opera di
scultori forestieri (Alberto da Campione, Jacopo della Quercia) va
esplorando sistemi di rappresentazione di spazio e forma alternativi
rispetto alla proposta fiorentina della scienza prospettica.
Nella Basilica di San Petronio sarà possibile visitare – seguendo un
percorso appositamente predisposto – le Cappelle Bolognini, dei Dieci di
Balia, di Santa Brigida, della Società dei Notai e della Pace, i cui
affreschi sono stati per l’occasione valorizzati attraverso un nuovo
sistema di illuminazione.
La mostra è articolata in due sedi, il Museo Civico Medievale e la Basilica
di San Petronio, ciascuna accessibile con proprio biglietto. Il biglietto
di ingresso intero alla sede espositiva del Museo Civico Medievale dà
diritto alla riduzione sull’ingresso nella sede della Basilica di San
Petronio.

“Monumento ai Caduti” (c/o Musée de l’OHM)
21 dicembre 2014 – 8 gennaio 2015
Mostra di Francesco Di Tillo, a cura di Carmen Lorenzetti.
Francesco Di Tillo ritorna temporaneamente a Bologna da San Paolo, dove
vive da qualche anno e dove dirige insieme a due compagni di strada
brasiliani la Galleria d’arte Aurora.
È un artista che ama viaggiare e fare esperienze diverse, ha studiato e
lavorato prima a Berlino e poi a New York. Lo potremmo definire una figura
alla ricerca continua di stimoli, che ama confrontarsi in prima persona con
le sfide che il continuo sradicamento comporta.
Per il Musée de l’Ohm l’artista ha operato seguendo un pensiero su cui sta
lavorando da qualche tempo: il concetto di suicidio, e in particolare delle
persone che si sono tolte la vita a causa di problemi di lavoro. In
particolare ha lavorato seguendo una messa in scena (una
cassetta-reliquario contenente articoli di giornali ambientata con mazzi di
fiori) coniugata con il reportage (un video-collage di notiziari con la
colonna sonora composta dalla nota canzone evocante il suicidio “Bloody
Sunday” e reinterpreta a cappella per la mostra) per aprire una fessura in
profondità creata dal ricordo attivato attraverso una collezione di
immagini disperse nel tempo e disgregate dalla rapida obsolescenza della
nostra contemporaneità.
Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Lo studio Villani di Bologna. Il più importante atelier fotografico
italiano del XX secolo tra industria, arte e storia”, fino al 28 febbraio
2015
In occasione dei cento anni di attività fotografica della Studio Villani,
Alinari è lieta di presentare una grande mostra dedicata all’attività
svolta dal più importante studio fotografico italiano attivo a Bologna nel
Novecento, con un patrimonio di oltre 670.000 fotografie, oggi per la
maggior parte conservate a Firenze nell’archivio di proprietà della
Fratelli Alinari, mentre altri corpus si trovano custoditi presso
l’Archivio Fotografico della Soprintendenza per i Beni storici e artistici
di Bologna, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università
di Parma e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Lo Studio Villani ha prodotto un irripetibile corpus fotografico che
illustra il patrimonio del Made in Italy, attraverso le oltre 7.000 aziende
documentate, molte delle quali ancora oggi operanti con successo nei
mercati italiani ed esteri, ricreando la storia industriale del nostro
paese.

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Lawrence Carroll. Ghost house”, fino al 6 aprile 2015
Lawrence Carroll, uno dei maggiori rappresentanti della pittura
contemporanea, è protagonista al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna di
una mostra dal titolo “Ghost House”, che racconta un percorso artistico di
oltre trent’anni grazie a una sessantina di opere prodotte dalla metà degli
anni Ottanta a oggi, in molti casi mai esposte in precedenza e in alcuni
realizzate per l’occasione. Riveste particolare rilevanza la contiguità con
il Museo Morandi, la più ampia collezione pubblica di opere di Giorgio
Morandi, tra i modelli dichiarati di Carroll, oltre che maestro della
pittura del Novecento.
“Ghost House” si dispiega nell’area dedicata alle mostre temporanee senza
seguire un criterio cronologico ma creando degli ambienti che l’artista
stesso definisce come “costruiti sulla memoria”, nei quali opere di diversi
periodi sono messe in dialogo tra loro e con il contesto espositivo, nella
convinzione che un senso possa essere ricercato non solo nei singoli lavori
ma anche nelle relazioni tra di essi, considerati collettivamente e
attraverso il tempo, come gli intrecci narrativi di una storia.
Info: www.mambo-bologna.org
“Franco Guerzoni. Archeologie senza Restauro” 19 dicembre 2014 – 19 aprile
2015
Negli spazi della Collezione Permanente MAMbo una sala è dedicata ad
“Archeologie senza restauro”, la personale di Franco Guerzoni che si
focalizza su due estremi temporali del percorso creativo dell’artista: gli
esordi e la produzione più recente, presentando una selezione di 17 opere
rappresentative di tali momenti.
Lo sguardo rivolto verso il passato, che è interesse verso ciò che è stato
e al contempo consapevolezza della sua irrecuperabilità, è una costante del
lavoro di Guerzoni, che l’ha definita “archeologia senza restauro”. Spesso
le sue opere appaiono come dei reperti – con superfici mutate dal tempo,
polvere, parti sconnesse – e raccontano un viaggio dell’immaginazione tra
le tracce di ciò che è ormai perduto.
Accolgono i visitatori all’ingresso della sala due lavori recenti, dal
titolo “Museo ideale” (2011), superati i quali si fa un salto nel passato
con alcuni lavori giovanili della serie delle “Antropologie” (1976-78) –
caratterizzati dall’accostamento di immagini fotografiche e oggetti – e il
“Libro” del 1971, in cui la superficie pittorica di legno e pigmenti
subisce un processo di impaginazione.
Sono proprio le opere di esordio a evidenziare il nucleo originario della
ricerca di Guerzoni al quale, dopo essersene allontanato per alcuni
decenni, l’artista torna con questa mostra per scoprirne potenzialità
inesplorate.

