YoungaBOut Festival: ecco la programmazione

734193_10151770148725544_971806196_n (1)YoungaBOut Festival
dal 17 al 23 marzo Cinema Odeon VIII edizione
Scuole medie e superiori Proiezioni
17 marzo Cinema Odeon ore 9:30 (in lingua inglese)

Sono 50 le classi che parteciperanno a YoungaBOut, il bellissimo festival del CInema per ragazzi organizzato dall’associazione gli Anni in Tasca che ieri in conferenza stampa hanno presentato il programma e le iniziative con un entusiasmo che in Sala Savonuzzi non vedevo da tempo. Saranno 4 i lungometraggi in anteprima. Leggete le trame perché sono davvero interessanti e attuali. In sala per la proiezione di INREALLIFE e di ELS NENS SALVATGES  anche due psicoanaliste.

Di seguito il programma dei film a cui parteciperanno scuole, ragazzi e appassionati ( prezzi e modalità sul sito www.youngabout.it) . La prossima settimana faremo un reportage dal festival.

Griff the Invisible, regia di Leon Ford, Australia, 2011, 90’ Prima visione italiana
età consigliata 13+
17 marzo Cinema Odeon ore 9:30 (in lingua inglese, con sottotitoli in italiano) per le scuole
Mercoledì 19 marzo ore 18 per tutti

Griff (interpretato da Ryan Kwanten, noto per il serial Tv True Blood , nei panni di Jason Stackhouse) lavora come impiegato, condividendo il suo ufficio con altri colleghi. E’ timido, impacciato, di poche parole… La sua quotidianità lavorativa è scandita dai continui dispetti e dalle angherie di un collega sfrontato e disinibito, che si diverte a tormentarlo. Il ragazzo medita in segreto la vendetta, ma lo fa a modo suo. Convinto di essere un super eroe, che di notte, grazie ai suoi esperimenti e alla sua divisa da Batman, difende i deboli e soccorre i bisognosi, studia strategie che possano rendere inoffensivo il suo nemico. Quando conosce la nuova fidanzata del fratello, Melody, una ragazza timida, impacciata e sognatrice come lui (studia infatti una strategia per attraversare i muri), nonostante la sua resistenza ad uscire dall’isolamento, senza esserne cosciente, incomincia a sperare di aver trovato un’amica. Una nuova vita è dietro l’angolo, importante è riuscire ad accettarsi così come si è. Il tema del bullismo e della “diversità” è affrontato dal regista con delicatezza, abbattendo gli stereotipi. Un montaggio curatissimo sottolinea le diverse fasi della narrazione cinematografica. Questo film ha ottenuto il Premio del pubblico e della critica al “Toronto International Film Festival” (TIFF), nel 2010. E’ stato poi selezionato dal Festival di Berlino nella sezione Generation nel 2011.

Leon Ford è un attore australiano che è ha preso parte a numerose produzioni televisive, cinematografiche e teatrali. Si ricorda la serie televisiva The Cooks, Changi , la miniserie “The Pacific”, prodotta dalla HBO, che ha ottenuto gli Emmy Awards, e il film per la TV Stepfather of the Bride. Per il cinema è tra gli interpreti dei film Beneath Hill 60 (2010) e Lost Things (2003). Leon Ford è anche sceneggiatore e regista, il suo primo lungometraggio è stato “Griff the Invisible” Ha in seguito diretto il cortometraggio Julian (2012), in concorso alla Berlinale.

InRealLife, regia di Beeban Kidron, United Kingdom, 2013, 86’. Prima visione italiana
età consigliata 13+
Lunedì 17 marzo ore 9.20 per le scuole
Mercoledì 19 marzo ore 21.30 per tutti

