Cityoffood.it: qui potete inviare proposte, idee e anche soldi per la Città del Cibo

mercatoDiMezzoBolognaNon sto scherzando.  Se da un lato è possibile aderire al bel progetto di branding Bologna City of Food, promosso da ExBo, il comitato promotore collettore di iniziative nato in vista di Expo 2015,  dall’altro suona strano, in sintesi, il messaggio che mi arriva ieri durante la presentazione al pubblico all’Oratorio San Filippo Neri: “abbiamo riscoperto l’acqua calda…mandateci proposte, idee e soldi per finanziare progetti legati al FOOD e potrete usare il marchio, City of Food, declinazione di èbologna”.

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Premessa: a me questa nuova mossa in città piace, la condivido e lavoriamo sul food da anni e apprezzo L‘Urban Center e Roberto Grandi che si è fatto motore di avvio.

La collaborazione tra imprenditoria, privati, associazioni ed istituzioni, per promuovere a livello nazionale e internazionale una delle identità di Bologna più forti e condivise nel mondo – quella legata al cibo – è sicuramente un punto di forza oltre che una buona occasione ed interessa a molti in città, alla vigilia dell’apertura del Nuovo Mercato di Mezzo, di F.I.C.O. e a seguito del pullulare di attività legate al cibo, non solo nostrano! Ma, anche in tempo di crisi, anche con la garanzia della collaborazione preziosa di realtà importanti come l’Università, la Fiera, La Camera di Commercio e  il vivo interesse degli chef cittadini (molti presenti in sala ieri, da Ferrari dello Scacco Matto alla Antonelli del Cacciatore), ad oggi l’operazione non fa altro che mettere in fila o “assieme” cose buone che ci sono già e cose gustose che verranno, per dirla in soldoni.

City of Food is Bologna

City of Food is Bologna

E’ vero la comunicazione e la promozione dà valore, l’identità crea meno confusione, soprattutto visto che nel mondo l’aggettivo bolognese viene associato a piatti inesistenti in città come gli spaghetti alla bolognese o la pizza omonima, ma va fatta in modo continuativo, investendo soldi, andando oltre lo storytelling (tanto citato ieri), dando valore e magari  contributi anche alle piccole realtà, senza arraffare idee a destra e a sinistra.

L’obiettivo comune dovrebbe essere proprio quello di mantenere quella identità legata al prodotto e raccontata dalle persone che è tipica di Bologna e per la quale gli stranieri vengono in città.

E’ vero dovremmo raccontare più di noi, ma non perdiamo la nostra identità nel farlo. Cito le parole di Vito da un numero di Bologna da Vivere dedicato al GOOD FOOD nostrano per darvi un’assaggio di quello che per, magari anche giuste, esigenze di sviluppo economico potremmo, con passi falsi, perderci :

“La cucina bolognese è buona, creativa e grassa. E così deve essere. Non da mangiare tutti i giorni ma quando la mangi deve essere così. E’ una cucina di famiglia con le ricette di famiglia. Ed è stupendo perché ogni famiglia ha la sua ricetta tradizionale. Ho presentato un libro ad Anzola delle Azdaure e c’erano ben 5 ricette diverse dei tortellini! Chi dava la spruzzatina di limone, chi metteva il lardo cotto, chi crudo… Erano tutte fantastiche e tutte con l’ingrediente segreto che rende unica la ricetta. Ed è questa la bellezza e la forza del nostro territorio. Qui ogni 10 km hai un dialetto diverso, una ricetta diversa. La gente ha reso propria la cucina, l’ha sentita, l’ha fatta unica. La cucina è la nostra tradizione e il nostro passato, senza il passato non si va nel futuro. ”

Non perdiamo quindi l’ingrediente segreto non solo della cucina ma anche di Bologna.

