BROWN AND THE LEAVES

GIOVEDÌ 9 DICEMBRE ore 22.30
Presentazione dell’album d’esordio: Landscapes

Il Posto Via massarenti 37

Arriva da un paesino ai piedi delle Alpi friulane Mattia Del Moro. Un estremo Nord d’Italia a fare il paio con quella Scandinavia folk marchiata Kings of Convenience che da qualche anno si è impossessata di critica e pubblico. È quella la scuola di pensiero a cui si rifà anche il progetto Brown & The Leaves, grazie a Landscapes (Red Birds Record), disco d’esordio che richiama la sensibilità musicale di Nick Drake, in cui le belle melodie e gli arrangiamenti già così maturi fanno delle canzoni paesaggi intimi e dolcemente esposti.

In arte Brown, da una libera traduzione del cognome (Del Moro), And The Leaves per un omaggio alla poesia di Ungaretti “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, che fin da ragazzino, a scuola, ha sempre colpito Mattia per l’intensità e la fragilità di un’immagine-parabola per la vita stessa, non soltanto un riferimento alla tragica situazione di cui parlava l’autore.

Mattia compone brani in puro stile folk intimistico prevalentemente acustico e dal sapore bucolico. Da Elliott Smith ai Belle & Sebastian, da Jeff Buckley ai Kings of Convenience, lo stile di Brown And The Leaves abbraccia tante sfaccettature del cantautorato acustico, a volte malinconico, a volte più solare, ma sempre compatibilmente con il calore del sole autunnale. Landscapes è un disco intimo, che parte dalla malinconia di Brand new world per poi aprirsi alle atmosfere più dinamiche di Still awake o gli arrangiamenti dal sapore psichedelico di It has got to be. Il merito di Mattia Del Moro in un panorama difficile come quello del cantautorato acustico dove è stato già detto tutto, è quello di saper comporre brani apparentemente semplici ma ben studiati, con un songwriting mai banale ma attento ai particolari e alle piccole sfaccettature.

Cena dalle 20 e inizio concerto dalle 22.30.
Infoline e prenotazioni:
051-307852 | 331-2286996
info@ilposto.bo.it | www.ilposto.bo.it/blog
http://www.myspace.com/brownandtheleaves


Mattia del Moro, in arte Brown And The Leaves
, è cresciuto alle falde delle prealpi friulane, un luogo pieno di paesaggi incontaminati e fin da piccolo si è avvicinato alla musica, grazie al padre conduttore di Radio Sherwood e organizzatore di concerti verso la fine degli anni ’70. Maturato con ascolti eclettici, passando dall’hip hop al punk, dall’hardcore al grunge, Mattia riscopre la passione per i suoni acustici e per Nick Drake. L’arte di sicuro ce l’ha nel sangue questo eclettico musicista di 24 anni: in famiglia oltre al padre appartenente al mondo musicale, sono presenti scultori, scrittori, pittori e anche Mattia nel suo mondo musicale si permette di inserirci la pittura e gli studi di Architettura a Venezia.

Ascoltando l’album d’esordio Landscapes è immediato riscontrare una certa malinconia positiva, quella malinconia tipica brasiliana che riporta a momenti di quiete e che non viene sentita come sentimento negativo. Il suo primo album è appunto una raccolta di paesaggi; paesaggi interiori che rivelano stati d’animo, emozioni, ma anche semplicemente, il mondo visto da Brown.

Le canzoni sono istantanee che cercano di catturare la bellezza di una vita semplice, di un gesto insignificante, di una giornata qualunque. Brown cerca di raccontare con onestà e inevitabile parzialità quello che lo circonda, lasciando intuire i temi che stanno alla base delle sue composizioni.

Pur evocando immagini molto diverse tra loro, c’è un filo conduttore che lo lega: è quella malinconia cara alla musica brasiliana e ad alcuni dei nostri cantautori, non necessariamente legata alla perdita o lontananza di qualcosa o di qualcuno, ma che, piuttosto, attraversa l’esistenza stessa. È la consapevolezza dello scorrere del tempo, della fugacità della vita, ma è anche la molla che aiuta a vedere le cose con maggior distacco, e a volte con ironia. Uno stato d’animo, questo, che si percepisce nella musica, non solo nei testi. Melodie orecchiabili ed ammiccanti caratterizzano brani che rispettano pienamente la forma canzone, con qualche minima digressione strumentale. Arrangiamenti in cui, pur non dimenticando sonorità elettriche, prevale l’anima acustica di Brown, ad evocare una dimensione intima, in cui chitarra e voce riempiono tutto lo spazio.

Vivere tra Venezia e il luogo in cui è nato, un piccolo paese di montagna in Friuli, ha sicuramente influenzato il modo di fare musica di Brown e Landscapes è la perfetta sintesi tra questi due luoghi così diversi tra loro: il freddo delle montagne di casa lo avvicina ai musicisti scandinavi, da sempre un suo punto di riferimento, mentre il sole e i colori della laguna impregnano le sua canzoni di sonorità più calde, multietniche.