Pubblico: il teatro che riapre a Casalecchio

Torna da gennaio il Teatro di Casalecchio che riaprirà le porte  a seguito della chiusura per lavori di adeguamento della sala.
In continuità con la linea di lavoro che ha avuto il suo massimo sviluppo nella stagione scorsa, Ert Fondazione ritorna con un cartellone nel quale trovano accoglienza giovani compagnie, testi classici rivisitati, la nuova drammaturgia, proposte di teatro civile. Leggi cliccando qui la nuova stagione.  Sono aperte le prevendite
Un teatro che vuole essere vitale, testimone del suo tempo, nel quale i contenuti e le forme della rappresentazione, certificano a nostro avviso alcune delle realtà più interessanti del panorama nazionale.
La prospettiva che intendiamo sviluppare deve aprirsi ad un confronto anche su quanto di interessante offre il teatro al di fuori dei confini nazionali ed è per questo che il nuovo triennio che ci vede presenti a Casalecchio, vedrà a partire da questa stagione, l’ospitalità di compagnie straniere.
Così come scrivemmo lo scorso anno ribadiamo in conclusione che il Teatro di Casalecchio è diventato, e sempre più deve diventare, uno spazio di stimolo al pensiero, un palcoscenico ideale che riflette il suo tempo, che lo osserva e lo interroga.

Si comincia con Malapolvere di Laura Curino, una delle migliori attrici-narratrici del teatro italiano, che racconta la vicenda dell’Eternit e di Casale Monferrato, una città ammorbata dall’amianto e vittima del ricatto salute – lavoro di cui si è drammaticamente tornato a parlare negli ultimi mesi. Oltre ad essere il primo appuntamento della stagione, lo spettacolo inaugura il filone di teatro civile, che prosegue con Giù di Spiro Scimone e Francesco Sframeli, già ospitati a Casalecchio con “Pali” e che riprendono con questa nuova produzione la loro originale denuncia contro un mondo sempre più saturo di egoismo e indifferenza; Opere di Omissione dei Quotidiana.com, affronta la piaga della mafia vista da cittadini indignati che vogliono andare a fondo nelle verità occultate dallo Stato; Leonilde di Roberto Andò, con Michela Cescon nei panni di Nilde Iotti, indimenticato modello di politica rigorosa e al servizio del paese e capace di scelte personali difficili che, nell’Italia degli anni cinquanta, ha aperto una strada a tante donne.
Come sempre uno spazio importante è destinato alla rilettura dei classici del teatro, capaci di entrare maggiormente nei conflitti familiari e sociali. Ifigenia in Aulide, il dramma di Euripide con la regia Marco Plini; straordinario manifesto sulla capacità di manipolazione del potere; Un tram che si chiama desiderio, diretto da Antonio Latella e con Laura Marnoni e Vinicio Marchioni protagonisti del dramma di Tennesee Williams sull’ipocrisia consumata all’interno della famiglia; mentre con Porta chiusa da Jean Paul Sartre, della Compagnia argentina Timbre 4, si descrivono le convenzioni che irretiscono le relazioni sociali al punto da renderle “infernali”.
La scena contemporanea e i linguaggi della ricerca sono rappresentati da Ora non ho più paura, del Teatro Valdoca, una delle più consolidate realtà regionali capace di innovazione e ricerca che con questo lavoro aggiunge il secondo tassello alla “Trilogia della gioia” cerntrata sui temi delle relazioni umane e del sentimento ; Rosso, di John Logan, per regia di Francesco Frongia e con interprete Ferdinando Bruni, narra la storia personale ed artistica del pittore americano Mark Rotko; L’inatteso di Fabrice Melquiot con Anna Amadori, una delle attrici più interessanti del nuovo teatro, capace di toccare corde emotive e drammatiche molto forti, presenta uno struggente addio in versi al suo uomo scomparso.
Due appuntamenti molto particolari, per i quali sarà necessario prenotarsi perché a numero chiuso sono La veduta di Delft, conferenza spettacolo di François Kahn su “L’Arte della pittura” di Jean Vermeer e “La morte di Bergotte” di Marcel Proust e Questa cosa vivente detta Guidogozzano un omaggio che il critico de Il Sole 24 ore Renato Palazzi, qui nella insolita veste di attore, dedica al grande poeta torinese.

Nell’ambito del progetto “Scena solidale”, avviato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e da Ert Fondazione, rientra Open Day di Valter Fontana – regia di Ruggero Cara, con Angela Finocchiaro e Michele Di Mauro che, a titolo gratuito, hanno deciso di presentare lo spettacolo al Teatro di Casalecchio. L’incasso sarà interamente devoluto alle attività promosse in alcuni Comuni colpiti da sisma.

Infine tornano come sempre le operette della Compagnia In Scena di Corrado Abbati. Quest’anno Pipistrello, dopo La vedova allegra una delle operette più rappresentate al mondo, e Bulli e Pupe, il musical di Franck Loesser, reso famoso anche dalla versione cinematografica con Marlon Brando e Frank Sinatra.

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