Tante sono le eccellenze del territorio sia per quanto riguarda i prodotti che le aziende, pensiamo al gelato Carpigiani, dove trovate l’unica Università al mondo del gelato che ha visto solo l’anno scorso 7000 persone desiderose di cambiar vita e buttarsi sul gelato; molte eccellenze le troverete proprio al Mercato di Mezzo, da Fabbri alla macelleria Zivieri, per passare dal Forno Calzolari, un mercato di Mezzo che manterrà la struttura precendente e verrà arricchito solo dai prodotti di qualità il tutto curato da COOP ADRIATICA che ha investito sul progetto nel palazzo della AUSL che un tempo ospitava il mercato, noto anche come Quadrilatero.

Credo che sia comunque un passo importante per il marketing cittadino e sono curiosa di vedere se anche la richiesta fondi diventa invece un altro punto di forza tramite la piattaforma di fundraising (magari sarà possibile presentare un progetto e raccogliere i fondi attraverso la piattaforma sociale) e se riusciremo a mantenere la promessa di coniugare la tradizione con il futuro.

Interessante il video  fatto realizzare da CAAB con il rendering di Apparati Effimeri

E’ possibile aderire a City of Food, attraverso il nuovo portale dedicato www.cityoffood.it, che ad oggi punta sul sito di Bologna Welcome, se si vuole promuovere un’attività legata al FOOD con il marchio City of Food, food che non è solo gastronomia, ma anche orticoltura, nutrizione, agro-alimentare.

COME ADERIRE A BO CITY OF FOOD >>>

Copio e incollo un ‘estratto del progetto che si prefigge come è prima azione quella di creare un CARTELLONE UNICO DI INIZIATIVE LEGATE AL FOOD (in un anno ce ne sarebbero circa 120 in città).

PRINCIPI ISPIRATORI
Qualità e cultura dell’alimentazione, nutrizione, sostenibilità ambientale, ricerca scientifica, tutela della biodiversità e del suolo agricolo, per la valorizzazione delle eccellenze della città di Bologna e del suo territorio, come sistema locale moderno, dinamico e competitivo rappresentano i punti cardine attorno ai quali intende svilupparsi City Of Food.

La presentazione di Bologna City of Food

La presentazione di Bologna City of Food

LE AZIONI
Le principali azioni messe in campo da City of Food riguarderanno da un lato la diffusione delle iniziative esistenti dedicate al cibo e dall’altro la promozione dei principi ispiratori del progetto.
Per realizzare il primo punto City Of Food lavorerà insieme a BolognaWelcome per costruire insieme un unico calendario che tenga insieme i numerosi eventi dedicati al tema dell’alimentazione e predisponendo un ricco archivio di storytelling legato all’esperienza di Bologna attraverso il cibo. A questo proposito sarà messo in campo uno spazio web dedicato dinamico e partecipativo.

Per incentivare e rilanciare i criteri che stanno alla base del progetto City of Food, nel corso del prossimo anno saranno avviate alcune iniziative culturali originali e l’istituzione di un International Sustainability&Food Award 2015 per l’impegno nei confronti di una filosofia produttiva sostenibile. Sono già avviati contatti con le aziende del territorio per chiedere il sostegno e la collaborazione delle realtà imprenditoriali e produttive, dando avvio a una campagna specifica di raccolta fondi. Il conferimento della prima edizione del premio sarà in concomitanza con EXPO 2015.

COME ADERIRE

Al progetto City of Food possono aderire tutti i soggetti del territorio che ne condividono gli obiettivi in due forme diverse:
1) diventando parte attiva del progetto;
2) utilizzando il marchio City of Food per promuovere con la propria attività Bologna città del cibo.
Il marchio City of Food fa parte di èBologna, il logo generativo della città di Bologna, esito del progetto Bologna City Branding. Coloro che vorranno utilizzare il marchio City of Food per promuovere i propri eventi e le proprie iniziative legate ai temi del progetto, potranno farne richiesta ed entrare così nel network promozionale.

( tratto da http://www.bolognawelcome.com/cityoffood/progetto/)

COSA POTREMMO GUADAGNARE E COSA POTREMMO PERDERE CON BOLOGNA CITY OF FOOD?