Spazio ascolto in Farmacia

UNO SPAZIO D’ASCOLTO IN FARMACIA
Il progetto delle farmacie Ascomfarma e dell’Istituto Eric Fromm
continua nel 2011 da febbraio a maggio

A febbraio 2011 le farmacie di Ascomfarma riproporranno al pubblico  “UNO SPAZIO D’ASCOLTO IN FARMACIA.
Già avviato nei primi sei mesi del 2010, a seguito dei risultati positivi ottenuti come partecipazione, si è deciso di sviluppare questo innovativo progetto anche nel 2011.
“Le farmacie della nostra associazione – introduce Enrico Postacchini Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Provincia di Bologna -nella persona dei professionisti che le rappresentano, attraverso questo progetto sviluppato per la prima volta a Bologna e provincia, hanno dimostrato forte sensibilità e impegno verso quei temi che, purtroppo, attualmente stanno emergendo in maniera sempre più frequente tra le persone di ogni età: disagio sociale, mancanza di comunicazione e di rapporti umani.  “UNO SPAZIO D’ASCOLTO IN FARMACIA” rappresenta un impegno concreto, un primo approccio finalizzato ad indicare un percorso per risolvere queste problematiche.”


“Si è concretizzato l’obiettivo di creare uno spazio d’ascolto e di sostegno  accessibile a tutti e immediato, adatto ad accogliere le segnalazioni dei disagi che stanno emergendo in questi ultimi anni, – illustra la dr.ssa Lea Garofai Presidente di Confcommercio Impresa Farmacia Bologna – e l’incontro con il dr. Ferrari dell’Istituto Erich Fromm lo ha reso possibile.”
“L’esperienza trascorsa ci permette di sviluppare in modo più approfondito e continuativo il nostro progetto- continua la dr.ssa Lea Garofai – e di mostrare la nostra vicinanza al cittadino, in tutti gli aspetti della sfera della salute, anche in quello psicologico spesso sottovalutato”.
“Attualmente esiste una profonda instabilità e precarietà che coinvolge anche le relazioni sociali,  espone le persone ad un isolamento e al pericolo della solitudine nei rapporti interpersonali” – spiega il dr. Giuseppe Ferrari coordinatore degli psicologi dell’Istituto Eric Fromm impegnati nel progetto. “La mancanza della possibilità di comunicare impedisce, il rilevamento e l’elaborazione finale dei dati diversamente dal passato, di trovare sostegno e aiuto reciproco”.

“Il rilevamento e l’elaborazione finale dei dati estrapolati dall’esperienza di ascolto trascorsa e da quella che andremo ad effettuare nei prossimi mesi ci permette di utilizzare questi risultati come sensore sociale dei mutamenti cittadini. A seguito dei dati già emersi (101 cittadini hanno effettuato almeno un colloquio per un toltale di 157 colloqui) dopo la prima edizione 2010, si evidenziano problematiche diverse. Ad esempio quella che era un tempo la “famiglia tradizionale”, appare ormai presente in un’esigua minoranza di nuclei famigliari: attualmente e in gran parte al Nord Italia ci sono molte persone che vivono da sole  e qui si osserva il “fenomeno del guscio”- conclude il dr. Ferrari.
L’interesse mostrato dalla cittadinanza verso questa iniziativa conferma quanto sia importante, il bisogno di ascolto e sostegno. I dati hanno fatto emergere che si tratta molto spesso di bisogni nuovi, non sempre e non solo individuabili in specifiche patologie e che tali esigenze possono venire intercettati con modalità altrettanto nuove rispetto a quelle oggi a disposizione dei cittadini.
“Si conferma importante – sottolinea il Direttore Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Bologna Giancarlo Tonelli -la scelta della farmacia come luogo d’incontro tra domanda e offerta, luogo di accesso immediato per il pubblico e l’obiettivo di dare continuità a questo progetto già nel corso del 2011 da febbraio a maggio 2011.”
“Gli psicologi forniranno alle farmacie Confcommercio Impresa Farmacia Bologna sedi dei punti d’ascolto, un calendario con le date utili per le consulenze e le farmacie fisseranno con i pazienti le consulenze secondo disponibilità. Le farmacie associate a Confcommercio Impresa Farmacia Bologna che non sono sede del punto d’ascolto parteciperanno comunque al progetto invitando i pazienti che fanno richiesta di consulenza a rivolgersi ad una delle farmacie sede del punto d’ascolto– spiega la dr.ssa Garofai. Al termine del progetto si procederà all’elaborazione dei dati relativi e alla stesura di un report riassuntivo”.