Sergio Caputo il 7 aprile al Duse

caputo_ritratto4bn picProsegue con successo il tour di Sergio Caputo che celebra i 30 anni di “Un Sabato Italiano”album segnalato dalla rivista Rolling Stone al n° 37 della classifica dei dischi italiani più venduti di sempre.

Lunedì 7 aprile Sergio Caputo farà tappa in esclusiva regionale a Bologna, al Teatro Duse di via Cartoleria.

Sergio Caputo proporrà per la prima volta dal vivo l’intera track list dell’album in versione rinnovata e “più jazz”, come afferma l’autore, con la novità di due inediti: C’est moi l’amour e il nuovo singolo I love the sky in september, che sarà lanciato a fine marzo.

Music Show International presenta
“UN SABATO ITALIANO SHOW 30”
SERGIO CAPUTO
LUNEDÌ 7 APRILE – BOLOGNA – TEATRO DUSE

Nell’Aprile del 1983 usciva Un Sabato Italiano, un album che ha fatto storia nella musica italiana, composto da canzoni che sembrano non invecchiare mai. Con esso Sergio Caputo affermava un suo stile e un suo linguaggio personale, ancora oggi inimitabili, attraverso brani dal successo intramontabile, anche tra il pubblico più giovane, e che sono diventati dei classici italiani alla radio, in TV, nei locali e nei club dove centinaia di band ne hanno fatto i pezzi portanti del loro repertorio live.

Oggi le doti di performer e intrattenitore di Sergio Caputo hanno una marcia in più: oltre un decennio di esperienza americana durante la quale Sergio ha raffinato le sue arti musicali e di dialogo col pubblico. Quest’anno Un Sabato Italiano compie trent’anni, e Sergio Caputo celebra l’evento con un remake dell’album originale – arricchito di due brani inediti -, con un romanzo edito da Mondadori, “Un sabato italiano memories”, e con un tour dal titolo, appunto, Un Sabato Italiano Show, accompagnato da una band di sei elementi con una sezione fiati. Nei concerti verrà eseguito l’intero album (cosa mai accaduta prima) ed anche i successi più popolari di Sergio Caputo.

www.sergiocaputo.com

I biglietti per il concerto di Sergio Caputo Un Sabato Italiano Show al Teatro Duse sono in prevendita alle casse del teatro, in via Cartoleria 42 a Bologna (mar-sab ore 15-19, tel. 051 231836051 231836 – biglietteria@teatrodusebologna.it).

Prezzo dei biglietti (comprensivi del diritto di prevendita):

PLATEA                     € 36,50

1° GALLERIA              € 31,50

2° GALLERIA              € 26,50

Prevendite aperte inoltre su

www.happyticket.it                                      www.ticketone.it                              www.bigliettoveloce.it
www.ciaotickets.com                                   www.vivaticket.it

Info: www.teatrodusebologna.it               www.musicshow.it 

“UN SABATO ITALIANO 30” – NOTA DELL’AUTORE

“Un Sabato Italiano” parla d’amore, di amicizia e di inquietudine.

Quando ho scritto e registrato le canzoni di questo album, non avrei mai immaginato che trent’anni dopo esse sarebbero state amate da persone che nel 1983 non erano ancora nate.Ciò accade perché – me ne rendo conto oggi – le emozioni e le storie che raccontavo non avevano tempo, ed altre generazioni vi si sarebbero riconosciute in futuro. Nel trentennale dell’album ho provato forte il bisogno di tornare in studio e risuonare questi pezzi, per sentirli di nuovo miei, dopo averli cantati e suonati per trent’anni anni in tutti i modi possibili e coi  musicisti più disparati, anche in America,  che è il posto da dove il jazz e lo swing sono venuti.  Con l’aggiunta di due nuovi brani come augurio di buon trentennio a venire: “C’est moi l’amour” e “I love the sky in September. Questo album è dedicato a tutti coloro che lo hanno amato in questi trent’anni e a tutti coloro che lo scopriranno oggi, in una versione più jazz, così come era idealmente nato, e come a me piace ascoltarlo e suonarlo. Oggi sono una persona molto diversa da quella che ero nel 1983, ma il piacere di riproporre queste canzoni come fossero nate oggi è qualcosa che non volevo e non potevo negarmi.

Spero che questo piacere sia contagioso.