“Manuele Fior. L’intervista. Storia di un fumetto”, fino all’11 gennaio
2015
Come nasce un fumetto? Qual è il processo creativo che porta dalla prima
idea alla graphic novel completa? Quanto tempo passa dal primo appunto
all’opera finita? Di quali ispirazioni si nutre l’atto artistico di un
fumettista, e quali digerisce senza che apparentemente trovino sbocco sulla
pagina?
Per dare una risposta a queste domande, questa mostra, inaugurata in
occasione di BilBOlbul Festival di Fumetto 2014, ci apre le porte dello
studio di Manuele Fior.
Artista consacrato dal premio Fauve d’Or 2011 ad Angoulême per “Cinquemila
chilometri al secondo”, Fior è tornato al fumetto l’anno scorso con
“L’intervista”, un racconto che unisce atmosfere fantascientifiche a una
riflessione sul passaggio del tempo e sulla tenuta dei rapporti
sentimentali.
La mostra ricostruisce gli stimoli di cui si è nutrita l’immaginazione
dell’autore durante la lavorazione, registrando le citazioni
cinematografiche, fotografiche, architettoniche, letterarie e fumettistiche
di cui è intessuta “L’intervista” e riportandole allo sguardo dello
spettatore.
Contemporaneamente sono esposti gli originali dell’opera, in modo che lo
spettatore possa farsi un’idea dei passaggi metodologici e di natura
tecnica che hanno portato dalla prima idea alla successione di tavole
finite, ricostruendo il metodo di lavoro dell’artista, osservando gli
appunti a bordo tavola e confrontando i materiali di lavorazione scartati
con il risultato finale.

Museo Morandi – via Don Minzoni 14
Morandi e l’antico: Vitale da Bologna, Barocci, Rembrandt e Crespi”, fino
al 3 maggio 2015
Fino al 3 maggio 2015 il Museo Morandi accoglie i visitatori con “Morandi e
l’antico: Vitale da Bologna, Barocci, Rembrandt e Crespi”, un nuovo
allestimento che, nell’anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario
della morte di Giorgio Morandi, si focalizza sul suo rapporto con l’arte
antica scegliendo di introdurre nel percorso espositivo alcuni capolavori
di autori del passato, da lui amati e studiati, anche a testimonianza di
quanto la modernità della pittura di Morandi abbia tratto origine
dall’antico.
Nelle sale del museo trovano posto, in dialogo con la collezione
morandiana, opere di Federico Barocci, Giuseppe Maria Crespi, Rembrandt van
Rijn e Vitale da Bologna comprese in un arco temporale che va dal Trecento
al Settecento e provenienti da altre sedi dell’Istituzione Bologna Musei –
Collezioni Comunali d’Arte, Museo Davia Bargellini, Casa Morandi – e dalla
Pinacoteca Nazionale di Bologna.
La mostra è un progetto dell’Istituzione Bologna Musei in collaborazione
con Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per
le Province di Bologna, Ferrara, Forlì/Cesena, Ravenna e Rimini e
Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Il presepe bolognese dell’Ottocento tra arte e artigianato”, fino al 18
gennaio 2015
Si rinnova l’appuntamento al Museo Davia Bargellini con i presepi in
terracotta della tradizione bolognese, attraverso una mostra curata da
Antonella Mampieri, con la collaborazione del Centro Studi per la Cultura
Popolare.
La mostra è incentrata su gruppi presepiali e statuette prodotti a Bologna
nel corso dell’Ottocento e mette a confronto alcuni pezzi del museo con sei
presepi appartenenti ad un collezionista privato, di cui cinque
completamenti inediti. L’esposizione permette di ammirare circa una
trentina di opere, mentre nuovi allestimenti mostrano in una luce rinnovata
la collezione delle statuette del Museo Davia Bargellini.
Grazie alla varietà di queste opere, è possibile mettere a confronto due
filoni produttivi, che a partire dagli ultimi decenni del Settecento si
rivolsero ad ambiti di pubblico diversificato.
Una produzione di maggior prestigio era costituita da raffinate statuette
modellate dagli scultori che dominavano la scena alla fine del XVIII e nei
primi decenni del XIX secolo, come Filippo Scandellari, Giacomo Rossi,
Giacomo De Maria; queste piccole sculture erano destinate a soddisfare il
gusto di un pubblico informato delle novità artistiche cittadine e con
maggiori possibilità economiche.
Parallelamente esisteva un mercato alla portata di un pubblico popolare,