1 aprile 2014 > Liliana Moro, Luca Trevisani e il progetto AGEOP per il nuovo sito di MoRe Museum

moremuseumPresentato il nuovo sito di MoRE – Museum of refused and Unrealised art projects,
insieme ai lavori di Liliana Moro, Luca Trevisani
e i progetti di Silvia Cini, Emilio Fantin, Claudia Losi, Eva Marisaldi
Sabrina Mezzaqui, Sabrina Torelli e Marco Vaglieri per AGEOP

Martedì 1° Aprile 2014
www.moremuseum.org

Il 2014 di MoRE – Museum of refused and Unrealised art projects comincia all’insegna di una grande novità e tre nuove importanti acquisizioni.

La prima novità è appunto il nuovo sito del museo, consultabile sempre all’indirizzo www.moremuseum.org, una nuova sede espositiva in cui l’archivio e l’allestimento delle collezioni e dei materiali sono ripensati e ridisegnati attraverso Omeka, software open source sviluppato dall’americano Roy Rosenzweig (Center for History and New Media) e pensato appositamente per l’esposizione e la conservazione di patrimoni culturali digitali.

A fianco del nuovo allestimento museale, saranno presentate le donazioni di due artisti, Liliana Moro e Luca Trevisani, e la collezione di progetti pensati dagli artisti Silvia Cini, Emilio Fantin, Claudia Losi, Eva Marisaldi, Sabrina Mezzaqui, Sabrina Torelli e Marco Vaglieri in occasione dell’apertura del nuovo reparto di Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna.

Liliana Moro presenta all’interno di MoRE Tiramolla 92, un progetto pensato per la nona edizione di dOCUMENTA di Kassel e qui restituito dalla scheda a cura di Anna Zinelli: all’interno della Neue Galerie l’artista avrebbe allungato un cavo d’acciaio fino all’ultimo muro del museo, che attraversando l’intero spazio espositivo sarebbe stato ancorato alla macchina dell’artista parcheggiata fuori, una Fiat rossa 126, lasciata con il motore acceso per tutta la durata della mostra.

Luca Trevisani ha donato invece due progetti, presentati dalla curatrice Valentina Rossi. ll Pop up che non si apre è lo studio per un libro d’artista del 2011, che a partire dalla serie Fly fishing (2010) avrebbe dovuto restituire la struttura di un libro pop up, mentre Il Respiro di uno spazio / Livella il cielo trasporta la ricerca dei vasi comunicanti all’interno di un edificio, progettando una rete di tubi trasparenti – sezionati – che attraversano da un lato all’altro uno spazio. Le tubature aperte e aggettanti all’esterno, avrebbero permesso una costante interazione con la pioggia e altri agenti atmosferici, mantenendo “viva” l’architettura.

MoRE acquisisce inoltre una serie di opere di sette artisti realizzate nel 2004 e destinate al reparto di Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Il progetto, che non trovò mai sbocco finale, era nato dalla committenza del curatore e storico dell’arte Roberto Daolio, che chiese a diversi artisti di realizzare delle opere da collocare all’ultimo piano del neonato reparto di Oncologia Pediatrica in collaborazione con l’Associazione Ageop (Associazione per l’assistenza e l’accoglienza dei bambini affetti da patologie leucemiche e tumorali). Gli artisti invitati erano Silvia Cini, Emilio Fantin, Claudia Losi, Eva Marisaldi, Sabrina Mezzaqui, Sabrina Torelli e Marco Vaglieri. Del progetto, che non verrà mai portato a termine, venne però allestita una mostra, Spa Salus per Arte presso lo Spazio Aperto della GAM di Bologna (16 giugno – 5 settembre 2004) e pubblicato un catalogo: Elisabetta Modena per MoRE ricostruisce la storia del progetto – anche attraverso un confronto con i committenti e gli artisti – e ripropone i materiali di lavoro archiviati in formato digitale.

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