La regista Beeban Kidron raccoglie testimonianze di adolescenti disposti a mettersi in gioco e a condividere con lei e con gli spettatori del suo documentario InRealLife le loro segrete esplorazioni di siti Internet e dei social network. A partire dalle prime pulsioni e curiosità legate alla sessualità. E’ così che scopriamo quanto le prime domande sui fatti d’amore siano spesso apparentemente “soddisfatte” dai siti pornografici, che hanno sostituito quei giornalini che un tempo, con fatica, si collezionavano e si tenevano accuratamente nascosti agli sguardi adulti. Ma la facilità di accesso, in un’età fragile e contraddittoria come è quella dell’adolescenza, può turbare profondamente, creare dipendenza e allontanare dalla naturale scoperta dell’altro da sé. Un’alfabetizzazione al gesto, priva del contatto con l’altro. Internet, social network e smartphone, stanno cambiando il nostro modo di pensare e le nostre abitudini quotidiane in maniera radicale. Le giornate sono scandite dall’uso di telefonini, tablet, posta elettronica, facebook, twitter, whatsapp, applicazioni di tutti i tipi, sms, foto, video e computer portatili.

Dalle case delle ragazze e dei ragazzi, sino al mondo della Silicon Valley, InRealLife insinua il dubbio che le promesse di libertà d’informazione, di cultura diffusa, di apertura di frontiere, nascondano in realtà pericoli legati alla violazione della privacy e a nuove forme di sfruttamento dell’individuo e intenti commerciali, non dichiarati e pervasivi. Questo documentario è stato girato con l’intento di fornire gli anticorpi per difendersi dai soprusi di chi approfitta dell’ingenuità e del desiderio di esplorare il mondo virtuale, per raggiungere i propri fini. Il film ha ottenuto la Menzione speciale al festival di Abu Dhabi nel 2013

Beeban Kidron , nata a Londra nel 1961, ha diretto documentari, film di fiction per il cinema e la televisione. Ha studiato alla National Film and Television School. E’ entrata nel direttivo dell’ UK Film Council nel 2008, come responsabile della film education. Nello stesso anno, in collaborazione con la pedagogista Lindsay Mackie, ha fondato i Filmclub, dopo scuola che ogni settimana attraggono oltre 150,000 bambini e adolescenti inglesi, nei cui spazi è possibile vedere film di qualità, incontrare i registi e gli attori, allo scopo di avvicinare i giovani al cinema, fare attività culturali e socializzare. Per questo suo impegno Kidron ha meritato il Dottorato onorario assegnatole dall’Università di Kingston nel 2010. Nel 2012 ha ottenuto la nomina di Officer of the Order of the British Empire . Debuttò alla regia cinematografica nel 1988 con il film Vroom, in seguito girò Used People (1992), ma fu il suo adattamento per il piccolo schermo del romanzo autobiografico di Jeanette Wintersons, Oranges Are Not The only Fruit (1989), che la fece conoscere al pubblico e le assicurò l’apprezzamento della critica. Altri titoli da ricordare sono A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar (To Wong Foo Thanks for Everything, Julie Newmar, 1995), Lo straniero che venne dal mare (Swept from the Sea, 1997) . Nel 2004 ha diretto Che pasticcio, Bridget Jones! (Bridget Jones: The Edge of Reason). Nel 2009 è tornata dietro la macchina da presa per dirigere il film Hippie Hippie Shake con Sienna Miller e Cillian Murphy. Della sua produzione documentaristica ricordiamo Hookers, Hustlers, Pimps and Their Johns (1993), Sex, Death and the Gods (2011), e InRealLife (2013)

Before Snowfall (Før snøen faller) regia di Hisham Zaman, Germania, Iraq, Norvegia, 2013, 105’ (in norvegese, con sottotitoli in inglese e italiano)
età consigliata 13+
18 marzo Cinema Odeon ore 9:30/ 21.30
(in lingua inglese, con sottotitoli in italiano)

Before snowfall è un road movie che si trasforma in un’odissea dall’Est all’Ovest per il giovane Siyar, un ragazzo “di campagna”, proveniente dal Kurdistan iracheno.

E’ difficile riuscire a pensare e ad agire in autonomia se si fa parte di una tradizione millenaria refrattaria al cambiamento. Solo esperienze nuove e traumatiche possono aprire una breccia…nel cuore e nella mente.

