L’altro spazio, a misura di non vedenti, al posto del Chet Baker

altro spazioMenù in Braille, mostre tattili, aperitivi al buio e audiolibri
Via Polese 7/B (ex Chet Baker), Bologna
 
 
Dopo l’esperienza del ‘Senza Nome’, il primo bar d’Italia gestito dai ragazzi sordi, l’associazione culturale Farm raddoppia e apre in via Polese 7/b a Bologna ‘L’Altro Spazio’ un nuovo locale interamente a misura delle persone non vedenti e sordo-cieche. Il locale, dove un tempo si trovava lo storico jazz club ‘Chet Baker’ è stato, infatti, completamente rinnovato ed è oggi un ambiente adatto alle persone cieche, oltre che alle persone sorde. Confluiranno qui i principi e gli accorgimenti sperimentati con successo al ‘Senza Nome’, ma si amplieranno alzando l’asticella della sfida dell’integrazione tra i diversi linguaggi: visivo, tattile, verbale e non verbale.
Entrando nell’‘Altro Spazio’, alle persone cieche sarà consegnata una mappa tattile del locale, in modo che possano subito orientarsi tra i tavoli dove, posate, bicchieri e tovaglioli avranno posizioni specifiche e forme precise in modo da essere facilmente localizzate e utilizzate. E se per i sordi sarà replicata la bacheca con i biglietti prestampati per fare le ordinazioni, per i non vedenti ci saranno i menù scritti in Braille.
Ma l’integrazione passerà soprattutto dalle attività culturali. A disposizione dei clienti ci saranno tavolette per la scrittura in Braille, postazioni per ascoltare gli audiolibri e una serie di giochi, come la scacchiera tattile. Due volte al mese, inoltre, si terranno la cena e l’aperitivo al buio in collaborazione con l’associazione ‘La Girobussola’, per vivere un’esperienza sensoriale. Non mancheranno mostre tattili con le opere realizzate da scultori ciechi e incontri di sensibilizzazione sul linguaggio.
“Ciò che abbiamo voluto costruire nell’Altro Spazio è ciò che vorremmo ci fosse nel mondo, ovvero un ambiente adatto a tutti, vedenti e non, sordi e non – spiega la presidente dell’associazione Farm Nunzia Vannuccini –  un luogo in cui si possa avere un rapporto fisco con l’altro e vivere un’esperienza in cui ciò che bevi e che mangi passa in realtà in secondo piano rispetto all’opportunità di comunicare in modi alternativi, di conoscere nuovi linguaggi come la Lis, il Braille o la Lis tattile”. Quanto alla scelta del nome, prosegue Vannuccini, “abbiamo scelto di puntare sul concetto di ‘altro’, uno dei primi che si impara a scuola da bambini e che gli adulti dimenticano forse troppo facilmente”. “Ma la lettera ’A’, che compare tradotta in Braille nel logo del locale – conclude Vannuccini – sta a rappresentare anche l’inizio della comunicazione, l’inizio di un alfabeto traducibile in tutte le lingue”.
L’invito all’Altro Spazio è dunque un invito ad entrare in un mondo che non si conosce e che può, invece, nascondere tantissime sorprese.
L’Altro Spazio riprenderà anche la tradizione musicale dell’antico ‘Chet Baker’ con concerti jazz cui parteciperanno, una volta al mese, artisti internazionali tra cui John Riley che si esibirà il 27 marzo. E poi mostre d’arte, teatro, seminari, serate di poesia e presentazioni di libri.
Grande cura anche per la cucina che sarà rigorosamente a base di prodotti di stagione, con dolci fatti in casa ogni giorno diversi. Nel locale si potrà gustare il brunch della domenica, bere un aperitivo o sorseggiare il tè delle cinque, magari leggendo un libro o lavorando al computer. Aperto sia a pranzo che a cena, l’Altro Spazio offre l’inedita possibilità di seguire un percorso alimentare sano ed equilibrato, con un abbonamento a prezzo fisso, secondo i consigli di un’esperta.
L’inaugurazione si terrà domani, 1 marzo, alle 19 con un aperitivo al buio e una mostra collettiva a cura degli studenti dell’Accademia di Belle Arti. Al piano terra, invece, gli scatti del progetto ‘Cartoons’ realizzati da Emanuele Raganato. A seguire musica jazz live che aprirà il mese di concerti.
 L’Altro Spazio è aperto tutti i giorni, dalle 12 alle 3.  
 
 
(Associazione Farm, L’Altro Spazio  e Senza Nome sono anche su Facebook)