ROBOT FESTIVAL PRESENTA THE KILOWATT HOUR: MATHIEU/SYLVIAN/FENNESZ

The Kilowatt HourIL 24 SETTEMBRE AL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
E ANNUNCIA I PROGETTI SELEZIONATI DEL BANDO CALL4ROBOT
roBOt Festival, manifestazione internazionale dedicata alla musica e alle arti digitali ideata e promossa dall’asso- ciazione Shape, inaugura la VI° edizione con un progetto esclusivo, The Kilowatt Hour: Mathieu/Sylvian/Fennesz, martedì 24 settembre al Teatro Comunale di Bologna. Una scelta artistica in linea con il tema di questa edizione – #digitalvertigo – che offrirà al pubblico l’occasione di assistere a una delle più alte manifestazioni possibili del concetto di interplay, delle contaminazioni tra elementi analogici e digitali, degli incontri/scontri tra melodia, speri- mentazione, destrutturazione.
L’edizione 2013 conferma e rafforza l’intuizione del bando di ricerca call4roBOt – nato per scovare nuove idee nell’ambito delle arti digitali – che ha individuato i progetti audio video (lista in allegato) che parteciperanno alla manifestazione dal 2 al 5 ottobre a Palazzo Re Enzo e in diversi luoghi della città. Fra questi, spiccano Bleeding di Otolab (IT), Spiral Composition di Fake Samoa (IT), Parade: Overture di A-li-ce & Swub (FR), The Ratchet Effect di Matthew Collings (UK) e Danse Macabre di Boris Labbè (FR).
Inoltre, per la prima volta, roBOt con il sostegno della Fondazione del Monte, assegna un premio – del valore di 1500,00 euro – al progetto ritenuto più meritevole. La somma è finalizzata alla partecipazione alla prossima edizione di Live Performers Meeting, che si terrà a Cape Town (ZA) dal 13 al 16 novembre 2013. Il nome del vincitore verrà annunciato a Palazzo Re Enzo durante le giornate di roBOt Festival.
Come dimostrato nelle ultime 5 edizioni, il Teatro Comunale di Bologna non è una location come le altre per roBOt Festival: rappresenta il luogo privilegiato dove mettere in scena, al cospetto della città, una vera e propria “opera digitale”, rendendo obsolete le distinzioni in generi e categorie. Anno dopo anno, il concerto-preview ha visto protagonisti i nomi più prestigiosi della scena elettronica internazionale: Carl Craig (US), Moritz Von Oswald (DE) e Francesco Tristano (LU) nel 2009; Jon Hopkins (GB), la Nôze Band (FR) e Dani Siciliano (US) nel 2010, Yann Tiersen (FR) nel 2011, Alva Noto (DE) e Ryuichi Sakamoto (J) nel 2012.

Info:
The Kilowatt Hour: Mathieu/Sylvian/Fennesz al Teatro Comunale di Bologna (Largo Respighi, 1) – Martedì 24 set- tembre 2013 ore 21:00. Ingressi a partire da 30€. È possibile acquistare i biglietti in tutti i punti vendita Vivaticket e online: http://bit.ly/TKH_tickets

roBOt Festival è un progetto di Shape realizzato con il sostegno e il patrocinio di: Comune e Provincia di Bologna e Regione Emilia Romagna. In collaborazione con: Fondazione del Monte e Fondazione Teatro Comunale di Bologna. Main Sponsor: Jägermeister. Partner: Red Bull Music Academy, Forst, Rinascimento, Acqua Cerelia e Arteria Music Label. Partner tecnici: Nuovo Trasporto Viaggiatori Spa, AC Hotel Marriott, Mercedes-Benz Stefauto, Aeroporto G. Marconi di Bologna e Bologna Welcome. Media Partner: Il Resto del Carlino, m2o, Radio Città del Capo, Soundwall, Edizioni Zero, Tafter e Sentireascoltare.
Social:
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BIO THE KILOWATT HOUR: MATHIEU/SYLVIAN/FENNESZ
Incontrare l’arte e il carisma di David Sylvian è un’esperienza unica, quasi mistica. Nulla di strano che il culto che circonda la sua figura, fin dai suoi esordi come voce dei Japan nella seconda metà degli anni ‘70, sia profondo e soprattutto incredibilmente longevo nel tempo. Merito del suo approccio: sempre lontano dalle scelte più scontate, dal pop più superficiale, dal “rumore di fondo” da star system; sempre pronto invece ad imbarcarsi in avventure sonore intrise di sperimentazione, non abbandonando tuttavia mai del tutto la sua inconfondibile e preziosa vena melodica intrisa di romanticismo e malinconia. Una discografia sconfinata (sei album coi Japan, oltre venti da solista – dal magico pop scuro e orchestrale di “Secrets From The Beehive” all’ambient estrema di “Plight And Premonition”, giusto per citare due titoli). Un gigante assoluto, una delle voci più belle che abbiano percorso la musica degli ultimi tre decenni. Quello che inizialmente ai suoi esordi poteva essere confuso solo come un interessante front-man glam-pop, si è rivelato una delle menti più illuminate nel saper far convivere, pop, sperimentazione, striature ambient ed elettro- niche, musica colta e suggestioni jazz.
“The Kilowatt Hour” è la tappa più recente nella sua esaltante carriera. Una tappa che non arriva assolutamente per caso: negli ultimi anni le collaborazioni con gli altri due titolari del progetto, rispettivamente l’austriaco Christian Fen- nesz e il tedesco Stephan Mathieu, sono state frequenti ed intense, seppure episodiche e mai sistematicamente “a tre”. Finalmente si è trovato tempo e modo di dare vita ad un progetto organico, ben organizzato, in cui l’interplay fra i tre protagonisti viaggia su livelli di eccellenza assoluti, all’insegna dell’intensità emotiva e della capacità di “capirsi” in tempo reale. Nessun bisogno di rifugiarsi nella formula pre-confezionata della forma canzone, ma invece la capacità di dare un’anima altamente espressiva, intellegibile ed evocativa alla musica concreta, alle sperimentazioni tonali, alle destrutturazioni digitali. D’altro canto sia Fennesz che Mathieu sono due figure di grande peso dell’elettronica contemporanea più colta e sperimentale, con un curriculum ormai ventennale per entrambi: degni compari di viaggio di un Sylvian che, per l’ennesima volta, dimostra di voler seguire non le strade più facili ma quelle più preziose ed affascinanti.