Ad essere raccontata è non solo l’avventuroso viaggio di Siyar, un sedicenne orfano di padre, attraverso diversi Paesi come la Grecia, la Germania e la Norvegia, un oggetto nelle mani di trafficanti senza scrupoli, ma il destino di altri uomini e donne, in viaggio per trovare nuove frontiere. La peregrinazione di Syiar non è dovuta alla ricerca di una nuova vita e nuove possibilità economiche, ma per tenere fede alla tradizione e dare la caccia alla sorella che è venuta meno al patto matrimoniale, rifiutando di sposare un uomo scelto dalla sua famiglia e da lei non amato. Syiar, unico uomo di casa, ha il compito di rimediare al disonore dei suoi cari.

Hisham Zaman è nato a Kirkuk, Iraq, nel 1975; si è diplomato presso la “Norwegian Film School” a Lillehammer nel 2004. Il suo cortometraggio The Bridge (2003), girato in collaborazione con gli altri studenti e con finanziamenti privati ottenne il “Norwegian Playwright’s Association’s Award for Best Screenplay” al “Norwegian Short Film Festival” nel 2003, e il suo film di diploma The Roof (2004) è stato selezionato da numerosi festival di cinema internazionali. Il regista Zaman realizzò il magnifico cortometraggio Bawke presentato nel 2005 nella nostra rassegna Un film nello zaino, film che ha ottenuto più di 40 Premi dalle giurie dei festival a cui ha partecipato. Nel 2007 ha girato un altro cortometraggio apprezzato dal pubblico e dalla critica Winterland (2007), una storia su un rifugiato dal Kurdistan. Nel 2013 Hisham Zaman gira il suo primo lungometraggio “Before Snowfall” che ottiene il Premio Dragon al Miglior Film Nordico 2013

Giunto a Istanbul, Siyar fa la conoscenza della giovane Evin, una ladruncola che lo prende a ben volere e che decide di accompagnarlo nelle sue peregrinazioni. Sarà la ragazza ad impartirgli, con i suoi silenzi e le sue premure, la sua prima educazione al sentimento. Premio Dragon al Miglior Film Nordico 2013

Ballroom Dancer, regia di Christian Bonke, Andreas Koefoed, Danimarca, Germania, Stati Uniti,2011, 78 Prima visione italiana

età consigliata 14+
martedì 18 marzo ore 9.30/19.30 cinema Odeon

Questo film è una dichiarazione d’amore per il ballo, con meravigliose sequenze filmate, capaci di rendere la fluidità e l’intensità dei movimenti dei danzatori.

Nel 2000 Slavik Kryklyvyy, leggendario campione della World Latin American Dance era all’apice del successo. Insieme all’allora fidanzata e compagna di ballo Joanna Leunis aveva vinto tutto il possibile, lasciando presagire una lunga carriera. Per via del carattere irascibile e del temperamento incontrollabile, Slavik però causa la rottura con Joanna e da allora le loro strade si dividono per sempre, intraprendendo percorsi diversi con esiti deludenti. Dopo anni di oblio e un grave infortunio all’anca, Slavik ha intenzione di ritornare al top e per farlo si affida alla nuova compagna Anna Melnikova, con cui però rischia di ripetere gli errori del passato. La crescita interiore deve accompagnare la ricerca della perfezione nell’arte della danza. Tra i protagonisti del film riconosciamo, nel ruolo di allenatrice, la campionessa Caroline Smith tra i giurati del programma Ballando con le stelle in onda il sabato su Rai 1. Il film ha ottenuto il Best Documentary Award al Raindance Film Festival 2012, è stato selezionato da numerosi festival, tra cui il Tribeca Film Fest. Menzione speciale al Planete Doc, Varsavia

Christian Bonke e Andreas Koefoed, dopo aver conseguito il diploma presso la National Film School of Denmark, hanno diretto documentari sin dal 2001. Bonke è nato in Danimarca nel 1973, ha girato insieme a Ulrik Wivel Roskilde nel 2008 e in seguito ha realizzato numerosi video musicali e spot pubblicitari, nel 2012 ha girato“Nu som Mennesker” con Casper Christensen & Frank Hvam. Koefoed, nato a Copenhagen nel 1979, ha girato il documentario The Ghost of Piramid che ha vinto nel 2013 The Chopin’s Nose Award at Planete Doc Warsaw for best music film. I suoi precedenti cortometraggi 12 Notes Down e Albert’s Winter hanno vinto premi al Silverdocs e CPH:DOX.