Sergio Caputo

 

SCHEDA CD (Un sabato italiano 30)

Qualcuno si chiederà: perché rifare un album storico come “Un Sabato Italiano”? E la risposta è: per molte buone ragioni. Eccone alcune. Intanto, perché ne ricorre il trentennale, le canzoni che lo compongono non sono mai invecchiate e vengono continuamente riscoperte da un pubblico sempre più giovane.  Celebrare il trentennale di “Un Sabato Italiano” con l’uscita di un qualsiasi album di canzoni nuove non avrebbe avuto alcun senso.   Piuttosto, vista la intramontabilità dei brani che lo compongono, la cosa giusta da fare era “ringiovanirlo”, per consegnarlo alle nuove generazioni in una veste più contemporanea. Il nuovo “UN SABATO ITALIANO 30” è interamente risuonato, ha  un’impronta più jazz, suonato da jazzisti, ed è ripulito da sintetizzatori, effetti elettronici e suoni che andavano di moda negli anni ottanta, ma  oggi sono  vecchi e quasi inascoltabili.  L’album è dedicato sia agli estimatori di sempre, che a tutti coloro i quali nel 1983 non erano nati ed oggi apprezzano la musica di Sergio Caputo.

Un altro buon motivo per rifare l’album risiedeva nel fatto che questi brani sono stati per trent’anni eseguiti e rigirati in tutte le maniere possibili dai musicisti più vari, da cover band nei locali, nei club, nei karaoke bar, sulle spiagge intorno al fuoco, nei villaggi turistici, nei club e nei pianobar.  E poi ancora in TV, dalle varie orchestre dei vari programmi che hanno ospitato Sergio o che lo hanno omaggiato in sua assenza.  Trent’anni di tutto questo, e l’autore ha sentito la necessità di “riappropriarsi” del suo album, e di ridefinirlo stilisticamente alla luce di trent’anni di esperienza di cui 12 vissuti da musicista in America.  E il Sergio Caputo di oggi è musicalmente più maturo di com’era negli anni ottanta. Ancora un motivo, ma ce ne sono altri, è il seguente: per trent’anni, ogni volta che Sergio è apparso in TV, gli è sempre stato richiesto – malgrado la sua nutrita produzione discografica successiva – di eseguire Un Sabato Italiano.   Poiché in TV la maggior parte delle volte si va in playback o sulle basi (per motivi tecnici inerenti alle emittenti), Sergio non si riconosceva più nell’arrangiamento anni ottanta del brano originale, nè nella sua voce acerba di trent’anni prima, e voleva cantare con la sua voce di adesso e con un arrangiamento che rifletta la sua maturazione musicale odierna. Ancora, il pubblico di Sergio Caputo è negli anni è sensibilmente ringiovanito, arrivando ad essere in gran parte composto da persone che nel 1983 non erano nate o erano troppo giovani per apprezzare la musica.  Continuare oggi a proporre a questo pubblico le  canzoni che ama, dal sound  così datato come nella versione originale non aveva più alcun senso.

Si potrebbe continuare, ma enumerare tutte le ragioni che l’Artista ha avuto per rifare questo album  daccapo sarebbe davvero lungo. “UN SABATO ITALIANO 30” è un album di canzoni intramontabili, realizzate dall’autore nella sua maturità.

 