IL BANDO CALL4ROBOT
La call di quest’anno – in linea con il tema della VI° edizione di roBOt – invitava gli artisti a descrivere la #digitalvertigo: forme capaci di incarnare gli istinti primordiali, intimi e grotteschi, le paure e i sentimenti contrastanti di uno Spleen post moderno, generato dalla perdita di limitazioni e punti di riferimento.
Le interpretazioni raccolte attraverso il bando rappresentano una risposta puntuale alla domanda dei curatori: si tratta di soluzioni stilistiche eclettiche, che indurranno nello spettatore le sensazioni più incontrollate, recondite, irrazionali e allucinatorie.
Fra i risultati formali spiccano distorsioni ottiche e percettive, giochi di riflessi e di luci, ribaltamenti prospettici; allusioni a mondi alternativi, paralleli, esoterici, all’aldilà e alle dimensioni magiche, mitiche, religiose; fino a giunge- re, visivamente, alla raffigurazione del Cosmo.
I progetti candidati sono stati oltre 200, provenienti da diversi paesi europei ed extraeuropei (più del 60% di età com- presa fra i 20 e i 35 anni). Le due curatrici – Federica Patti e Marcella Loconte – in sinergia con il comitato scientifico composto da Andrea Sartori e Claudio Musso, hanno individuato i progetti selezionati, tra performance, installazioni, video e grafica. I criteri di selezione sono stati diversi: dall’attinenza con le tematiche (generali e specifiche dell’edi- zione 2013) all’originalità del progetto e all’innovazione tecnologica, passando per il valore di coinvolgimento del pubblico e la valenza musicale e visuale.
Alcune delle opere esposte durante il roBOt Festival, verranno presentate anche all’interno delle manifestazioni promosse dai partners internazionali che costituiscono il network AV node, di cui roBOt è membro fondatore. INFO: http://avnode.org

ELENCO DEI PROGETTI CALL4ROBOT SELEZIONATI AL 24 LUGLIO 2013
MENZIONI SPECIALI
 Bleeding di Otolab (IT) è una live performance di tipo sinestetico e sincronico (fino a 400 BPM)
basata su fenomeni percettivi della visione come il flickering, legati alla persistenza retinica delle immagini.
 Spiral Composition di Fake Samoa (IT), esplora la stretta relazione che ci può essere tra immagine e suono se programmati per stare assieme.
 Parade: Overture di A-li-ce & Swub (FR), è il primo atto del progetto “Parata”, una performance A / V dal vivo, sulla base di cut-up di messaggi, di spam, elettricità e di una web-cam.
 The Ratchet Effect di Matthew Collings (UK), performance live di chitarra elettrica ed elettronica sub-soniche con amplificatori preparati. La chitarra elettrica è sia strumento tradizionale che dispositivo di controllo
di un software realizzato su misura.
 Danse macabre di Boris Labbè (FR), presenta l’iconografia medievale deformata e trasformata dove l’incontro delle vanità innesca perturbazione fino al caos. Un ciclo continuo di costruzione e decostruzione.
PERFORMANCE
 AdVANgARDe Innesti Postmediali di Saul Saguatti, Audrey Coïaniz, Pasquale Fameli, Bartolomeo Sailer per Basmati e Artype (IT)
 La Panca di La Capra (IT)
 I’m not playing di Marco Mendeni e Bob Meanza (IT)
VIDEO
 Self Portrait di Francesca Arri (IT),
 Moon’s Journey di Katalin Tesch (HU),
 Transferring, Storing, Sharing and Hybriding: Text_Version di Marcello Mercado (DE), INSTALLAZIONI
 Sipping Soma di Retrophuture (Fabrizio Passarella)
 Mentire sempre di Andrea Magnani
 I.N.R.I. di Andrea Moresco