Els nens Salvatges (Los niños salvajes) (), regia di Patricia Ferreria, Spagna, 2012, 94’. (in lingua spagnola, con sottotitoli in italiano)
età consigliata 14+
19 marzo Cinema Odeon ore 9:30 giovedì 20 marzo ore 19.30
 (in lingua georgiana, con sottotitoli in inglese e italiano)

La maggior parte dei genitori ama e cura i propri figli, ma tende anche a dimenticare quanto difficile possa essere il passaggio all’età adulta. Alex, Gabi e Oki sono tre adolescenti che vivono in una grande città. Sono degli estranei lontani e incomprensibili per i loro genitori, per i loro insegnanti, e perfino per se stessi. Che cosa accadrebbe se si potesse sapere quello che passa per le loro menti, quello che pensano, quello che amano e vogliono fare? Come tutti gli altri adolescenti, passano il loro tempo bevendo, picchiandosi, facendo graffiti, forzando e superando i limiti nei quali i genitori e la società li chiudono e li imprigionano. Ma niente di tutto questo potrebbe portare a immaginare e ad accettare le terribili e inaspettate conseguenze che le azioni, i comportamenti e l’isolamento emotivo di questi ragazzi avranno su coloro che li circondano e sull’intera società. Il film è vicino al mondo dei ragazzi e dei loro segreti, sebbene ad essere raccontata sia una storia particolarmente dura, che prende spunto da un episodio di cronaca, realmente accaduto in Spagna. La regista, di formazione documentarista, costruisce un racconto non lineare, ma su più piani temporali, come un’inchiesta per far emergere la mancanza di educazione al sentimento che mina la nostra società. Vincitore del Festival di Malaga nel 2012

Patricia Ferreria è nata a Madrid dove ha conseguito il diploma in Scienza e giornalismo nell’Università Complutense.

Cominciò a lavorare come critica cinematografica e televisiva, poi lavorò per la televisione come regista di programmi culturali, documentari e reportages. Il suo lungometraggio di debutto è stato Sé quién eres (2000). Nel 2002 ha realizzato El alquimista impaziente, adattando l’opera omonima di Lorenzo Silva che le è valso il premio del Círculo de Escritores Cinematográficos, e inoltre ottenne le nominations al Premios Goya per il miglior attore (Rafael Palmero). In seguito ha girato Para que no me olvides (2005). Nel 2009 ha realizzato il documentario Señora de.

In Bloom (Grzeli nateli dgeebi), regia di Nana Ekvtimishvili, Simon Gross, Georgia, Germania, Francia, 2012, 102’
età consigliata 14+
cinema europa lunedì 17 marzo 21.15
cinema Odeon mercoledì 19 marzo ore 9.30

Tbilisi, Georgia, 1992: L’Unione sovietica non c’è più e la Georgia deve provvedere alla sua autonomia. La guerra civile si diffonde in Abkhazia. Per Eka e Natia, le quattordicenni protagoniste del film, sta per terminare l’infanzia. Eka è cresciuta senza il padre, ribelle verso la madre e la sorella maggiore. E il padre di Nadia, un alcolista, tiene in scacco tutta la famiglia. Le due ragazze non trovano pace neanche fuori di casa, né a scuola o lungo le strade della loro città. Il caos, l’insicurezza e la paura regnano ovunque. Un ragazzo di bell’aspetto che si preoccupa dell’incolumità di Nadia e desidera avere un futuro con lei, costretto ad allontanarsi, pensa di aiutarla regalandole una pistola, con un solo colpo in canna. Ma lei è insidiata da un corteggiatore ossessivo e violento. La magnifica fotografia di Cristian Mungiu ricrea l’atmosfera di quegli anni e la sensibilità delle due giovani protagoniste rende indimenticabili alcune sequenze, a partire da quella del ballo di Eka. Questo film, girato con grande sensibilità da una donna che rievoca pagine dolorose della sua adolescenza, ha raccolto premi nei maggiori festival europei, ed è un’opera emozionante, che si avvale di uno stile asciutto, privo di retorica. Il film è stato candidato agli Oscar come miglior film straniero per il 2014.

