Don Carlo e la Sala Borsa a stelle e strisce.

Dopo un anno intenso di campagna elettorale l’America in questi giorni si è recata alle urne per decidere a quale candidato alla presidenza vuole affidare la guida delle propria nazione.
Ed anch’io, interessato all’esito finale di questa votazione, che ha visto coinvolto il paese più grande d’occidente, e saputo che in Sala Borsa vi sarebbe stato chi condivideva con me tale curiosità, ho deciso d’andarvi, pensando però di trovarvi solamente qualche persona molto appassionata di politica.
Invece giunto già all’ingresso della nota biblioteca cittadina, mi sono imbattuto in un numeroso gruppo di ragazzi e ragazze, che fumavano la sigaretta ed ho pensato, che forse erano li per starvi qualche minuto o per vedere brevemente come si svolgeva la serata e poi andare a rifugiarsi in qualche pub.
Invece percorsa la discesa, che mi conduce poi all’interno della biblioteca, ho potuto notare un nutrito gruppo di giovani, che da una parte facevano una lunga coda per scendere nell’altro spazio sottostante, dove si seguiva l’esito dell’elezioni americane, aiutati anche dal commento del noto giornalista di Repubblica Vittorio Zucconi insieme con altri interlocutori del mondo universitario.
Invece poi superando con molta difficoltà mi sono avvicinato ai schermi televisivi, da dove si trasmetteva la diretta della nota televisione americana Cnn e provavo li a raccogliere qualche intervista, incuriosendomi come un gruppo cosi numeroso di giovani decida di trascorrere la notte in attesa di risultati elettorali di un paese cosi lontano e diverso dal nostro.
Per cui per primo ho incontrato Michele che è un ragazzo di Cesena ma che studia a Bologna e fa parte di alcune associazioni cattoliche, che mi ha spiegato,che nei giovani oggi vi è una grande voglia di una costruzione nuova della società, che sia più attenta alle nuove povertà ed alla crescita intellettuale ed umana delle nuove generazioni.
Poi, proseguendo nel mio passeggio per la Sala Borsa, mi incontro con una ragazza ventenne di nome Francesca, che mi spiega, emozionata, che lei vuole essere presente in questa notte all’elezione del presidente degli Stati Uniti, poiché spera molto che esso riesca a costruire qualcosa di nuovo per il suo paese e per il mondo.
Cosi, mentre sulle televisioni continuano a scorrere i dati elettorali americani, e fuori imperversa una nottata molto umida tipicamente bolognese, ho deciso d’abbandonare Sala Borsa con nel cuore però i volti di quei giovani, che mi auguro un giorno potranno essere una novità responsabile ed attiva per la costruzione di una società, che oggi tanto desiderano.