LO STILE e informazione tecnica

Stilisticamente, questo album ha un’impronta decisamente più jazz di quello vecchio.  L’album originale “Un Sabato Italiano” registrato nel 1983 fu fortemente influenzato dalla cultura sonora di quel periodo, da Donald Fagen ai Manhattan Transfer, passando per il Joe Jackson di “Jumpin’ Jive” e le grandi orchestre degli anni quaranta e cinquanta, come Count Basie e Duke Ellington.   Ma gli anni ottanta furono prevalentemente dominati dai sintetizzatori, e così anche “Un Sabato Italiano” ne fu contagiato, tanto che perfino la sezione fiati fu riprodotta elettronicamente ad imitazione di una tipica orchestra swing. Oggi, dopo  un trentennio di concerti nei quali i pezzi di questo album sono stati sviscerati (e talvolta massacrati) in tutti i modi possibili da musicisti italiani e stranieri – e dopo l’esperienza americana di Sergio – egli ha sentito la necessità di caratterizzare questa nuova versione UN SABATO ITALIANO 30 con un’impronta più jazz, e l’uso di una sezione fiati vera in una formazione di settetto, la stessa formazione che porterà in tour nei maggiori teatri italiani.  Il risultato è un vero “classico”, ovvero ben più classico dell’originale del 1983, non essendo più datato da una cultura sonora legata a un periodo in particolare.  Inoltre, nella versione odierna c’è un chitarrista che non poteva esserci nella versione originale: Sergio Caputo; infatti nel 1983 Sergio usava la chitarra quasi esclusivamente per comporre, ma ha successivamente affinato la sua tecnica fino a pubblicare un album come chitarrista (That Kind Of Thing – USA 2004) che è stato un successo radiofonico nel genere Smooth Jazz. “UN SABATO ITALIANO 30” è stato registrato – fatta eccezione per la tecnologia digitale – col sistema “di una volta”: in una sala storica della musica romana, il Diapason, sono state registrate le basi “live” in presa diretta – batteria, basso, piano – sulle tracce di voce e chitarra di Sergio Caputo.  Successivamente sono stati aggiunti i fiati – sax tenore, sax alto, tromba.  Infine, Sergio Caputo ha completato l’album nel suo home studio – aggiungendo anche due brani inediti: “C’est Moi l’Amour” e “I Love The Sky In September”, realizzati con tecniche più contemporanee – ovvero registrando beats di batteria in studio, e costruendovi sopra il brano sui “samples”.

BIOGRAFIA

Sergio Caputo inizia la sua carriera musicale alla fine degli anni 70 al Folk Studio di Roma, ma il grande successo arriva nel 1983 col suo primo album “UN SABATO ITALIANO.  L’album è tutt’ora un classico della musica italiana.  Lo stile di Sergio affonda le radici nel jazz e spazia nei ritmi latini, mentre il suo linguaggio letterario attinge dal quotidiano e dalle nevrosi metropolitane.   Seguono altri 11 album più varie compilation, una serie di successi memorabili come “L’ASTRONAVE CHE ARRIVA”, “ITALIANI MAMBO”, “IL GARIBALDI INNAMORATO”, “NON BEVO PIÙ TEQUILA” per citarne alcuni, e nel corso degli anni Sergio partecipa al Festival di Sanremo tre volte: nel 1987, nel 1989 e nel 1998.   Fra le sue collaborazioni eccellenti si annoverano nomi internazionali come Dizzy Gillespie, Lester Bowie, Tony Scott, Mel Collins (King Crimson), Tony Bowers (Simply Red), e illustri musicisti italiani come Enrico Rava, Roberto Gatto, Danilo Rea e molti altri.  Nel 1999 si trasferisce in California, dove vive e lavora a contatto con le sue radici musicali.  Nel 2004 Sergio presenta un album strumentale dal titolo “THAT KIND OF THING” album nel quale esordisce come chitarrista “Smooth Jazz” – che è un hit radiofonico in USA – e ricomincia a tornare in Italia annualmente per tour di grande successo. Nel 2006 Sergio presenta la sua prima raccolta “unplugged” dal Titolo “A Tu x TU”.  Nel 2008 esce il primo romanzo di Sergio Caputo, edito da Mondadori, “Disperatamente (e in ritardo cane) ”  Nel 2009 il nuovo imperdibile LIVE “La notte è un pazzo con le mèches”, che documenta l’esperienza del Sergio Caputo Quintet. Rientrato in Italia stabilmente, e sposatosi con Cristina Zatti – che gli dà due bambini (Lucrezia  e Victor) – Sergio festeggia nel 2013  l’attesissimo trentennale di UN SABATO ITALIANO con l’uscita di un album-celebrazione  “UN SABATO ITALIANO 30”, e con il “SABATO ITALIANO SHOW”, il tour del trentennale in programma nei migliori teatri da dicembre, accompagnato dalla formazione tipo BIG BAND.  Sempre in dicembre, esce la sua biografia “UN SABATO ITALIANO MEMORIES” negli Oscar Mondadori, nella quale Sergio racconta le vere storie, gli amori, i personaggi e i luoghi che ispirarono – nella Roma di fine anni settanta-primi anni ottanta – le canzoni di questo album ormai entrato nella storia della musica italiana.

Sergio sta attualmente preparando un nuovo album di inediti.