Nana Ekvtimishvili e Simon Gross

Nata nel 1978 a Tbilisi, in Georgia, Nana Ekvtimishvili ha studiato sceneggiatura e drammaturgia all’ Hochschule fur Film und Fernsehen „Konrad Wolf“ a Potsdam. Ispirato dai ricordi della sua adolescenza, In Bloom, segna il suo felice debutto cinematografico, che le ha procurato grandi soddisfazioni e premi in numerosi e prestigiosi festival internazionali. Simon Gross, nato nel 1976 a Berlino, ha studiato regia alla Filmregie an der Hochschule fur Fernsehen und Film a Monaco. Dopo aver diretto numerosi cortometraggi, ha girato il suo primo lungometraggio Fata Morgana in Marocco nel 2006. Ha fondato le sue case di produzione in Germania e in Georgia e ha co-­‐diretto e prodotto In Bloom.

Touch of the Light, regia di Chang Jung-­‐Chi, Taiwan/Hongkong, China 2012 2012, 110′ (in mandarino, con sottotitoli in inglese e italiano)
età consigliata 13+
19 marzo ore 19.30
Giovedì 20 marzo ore 9.30

Il film racconta la storia di un giovane pianista taiwanese Yu Hsiang, non vedente (nel ruolo di se stesso). Questo artista dotato di straordinario talento, coltivato anche grazie ad uno studio intenso e costante, è stato sostenuto, nel corso degli anni, dalla fermezza e dall’amore della madre che ha sempre creduto in lui. Giunto alla maggiore età, il ragazzo decide di trasferirsi nella capitale Taipei, per frequentare il conservatorio. Inizia per lui una nuova vita, con nuovi compagni di studio, nuovi stimoli e nuove sfide. Come farà a cavarsela da solo nella strade trafficatissime? Come si orienterà nel grande edificio dove ha sede la sua scuola e come riuscirà nel campus a individuare l’alloggio che condivide con un altro studente, che sembra tanto diverso per i gusti musicali e per il carattere? L’incontro con Jie,una bella ragazza che lavora in un bar e sogna di diventare una danzatrice professionista, gli fa scoprire i primi palpiti d’amore e l’insperata amicizia con il suo compagno di stanza, lo introduce in una nuova dimensione musicale. Un film sul coraggio, l’amicizia e l’amore. In concorso alla Berlinale nel 2013, prodotto dalla compagnia di Wong Kar Wai, è stato candidato agli Oscar come miglior film straniero.

Chang Jung-­‐Chi, nato a Taipei nel 1980, ha studiato Media Arts alla National Taiwan University of Arts.

Il suo film di diploma , nel 2008, The end of the tunnel, ha ottenuto un premio al Taipei Film Festival. Nel 2009 ha girato il documentario Hockey Go e nel 2010 Mayda y 3 DNA

20 marzo Cinema Odeon ore 9:30 CORTIinCONCORSO Prima visione italiana
età consigliata 13+ (questa proiezione è gratuita) (in italiano, tedesco, inglese spagnolo, olandese)

Una selezione di cortometraggi di qualità realizzati dalle scuole, dagli esordienti e dai professionisti di tutto il mondo, con la proiezione di film inediti di qualità e innovativi per stile e contenuti.

Raccontare una storia compiuta nell’arco di 15 minuti richiede grande abilità e capacità di sintesi. Gli adolescenti, attraverso le immagini in movimento, scegliendo stili e generi diversi, si mettono in gioco, invitandoci a condividere le loro emozioni e il loro vissuto.

21 marzo Cinema Odeon ore 9:30 (in lingua russa, con sottotitoli in inglese e italiano)

I Give You My Word (Pionierehrenwort) Alexander Karpilowski, , Russia, 2012, 91′ Prima visione italiana
età consigliata 11+
Giovedì 20 marzo ore 18
venerdì 21 marzo ore 9.30

Dimka and Mishka frequentano la stessa scuola e fanno parte del gruppo scelto dei pionieri. E’ la Russia degli anni ’70, i due bambini sono vivaci, indipendenti, poco inclini all’osservazione delle regole. La loro amicizia viene prima di tutto e l’esplorazione del mondo circostante una priorità.

Imbattutisi in un cane randagio, incontro davvero provvidenziale, decidono di adottarlo, nonostante il divieto delle rispettive famiglie. Il rapporto con una compagna di classe, bella e orgogliosa, la nascita delle prime gelosie, e la condivisione segreta della cura dell’adorato cane, offrono lo spunto per una serie di avventure che porterà i ragazzi anche ad affrontare un malfattore privo di scrupoli. Una sottile vena di umorismo impreziosisce il racconto e la straordinaria bravura dei giovani interpreti rende gradevole e divertente la visione. Il regista ha saputo ricreare l’atmosfera degli anni ’70 in Russia, con affettuosa ironia, affidando ai due monelli protagonisti il compito di rappresentare l’anelito alla libertà, a scapito di regole applicate puntigliosamente e di una disciplina per loro incomprensibili Vincitore del Festival Zlin nel 2013

Aleksandr Karpilovsky ha studiato presso la Russian Academy of Drama sino alla fine degli anni ’90. In seguito ha seguito i corsi e i seminari di regia e sceneggiatura tenuti da Alexander Naumowitsch Mitta. Laureatosi in medicina, ha lavorato in un ospedale di Mosca, per poi scegliere definitivamente la carriera di regista, a partire dal 2002, dedicandosi alla direzione di serie televisive.

 

(In lingua francese, con sottotitoli in italiano) The Virgin the Copts and me (La Vierge, les Coptes et Moi), regia di Namir Abdel
Messeeh, Francia, Quatar, Egitto, 2011, 60’
età consigliata 14+
giovedì 20 marzo 21.30
venerdì 21 marzo pre 9.30 CINEMA ODEON

Questo film, girato tra la Francia e l’Egitto ha stile originale e personalissimo: il giovane regista non ha timore di rendere partecipe lo spettatore della difficoltà di condurre il proprio mestiere in autonomia, senza tradire i propri ideali. Un film nel film (come non pensare ad Effetto notte di Truffaut?) Le esigue risorse economiche per la produzione del suo documentario non lo scoraggiano e, grazie all’aiuto della madre, una donna dalla fortissima personalità, compie un viaggio dalla Francia, sua patria adottiva, all’Egitto, luogo d’origine della sua famiglia copta. Il viaggio è non solo uno spostamento geografico, ma un percorso interiore, alla ricerca delle proprie radici. L’intensa e innata spiritualità, la religione vissuta con naturalezza, nei luoghi di campagna abitati dai suoi familiari, la convivenza, a volte serena, a volte turbolenta, con chi professa un altro credo e la certezza delle avvenute apparizioni della Vergine Maria,di cui tutti affermano di essere stati testimoni, portano il giovane regista a voler girare un documentario che sia una testimonianza sincera e rispettosa degli usi e costumi di quei luoghi. Un lieve, affettuoso sorriso, che non scivola mai nella derisione e uno stile poetico restituiscono l’incanto di una tradizione millenaria. La Vièrge, les Coptes et moi è stato presentato in anteprima al Doha Tribeca Film Festival 2011, dove è stato premiato come miglior documentario, e poi in Panorama Dokumente alla Berlinale 2012, a Cannes (Acid) e a La Rochelle, ha vinto il premio del pubblico al festival di Nyons.

Namir Abdel Messeeh è nato nel 1974 in Egitto da una famiglia copta e ha trascorso l’infanzia in un villaggio del nord del Paese. Diplomatosi all’Università di Parigi VII con una specializzazione in cinema, negli anni seguenti ha proseguito i suoi studi di regia cinematografica alla prestigiosa Fémis di Parigi. Ha esordito alla regia nel 2004 con un cortometraggio di fiction, Quelque chose de mal e nel 2006 ha diretto il documentario Toi, Waguih.

YoungaBOut Festival
dal 17 al 23 marzo Cinema Odeon VIII edizione
Scuole medie e superiori Proiezioni
17 marzo Cinema Odeon ore 9:30 (in lingua inglese)
Griff the Invisible, regia di Leon Ford, Australia, 2011, 90’ Prima visione italiana
età consigliata 13+